MISCELLANEA 2005 2006.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

misuravano ormai in centinaia di migliaia. In particolare il partito socialista,
grazie al suo leader Pietro Nanni, iniziava ad assumere un ruolo da protagonista.
Il partito comunista traeva nuova forza e credibilità proprio dal contributo
offerto alla lotta antifascista su questo fondava i suoi titoli di legittimità
per presentarsi come forza nazionale e di governo.
Il “Partito nuovo”, che Togliatti aveva cercato di costruire, era un autentico
partito di massa, che tendeva ad allargare l’area dei suoi consensi al di
là della tradizionale base operaia, verso i contadini, i ceti medi e gli intellettuali,
ma soprattutto mostrava di volersi inserire attivamente nelle istituzioni
democratico-parlamentari.
Un altro partito presente sulla scena politica italiana era la Democrazia
Cristiana.
Anche il gruppo dirigente, a cominciare dal segretario Alcide De
Gasperi, veniva in buona parte da quel partito. Rispetto al partito popolare,
la Democrazia Cristiana godeva di un più esplicito e massiccio appoggio da
parte della Chiesa, che faceva della Democrazia cristiana il principale perno
del fronte moderato.
Il Partito Liberale, che raccoglieva gran parte della classe dirigente prefascista,
poteva contare su una serie di adesioni illustri, come quella di
Luigi Einaudi e di Benedetto Croce, oltre che sul sostegno della grande
industria e dei proprietari terrieri.
Il Partito Repubblicano, che era inserito tra i partiti laici, si distingueva
per l’intransigenza sulla questione istituzionale.
Quanto alla destra vera e propria, era ancora forte nel Mezzogiorno e
continuava ad esserlo sempre di più con l’accentuarsi delle insofferenze nei
confronti del nuovo assetto politico.
Il primo governo dell’Italia liberata, basato sulla coalizione dei partiti
del CLN, fu presieduto da Ferruccio Parri capo, partigiano ed esponente del
Partito d’Azione.
Egli prese una serie di provvedimenti volti a colpire con forti tasse le
grandi imprese ed in modo da far riprendere le piccole e medie aziende. In
questo modo, però, Parri suscitò l’opposizione delle forze moderate, che
determinarono la caduta del governo.
Nel novembre del ’45, la guida dell’esecutivo passò al democristiano
De Gasperi.
L’avvento di De Gasperi segnò una svolta moderata nella politica italiana
e la fine delle prospettive di radicale rinnovamento sociale.
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