MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

prima parte, quella della premessa antropologica e cioè i diritti e la seconda
parte, ovvero le strutture fondamentali perché ciò possa avvenire.
La forma Repubblicana non si può modificare neppure col procedimento
di revisione costituzionale. Se lo si fa si compie un colpo di Stato,
bianco, ma autentico come lo è ogni eversione e sovversione che fuoriesce
dai limiti e dalle forme del secondo comma dell’articolo 1.
“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nei limiti e nelle
forme della Costituzione”. Ciò significa che il concetto tuttora dominante in
quasi tutto il mondo, che rimane sempre l’assunto di Rousseau, quello dell’onnipotenza
del popolo e del principio maggioritario, è rifiutato categoricamente
dalla nostra Costituzione. Questa afferma che non si può a colpi di
maggioranza, modificare la Costituzione, altrimenti ci sarebbe, come dice
Calamandrei, una tirannia della maggioranza.
Le costituzioni rigide infatti sono catene che l’uomo liberamente pone a
se stesso, per i momenti di lucidità e per evitare di suicidarsi nei momenti di
follia. Questo è riconosciuto dall’Italia in modo straordinariamente chiaro.
In base all’articolo 2 della Costituzione, la sentenza n. 366 del 1991,
dice riguardo al diritto a una comunicazione libera segreta e inviolabile nel
senso generale, che il suo contenuto essenziale non può essere oggetto di
revisione costituzionale.
Una revisione costituzionale può essere però compiuta in senso migliorativo,
aumentando la segretezza. Questa sentenza riguarda infatti la riservatezza
epistolare.
La sentenza n. 1146 del 1988 invece attesta che la Costituzione Italiana
contiene alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati
nei loro elementi fondamentali neppure da leggi di revisione costituzionale
o da altre leggi costituzionali. Tali sono tanto i principi che la stessa
Costituzione prevede come limiti assoluti al potere di modifica costituzionale,
quale la forma Repubblicana, quanto i principi che, pur non essendo
espressamente menzionati, tra quelli non assoggettati al procedimento di revisione
costituzionale, appartengono all’essenza dei valori supremi sui quali
si fonda la Costituzione (ad esempio il principio di autonomia e indipendenza
della magistratura, il principio che il parlamento non possa essere
soggetto al potere esecutivo, il divieto di incrinare il dogma della separazione
dei poteri).
Questo è il sole di tutto quel che si può dire di diritto ed è veramente
degno della sua missione più nobile: la tutela di ognuno di noi come persona
meritevole di vivere, senza disparità rispetto agli altri.
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