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MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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tarne la sua “espropriazione moderna”. Hannah Arendt, perfettamente conscia<br />

della situazione del suo tempo, sa bene che l’esperienza della πο´λις<br />

non poteva essere rivissuta, purtroppo, e nel saggio può essere colto da un<br />

attento lettore il pessimismo intrinseco che permea tutte le dettagliate ricerche<br />

(pessimismo <strong>di</strong> cui La vita della mente, l’ultimo libro della filosofa,<br />

rappresenta un definitivo “sigillo”).<br />

Ma la Vita Activa non si limita a questo: con tale termine la Arendt si<br />

propone <strong>di</strong> designare tre fondamentali attività umane (le con<strong>di</strong>zioni essenziali<br />

della nostra esistenza): l’attività lavorativa, la cui con<strong>di</strong>zione fondamentale<br />

è l’ambiente naturale in cui vive l’uomo, cioè la terra, ed il tipo<br />

umano corrispondente è l’animal laborans; l’operare, il cui frutto è un<br />

mondo artificiale <strong>di</strong> cose, l’insieme cioè degli artifici <strong>di</strong> cui l’uomo si circonda<br />

per dare permanenza alla sua vita terrena: la con<strong>di</strong>zione umana dell’operare<br />

è l’essere nel mondo ed il tipo corrispondente è l’homo faber. Ed<br />

infine, l’azione, “la sola attività che mette in rapporto <strong>di</strong>retto gli uomini<br />

senza la me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> cose materiali” 21 , corrispondente alla con<strong>di</strong>zione<br />

dello spazio pubblico ed il cui tipo umano, attivo in tale comunità, è quello<br />

che, proprio ai tempi della πο´λις (la, ahimè per sempre, passata, perfetta<br />

rappresentazione <strong>di</strong> questa terza con<strong>di</strong>zione fondamentale) Aristotele aveva<br />

definito ζ ∼ ω/ον πολιτικο´ν e che poi nella traduzione <strong>di</strong> Tommaso d’Aquino<br />

<strong>di</strong>venne “homo est naturaliter politicus, id est socialis” 22 (l’uomo è per sua<br />

natura politico, cioè sociale).<br />

Ma la Arendt non si ferma qui: prosegue infatti <strong>di</strong>stinguendo lo spazio<br />

pubblico dalla sfera privata e rintracciando l’origine <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>stinzione<br />

proprio nel sorgere della città – stato greca, la πο´λις: è da quel momento infatti<br />

che l’uomo riceve “accanto alla sua vita privata una sorta <strong>di</strong> seconda<br />

vita, la sua βι´ος πολιτικο´ς”. 23 E così accade che ogni singolo citta<strong>di</strong>no si<br />

trova ad appartenere a due <strong>di</strong>versi or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> esistenza, <strong>di</strong>viso internamente<br />

“tra ciò che è suo proprio ( , ι´διον) e ciò che è in comune (κοινο´ν)”. 24 Solo<br />

due sono le attività stimate inerenti allo ζ ∼ ω/ον πολιτικο´ν aristotelico: l’azione<br />

(πρα ∼ ξις) ed il <strong>di</strong>scorso (λε´ξις). L’Achille omerico nell’Iliade è il più<br />

grande tra tutti gli eroi solo in quanto concepito come “autore <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> imprese<br />

e gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi”. Nell’esperienza della πο´λις queste due facoltà fino<br />

21 Arendt Hannah, Vita Activa, Bompiani, Milano 1964.<br />

22 Tommaso d’Aquino, Index Rerum, Marietti,1922.<br />

23 Arendt Hannah, Vita Activa, Bompiani, Milano 1964.<br />

24 Ibid.<br />

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