MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

volta alla sua patria quindi è come se avesse girato il mondo con molte
avventure, per poi in seguito far ritorno ad Itaca. È un’andata con ritorno.
Quella di Enea invece è un’andata con una meta nuova. Così tutti i personaggi
dei romanzi antichi, erano tutti così: a un certo punto si narra l’inizio,
la nascita, le avventure e poi la conclusione del romanzo. A un certo momento,
però, la storia della letteratura entra nei personaggi che cominciano
a disintegrarsi. Uno dei primi comincia a dire: “Essere o non essere? Questo
è il problema”. Cioè la mia integrità, la mia identità non è più sicura. Pensate
a Don Chisciotte. Egli ad un certo momento perde la propria identità e
quando la ritrova alla fine di tutte le sue avventure, muore perché la sua razionalità
non regge al confronto con la realtà. Ci si disintegra. E poi arriveremo
a Pirandello: “I sei personaggi in cerca d’autore”. Non c’è più l’autore
che crea l’identità dei suoi personaggi, ma sono i personaggi che vorrebbero
realizzare se stessi e la propria identità. Senza poi contare “L’uomo senza
qualità” di Musil, o senza contare “L’uomo finito” di Papini e così via. Poi
siamo arrivati alle statistiche e rischiamo nel sistema della globalizzazione
di diventare tutti numeri, tutti dati, al punto che la legge sulla privacy interviene
dicendo “Stiamo attenti a come vi registriamo”. Cioè noi siamo conosciuti
a livello globale ormai non come “io”, ma come numeri, dati. E allora
qual è il problema? Il problema è cercare in questo mondo di conservare
la propria identità, la propria integrità. Quando si dice “I valori, i valori, i
valori...” Ma quali sono questi valori fondamentali? Li possiamo citare,
però qual è quello fondamentale? Quello di sapere chi sono io e di conservare
questa identità, costruendola continuamente da quando sono piccolo
fino a quando sono grande. Allora che c’entra questo con l’identità del
popolo, con l’identità della nazione? La costituzione è la carta che esprime
l’identità di un popolo. La costituzione sacra scritta e non scritta; sapete, ad
esempio, che l’Inghilterra non ha una costituzione scritta. La costituzione è,
dunque, il punto di riferimento, non soltanto delle avventure di un popolo,
non soltanto delle gesta, delle azioni commerciali, economiche, sociali, politiche
di un popolo, ma è lo specchio in cui un popolo si riconosce. Allora
la costituzione se deve essere anche migliorata, perché come ogni cosa
umana può essere migliorata, deve essere migliorata con l’accordo di tutto
il popolo, o almeno di tutti i suoi rappresentanti. La costituzione non si può
cambiare estemporaneamente o per interessi di un gruppo piuttosto che
di un altro. La costituzione è la pietra fondante dell’edificio di una nazione.
E allora io cedo la parola, lasciando appunto questo messaggio: Come per
ciascuno di noi l’identità è fondamentale e la costruiamo negli anni del-
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