MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

MEUCCIO RUINI: nacque a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877. Dopo
aver conseguito la maturità classica presso il Liceo “Ariosto”, si laureò
in Giurisprudenza all’Università di Bologna nel 1899. Si trasferì quindi
a Roma nel 1900 con l’intenzione di conseguire la docenza universitaria
e di dedicarsi all’insegnamento. Dovendosi mantenere agli studi partecipò,
nel 1903, ad un concorso presso il Ministero dei Lavori Pubblici
piazzandosi al primo posto. Come funzionario del Ministero si guadagnò
la fiducia dei responsabili del dicastero e percorse una rapida
carriera, tanto che nel 1912 divenne direttore generale dei servizi
speciali per il Mezzogiorno. Nel 1904 si accese improvvisamente il suo
interesse per i problemi della politica e le sue posizioni si radicarono
nell’area tre idee liberali e piani di riforma e trasformazione della
società legati ad una funzione attiva dello stato. Le sue idee innovatrici
furono accolte con favore dall’ala riformista del Partito Socialista. Nel
1913 venne eletto Deputato nel collegio di Castelnuovo Monti per la
lista radicale. La sua candidatura, causa di una rottura definitiva coi
socialisti gli venne offerta da notabili reggiani. Entrò poi a far parte,
risultandone il più giovane consigliere del Consiglio di Stato. Nel 1919
nel gabinetto Orlando divenne Sottosegretario all’Industria, Commercio
e Lavoro; nel successivo governo Nitti, rivestì anche la carica di Ministro
delle Colonie. Nel 1921 i fascisti emiliani, a causa dei suoi legami
politici con Nitti e Giolitti, si opposero in modo perentorio all’inserimento
del suo nome nel “blocco”, impedendogli di ripresentarsi alle
elezioni di maggio. Assieme a Giovanni Amendola fondò, nel 1922, il
quotidiano politico “Il mondo”, impegnandosi a fondo nel lavoro redazionale
e scrivendo editoriali e commenti (per lo più non firmati); nel
1924, proprio con Amendola, fu tra i principali promotori dell’Unione
Nazionale, un nuovo movimento politico volto a realizzare una decisa
opposizione al fascismo, in cui assunse la direzione del settore “problemi
economici e finanziari”. Nel ventennio fascista, costretto a chiudere
la rivista ed espulso dal Consiglio di Stato, Ruini trascorse la sua
vita da esiliato in patria, ritiratosi a vita privata ed essendosi valso per il
sostentamento, di alcune consulenze e di un’esigua pensione. Nel 1942,
dopo aver conservato rapporti con l’antifascismo romano, fondò in
clandestinità, insieme con Ivanoe Bonomi, il Partito della Democrazia
del Lavoro di cui divenne segretario. Dopo il 25 luglio fu tra i maggiori
promotori del Comitato delle forze antifasciste trasformatosi, in seguito,
nel CLN, all’interno del quale esercitò un’importante funzione di me-
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