MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

) L’opera di Ruini, i lavori preparatori.
La struttura della Costituzione.
La discussione preliminare sulla struttura della nuova Costituzione Italiana
riguardò, in primo luogo, l’esame delle diverse costituzioni straniere.
E, proprio dal confronto con queste ultime, nacque la volontà di progettare
una costituzione il più possibile breve, semplice e chiara, di modo da essere
ben compresa da tutto il popolo. Chiarezza e semplicità vennero date grazie
ad una struttura logica, che divise la Carta Fondamentale in:
• un preambolo contenente le disposizioni generali sul carattere della
Repubblica, sulla sua posizione internazionale, sui rapporti con la
Chiesa, sui grandi principi di libertà e di giustizia;
• una prima parte dedicata ai diritti e doveri, a sua volta divisa in 4
sezioni (rapporti civili, etico-sociali, economici, politici);
• una seconda parte contenente l’orientamento istituzionale, quindi i
grandi organi dello Stato (Parlamento, Capo dello Stato, Governo,
Magistratura) e gli organi dell’autonomia locale;
• una parte finale con le garanzie costituzionali.
La rigidità e la forma della Costituzione.
Il primo punto da sottolineare nella Costituzione Italiana fu quello della
sua rigidità: la nuova Carta Fondamentale non doveva possedere quella
elasticità tipica dello Statuto Albertino in modo da, se non proprio garantire
l’impossibilità di una nascita di regimi totalitari come il fascismo, almeno
tentare di evitare le violazioni minori, non frenando per questo le spinte a
cambiamenti. Questa nuova Costituzione doveva garantire che le singole
leggi non potessero essere così facilmente modificabili, tanto da non rientrare
più nei parametri dei principi fondamentali della Carta. Per questo si
ritenne necessario rendere l’iter legis delle norme costituzionali più complicato
e mediato rispetto a quello delle leggi ordinarie, ma non per questo
impossibile da percorrere. L’adozione del sistema delle 2 letture, a distanza
di 3 mesi una dall’altra, permetteva una maggiore ponderazione su modifiche
così importanti per l’ordinamento dello Stato, senza che, però, questo
“tarpasse le ali” ad ogni possibile tentativo di riforma e/o innovazione.
Infatti, inizialmente, il testo di Perassi prevedeva che l’iniziativa delle leggi
costituzionali sarebbe dovuta appartenere al Governo ed alle Camere; le revisioni
avrebbero dovuto essere approvate da ciascuna Camera con doppia
lettura a distanza di sei mesi e con maggioranza assoluta in seconda lettura;
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