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termine “costituzione” ha due significati. Il primo ha valore descrittivo e riguarda le modalità con cui si è formato ed è stato elaborato un ordinamento giuridico; il secondo ha valore prescrittivi perché indica come deve essere effettivamente realizzato l’ordinamento giuridico di uno stato. Circa i “tipi” di costituzione, esse si distinguono da un lato per il meccanismo formale stabilito per la loro modificazione e dall’altro per il contenuto delle loro prescrizioni in tema di forma dello stato, di diritti civili e politici dei cittadini, di contenuti economico-sociali. La nostra è una costituzione “rigida” e dunque le sue modificazioni richiedono procedure diverse rispetto a quelle necessarie per la formazione delle leggi ordinarie. Questo non significa eternità del testo, ma la sua revisione è affidata alle Camere e può essere sottoposta a referendum popolare confermativo, salvo che in caso di approvazione delle leggi costituzionali da parte di ciascuna delle due Camere con la maggioranza di due terzi. La breve e sicuramente inadeguata precisazione è condizione per comprendere il lavoro che gli alunni della prima e della II B hanno svolto durante l’anno scolastico in corso. Abbiamo ritenuto che fosse davvero indispensabile, nel tempo che ci troviamo a vivere, un approfondimento del testo che il presidente Ciampi ha definito con felice espressione la “Bibbia civile del popolo italiano” a sessant’anni di distanza dal referendum del 2 giugno 1946 che decretò la nascita dell’Italia repubblicana e aprì la strada all’Assemblea Costituente. La sezione romana della FNISM (Federazione Nazionale degli Insegnanti), in collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato, la direzione generale degli Archivi e l’IMES, ha proposto alle scuole un progetto dal titolo: “La Costituzione repubblicana, il patrimonio degli italiani”. Prima di attivare gli alunni, la sottoscritta ha partecipato ad un convegno di formazione molto utile per una definizione più netta dei contenuti e per individuare un percorso che, all’interno del progetto, fosse veramente praticabile da parte degli studenti. Per entrare nel dibattito che a partire dagli anni novanta, nel quadro delle profonde trasformazioni del sistema politico italiano, ha imposto l’esigenza di avviare un processo di revisione complessiva della Costituzione del ’48, ci è sembrato giusto conoscere un po’ più da vicino almeno i principi e l’ispirazione del testo che gli italiani hanno poi difeso da molti stravolgimenti nell’ultimo referendum. La prima liceale si è impegnata a studiare alcuni aspetti della cultura liberale che nel nostro paese ha espresso una ricca e complessa articolazione al suo interno. Senza pretendere di fornirne un compendio, gli studenti hanno preso in considerazione il contributo che essa ha fornito all’anima laica della Costituzione e alla difesa della libertà civile e politica dell’individuo. Il – 140 –
personaggio di “riferimento” è stato Enrico De Nicola, emblema di una concezione della politica intesa come autentico servizio finalizzato all’interesse di tutta la collettività. I ragazzi hanno costruito una bibliografia ed hanno fatto ricerche individuali e collettive nella biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di via Castani. Hanno, poi, lavorato divisi in piccoli gruppi ed i risultati dell’indagine sono stati via via analizzati e verificati dall’insegnante. La classe, inoltre, ha partecipato ad un Convegno presso l’Archivio Centrale dello Stato che ha visto la partecipazione di eminenti costituzionalisti come L. Elia e G. Ferrara. A scuola il professor L. Lanfranchi ha tenuto una conferenza con pregnante valore pedagogico che gli alunni hanno rielaborato e che rappresenta una sorta di compimento del lavoro di ricerca. Ugualmente rilevante è stato il contributo del professor Achille De Nitto che, da studioso della Costituzione, ha affrontato in una lezione-dibattito i temi più scottanti relativi alle possibilità di riforme costituzionali e allo status attuale della questione. La seconda liceale ha scelto di studiare il contributo della “sinistra” alla stesura del testo costituzionale, con particolare riferimento alla figura di Palmiro Togliatti e al dibattito sull’art. 7, circa i rapporti tra stato e chiesa. Gli alunni, prima di entrare nel vivo dell’argomento, hanno analizzato il clima del dopoguerra in Italia e l’insediamento dell’Assemblea Costituente. Già dalla prima “visita” alla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, i ragazzi hanno deciso di voler esaminare il complesso delle forze politiche, ovvero i partiti che in Italia rinascono dopo la conclusione del Fascismo e della guerra, come tappa obbligata per “riconoscere” le varie anime della sinistra e la difficoltà di trovare un orientamento unitario nel momento più difficile in cui, attraverso la Costituzione, veniva sancita la vera nascita dell’Italia repubblicana. Gli studenti si sono appassionati ed hanno cercato dati e curiosità, interessandosi anche a molti protagonisti del dibattito nella Costituente e fornendone piccole biografie. Sulla figura e l’opera di Togliatti hanno, poi, concentrato l’attenzione e lo studio avvalendosi di ampia documentazione. La classe ha partecipato al Convegno di studi presso l’Archivio Centrale dello Stato, cui si è già fatto riferimento e alle due lezioni-dibattito, pure menzionate in questa breve sintesi di un lavoro che ci ha tutti coinvolti e di cui va il merito ai ragazzi e a tutti i loro insegnanti che li hanno sostenuti e incoraggiati con assoluta disponibilità. – 141 – Licia Fierro Coordinatrice del Progetto
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termine “costituzione” ha due significati. Il primo ha valore descrittivo e<br />
riguarda le modalità con cui si è formato ed è stato elaborato un or<strong>di</strong>namento<br />
giuri<strong>di</strong>co; il secondo ha valore prescrittivi perché in<strong>di</strong>ca come deve essere<br />
effettivamente realizzato l’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> uno stato. Circa i “tipi”<br />
<strong>di</strong> costituzione, esse si <strong>di</strong>stinguono da un lato per il meccanismo formale<br />
stabilito per la loro mo<strong>di</strong>ficazione e dall’altro per il contenuto delle loro<br />
prescrizioni in tema <strong>di</strong> forma dello stato, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti civili e politici dei citta<strong>di</strong>ni,<br />
<strong>di</strong> contenuti economico-sociali. La nostra è una costituzione “rigida” e<br />
dunque le sue mo<strong>di</strong>ficazioni richiedono procedure <strong>di</strong>verse rispetto a quelle<br />
necessarie per la formazione delle leggi or<strong>di</strong>narie. Questo non significa eternità<br />
del testo, ma la sua revisione è affidata alle Camere e può essere sottoposta<br />
a referendum popolare confermativo, salvo che in caso <strong>di</strong> approvazione<br />
delle leggi costituzionali da parte <strong>di</strong> ciascuna delle due Camere con la maggioranza<br />
<strong>di</strong> due terzi. La breve e sicuramente inadeguata precisazione è<br />
con<strong>di</strong>zione per comprendere il lavoro che gli alunni della prima e della II B<br />
hanno svolto durante l’anno scolastico in corso. Abbiamo ritenuto che fosse<br />
davvero in<strong>di</strong>spensabile, nel tempo che ci troviamo a vivere, un approfon<strong>di</strong>mento<br />
del testo che il presidente Ciampi ha definito con felice espressione la<br />
“Bibbia civile del popolo italiano” a sessant’anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dal referendum<br />
del 2 giugno 1946 che decretò la nascita dell’Italia repubblicana e aprì la<br />
strada all’Assemblea Costituente. La sezione romana della FNISM (Federazione<br />
Nazionale degli Insegnanti), in collaborazione con l’Archivio Centrale<br />
dello Stato, la <strong>di</strong>rezione generale degli Archivi e l’IMES, ha proposto alle<br />
scuole un progetto dal titolo: “La Costituzione repubblicana, il patrimonio<br />
degli italiani”. Prima <strong>di</strong> attivare gli alunni, la sottoscritta ha partecipato ad<br />
un convegno <strong>di</strong> formazione molto utile per una definizione più netta dei<br />
contenuti e per in<strong>di</strong>viduare un percorso che, all’interno del progetto, fosse<br />
veramente praticabile da parte degli studenti. Per entrare nel <strong>di</strong>battito che a<br />
partire dagli anni novanta, nel quadro delle profonde trasformazioni del<br />
sistema politico italiano, ha imposto l’esigenza <strong>di</strong> avviare un processo <strong>di</strong><br />
revisione complessiva della Costituzione del ’48, ci è sembrato giusto conoscere<br />
un po’ più da vicino almeno i principi e l’ispirazione del testo che gli<br />
italiani hanno poi <strong>di</strong>feso da molti stravolgimenti nell’ultimo referendum.<br />
La prima liceale si è impegnata a stu<strong>di</strong>are alcuni aspetti della cultura<br />
liberale che nel nostro paese ha espresso una ricca e complessa articolazione<br />
al suo interno. Senza pretendere <strong>di</strong> fornirne un compen<strong>di</strong>o, gli studenti hanno<br />
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Costituzione e alla <strong>di</strong>fesa della libertà civile e politica dell’in<strong>di</strong>viduo. Il<br />
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