MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

individuare le condizioni in cui questo cambiamento possa avvenire. Egli,
sempre in questo scritto, afferma che è lo stesso principio di prestazione a
porre le basi per tale ritorno ad una civiltà in cui gli impulsi naturali trovino
la possibilità di essere soddisfatti. Infatti lo sviluppo tecnologico e l’automatismo
hanno posto le premesse per una diminuzione sostanziale della quantità
di energia impiegata nel lavoro, a tutto vantaggio dell’eros e in vista di una
trasformazione definitiva del lavoro in gioco, ossia in attività libera e creatrice.
In questo per alcuni critici consiste l’utopia di Marcuse: nel “desiderio
di un paradiso ricreato in base alle conquiste della civiltà”.
Successivamente, nel 1964, egli pubblica la sua opera più famosa:
L’uomo a una dimensione. In essa prende forma l’analisi della struttura fondamentalmente
irrazionale della società industriale; il libero manifestarsi
delle facoltà mentali e dei bisogni più puramente fisici propri dell’uomo
vengono meno a causa della produttività sempre maggiore; la pace risulta
essere mantenuta da una perenne minaccia di guerra a più livelli. Ad una
produttività crescente, si unisce una capacità crescente di distruzione, accanto
ad una ricchezza senza precedenti, perdura l’esistenza di una povertà
vergognosa, il pensiero si sottomette alla politica. Il fatto che la maggioranza
degli individui accetti tale società, non la rende meno “irrazionale e
riprovevole”. Marcuse opera ancora una netta distinzione tra coscienza autentica
e coscienza falsa. La società moderna è caratterizzata dall’integrazione
degli opposti e da un mutamento sociale alquanto contenuto: il sindacalismo
e il pluralismo vivono un momento di declino dovuto alla prepotente
avanzata del capitalismo e del mondo degli affari. Le libertà di pensiero,
parola e coscienza, che assunsero grande importanza nella prima fase
della società industriale, ora, dopo esser stati istituzionalizzati perdono il
loro contenuto ed il loro fondamento logico.
L’uomo integrato in questa società è l’uomo ad una dimensione. L’individuo
è alienato nella società attuale, per lui la ragione si identifica con la
realtà e quindi non scorge più il distacco tra ciò che è e ciò che deve essere.
Questo è uno degli aspetti fondamentali non solo di L’uomo a una dimensione
ma di tutto il pensiero marcusiano ed ha le sue radici nella distinzione
hegeliana tra essenza ed esistenza. Il senso comune si ferma all’apparenza
delle cose, la sua è una posizione di indifferenza verso la realtà. Infatti il
sistema tecnologico ha la capacità di far apparire razionale ciò che è irrazionale
e di stordire l’uomo in un universo consumistico. La stessa classe operaia
che un tempo era stata il soggetto rivoluzionario, si è lentamente integrata
nel sistema capitalistico e ha ridotto l’opposizione, che ora si incarna
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