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MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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passato, soprattutto nel passato remoto dove questa uguaglianza non c’era,<br />

la non violenza non c’era, il rispetto per la vita non c’era e così via, almeno<br />

a livello così generalizzato come adesso nonostante che anche adesso ne<br />

succedano <strong>di</strong> tutti i colori in tutto il resto del mondo. Che cos’è quest’atto <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fendere i propri <strong>di</strong>ritti a priori nella pari <strong>di</strong>gnità dell’uomo? È una sorta <strong>di</strong><br />

premessa antropologica o antropologico-culturale, che è il cuore pulsante<br />

della nostra Costituzione. Il punto <strong>di</strong> Archimede dal quale partono tutte le<br />

derivazioni, tutti i rapporti <strong>di</strong> potere giustificati dalle guerre che le hanno<br />

legittimate.<br />

Questa idea centrale, e qui mi riallaccio a quello che ha detto il nostro<br />

Preside poco fa, è il rifiuto, della visone greca <strong>di</strong> un mondo retto da eterne<br />

leggi naturali e soggetto ad un fato necessario ed inevitabile; è un’idea dell’uomo<br />

libero e responsabile, attore <strong>di</strong> una storia fatta propria e ricca <strong>di</strong> speranza.<br />

Enea fonda, Ulisse ritorna, questi sono coloro a cui noi dobbiamo<br />

guardare più che alla frantumazione <strong>di</strong> Amleto, alle incertezza e ai frainten<strong>di</strong>menti<br />

<strong>di</strong> Don Chisciotte, all’uomo senza qualità <strong>di</strong> Musil, e così via o agli<br />

oscuri prodotti in questo senso nell’attuale globalizzazione sempre per<br />

ricordare le splen<strong>di</strong>de parole che ha detto il vostro Preside. L’uomo eguale,<br />

tempio del moderno Stato costituzionale, è il più bel prodotto dell’andata<br />

<strong>di</strong> Enea e del ritorno <strong>di</strong> Ulisse. Questo mondo è il punto <strong>di</strong> partenza su cui<br />

si fonda tutto a cominciare dalla nostra Costituzione.<br />

Cerco <strong>di</strong> accelerare; cosa vuol <strong>di</strong>re riconoscimento? Significa che si<br />

assume questa categoria dell’umanità eguale e degna, che è al tempo stesso<br />

prossimo suo, come qualche cosa che esiste a priori e che non può essere<br />

concesso graziosamente, attenzione, né dal tiranno, né dalla monarca, né<br />

dall’oligarchia, e neppure, e questo secondo me è centrale nel <strong>di</strong>scorso che<br />

io cerco sommessamente e male <strong>di</strong> farvi, e neppure dalla maggioranza del<br />

popolo. Vedremo cosa vuol <strong>di</strong>re questo: è quello che i costituzionalisti chiamano<br />

il primo dei principi supremi della nostra Costituzione, il così detto<br />

principio personalistico; il principio personalistico sta ad in<strong>di</strong>care che la nostra<br />

Costituzione pone come fondamento a priori riconosciuto e non creato,<br />

quello della sostanziale <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> ogni singolo uomo (art. 2) che è uguale a<br />

tutti gli altri uomini. La Repubblica riconosce e non crea, ve<strong>di</strong>amo cosa<br />

vuol <strong>di</strong>re. L’abbiamo in parte già detto, ma, per ora, sono solo parole. Bisogna<br />

<strong>di</strong>mostrare che cosa sia per arrivare per gra<strong>di</strong> a capire; noi partiamo<br />

dal “riconoscimento”. Il punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> fondo, almeno la premessa<br />

antropologica, deriva dalla Rivoluzione francese; dalla Dichiarazione dei<br />

<strong>di</strong>ritti ad oggi, ecco come vengono garantiti: è questo l’oggetto della se-<br />

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