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MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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Con Elena Croce collabora alla redazione dei Quaderni <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong><br />

poesia, e cura personalmente varie sezioni dell’opera della Croce Poeti del<br />

Novecento.<br />

FILOSOFIA VIVENTE<br />

Analizzando il pensiero filosofico <strong>di</strong> Maria Zambrano non possiamo<br />

prescindere da quegli elementi che maggiormente hanno influenzato la sua<br />

formazione come persona e come filosofa. Essa stessa ammette in un saggio<br />

che l’esilio rese possibile ciò che prima accennava solo ad esserlo: la sua<br />

vocazione filosofica. Si descrive in procinto <strong>di</strong> partire per la “via della frontiera”,<br />

costretta a scegliere pochi oggetti che l’accompagnassero nel lungo<br />

esilio. Decide <strong>di</strong> lasciare, sebbene facili da trasportare, tutti i “preziosi” appunti<br />

dei corsi del suo maestro Ortega e quelli altrettanto inestimabili dei<br />

seminari <strong>di</strong> Storia della Filosofia <strong>di</strong> don Javier Zubiri; è proprio in questa<br />

decisione che Maria Zambrano riscontra l’inizio della sua maturità filosofica.<br />

Scrive:”non potendo consultare quelle preziose carte in tutti questi<br />

anni il loro contenuto è andato sorgendo dal fondo della mia mente secondo<br />

che il mio lavoro o i miei interessi lo richiamavano nella misura così grata a<br />

Ortega: la misura della necessità”.<br />

È proprio nel <strong>di</strong>stacco, nell’esilio che Maria Zambrano sviluppa il suo<br />

pensiero filosofico seguendo quello che a suo parere è soltanto in apparenza<br />

un aspetto contrad<strong>di</strong>ttorio del “<strong>di</strong>scepolato”: “se siamo stati davvero suoi <strong>di</strong>scepoli<br />

vuol <strong>di</strong>re ch’egli ha ottenuto da noi una cosa in apparenza contrad<strong>di</strong>ttoria:<br />

che avendoci attratto a sé siamo giunti ad essere noi stessi”. È quin<strong>di</strong><br />

chiaro che dovendo parlare del pensiero filosofico <strong>di</strong> Maria Zambrano non<br />

possiamo prescindere dagli insegnamenti del suo maestro Ortega che profondamente<br />

hanno segnato il suo pensiero. Maria Zambrano descrive quelle che<br />

sono le tappe dell’“azione del pensiero del maestro sul <strong>di</strong>scepolo” 4 partendo<br />

sin dalla giovinezza, dalla sua giovinezza “il tempo più confuso, anzi delirante<br />

poiché è non quello della fede – cosa della maturità – ma quello della<br />

speranza in cerca del suo argomento” dove il pensiero del maestro penetra<br />

nella mante del <strong>di</strong>scepolo per <strong>di</strong>struggere la confusione creata dalla isolamento<br />

dei pensieri che porta a intravedere ogni idea come un ostacolo. Il<br />

4 M. Zambrano “Ortega y Gasset, filosofo spagnolo”, in “Spagna, poesia e una città”,<br />

E<strong>di</strong>zioni Città Aperta, 2004.<br />

– 265 –

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