MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

da un elemento di direzione politica che la rendesse espressione dei partiti
antifascisti. Nasceva così il Comitato di liberazione nazionale (CLN). Formatosi
il 9 settembre 1943 a Roma, quando ancora le dimensioni del crollo
dell’esercito regio non si erano manifestate in tutta la loro ampiezza, esso
riuniva, sotto la presidenza di Ivanoe Bonomi, il partito comunista italiano, il
partito socialista italiano di unità proletaria, il partito d’azione, la democrazia
cristiana, la democrazia del lavoro, il partito liberale.
“Nel momento in cui il nazismo – si affermava nel suo atto costitutivo –
tenta di restaurare in Roma e in Italia il suo alleato fascista, i partiti antifascisti
si costituiscono in Comitato di liberazione nazionale per chiamare
gli italiani alla lotta e alla resistenza e per riconquistare all’Italia il posto
che le compete nel consesso delle libere nazioni”. 1
Nel settembre del 1943 l’Italia risultava divisa in due parti: due terzi
della penisola erano occupati dai tedeschi che, dopo aver liberato Mussolini,
avevano trasportato il governo a Salò e avevano costituito la Repubblica
Sociale Italiana; l’Italia meridionale e le isole erano invece amministrate
dagli eserciti anglo-americani. La disgregazione del Paese era però ben più
profonda di quanto appare da questa divisione. Nel sud la situazione era
drammatica: passato l’entusiasmo che aveva accompagnato l’arrivo degli alleati
e la ribellione ai tedeschi, il popolo versava in condizioni di abbandono
e di miseria. La situazione economica era precipitata, la nuova moneta “AM-
Lire” aveva determinato una fortissima inflazione, e l’isolamento geografico
e la precarietà dei collegamenti aveva contribuito alla degradazione civile ed
economica di queste regioni.
Sullo sfondo di questo drammatico scenario, il CLN sentiva l’urgente
necessità di costituire un governo straordinario che fosse l’autentica espressione
«di quelle forze politiche che avevano costantemente lottato contro la
dittatura fascista».
Nei riguardi della monarchia, sebbene i partiti d’azione e socialista, di
maggior intransigenza repubblicana, richiedessero l’immediata abdicazione
del sovrano, l’ordine del giorno unitariamente concludeva sulla necessità
che il popolo italiano venisse, alla fine delle ostilità, invitato a decidere
sulla forma istituzionale dello stato; richiesta questa che concordava con
una formale promessa del presidente americano Roosevelt.
La decisione del CLN, convalidata dal congresso dei partiti antifascisti
tenutosi a Bari nel gennaio 1944 fu rapidamente superata dalle circostanze
1 Giorgio Bocca, Storia dell’Italia partigiana, Laterza, Bari 1966.
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