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1805 Napoleone fece vaccinare le sue truppe e più tardi la popolazione francese. Oltre alla sagace intuizione scientifica la nobildonna inglese fu capace di penetrare il mondo sconosciuto dell’impero ottomano con un’apertura mentale che era rara per quei tempi. Come donna potè entrare nei bagni turchi femminili di Sofia che ci descrive in una lettera famosa: ...there were four fountains of cold water in this room, falling first into marble basins, and then running on the floor in little channels made for that purpose, which carried the streams into the next room, something less than this, with the same sort of marble sofas [...] I was in my travelling habit, which is a riding dress, and certainly appeared very extraordinary to them [the women]. Yet there was not one of them that showed the least surprise or impertinent curiosity, but received me with all the obliging civility possible. I know no European court where the ladies would have behaved themselves in so polite a manner to a stranger. I believe, in the whole, there were two hundred women, and yet none of those disdainful smiles or satirical whispers that never fail in our assemblies when anybody appears that is not dressed exactly in fashion. 22 Lady Mary conclude dicendo che questa era “the women’s coffee house”. Apprezza incondizionatamente l’accoglienza offerta da queste donne in modo così spontaneo e la naturalezza con cui godono il benessere del bagno turco. Questo spazio tipicamente orientale viene dipinto come un luogo dove le persone non sono giudicate da come appaiono e viene messo a confronto con l’ipocrisia della società da cui lei proviene. È stata un’altra studentessa di questa classe, Chiara Ninni, a scoprire su Internet l’osservazione di un certo John Carswell che collega la visione che Lady Montague ebbe della Turchia del tempo con certi quadri del grande pittore francese Ingres: 22 C’erano quattro fontane di acqua fredda in questa stanza, che si riversavano prima in bacinelle di marmo, e poi scorrevano sul pavimento in piccoli canali creati per quello scopo, che portavano i rivoli nella stanza vicino, un po’ più piccola di questa, con lo stesso tipo di divani di marmo, [...] Ero vestita con il mio abito da viaggio, che è un vestito per andare a cavallo, e certamente doveva apparire loro molto bizzarro. Eppure non ci fu nemmeno una di loro che mostrasse la più piccola sorpresa o curiosità impertinente, ma mi accolsero con la massima gentilezza possibile Non conosco nessuna corte europea dove le signore si sarebbero comportate in un modo così garbato con un’estranea. Complessivamente, credo che ci fossero duecento donne, e ciononostante non fui oggetto di nessuno di quei sorrisi sprezzanti o di quei bisbigli ironici che non mancano mai nelle nostre riunioni quando appare qualcuno che non sia vestito proprio alla moda. Lady Mary Wortley Montagu, Turkish Embassy Letter, edited by Malcom Jack, Pickering & Chatto., University of Giorgia Press, 1993. – 130 –
When the intrepid Lady Mary Montague travelled with her husband’s embassy to Turkey in 1716, she recorded the minutiae of life on the road in her ‘new world’. Witty, insatiably curious and remarkably open-minded, her innocent observations inspired Ingres, a century later, to paint some of the greatest erotic masterpieces of the Romantic Movement. 23 Questo autore ha scritto un articolo letto al Windsor Festival del 1995 e successivamente all’Islamic Art Circle di Londra, dal titolo ‘What Did Ingres Learn From Lady Mary?’ in cui vengono messi a confronto la descrizione dai bagni turchi di Sofia, fatta dalla scrittrice inglese con il dipinto di Ingres Le Bain Turc che porta la data del 1863. Nel famoso tondo del pittore francese è presente una sensualità, un ammiccamento erotico che certamente non erano propri del pur stupefatto realismo della gentildonna inglese. Lady Mary ebbe anche uno scambio di lettere con Alexander Pope, che ne era rimasto infatuato, ma sembra che questo atteggiamento da parte del famoso poeta settecentesco si trasformasse in ostilità aperta dopo che una dichiarazione d’amore del celebre letterato fu apertamente derisa dalla scrittrice. Pope la attaccò nella Dunciad e in altri versi, forte del suo prestigio come affermato poeta satirico. Nel 1739 Lady Mary lasciò il marito, pur mantenendo con lui una fitta corrispondenza e proseguì i suoi vagabondaggi per la Francia e l’Italia. Molti anni dopo, colpita da una grave malattia della pelle che le provocò sofferenze acute l’autrice delle Turkish Embassy Letters tornò in Inghilterra, su richiesta della figlia, contessa di Bute, il cui marito era allora Primo Ministro e di lì a poco morì. È significativo notare come il suo diario, conservato in un primo tempo dalla figlia, fu in seguito bruciato con la motivazione che descriveva fatti che avrebbero potuto produrre scandalo e influire negativamente sulla vita pubblica della sua famiglia. Possiamo riflettere su quanti tabù Lady Mary abbia spezzato nella sua vita avventurosa e sul fatto che, pur essendo una nobile, non poté godere dello stesso potere e degli stessi privilegi, in campo culturale, dei più noti scrittori del suo periodo. 23 Quando l’intrepida Lady Mary Wortley Montagu viaggiò con l’ambasciata di suo marito in Turchia nel 1716, registrò i minimi particolari della vita sulla strada nel suo “nuovo mondo”. Arguta, insaziabilmente curiosa e notevolmente aperta, le sue innocenti osservazioni indussero Ingres, un secolo dopo, a dipingere alcuni dei più grandi capolavori erotici del Movimento Romantico. – 131 –
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1805 Napoleone fece vaccinare le sue truppe e più tar<strong>di</strong> la popolazione<br />
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Oltre alla sagace intuizione scientifica la nobildonna inglese fu capace<br />
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mentale che era rara per quei tempi. Come donna potè entrare nei bagni<br />
turchi femminili <strong>di</strong> Sofia che ci descrive in una lettera famosa:<br />
...there were four fountains of cold water in this room, falling first into marble<br />
basins, and then running on the floor in little channels made for that purpose,<br />
which carried the streams into the next room, something less than this, with the<br />
same sort of marble sofas [...] I was in my travelling habit, which is a ri<strong>di</strong>ng dress,<br />
and certainly appeared very extraor<strong>di</strong>nary to them [the women]. Yet there was not<br />
one of them that showed the least surprise or impertinent curiosity, but received<br />
me with all the obliging civility possible. I know no European court where the<br />
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in the whole, there were two hundred women, and yet none of those <strong>di</strong>sdainful<br />
smiles or satirical whispers that never fail in our assemblies when anybody appears<br />
that is not dressed exactly in fashion. 22<br />
Lady Mary conclude <strong>di</strong>cendo che questa era “the women’s coffee<br />
house”. Apprezza incon<strong>di</strong>zionatamente l’accoglienza offerta da queste<br />
donne in modo così spontaneo e la naturalezza con cui godono il benessere<br />
del bagno turco. Questo spazio tipicamente orientale viene <strong>di</strong>pinto come un<br />
luogo dove le persone non sono giu<strong>di</strong>cate da come appaiono e viene messo<br />
a confronto con l’ipocrisia della società da cui lei proviene.<br />
È stata un’altra studentessa <strong>di</strong> questa classe, Chiara Ninni, a scoprire su<br />
Internet l’osservazione <strong>di</strong> un certo John Carswell che collega la visione che<br />
Lady Montague ebbe della Turchia del tempo con certi quadri del grande<br />
pittore francese Ingres:<br />
22 C’erano quattro fontane <strong>di</strong> acqua fredda in questa stanza, che si riversavano prima in bacinelle<br />
<strong>di</strong> marmo, e poi scorrevano sul pavimento in piccoli canali creati per quello scopo, che portavano<br />
i rivoli nella stanza vicino, un po’ più piccola <strong>di</strong> questa, con lo stesso tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>vani <strong>di</strong> marmo,<br />
[...] Ero vestita con il mio abito da viaggio, che è un vestito per andare a cavallo, e certamente<br />
doveva apparire loro molto bizzarro. Eppure non ci fu nemmeno una <strong>di</strong> loro che mostrasse la più<br />
piccola sorpresa o curiosità impertinente, ma mi accolsero con la massima gentilezza possibile Non<br />
conosco nessuna corte europea dove le signore si sarebbero comportate in un modo così garbato<br />
con un’estranea. Complessivamente, credo che ci fossero duecento donne, e ciononostante non fui<br />
oggetto <strong>di</strong> nessuno <strong>di</strong> quei sorrisi sprezzanti o <strong>di</strong> quei bisbigli ironici che non mancano mai nelle<br />
nostre riunioni quando appare qualcuno che non sia vestito proprio alla moda.<br />
Lady Mary Wortley Montagu, Turkish Embassy Letter, e<strong>di</strong>ted by Malcom Jack, Pickering<br />
& Chatto., University of Giorgia Press, 1993.<br />
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