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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Milano<br />

NOTIZIE<br />

<strong>Rivista</strong> trimestrale di sicurezza e videosorveglianza<br />

La SICUREZZA<br />

nei musei dell’auto<br />

Due musei<br />

un’unica filosofia<br />

Tre anni di H d’oro<br />

“Per noi<br />

più difficile l’inizio”<br />

Da impiantista<br />

a integratore<br />

anno XVI1 - numero 1 - Marzo 2008


SOMMARIO<br />

marzo 2008<br />

22<br />

18<br />

26<br />

4<br />

16<br />

2 � HESANotizie � marzo2008<br />

3 Editoriale<br />

I cowboys<br />

e la formazione<br />

4 Commenti<br />

Tre anni<br />

di H d’oro<br />

16 Le donne della securiy<br />

Per noi più difficile<br />

l’inizio<br />

18 Incontri<br />

Da impiantista<br />

a integratore<br />

21 Diamo i numeri<br />

Le conseguenze<br />

psico-fisiche dei reati<br />

22 Case History<br />

Due musei,<br />

un’unica filosofia<br />

26 Case History<br />

Sicurezza e formazione<br />

alla Maserati<br />

Pubblicazione trimestrale<br />

Editrice HESA S.p.A.<br />

Via Triboniano, 25 - 20156 Milano<br />

Direttore Responsabile: Carlo Hruby<br />

Redazione: Paola Guidi<br />

Art director: Andrea Giacomel<br />

Stampa: Stampamatic s.r.l.<br />

Via A. Sabin, 24 - 20019 Sett. Mil. - MI<br />

Registrata presso il Tribunale di Milano<br />

al n. 612 in data 14/11/1992.<br />

Spedizione in abbonamento postale - 70%<br />

Filiale di Milano.<br />

In caso di mancato recapito restituire<br />

all’editore che si impegna a pagare la relativa<br />

tassa presso il CMP di Roserio - Milano.<br />

È proibito riprodurre in tutto o in parte,<br />

senza citare la fonte, articoli, fotografie<br />

o disegni di questa pubblicazione.<br />

Finito di stampare nel mese di marzo 2008<br />

Per ricevere gratuitamente HESANotizie<br />

Registratevi al sito:<br />

www.hesanotizie.com


I cowboys e la formazione<br />

Idati diffusi dalle numerose ricerche di<br />

settore degli ultimi anni sono tutti<br />

concordi nel dimostrare che la sicurezza<br />

è sempre nei primi posti tra le preoccupazioni<br />

degli italiani.<br />

In effetti le statistiche diffuse alla fine dello<br />

scorso anno dal Ministero dell’Interno<br />

non sono certo tranquillizzanti: i furti in<br />

appartamento sono incrementati del<br />

18% nel 2006 rispetto al 2005, le rapine<br />

sono aumentate di quasi il 10% e scippi e<br />

borseggi addirittura del 26%.<br />

Di per sé, questo dato sembra rappresentare<br />

un’interessante opportunità per<br />

gli operatori del nostro settore. Infatti, se<br />

aumenta la criminalità e soprattutto se si<br />

percepisce come molto elevato il rischio<br />

per la propria incolumità, ci sarà probabilmente<br />

una maggiore predisposizione<br />

degli utenti ad investire per la propria<br />

protezione, e quindi a dotarsi di un<br />

nuovo sistema di sicurezza o ad aggiornare<br />

quello già esistente.<br />

Purtroppo però questa valutazione non<br />

l’abbiamo fatta solo noi operatori del settore.<br />

Chiaramente l’hanno fatta anche<br />

tanti altri operatori, che fino a ieri lavoravano<br />

in settori affini al nostro, se non<br />

addirittura in settori completamente<br />

diversi.<br />

E così assistiamo al continuo proliferare di<br />

nuove aziende, di nuovi installatori e di<br />

nuovi fornitori che si “buttano” nella sicurezza<br />

con lo stesso entusiasmo dei primi<br />

cowboys alla conquista del Far West. E<br />

proprio come nel vecchio West gli sceriffi<br />

avevano molte difficoltà a mantenere<br />

l’ordine ed il rispetto della legge, così<br />

anche nel nostro settore mancano dei criteri<br />

di selezione che permettano di distinguere<br />

tra gli operatori improvvisati ed i<br />

professionisti seri, che sanno comprendere<br />

le esigenze di sicurezza dei clienti, che<br />

conoscono bene le apparecchiature che<br />

utilizzano e che sanno proporre la soluzione<br />

migliore per ciascun caso.<br />

3 � HESANotizie � marzo2008<br />

EDITORIALE<br />

Carlo Hruby<br />

In questa situazione, è inevitabile assistere<br />

ad un vero e proprio “imbarbarimento”<br />

del mercato, dove alla fine l’elemento<br />

economico gioca un ruolo eccessivo,<br />

decisamente spropositato quando diventa<br />

l’unico criterio di scelta.<br />

La sicurezza, infatti, è una questione<br />

troppo seria, per i valori che si prefigge<br />

di tutelare (spesso la stessa incolumità<br />

fisica delle persone), per essere affrontata<br />

con gli stessi parametri e gli stessi<br />

metodi di altri settori.<br />

E non è neanche una questione di esperienza<br />

o di “anzianità di servizio”: non è<br />

detto che chi opera da più tempo nella<br />

sicurezza sia necessariamente più preparato,<br />

più competente, più serio.<br />

Quello che conta veramente è la preparazione:<br />

preparazione sulle nuove tecnologie<br />

e sui nuovi prodotti che nel<br />

nostro settore si evolvono rapidamente,<br />

e preparazione sui servizi innovativi che<br />

possono essere offerti al Cliente, per<br />

distinguersi dai concorrenti e per valorizzare<br />

al massimo la propria professionalità.<br />

In estrema sintesi, infatti, possiamo<br />

dire che la sicurezza non è solo un insieme<br />

di prodotti, ma è un vero e proprio<br />

servizio, che comprende anche i prodotti<br />

insieme alla progettazione, alla<br />

qualità dell’assistenza, alla garanzia ecc..<br />

È quindi evidente che in questo contesto<br />

la formazione gioca un ruolo fondamentale.<br />

Investire in formazione significa adeguare<br />

la propria azienda e i propri collaboratori<br />

ad un settore in continua evoluzione,<br />

con tecnologie sempre nuove e<br />

in grado di offrire maggiori prestazioni,<br />

migliorare la propria professionalità e la<br />

propria offerta ed essere così in grado di<br />

acquisire un maggior numero di clienti<br />

sempre più esigenti e soprattutto sempre<br />

più preparati ed informati.<br />

In fondo, investire in formazione significa<br />

garantirsi la sopravvivenza.


COMMENTI<br />

Paola Guidi<br />

Tre anni di<br />

H D’ORO<br />

Nel numero precedente di HESA Notizie abbiamo assegnato un ampio<br />

spazio ai vincitori di H d’oro ma ci è sembrato corretto dedicare queste<br />

pagine alle altre aziende, le circa 30 nomination che la giuria aveva<br />

selezionato tra oltre 100 partecipanti e tra le quali erano stati scelti<br />

12 finalisti e successivamente gli 8 premiati.<br />

Non hanno vinto, ma la qualità e l’originalità delle proposte meritava<br />

dedicargli ampio spazio, e al tempo stesso ci è sembrato giusto richiamare<br />

fotograficamente i protagonisti delle precedenti edizioni.<br />

Edizione 2006<br />

Ferdinando Albini - Albini Elettronica<br />

Elvira Simeone - Tress<br />

4 � HESANotizie � marzo2008<br />

4 � HESANotizie � marzo2008<br />

Luigi Maliconi - MPL<br />

Stefano Ballelli - Ballelli


Edizione 2007<br />

Matteo Cecchin - Ciemme Electronic<br />

Marco Del Cadia - Securtal<br />

Raffaele Distratto - Telesystem<br />

Sandro De Pin - E.Ri.Sist.<br />

5 � HESANotizie � marzo2008<br />

5 � HESANotizie � marzo2008<br />

Fabio Caffi - Electronic Service<br />

Fabio Marinello - Gimar Automatismi<br />

Giacomo Pistonesi - Sigma Engineering<br />

Andrea Giovinazzo - Valdostana Sicurezza


COMMENTI<br />

Con il titolo “I Cavalieri della H<br />

d’oro” l’editoriale di HESA<br />

Notizie del dicembre 2006 a<br />

firma del direttore, Carlo Hruby, apriva<br />

un numero tutto o quasi dedicato alla<br />

prima edizione del Premio indetto da<br />

HESA.<br />

Le motivazioni che avevano suggerito di<br />

lanciare un’operazione così impegnativa,<br />

che è giunta al terzo anno, sono state più<br />

volte descritte su queste colonne e sono<br />

riconducibili alla necessità di premiare<br />

non tanto i prodotti e le soluzioni standard<br />

ma la capacità dell’installatore di<br />

predisporre la miglior protezione in rapporto<br />

alle necessità del cliente. Un premio<br />

che come tale non esisteva prima in<br />

Italia e, stando alle nostre ricerche, nemmeno<br />

in Europa.<br />

Gli oltre 100 partecipanti dell’edizione<br />

2007 hanno mostrato di aver compreso<br />

le finalità del Premio pur con differenti<br />

interpretazioni. Difficile appare per esempio<br />

riuscire a conciliare le esigenze spesso<br />

complicate di una famiglia che richie-<br />

de una protezione totale e al tempo stesso<br />

una altrettanto totale libertà di movimento<br />

con una semplicità d’uso dell’impianto<br />

addirittura elementare. Meno difficile<br />

invece potrebbe rivelarsi la progettazione<br />

di un sistema di protezione per un<br />

edificio pubblico sia di pregio che “normale”;<br />

le normative infatti impongono<br />

parametri e scelte ben precise che costituiscono<br />

anche una “guida” imprescindibile.<br />

Ma non c’è dubbio che la realizzazione<br />

deve tener conto di numerosi punti<br />

critici da monitorare…<br />

Chi non integra rimane fermo<br />

Più complessa appare la messa in sicurezza<br />

di un grande spazio aperto perché le<br />

esigenze sono senz’altro superiori a quelle<br />

degli impianti per luoghi chiusi e sovente<br />

si scontrano con le richieste di ridurre<br />

i costi.<br />

Appare altrettanto complesso il lavoro<br />

che sottende la messa in sicurezza di un<br />

edificio industriale o di uno destinato ad<br />

attività commerciali poiché occorre inte-<br />

I Cavalieri H d’oro del 1554<br />

6 � HESANotizie � marzo2008<br />

grare differenti sistemi a fronte di differenti<br />

esigenze. E proprio sull’integrazione<br />

sembra svilupparsi la nuova frontiera della<br />

sicurezza; le realizzazioni inviate ad H<br />

d’Oro riflettono proprio questa tendenza<br />

che impone di tenere sempre più conto<br />

della security e della safety, con hardware<br />

e soprattutto software adeguati (Echelon<br />

LonWorks, Eubac, Konnex e ModBus…),<br />

del coordinamento di questi con la climatizzazione,<br />

il controllo accessi, la videosorveglianza<br />

e le tlc persino per gli spazi privati.<br />

In questo caso si aggiunge un’ulteriore<br />

difficoltà: creare “scenari” domotici con<br />

il ricorso ad un unico display di controllo<br />

che integri - appunto - ogni comando e<br />

ogni funzionamento o allarme. E che sia, al<br />

tempo stesso facile e intuitivo da usare:<br />

una vera e propria quadratura del cerchio…<br />

Che questa strada sia il futuro del<br />

nostro settore lo ha dimostrato il fatto<br />

che su 32 nomination ben 13 ai basavano<br />

su un coordinamento logico e fisico tra<br />

differenti tecnologie e impianti sia pure a<br />

livelli diversi.<br />

Il 2 agosto 1554, come riferiva nel suo editoriale Carlo Hruby su HESA Notizie del dicembre<br />

2006, la città di Siena, alleata dei francesi, sottoposta ad un lungo assedio portato dalle truppe fiorentine<br />

comandate da Gian Giacomo Medici, decide di inviare il proprio esercito a Pozzo della<br />

Chiana, vicino ad Arezzo, in località Scannagallo, per rompere l’assedio. Nella battaglia si distingue<br />

un gruppo di cavalieri che veste le insegne di Henry II, re di Francia, ed armature contrassegnate<br />

da una grande H d’oro. E dal motto dantesco: “Libertà vo’ cercando ch’è sì cara”….<br />

Ogni anno nel vallone dove sorge Scannagallo il Comune di questa cittadina organizza una rievocazione<br />

storica di quello scontro che si risolse a favore dei fiorentini ma che vide anche l’eroica<br />

resistenza dell’esercito senese-francese e soprattutto dei Cavalieri dell’H d’oro… La località dove<br />

avvenne lo scontro, preceduto da diverse scaramucce, in realtà si chiamava Marciano ma i fiorentini<br />

con l’accanimento e la… perfidia dei vincitori preferirono da allora parlare della battaglia di Scannagallo, dove “gallo” sta per<br />

“francese”. La Gallia infatti è l’antico nome che Giulio Cesare diede all’attuale Francia.


Dalla villa veneta alla fabbrica<br />

Luciano Gubert (Gubert System) ha per<br />

esempio sottolineato che l‘impianto realizzato<br />

in una villa di Treviso - con il quale<br />

ha partecipato per la sezione Residenziale<br />

- ha dovuto tener conto dell’interfacciamento<br />

del sistema video con l’impianto<br />

domotico lavorando - ha sottolineato<br />

- a livello ingegneristico sui protocolli<br />

aperti. “Il cliente ha la possibilità di<br />

visionare o dare i comandi dal touch<br />

Display del sistema<br />

domotico di Gubert System<br />

per una abitazione<br />

di Treviso con 55 sensori<br />

per interni ed esterni.<br />

7 � HESANotizie � marzo2008<br />

screen, dalla rete o da remoto. Il committente<br />

si è dichiarato così soddisfatto che<br />

ha già chiesto un ampliamento di telecamere<br />

nel giardino”. L’impianto era costituito<br />

da ben 55 sensori da incasso, da<br />

infrarossi interni, da un sistema Tvcc<br />

(Galileo di HESA) collegato con un router<br />

alla rete e da telecamere tutte controllabili<br />

sui touch screen. Inoltre sono<br />

stati installati contatti da incasso per le<br />

porte blindate.<br />

Ad Imperia la MDM di Marco Moraglia<br />

ha realizzato un sistema di antintrusione<br />

perimetrale con videosorveglianza con<br />

11 telecamere, che si basa su un’integrazione<br />

tra i 2 impianti e una soluzione originale<br />

per l’entrata: un conteggio delle<br />

persone invece del motion che non è in<br />

grado di dare l’allarme. Da notare che il<br />

sistema prevede anche un collegamento<br />

con la vigilanza e con l’utente ma in più<br />

ha diversi pulsanti antipanico.<br />

Particolarmente avanzata l’integrazione<br />

che CIEMME Electronic ha realizzato in<br />

una villa veneta dove tutto ruota intorno<br />

ai diversi e complessi scenari di un audiovideo<br />

multiroom con sala di Home<br />

Theater e sistemi di videosrveglianza e<br />

antintrusione e che ha ricevuto il Premio<br />

H d’oro.<br />

La garanzia? Furti sventati<br />

In diverse installazioni tra quelle esaminate<br />

dalla giuria si sono verificati tentativi -<br />

tutti sventati - di furti. Ed è questa sorta<br />

di “garanzia”, anzi di prova del fuoco che<br />

ha consacrato agli occhi del cliente la<br />

professionalità e l’affidabilità dell’azienda<br />

installatrice. E il caso per esempio della<br />

villa nell’astigiano dove Digitalarm è<br />

intervenuta per la messa in sicurezza<br />

delle parti esterne ed interne. “Era stata<br />

riscontrata una scarsa copertura Gsmdichiara<br />

il titolare Enzo Sarcina - risolta<br />

installando un dispositivo Gsm di backup<br />

nel sottotetto. Inoltre l’impianto è stato<br />

fatto in doppio bilanciamento e ciò ha<br />

garantito un’elevata affidabilità. Il committente<br />

si è dichiarato soddisfatto soprattutto<br />

perché in un paio di tentativi di


COMMENTI<br />

Immagini dell’impianto<br />

antintrusione e videosorveglianza<br />

installato<br />

da Gubert System<br />

nella sede della<br />

trevisana Traffic<br />

Project Signal.<br />

8 � HESANotizie � marzo2008<br />

intrusione il sistema ha funzionato perfettamente”.<br />

A.B.F. Security ha affrontato un’integrazione<br />

con un grado elevato di difficoltà per la<br />

sede della Sisal Spa, l’azienda che gestisce i<br />

concorsi a pronostici Superenalotto,Totip<br />

e Tris. Si tratta infatti - come ha sottolineato<br />

Ruggero Tantaro, uno dei titolari - di<br />

antintrusione, antincendio, controllo<br />

accessi e Tvcc in tre diverse sedi ma gestiti<br />

contemporaneamente attraverso un<br />

unico monitor. E con una mappatura grafica<br />

di qualsiasi sensore esistente nei diversi<br />

edifici”.Abbiamo realizzato una connessione<br />

mai ipotizzata prima, una versa e propria<br />

scommessa, in ciò contagiati da un<br />

cliente che fonda la sua storica attività<br />

proprio sulle scommesse”. I cavi, va sottolineato<br />

sono precomposti ed è stata creata<br />

una postazione di controllo in ogni<br />

impianto più quella centralizzata che dialoga<br />

in tempo reale con quelle poste tra<br />

Milano, Peschiera Borromeo (Mi) e Roma.<br />

A sinistra, Tvcc e antifurto realizzato<br />

da F.T. System nella sede della C.R.F.<br />

Rottami Metallici di Sesto San Giovanni<br />

(Mi) con telecamere Speed Dome, a<br />

colori, notturne e con barriere a<br />

infrarossi e collegamento alla vigilanza.<br />

Sotto, l’impianto antifurto installato<br />

da Digitalarm presso una abitazione<br />

unifamigliare nell’astigiano, con<br />

rivelatori su tutto il perimetro esterno<br />

e sui serramenti.


Spazi commerciali difficili<br />

La S.E.I. di Padova e la DEA Impianti di<br />

Taranto hanno affrontato con i loro<br />

interventi in centri commerciali un compito<br />

decisamente ostico, quello di stendere<br />

centinaia di metri di cavi, di installare<br />

centinaia e centinaia di rivelatori e di<br />

telecamere integrando il tutto in modo<br />

altamente professionale.<br />

La presenza di un pubblico eterogeneo e<br />

difficilmente controllabile crea numerosi<br />

ostacoli e continue problematiche a chi<br />

deve seguire sui monitor movimenti ed<br />

eventi.<br />

E soprattutto a chi deve saper intervenire<br />

con tempestività 24 ore su 24. “Sono<br />

stati i i cavi e la loro installazione discreta<br />

a creare notevoli difficoltà - ha commentato<br />

Eddo Rino Quaggia per la S.E.I<br />

- perché avevamo una limitata possibilità<br />

di stesura alla quale abbiamo risposto<br />

con un certosino lavoro di progettazione”.<br />

Se poi come è avvenuto per il centro<br />

commerciale Coop di Surbo (Le), i problemi<br />

riguardavano la “mobilità” è facile<br />

comprendere come sia stato difficile<br />

integrare in un mega centro commerciale<br />

tutte le protezioni oggi disponibili con<br />

il massimo delle integrazioni possibili.<br />

“La difficoltà maggiore - dichiara<br />

Giovanni Meandri - è stata quella di<br />

dover lavorare solo di notte e in un<br />

ambiente pieno di imballaggi sparsi<br />

ovunque che ci hanno davvero ostacolato<br />

nel raggiungere i punti di installazione<br />

dei sensori”.<br />

52 vetrine sotto controllo<br />

Decisamente complessa e “imponente”<br />

(52 vetrine monitorate) è stata l’operazione<br />

messa in atto a Torre del Greco<br />

(Na) da Starsistemi per l’antintrusione,<br />

l’antirapina e la Tvcc di una gioielleria<br />

piuttosto ampia e con spazi articolati.<br />

“La difficoltà dell’impianto derivava dalla<br />

necessità di ottenere il massimo dell’integrazione<br />

con altri sistemi - dichiara<br />

Vincenzo Esposito - e dalla particolare<br />

attenzione per la protezione di ben 52<br />

vetrine con oggetti preziosi oltre che da<br />

3 casseforti piuttosto voluminose”.<br />

Inoltre quasi tutti i sensori e i rivelatori<br />

hanno una duplice funzione per attivare<br />

sia gli allarmi e le comunicazioni con<br />

l’esterno, che per allertare il personale. E<br />

in più l’impianto di videosorveglianza<br />

invia anche immagini di riscontro ad<br />

alcuni indirizzi di posta elettronica e al<br />

personale interno ed esterno.<br />

La vetrina di una gioielleria<br />

9 � HESANotizie � marzo2008<br />

Il quadro-controllo con<br />

11 monitor che la S.E.I.<br />

ha installato presso il<br />

centro commerciale<br />

Ipercity di Albignasego<br />

(Pd) per gli impianti<br />

antintrusione e Tvcc.


COMMENTI<br />

Capolavori d’arte e tecnologia<br />

Sopra, una delle spettacolari<br />

sale del Palazzo Clerici di<br />

Milano dove la New Depa ha<br />

inserito un sistema via radio.<br />

A lato, la passerella<br />

trasparente sopra gli scavi<br />

romani del palazzo dei<br />

Giureconsulti, sempre a<br />

Milano dove New Depa ha<br />

eseguito l’integrazione di<br />

impianti di security,<br />

antincendio e Tvcc.<br />

10 � HESANotizie � marzo2008<br />

La maggioranza delle realizzazione inviate<br />

alla giuria è costituita da installazioni in<br />

edifici di pregio storico ed artistico, in gallerie<br />

d’arte e luoghi di culto e religiosi di<br />

notevole rilievo. Due interventi in particolare<br />

ci sembra giusto sottolineare sia<br />

per l’importanza degli impianti messi in<br />

atto, sia per la qualità delle integrazioni<br />

tra diversi sistemi, anche preesistenti, sia<br />

per le tecnologie di comunicazione e collegamento<br />

- cablate e wireless - che supportano<br />

protezioni molto estese ed articolate.<br />

Si tratta di due realizzazioni di New Depa<br />

di Milano, una per il Palazzo Clerici (sede<br />

dell’ISPI) e una per il Palazzo dei<br />

Giureconsulti (sede della Camera di<br />

Commercio di Milano) con un’area dedicata<br />

agli scavi romani. “Abbiamo lavorato<br />

con particolare impegno - racconta il<br />

titolare Giuseppe De Pasquale - per<br />

mascherare la presenza dei contatti<br />

magnetici sia cablati che senza fili in una<br />

struttura storica come questa di Palazzo<br />

Clerici che richiedeva il minimo impatto<br />

ambientale. In una splendida sala infatti si<br />

trovano oltre all’affresco a soffitto del<br />

Tiepolo, arredi e porte laminate d’oro<br />

dell’epoca. Ogni contatto radio è stato<br />

abilmente nascosto a filo delle porte”.<br />

Per quanto riguarda il secondo edificio, il<br />

Palazzo dei Giureconsulti, l’intera area<br />

sede della Camera di Commercio richiedeva<br />

differenti soluzioni, per integrare<br />

complessi impianti antifurto con impianti<br />

di videosorveglianza, integrati con quello<br />

preesistente. In più occorreva conciliare<br />

le esigenze della sicurezza e della preven-


zione incidenti poiché il palazzo è sia<br />

sede lavorativa che area di accesso al<br />

pubblico. “Ma il maggior impegno del<br />

nostro staff - conclude De Pasquale - è<br />

stato dedicato agli scavi archeologici di<br />

epoca romana. Occorreva infatti una<br />

totale mancanza di invasività ma al tempo<br />

stesso si doveva garantire il massimo<br />

della sicurezza, intesa come safety.<br />

Abbiamo scelto di usare per esempio<br />

cavi speciali della serie antifiamma con<br />

protezione 4 e paraguaine per la passerella<br />

in vetro che offre una vista spettacolare<br />

sui sottostanti scavi romani”.<br />

Dagli Uffizi all’Ara Pacis<br />

La E.Ri.Sist di Firenze ha presentato ben<br />

3 realizzazioni per la categoria Beni<br />

Culturali; una riguarda il Museo del<br />

Bargello di Firenze ed ha ottenuto il riconoscimento<br />

massimo del concorso H<br />

d’oro, mentre le altre due riguardano la<br />

Biblioteca Nazionale Centrale e la<br />

Galleria degli Uffizi. Per la seconda in particolare<br />

si è trattato di un rilevante esempio<br />

di integrazione poiché non solo si<br />

doveva mettere in sinergia funzionale<br />

l’antintrusione, la rilevazione incendio, il<br />

controllo accessi e la Tvcc, ma si doveva<br />

altresì centralizzare ogni controllo inserendo<br />

anche preesistenti impianti eseguiti<br />

in tempi successivi e da diverse società.<br />

“Abbiamo dovuto far dialogare tra lorosottolinea<br />

Sandro De Pin - queste apparecchiature<br />

ricorrendo ad una rete<br />

Echelon e collegandole ad un centro di<br />

supervisione. Tutte le informazioni esistenti<br />

nella sala controllo sono inviate a<br />

A destra, la Galleria degli Uffizi<br />

di Firenze protetta da impianti<br />

antintrusione e di rilevazione incendio<br />

di E.RI.SIST e, sotto, l’Ara Pacis a<br />

Roma dove DAB Sistemi ha eseguito<br />

una sofisticata integrazione di<br />

antincendio, antinfurto, antiterrorismo<br />

e videosorveglianza.<br />

11 � HESANotizie � marzo2008<br />

La Biblioteca<br />

Nazionale<br />

Centrale di<br />

Firenze dove<br />

E.RI.SIST. ha<br />

installato<br />

i sistemi<br />

antintrusione,<br />

rilevazione<br />

incendi, controllo<br />

accessi e videosorveglianza.


COMMENTI<br />

Il Castello e il Parco di San Valentino<br />

dove C.S.A. di Torino ha realizzato una<br />

protezione via radio in occasione di una<br />

mostra. La stessa C.S.A ha installato un<br />

sistema, sempre via radio, negli spazi<br />

(sotto) della sede di Torino Esposizioni.<br />

Qui sopra, la Chiesa San Simon di<br />

Vallada Agordina (Bl) protetta da un<br />

impianto antintrusione e rilevazione<br />

incendi della Secur.<br />

tre postazioni remote all’interno della<br />

Biblioteca tramite rete Lan e a tre postazioni<br />

presso il personale di sorveglianza”.<br />

Da notare che i sistemi dovevano “coprire”<br />

circa 3mila punti distribuiti ovunque<br />

ma con una condiziona tassativa: totale<br />

rispetto per architetture ed<br />

arredi. Se vogliamo mettere a<br />

confronto una soluzione di<br />

altrettanto valore sul piano dell’integrazione,<br />

è il caso di segnalare<br />

il sistema antintrusione<br />

cablato perimetrale, l’anticendio<br />

e la videosorveglianza per l’Ara<br />

Pacis di Roma, opera della DAB<br />

Sistemi Integrati di Roma.<br />

Una protezione estremamernte<br />

curata nei dettagli e complessa<br />

poiché si estende anche<br />

al personale e deve<br />

garantire una “copertura”<br />

ai numerosissimi visitatori.<br />

Va aggiunto che<br />

l’insieme di interventi,<br />

arricchito da software<br />

dedicati, è dotato di un<br />

sofisticato sistema antivandalismo<br />

e antiterrorismo<br />

con 70 telecamere<br />

“allarmate”. Ad esempio,<br />

in caso di allarme su una<br />

determinata area inviano<br />

subito a pieno schermo<br />

le immagini che vengono<br />

quindi registrate. Per la<br />

sezione antiterrorismo un video-analysis<br />

in slow motion detection riesce a dare<br />

una precisione e una chiarezza delle<br />

scene esemplari.<br />

12 � HESANotizie � marzo2008<br />

Via i fili per l’arte<br />

La C.S.A, Centro Sistemi di sicurezza di<br />

Torino ha presentato due impianti antintrusione<br />

via radio per due edifici di interesse<br />

storico con opere d’arte al loro<br />

interno: la Mostra Flora di Carta nel<br />

Borgo Medioevale del Parco del<br />

Valentino e la mostra Museo Museo<br />

Museo a Torino Esposizioni.<br />

Soluzione ottimale perché - dichiara<br />

Guglielmo Forzato - occorreva offrire<br />

una protezione efficiente in modo tempestivo.<br />

Un trend in netta crescita che<br />

va a coprire un vuoto, quello riguardante<br />

manifestazioni periodiche, che hanno<br />

tempi determinati di svolgimento e<br />

tempi molto stretti per allestimenti e<br />

smontaggio.<br />

Le chiese chiedono protezione<br />

La partecipazione della Secur di Belluno<br />

ad H d’oro con 2 realizzazioni (ambedue<br />

per edifici di culto) e in particolare<br />

un impianto di antintrusione e rilevazione<br />

incendio per la Chiesa monumentale<br />

di San Simon di Vallada Agordina (BL) ha<br />

rivelato l’esistenza di un antico, grande<br />

problema: la presenza in Italia di una<br />

miriade di chiese più o meno famose<br />

esposte a furti e vandalismi.<br />

“L’impianto è attivo 24 ore su 24 -<br />

dichiara Aldo Coronati - ma a causa<br />

della mancanza di fondi non è stato<br />

possibile completarlo con l’impianto di<br />

videoregistrazione che quando verrà<br />

installato comprenderà alcune piccole<br />

telecamere sul cornicione superiore, il<br />

videoregistratore digitale e un monitor”.


Soluzioni speciali per grandi aree e grandi problemi<br />

Tre differenti situazioni con un comune<br />

denominatore: raggiungere la massima<br />

sicurezza su aree particolarmente estese,“sensibili”,<br />

aperte al pubblico e ad alto<br />

rischio.<br />

Il primo caso lo ha affrontato la Program<br />

Group Racing Engineering di Racalmuto<br />

(Ag) per l’installazione di un impianto di<br />

videosorveglianza sull’Autodromo Valle<br />

dei Templi di Agrigento. Il secondo caso<br />

riguarda ancora un sistema Tvcc, che la<br />

S.C.A.R. di Catanzaro ha progettato e<br />

realizzato per una caserma della Polizia di<br />

Stato a Reggio Calabria. Infine una complessa<br />

integrazione di impianti messa in<br />

atto nel Casinò di Campione d’Italia da<br />

Tecnogroup di Corridonia (Mc).<br />

Nel primo caso la grande distanza fra le<br />

telecamere e la sala-regia ha richiesto il<br />

ricorso a sistemi di connessione speciali,<br />

i Nut per cavo Utp, e sofisticati sistemi di<br />

ripresa.“Abbiamo installato 20 telecamere<br />

che danno - dichiara Salvatore<br />

Romano - una visione totale dell’impianto<br />

e 20 monitor, uno per ciascuna delle<br />

telecamere con una sala regia dotata di<br />

monitor, matrice, tastiere e Dvr per la<br />

gestione e l’archiviazione di tutte le<br />

immagini delle gare”.<br />

Nel secondo caso, trattandosi di un edificio<br />

militare per di più collocato in una<br />

città e in una regione ad alto tasso di criminalità<br />

organizzata, occorreva un’integrazione<br />

spinta di diversi dispositivi: 10<br />

13 � HESANotizie � marzo2008<br />

20 telecamere controllano<br />

l’Autodromo della Valle dei<br />

Templi di Agrigento, e che<br />

fanno parte delle<br />

protezioni realizzate<br />

dalla Program Group<br />

Racing Engineering.<br />

Il Casinò di Campione<br />

d’Italia dove Tecnogroup<br />

ha messo in atto una<br />

avanzata e articolata<br />

integrazione di sistemi<br />

e di protezioni per tutti<br />

i 10 piani dell’edificio<br />

e tutti gli accessi.


COMMENTI<br />

14 � HESANotizie � marzo2008<br />

speed dome integrate a 16 barriere a<br />

infrarossi esterne più il consueto “corredo”<br />

di un impianto di videosorveglianza<br />

dotato anche di telecamere allarmabili.<br />

“Molte le difficoltà, a partire - sottolinea<br />

Vittorio Rufolo - dalla necessità di uno<br />

scientifico coordinamento di diversi<br />

sistemi, per arrivare alla complessità territoriale<br />

dovuta a perimetri irregolari,<br />

canneti e all’elevato grado di salsedine<br />

per la vicinanza del mare in quanto si<br />

tratta di un ex villaggio turistico”.<br />

Il terzo caso, un Casinò di 10 piani, ripete<br />

con qualche accentuazione le tipologie<br />

esecutive degli altri (grandi spazi,<br />

presenza di pubblico…) ma al tempo<br />

stesso ne presenta una, davvero speciale:<br />

la necessità di sottoporre ogni centimetro<br />

quadrato ad un costante controllo<br />

per la presenza di una moltitudine di<br />

utenti abbastanza particolari e con grandi<br />

rischi connessi ad un ambiente dove<br />

scorrono… fiumi di contante.<br />

La dotazione è arrivata a livelli molto<br />

alti: 123 lettori di prossimità, 1 lettore<br />

biometrico per il controllo accesi ai 10<br />

piani con collegamenti a 70 controlli di<br />

varco e 13 controllori di rete. L’impianto<br />

di Tvcc opera con 204 speed dome e<br />

238 telecamere fisse per trasmettere in<br />

tempo reale e registrare in alta definizione<br />

e qualità elevata nelle 6 sale regia<br />

con un amplissimo spettro di scelte<br />

operative... Che consente tra l’altro di<br />

configurare dei profili-utente in grandi<br />

numeri. L’integrazione gestisce anche un<br />

complesso sistema di fonia-dati mentre i<br />

collegamenti sono stati affidati ad un<br />

impianto sofisticato di cablaggio strutturato.<br />

L’occhio discreto sul mare<br />

Un grande albergo sulla costiera laziale,<br />

a Gaeta, il Grand Hotel Ninfeo, un’estensione<br />

molto ampia delle superfici<br />

interne ed esterne da sorvegliare in<br />

modo discreto con l’area della spiaggia e<br />

Per il Grand Hotel Ninfeo di Gaeta<br />

la I.E.E.G. ha realizzato una serie di<br />

protezioni basate soprattutto sulla<br />

discreta videosorveglianza dell’area<br />

interna ed esterna.


del parco, e soprattutto la necessità di<br />

un lavoro accurato in un ambiente naturale<br />

molto suggestivo e in una cornice<br />

architettonica interna elegante. La protezione<br />

degli ospiti e del luogo è stata<br />

affidata ad un articolato, ampio e sofisticato<br />

impianto di videosorveglianza progettato<br />

e installato dalla I.E.E.G di<br />

Ausonia (Fr).<br />

Le esigenze erano dunque molteplici e<br />

Dopo aver esaminato oltre un centinaio<br />

di sistemi di protezione e prevenzione<br />

inviati alla giuria di H d’oro,<br />

è possibile porre le basi di una piccola<br />

“storia” dell’evoluzione della sicurezza?<br />

La galleria di proposte selezionate,<br />

finaliste e premiate costituisce ormai<br />

un piccolo ma consistente patrimonio<br />

di un Premio come questo ed ha<br />

indubbiamente il merito di fornire<br />

strumenti di analisi dell’evoluzione<br />

tecnologica applicata, del grado di<br />

recepimento delle innovazioni da<br />

parte degli installatori e del livello più<br />

alto dell’innovazione, l’IT della system<br />

intregration, senza la quale oggi non si<br />

può più operare nel nostro settore.<br />

Due-tre anni di attività del Premio<br />

possono sembrare insufficienti per<br />

delineare un trend?<br />

No, perché nelle nuove tecnologie i<br />

trend si formano e si sostituiscono<br />

con notevole rapidità.<br />

Ogni sei mesi la distribuzione di elettronica<br />

di consumo cambia i prodotti<br />

sugli scaffali e questo sta accadendo<br />

occorreva scegliere telecamere con<br />

diversi requisiti come per esempio quelle<br />

con protezione climatizzata e le versioni<br />

di dimensioni ridotte, facilmente<br />

mimetizzabili.<br />

“Una particolare problematica installativa<br />

è derivata dall’ampiezza dell’impianto<br />

e dalle relative canalizzazioni - ha sottolineato<br />

il titolare Italo Aceto - e abbiamo<br />

deciso di ricorrere ai cavi RG 59 di<br />

Come cambia l’installazione?<br />

Lo insegna H d’oro<br />

sia pure con una cadenza meno veloce<br />

anche nella sicurezza.<br />

Ecco, a nostro avviso, secondo quali<br />

linee questa evoluzione sembra realizzarsi<br />

nel nostro settore.<br />

1. Multifunzionalità/integrazione<br />

(building e home automation, edifici<br />

intelligenti, edifici ad alta efficienza<br />

energetica).<br />

Le statistiche di Autodesk Green<br />

Index indicano un raddoppio di edifici<br />

costruiti secondo questi parametri<br />

a seguito delle risposte di 150 studi di<br />

architettura di livello internazionale.<br />

Con un elemento comune: un’accentuata<br />

personalizzazione dei progetti.<br />

2. Facilità d’uso dei sistemi anche più<br />

complessi con interfacce molto intuitive<br />

e sempre più grafiche.<br />

3. Abbinamento crescente con consumer<br />

electronics - ci riferiamo ai<br />

multiroom dei sistemi audio-video sia<br />

in ambito residenziale che terziario e<br />

alberghiero - e building automation.<br />

15 � HESANotizie � marzo2008<br />

grado 2 di isolamento, posando anche in<br />

opera nuovi cablaggi.<br />

L’opera verrà successivamente integrata<br />

da una telecamera a colori digitale<br />

Day&Night 540 linee con 600 metri di<br />

cavo di fibra plastica”.<br />

L’intervento effettuato è stato apprezzato<br />

dal cliente tanto che alla I.E.E.G sono<br />

stati commissionati altri impianti per i<br />

diversi alberghi del gruppo.<br />

L’installatore dell’antintrusione deve<br />

di conseguenza ampliare una formazione<br />

ormai troppo specialistica.<br />

4. Centralità dei cablaggi - i cablaggi,<br />

siano strutturati, speciali, polifunzionali<br />

e a base di fibre ottiche e plastiche,<br />

sono decisivi ai fini della qualità dell’intero<br />

impianto.<br />

È di conseguenza necessario migliorare<br />

la propria formazione in questo<br />

specifico segmento perché stanno<br />

aumentando i segnali da trasmettere:<br />

immagini spesso “pesanti”, crescente<br />

complessità dei diversi segnali (fonia,<br />

video, audio) e l‘interattività tra sistemi<br />

e tra utenti<br />

5. Mai più senza servizi - sarà sempre<br />

più difficile ottenere commesse<br />

importanti e fidelizzazioni redditizie<br />

senza garantire pacchetti di servizi<br />

legati alle esigenze del cliente…<br />

Su questo piano la giuria ha notato<br />

carenze ancora notevoli e si è già<br />

impegnata a considerare questo<br />

aspetto per le prossime edizioni.


LE DONNE DELLA SECURITY<br />

“PER NOI<br />

PIÙ DIFFICILE L’INIZIO”<br />

Conquistare la fiducia dei clienti è sempre più impegnativo<br />

per una donna ma un lavoro come questo per Paola Fratta<br />

titolare dell’azienda Ingegner Fratta, è il migliore possibile<br />

perché è professione e passione.<br />

Che cosa significa per una donna<br />

lavorare come imprenditore in<br />

un settore così fortemente connotato<br />

dall’impronta maschile? E del<br />

resto tutto si può dire tranne che<br />

l’“immaginario” dei film, della narrativa e<br />

delle tecnologie della security non sia<br />

spiccatamente “maschio”.<br />

La donna, quando compare nei film, nei<br />

libri e nella pubblicità è una vittima o un<br />

personaggio secondario. Ma lentamente<br />

questo immaginario cambia e cambierà<br />

sempre di più; nel frattempo anche nel<br />

mondo della professione le donne si<br />

stanno facendo strada e ci è sembrato<br />

interessante parlarne con le dirette interessate,<br />

per approfondire gli aspetti<br />

negativi e positivi della sicurezza al femminile,<br />

cominciando da Paola Fratta, titolare<br />

della Ing. Fratta di Milano.<br />

Niente Rambo né Angiolina Jolie ma una<br />

bella, dinamica signora molto milanese,<br />

per niente formale e soprattutto entusiasta<br />

del suo lavoro.<br />

Paola Fratta del resto ha scelto una nicchia,<br />

quella di lavorare sul passaparola<br />

dei clienti che spesso sono anche suoi<br />

amici, amici di famiglia, di quello stesso<br />

ambiente - la colta borghesia milanese -<br />

che tanto ha dato al paese nella cultura<br />

e nell’imprenditoria.<br />

Contenta del suo lavoro?<br />

Molto, anzi entusiasta, sono fortunata a<br />

poterlo fare. Dirò di più, è una passione<br />

e una professione insieme. Mi consente<br />

di entrare in case molto belle, e di conoscere<br />

sempre persone nuove.<br />

Oggi è così. Ma quando ha cominciato<br />

come è andata?<br />

È stata dura, davvero, ancora adesso<br />

però quando mi chiamano ingegner<br />

Fratta, come se assegnarmi il titolo di<br />

ingegnere volesse darmi una qualifica di<br />

affidabilità, non replico più.<br />

Non sono ingegnere e anzi mi sono laureata<br />

in tuttaltro, in giurisprudenza, ma al<br />

telefono diventa complicato replicare e<br />

spiegare...<br />

Quando è partita la sua avventura nel<br />

mondo della security?<br />

Faccio prima a dire come mio padre, lui<br />

sì ingegnere, ha debuttato in questo settore.<br />

È avvenuto per caso nel 1967 a<br />

causa di un furto avvenuto in casa<br />

nostra. Papà da ingegnere elettrotecnico<br />

progettò un allarme, lo installò e successivamente<br />

grazie al passaparola degli<br />

amici cominciò a farne la sua professione.<br />

Allora le aziende di security erano<br />

solo tre a Milano e papà ebbe presto<br />

16 � HESANotizie � marzo2008<br />

incarichi importanti, realizzando impianti<br />

per la Scala, la Biblioteca Ambrosiana…<br />

Mai fatto pubblicità, promozioni?<br />

Mai, anche quando a soli 28 anni, a seguito<br />

della malattia di mio padre, dovetti<br />

prendere in mano l’azienda e fu davvero<br />

difficile in quegli anni.<br />

Perché era giovane o perché era donna?<br />

Perché ero fuori contesto, ero una donna<br />

e giovane… L’azienda era ed è ancora la<br />

Alberto Fratta, quella dell’ingegner Fratta.<br />

Al telefono quando rispondo io ci sono<br />

delle persone che non conoscendomi<br />

chiedono di parlare con mio marito.<br />

Sono ancora convinti che questo mestiere<br />

sia da uomini. Poi cambiano idea.<br />

Tornando agli inizi, suo padre le dava<br />

appoggio, era contento del suo ruolo?<br />

Mio padre aveva ancora una mentalità<br />

tradizionale, ma sono stati anche l’ambiente,<br />

i clienti a crearmi dei problemi. E<br />

addirittura le maggiori preclusioni venivano<br />

dalle donne…<br />

Ancora adesso?<br />

Soprattutto allora. Mi chiedevano subito<br />

“ma lei ci capisce qualcosa della tecnologia?”.


E i clienti maschi?<br />

Sono sempre tuttora convinti che la tecnologia<br />

sia un affare per uomini e che<br />

siano gli uomini a capirla meglio. Sono<br />

spesso entrata in case di uomini che pretendevano<br />

di saperne di più di sicurezza e<br />

di allarmi di me. Un classico atteggiamento…<br />

La donna deve decidere casomai<br />

sulle scelte estetiche.<br />

Che però è vero, avviene anche in altri<br />

settori. O no?<br />

Si, in questo settore continua questa differenza<br />

che ha un significato preciso: la<br />

richiesta della signora è sempre una soltanto,<br />

nascondere il più possibile i rivelatori,<br />

i cavi, la centrale…<br />

Il cliente-donna superato il primo<br />

momento di diffidenza ha un atteggiamento<br />

positivo nei suoi confronti?<br />

Dopo un primo momento si, divento<br />

quasi sempre la sua confidente, e confidarsi<br />

con una donna riesce più facile, soprattutto<br />

perché gli eventi legati all’anti-furto<br />

appartengono alla sfera privatissima delle<br />

persone. Cosa c’è del resto di più privato<br />

di questo ambito? Noi entriamo davvero<br />

nelle camere da letto delle persone…<br />

Questo aspetto la imbarazza?<br />

No, oppure si, qualche volta è molto<br />

impegnativo come quando mi trovo di<br />

fronte ad una signora anziana che ha bisogno<br />

di raccontare e di confidarsi. E allora<br />

rimango lì e ascolto perché è di questo<br />

che la persona ha bisogno… Posso<br />

comunque dire che sono fortunata ad<br />

avere un lavoro che mi appassiona. Anche<br />

perché ho la grande fortuna di avere dei<br />

collaboratori molto bravi. Mi sento e<br />

siamo, noi del settore, dei veri e propri<br />

psico-assistenti. Io in particolare sono<br />

amica dei miei clienti anche perché spesso<br />

si tratta di amici che si sono rivolti a<br />

me e alla mia azienda per mettere in sicurezza<br />

la propria casa.<br />

Il cliente ascolta i suoi consigli?<br />

Cerco di assecondarlo ma posso dire<br />

che dopo un primo impatto, la fiducia è<br />

totale ed è questo l’aspetto che più mi dà<br />

soddisfazione. Comunque a dialogare<br />

degli aspetti tecnici è sempre l’uomo.<br />

Quello che mi fa molto piacere è che<br />

tutti ci consegnano le chiavi della casa,<br />

anche della seconda casa e poi dell’azienda.<br />

Ecco perché si diventa inevitabilmente<br />

amici o comunque sono gli amici che<br />

si rivolgono a me. La fiducia in questo<br />

lavoro è la base di tutto il rapporto e<br />

probabilmente in questo, una donna è<br />

favorita.<br />

Quale è la tipologia più frequente tra i<br />

suoi clienti?<br />

Sono in gran parte esponenti della borghesia<br />

milanese, aperta, colta.<br />

E quando si trova di fronte ad un cliente<br />

che è stato appena derubato o rapinato,<br />

aggredito…<br />

Bisogna ascoltare e capire. E soprattutto<br />

comportarsi correttamente. Ho un<br />

autentico orrore di chi di fronte ad una<br />

persona da poco derubata in una casa<br />

svaligiata ne approfitta. In quel momento<br />

la vittima è disposta a spendere qualsiasi<br />

17 � HESANotizie � marzo2008<br />

cifra pur di avere il massimo delle protezioni.Vuole<br />

tutto e di più.<br />

La sua reazione?<br />

Spesso mi rendo conto che la presenza di<br />

una donna li aiuta a raccontare ciò che gli<br />

è accaduto. A volte è doppiamente imbarazzante,<br />

come persona e come specialista<br />

in security, perchè ho sempre il timore<br />

nel proporre le soluzioni per l’impianto<br />

anti-furto di volerli a tutti costi quasi<br />

portare a decidere l’acquisto, e magari<br />

l’acquisto delle soluzioni più costose.<br />

È lo stesso timore che altri suoi colleghi<br />

hanno espresso. Si è mai pentita di aver<br />

fatto qualche errore in questi casi?<br />

No, perché ho verificato che comportarsi<br />

con onestà, nel tempo paga sempre.<br />

Quali film e quali libri?<br />

Una volta andavo molto spesso al<br />

Cineforum, i film erano la mia passione,<br />

ora non ho più tempo ma non mi nego il<br />

piacere appena posso di prendere un dvd<br />

e guardarmelo a casa. I libri, quelli sempre,<br />

leggo tanto, vado a letto presto ma con<br />

un libro. L’ultimo? Ne leggo diversi in contemporanea.<br />

Mi è piaciuto l’ultimo di<br />

Faletti, poi “L’eleganza del riccio”, “Mille<br />

splendidi soli” e “Parlami d’amore” di<br />

Muccino.<br />

Come mai Muccino?<br />

Perché volevo capire che cosa c’è dietro<br />

il successo di questo libro e del film, volevo<br />

capire il mondo degli adolescenti e<br />

come si esprime. Ho trovato uno stile<br />

particolare, compulsivo…”


INCONTRI<br />

DA IMPIANTISTA<br />

A INTEGRATORE<br />

Come riuscire a superare le dimensioni artigianali e diventare un<br />

imprenditore della security sul piano nazionale? Amabile Conti<br />

fondatore di Telefonia&Sicurezza che ha realizzato la<br />

videosorveglianza della metropolitana di Napoli racconta come si<br />

fa, conciliando il lavoro con gli hobby, la cultura con l’hi-tech.<br />

Le fermate della linea 2 della<br />

Metropolitana di Napoli dove<br />

Telefonia&Sicurezza ha installato un<br />

grande sistema integrato di security<br />

e videosorveglianza.<br />

sulle novità dei<br />

prodotti? È un dovere per<br />

“Aggiornarsi<br />

chi come noi lavora nel<br />

comparto delle tecnologie, sempre in<br />

rapida evoluzione. Un dovere che<br />

comunque oggi non è più sufficiente per<br />

reggere la competizione”. La dichiarazione<br />

di principio di Amabile Conti, socio<br />

fondatore di Telefonia&Sicurezza di<br />

Inverigo (Co) è molto forte e soprattutto<br />

sorprendente. Non è facile infatti trovare<br />

in questo come in altri settori degli<br />

operatori che abbiano l’umiltà di riconoscere<br />

una certa “inadeguatezza” a fronte<br />

della crescente complessità delle tecnologie.<br />

“Dirò di più. Oggi l’azienda non<br />

sarebbe arrivata ai traguardi che abbiamo<br />

raggiunto se non avessimo continuato<br />

a investire in R&D, se non cercassimo<br />

18 � HESANotizie � marzo2008<br />

di continuo nuove aperture e nuove<br />

applicazioni. In questo momento per<br />

esempio siamo impegnati con il nostro<br />

consulente Giancarlo Sola nell’analisi<br />

delle opportunità che possono derivare<br />

dall’impiego della tecnologia RFID. Ma è<br />

solo uno dei tanti fronti sui quali cerchiamo<br />

di essere aggiornati e di muoverci<br />

anche d’anticipo”.<br />

Telefonia&Sicurezza, una delle poche SpA<br />

del nostro settore, rappresenta un esempio<br />

di integrazione reale di impianti e tecnologie<br />

applicata sin dall’inizio, sin dal<br />

1982 quando Conti era un tecnico della<br />

SIP (l’attuale Telecom Italia) e ne uscì per<br />

aprire una piccola attività come esperto<br />

in telefonia. In quei tempi la SIP era una<br />

delle società di telefonia e Tlc più avanzata<br />

tanto che aveva realizzato e installato


la prima centrale telefonica elettronica al<br />

mondo, Proteo.<br />

L’esperienza maturata in questi ambiti<br />

aveva trasmesso a Conti anche una<br />

certa curiosità per le evoluzioni che<br />

sarebbero avvenuto a breve proprio<br />

nella nuove tecnologie e nella telematica<br />

in particolare.<br />

Agli albori delle Tlc<br />

A partire dagli anni 90 infatti la trasmissione<br />

dei segnali via doppino telefonico<br />

si sarebbe evoluta in elaborazione dati,<br />

in una applicazione cioè dell’It, sia pure<br />

ancora “grezza”, nella telefonia pubblica.<br />

In Francia proprio negli anni 80 era nato<br />

il primo vero evento delle nuove tecnologie,<br />

il Minitel, una tastiera collegata al<br />

telefono che consentiva di accedere in<br />

forma elettronica alle informazioni e ai<br />

dati non solo di France Telecom ma<br />

anche di altri enti e società private.<br />

“Ed è ad applicazioni come queste, utilizzabili<br />

da una ampia fascia di utenti in<br />

modo semplice e intuitivo - sottolinea<br />

Conti - che noi intendiamo riferirci”.<br />

Rimane però difficile trovare grandi affinità<br />

tra la building e la home automation e<br />

le applicazioni di massa e questo problema<br />

Conti lo ha affrontato.“Stiamo realizzando<br />

un sistema di supervisione di<br />

impianti di automazione degli edifici<br />

anche su larga scala, e<br />

disponibili a costi decisamente<br />

accessibili. Abbiamo<br />

sviluppato un controllo che<br />

funziona quale interfaccia<br />

hardware e software di un<br />

impianto in grado di adattarsi<br />

a tutte le attrezzature<br />

già installate ed anche a<br />

quelle nuove che saranno<br />

adottate”. Il requisito primario<br />

della soluzione - già<br />

pronta - proposta da Conti<br />

è la semplicità d’uso poiché<br />

l’interfaccia andrebbe usata<br />

da personale degli istituti di<br />

vigilanza.“Il secondo requisito<br />

- sottolinea Conti - è che<br />

l’interfaccia di supervisione<br />

deve realmente essere una<br />

soluzione per problemi esistenti<br />

ma a prezzi accessibili,<br />

e per accessibili intendo<br />

medio-bassi”.<br />

RFID come antifurto<br />

Che cosa ci si può attendere dall’applicazione<br />

della tecnologia RFID nel nostro<br />

settore? Secondo Conti vi sono ottime<br />

prospettive per un ulteriore sviluppo del<br />

concetto di rete. “ Mai fermarsi al ruolo<br />

di impiantisti. Siamo partiti anni fa dalla<br />

19 � HESANotizie � marzo2008<br />

rete telefonica tradizionale per arrivare a<br />

quella locale, quindi si è passati alla rete<br />

dati ed ora dobbiamo fare un altro passo<br />

avanti. Noi vediamo ottime prospettive<br />

per esempio nella logistica con l’integrazione<br />

tra RFID e videosorveglianza per<br />

controllare un fenomeno in forte crescita<br />

presso i corrieri, quello<br />

dei furti. E con questi dispositivi<br />

è possibile ricostruire<br />

passo passo tutto il percorso<br />

delle merci”. Un’innovazione<br />

indubbiamente utile<br />

ma con innegabili costi.<br />

Secondo Conti invece questa<br />

tecnologia sta diventando<br />

accessibile. “Ma stiamo<br />

guardando anche ad altre<br />

La sede di<br />

Telefonia&Sicurezza e,<br />

a lato, Amabile Conti.


INCONTRI<br />

Le certificazioni e le autorizzazioni<br />

di Telefonia&Sicurezza<br />

L’azienda opera nella integrazione della sicurezza, telematica, telefonia, reti dati,<br />

antincendio e Tvcc; nel 2007 ha espresso un fatturato di circa 9,5 milioni di euro<br />

Saq, Sistema di Assicurazione Qualità certificato secondo la UNI EN ISO 9001<br />

Vision 2000.<br />

Autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni di Primo Grado per l’installazione,<br />

il collaudo, l’allacciamento e la manutenzione di apparati terminali di telecomunicazioni<br />

(art. 2 all.13 Dm 23/05/92 n.314) per tutto il territorio nazionale<br />

e per qualsiasi tipologia e capacità.<br />

Autorizzazione Imq al rilascio della certificazione di I, II e III livello per impianti<br />

di sicurezza (TO161 del 19/2/2002).<br />

Attestazione di qualificazione di Lavori Pubblici Soa (art. 2 comma 1, lettera P<br />

Dpr 34/2000) n.2261/25/00 del 21/07/2004 per: Os 19 Impianti telefonici e Dati<br />

Class.II; Os 5 Impianti di sicurezza Class. IV - certificazioni, rete di servizio.<br />

innovazioni come per esempio la vernice<br />

‘drogata’ che crea dei transistor chimici,<br />

senza più silicio”.<br />

Dopo queste ed altre anticipazioni, una<br />

domanda provocatoria:“Che cosa farà da<br />

grande Amabile Conti? “Consolidare<br />

l’azienda e sempre più orientarsi su<br />

Internet. Ma c’è anche un futuro immediato<br />

e per noi molto importante, quello<br />

che ci ha portato ad aprire una filiale a<br />

Napoli dove abbiamo vinto la gara nazionale<br />

per realizzare la videosorveglianza<br />

della metropolitana di Napoli. Davvero<br />

una grande scommessa perché abbiamo<br />

messo su Ip l’intero sistema di controllo,<br />

dotato di server, 140 telecamere e un<br />

generale ricorso alla fibra ottica. Siamo<br />

davvero molto orgogliosi di questo intervento<br />

perché abbiamo apportato miglioramenti<br />

addirittura al progetto originario<br />

come per esempio l’utilizzo per i cablaggi<br />

della fibra ottica. Le telecamere sono<br />

della canadese Lumenera, da 5 megapixel,<br />

scelte perché questa azienda è specializzata<br />

in telecamere astronomiche e<br />

di conseguenza opera su standard molto<br />

20 � HESANotizie � marzo2008<br />

affidabili. Non dimentichiamo che per<br />

Napoli si è trattato di mettere in sicurezza<br />

un’area molto estesa, dove arrivano<br />

treni ogni 3-5 minuti e dove sono presenti<br />

enormi flussi di persone”.<br />

Un grande hobby, i libri<br />

Infine la notizia forse più eclatante: l’intera<br />

commessa è stata eseguita con un<br />

anticipo di un mese, il 31 marzo anziché<br />

il 30 aprile. Merito dell’équipe di Conti?<br />

“Non solo, merito anche dei tecnici e<br />

degli esperti di Trenitalia che gestisce la<br />

Metropolitana di Napoli; abbiamo trovato<br />

infatti eccellenti competenze ed un’efficienza<br />

che non ci aspettavamo. Ed i controlli<br />

nelle stazioni, lungo le linee e sui<br />

passeggeri sono davvero capillari con<br />

personale delle Ferrovie dello Stato che<br />

effettua continue verifiche sui biglietti. Ed<br />

è anche per questa efficienza che abbiamo<br />

potuto consegnare in anticipo il<br />

nostro lavoro”.<br />

Pur gestendo una Spa con commesse del<br />

calibro di questa di Napoli, Conti - cosa<br />

davvero rara - trova il tempo di leggere e<br />

di coltivare - letteralmente - un hobby,<br />

quello dell’olivicoltura in un podere vicino<br />

ad Alberga. “Un’altra grande passione<br />

è la lettura e il tempo riesco sempre a<br />

trovarlo, ho riletto di recente tutti i<br />

romanzi di Piero Chiara che ho riscoperto<br />

e che mi piace molto perché le sue<br />

storie sono ambientate nei paesaggi dei<br />

nostri laghi. Continuo a leggere di tutto.<br />

Avevo un altro hobby che ho a malincuore<br />

dovuto abbandonare. Seguivo infatti il<br />

calcio giovanile”.


Le conseguenze<br />

PSICO-FISICHE<br />

dei reati<br />

Una ricerca condotta nel 2007 in<br />

Italia, Belgio, Spagna e Portogallo<br />

sulla sicurezza dalle rispettive<br />

associazione dei consumatori fornisce un<br />

quadro variegato di come siano diverse<br />

le condizioni in cui si trovano i cittadini<br />

nei confronti della malavita. Le risposte<br />

arrivate tramite un questionario, sono<br />

state oltre 11mila e di queste 2.500 quelle<br />

italiane e riguardavano anche i reati<br />

mai denunciati e quindi fuori dalle statistiche<br />

ufficiali.<br />

Alcuni trend sono comuni come per<br />

esempio il fatto che al crescere dell’età<br />

diminuisce il numero di crimini subiti<br />

soprattutto per quanto riguarda le<br />

aggressioni e gli atti di violenza in esterno.Tra<br />

il 2002 e il 2006 infatti i più colpiti<br />

da rapine e furti sono stati i ragazzi<br />

tra i 18 e i 29 anni e questo avviene<br />

soprattutto in Italia con il 58% del totale.<br />

Per quanto riguarda i crimini in generale<br />

- furti, aggressioni, rapine, vandalismi - al<br />

primo posto è l’Italia con un 27% degli<br />

intervistati a dichiarare di avere subìto<br />

Come si difendono gli italiani?<br />

21 � HESANotizie � marzo2008<br />

DIAMO I NUMERI<br />

almeno una volta un atto criminoso,<br />

seguito dal Belgio con il 26%, dalla Spagna<br />

con il 24% e dal Portogallo con il 23%.<br />

La ricerca - pubblicata sul mensile<br />

Altroconsumo - ha una sezione molto<br />

interessante poiché per la prima volta è<br />

stato approfondito un aspetto particolarmente<br />

trascurato, quello degli effetti psicologici<br />

di un reato sulla qualità della vita<br />

della vittima. Un quinto delle vittime ha<br />

dichiarato che l’evento ha provocato un<br />

pesante peggioramento del proprio<br />

benessere per almeno un mese e per<br />

alcuni anche per mesi: paura in casa e<br />

fuori casa, problemi al sonno, irritabilità,<br />

rabbia e risentimento. Ma in caso di<br />

furto e di aggressione in casa la paura<br />

tende a diventare un effetto psicologico<br />

costante, soprattutto quando non si<br />

ricorre all’ausilio di uno psicologo. A sentirsi<br />

meno sicuri tra le pareti domestiche<br />

sono gli italiani (1 su 10). E il 31% si protegge<br />

con antifurti contro il 21% dei<br />

belgi, il 12% dei portoghesi e il 11% degli<br />

spagnoli. Inoltre il 58% degli italiani non<br />

apre la porta agli sconosciuti.<br />

Quanto ai danni economici in Italia<br />

ammontano mediamente a 1.100 euro<br />

per persona, in Belgio e in Portogallo a<br />

poco più di 1.000 e in Spagna a 744 euro.<br />

I crimini più costosi in Italia sono i furti<br />

nelle abitazioni, seguiti dalle truffe e dai<br />

furti d’auto. L’aspetto psicologico del rapporto<br />

di fiducia con le forze dell’ordine è<br />

basso in Portogallo, con il 55% delle vittime<br />

che non sporge denuncia contro il<br />

51% della Spagna, il 44% dell’Italia e il<br />

38% del Belgio.<br />

ho un sistema di allarme<br />

30,5<br />

ho un cane da guardia<br />

17,1<br />

ho un’arma da fuoco in casa<br />

8,7<br />

ho già traslocato in un’altra zona (per motivi di sicurezza)<br />

5,3<br />

ho una pistola scacciacani in casa 3,3<br />

ho un sistema di videosorveglianza 2,8<br />

0 5 10 15 20 25 30 35<br />

intervistati (%)<br />

Fonte: Altroconsumo


CASE HISTORY<br />

DUE MUSEI,<br />

UN’UNICA FILOSOFIA<br />

Due piccoli ma importanti musei dedicati ai motori, alle auto<br />

storiche e ai piloti della Formula 1 con cimeli di valore<br />

inestimabile e una fabbrica, quella della Maserati, che per<br />

i brevetti e le tecnologie è ad alto rischio-contraffazione.<br />

Ecco come la professionalità del personale rappresenta il primo<br />

requisito della sicurezza.<br />

22 � HESANotizie � marzo2008


Nella foto sopra il titolo,<br />

l’Alfa Romeo SC 2300<br />

con la quale Nuvolari ha<br />

vinto numerose gare.<br />

A destra Rosa<br />

ed Enrico Alberini.<br />

Formazione e servizi: due requisiti la<br />

cui importanza viene spesso sottolineata<br />

ma che nella realtà dei fatti<br />

viene altrettanto spesso trascurata.<br />

Presentiamo in queste pagine tre differenti<br />

installazioni, una per il Museo<br />

Nuvolari, una per il Museo Panini-<br />

Maserati e una per la fabbrica della<br />

Maserati.<br />

Oltre ad avere in comune le auto storiche<br />

e la storia antica e attuale dell’auto, si<br />

ispirano ai due requisiti citati in apertura:<br />

una grande ricerca della formazione e<br />

un’attenzione costante alla qualità dell’installazione<br />

e dei servizi.<br />

Nel caso della Maserati in particolare,<br />

rappresentano un asset fondante e l’abbiamo<br />

voluta presentare perché il rilancio<br />

è stato soprattutto sostenuto dall’eccellenza<br />

della formazione e delle competenze<br />

volte a costruire un’equipe omogenea.<br />

Sul piano della security e anche della<br />

safety questo significa riuscire a creare<br />

personale automotivato e consapevole<br />

delle proprie responsabilità e dell’appartenenza<br />

ad un team vincente da proteggere.<br />

Questo principio, trasferito sul<br />

piano dell’installatore di security - la<br />

Algor Elettronica (Buscoldo, MN) che ha<br />

eseguito l’impianto del Museo Nuvolari -<br />

significa mantenere i dipendenti in aggiornamento<br />

professionale continuo, senza<br />

discriminazioni di livelli e di ruoli perché<br />

- sottolinea il titolare Enrico Alberini - più<br />

il personale è preparato più l’azienda<br />

ottiene vantaggi e clienti.<br />

23 � HESANotizie � marzo2008<br />

Anche lei un fan del “passaparola”?<br />

“È il grande motore della nostra attività<br />

per il 95% e per il restante 5% ci pensano<br />

le Pagine Gialle e il sito internet a<br />

procurarci clienti. L’azienda infatti per<br />

libera nostra scelta non ha venditori.<br />

Siamo in 15, tutti tecnici molto preparati<br />

anche perché ci siamo focalizzati esclusivamente<br />

sulla security, con una ricerca<br />

continua di tecnologie avanzate sulle<br />

quali ci aggiorniamo in modo da applicarle<br />

con successo”.<br />

I clienti non sono un po’ perplessi o<br />

perlomeno diffidenti di fronte all’hitech?<br />

No, non con noi perché cerchiamo sempre<br />

di spiegare con chiarezza come funzionano<br />

anche i dispositivi e le soluzioni<br />

più complesse. E poi grazie proprio al<br />

passaparola ci conoscono, si fidano. Il<br />

passaparola ha una motivazione decisiva:<br />

i clienti sanno che noi siamo come il<br />

sarto, eseguiamo cioè un lavoro su misura<br />

di ciascun committente.<br />

E quando si manifestano dei problemi?<br />

Problemi? Non mancano, ma, alla luce<br />

del numero di impianti installati possiamo<br />

dire che sono veramente pochi.<br />

Bisogna essere preparati e aggiornati e<br />

poi installare con professionalità gli<br />

impianti, spiegarli con grande trasparenza<br />

al cliente in modo che li conosca<br />

bene, non ne abbia timore e li sappia<br />

usare ogni volta con tranquillità. In que-


CASE HISTORY<br />

La sicurezza nel Museo Nuvolari<br />

Istituito nel 1985 sulla base di una disposizione<br />

testamentaria del grande pilota, il<br />

Museo Tazio Nuvolari si trova nel cuore<br />

antico della città di Mantova, in un’ala<br />

del trecentesco Palazzo del Podestà,<br />

nella stessa sede dove si trova un altro<br />

museo di un altro storico eroe sportivo<br />

mantovano, Learco Guerra.<br />

Gestito dall’ACI di Mantova, dal Comune<br />

e dall’Azienda di Promozione turistica,<br />

conserva il patrimonio sportivo del<br />

campione, la motocicletta con la quale<br />

vinse il campionato d’Italia, la mitica Alfa<br />

Romeo SC 2300 con la quale vinse<br />

tante gare e la più difficile di tutte, il GP<br />

di Montecarlo del 1932; i trofei, i giornali<br />

dell’epoca, i manifesti, il “guardaroba”<br />

da corridore e cimeli di straordinario<br />

fascino.<br />

Tra questi, numerosi i carteggi con per-<br />

sonaggi famosi dell’epoca con un prezioso<br />

telegramma di Gabriele D’Annunzio.<br />

Protetti da vetrine e da un impianto di<br />

rivelatori installati dalla Algor Elettronica<br />

di Mantova, cimeli, oggetti, documenti e<br />

foto d’epoca costituiscono la meta di un<br />

ininterrotto pellegrinaggio di appassionati<br />

collezionisti.<br />

L’area protetta si trova all’interno di un<br />

edificio storico dove Alberini è intervenuto<br />

per aggiornare protezioni fisiche<br />

insufficienti.<br />

“Abbiamo lavorato innanzitutto sul perimetro<br />

con controlli di accesso per le<br />

due porte, delle quali una è molto<br />

ampia, e poi applicando una decina di<br />

contatti installati sulle inferriate delle<br />

quali sono dotale tutte le finestre dell’edificio.<br />

Abbiamo inoltre applicato in<br />

tutti gli spazi interni rivelatori di presen-<br />

24 � HESANotizie � marzo2008<br />

za e dispositivi antincendio. L’impianto<br />

ha diversi anni di attività ma si è rivelato<br />

attuale e soprattutto molto affidabile<br />

poiché non ha mai generato falsi allarmi”.<br />

Le difficoltà al momento dell’installazione<br />

erano dovute al fatto che occorreva<br />

non alterare né i muri né l’estetica con i<br />

cavi e che in soli 300 mq si trovano concentrati<br />

molti oggetti e documenti di<br />

grande valore, tutti pezzi unici molto<br />

ricercati. Quello che è molto importante<br />

e va ancora una volta sottolineato è<br />

che un’installazione eseguita su misura e<br />

con professionalità nel tempo si rivela la<br />

miglior garanzia.<br />

Ma poiché oggi i ladri di documenti e<br />

souvenirs storici sono diventati molto<br />

abili e pericolosi un’integrazione video<br />

appare necessaria.


L’interno del Museo Nuvolari<br />

dove la Algor ha installato<br />

rivelatori di presenza<br />

e dispositivi antincendio.<br />

sto modo si riducono nettamente gli<br />

interventi.<br />

Qualche informazione di ordine pratico<br />

sull’aggiornamento del personale?<br />

La formazione è obbligatoria per tutti in<br />

modo che i miei dipendenti siano polivalenti,<br />

realmente sostituibili e integrabili,<br />

così in caso di necessità e di assenze<br />

l’azienda non rimane bloccata. Per esempio<br />

il capotecnico ha il compito di trasferire<br />

a tutti con regolarità le novità e le<br />

migliorie della security. Spesso sono presenti<br />

in azienda i fornitori che trasmettono<br />

informazioni costanti al personale. E<br />

tutti, nel momento in cui vengono a<br />

conoscenza di innovazioni utili, sanno che<br />

devono passarle ai colleghi. Infine l’educazione<br />

al massimo livello perché anche<br />

questa fa parte del programma di formazione.<br />

E i risultati li vedo perché quasi<br />

sempre i clienti si complimentano per la<br />

professionalità del nostro personale.<br />

Avete un metodo per valutare la customer<br />

satisfaction?<br />

Abbiamo 3mila impianti installati per i<br />

quali offriamo delle verifiche sul posto<br />

quando, raramente, si manifestano i problemi.<br />

E già questo bassissimo livello di<br />

falsi allarmi e di difettosità è un’indicazione<br />

molto valida. Inoltre, al termine dell’installazione,<br />

in allegato alla fattura consegnamo<br />

una cartolina che invita il cliente a<br />

esprimere il grado di soddisfazione sul<br />

lavoro eseguito, sui tempi, sulle modalità<br />

e sulle indicazioni fornite e in quali condizioni<br />

il personale ha lasciato i locali.<br />

C’è qualche cliente che nonostante<br />

tutto si lamenta?<br />

Noi cerchiamo sempre di risolvere il<br />

problema quando si manifesta ma se un<br />

cliente esagera allora abbiamo un metodo<br />

assolutamente infallibile. Lo defenestriamo,<br />

in senso ovviamente metaforico…<br />

25 � HESANotizie � marzo2008


CASE HISTORY<br />

Sicurezza e formazione<br />

alla Maserati<br />

Per una fabbrica che produce gioielli della tecnologia quale è la<br />

Maserati, security significa creare intorno a chi lavora un<br />

ambiente sicuro e confortevole, formare i dipendenti<br />

ed esercitare un ferreo controllo sul mercato dei “cloni”.<br />

La sicurezza è una catena, sostengono<br />

gli esperti, che non deve avere<br />

nessuna interruzione, nessuna<br />

smagliatura. Ma, come le vicende accadute<br />

in Formula 1 nel 2007 hanno dimostrato,<br />

anche la catena più controllata e<br />

più protetta a volte può non bastare.<br />

Vale a dire che predisporre i migliori<br />

sistemi e i migliori impianti di protezione<br />

e di anti-spionaggio industriale può a<br />

volte non bastare perché c’è una maglia<br />

molto delicata della catena, non facilmente<br />

controllabile: l’uomo. E per questa<br />

occorrono ben altro che password, controlli,<br />

impegni contrattuali ferrei. Occorrono<br />

prevenzione e formazione. E<br />

rispetto.<br />

Quello della Ferrari è stato infatti un<br />

caso-limite in quanto anche dei tecnici<br />

strapagati, che hanno avuto dal loro lavo-<br />

26 � HESANotizie � dicembre2007<br />

ro soddisfazioni “mondiali”, possono tradire<br />

e mandare in tilt la più perfetta delle<br />

reti di protezione.<br />

Quello della Ferrari è - ripetiamo - un<br />

caso limite perché l’azienda è in realtà<br />

risultata al vertice delle classifiche mondiali<br />

dei luoghi dove le persone vorrebbero<br />

lavorare. E uno dei luoghi dove la<br />

safety e la security sono più curate che<br />

altrove.


Sopra il titolo, la<br />

linea di montaggio<br />

a isola della Maserati<br />

e a destra il Museo<br />

Panini con numerosi<br />

esemplari dell’auto<br />

del Tridente.<br />

Le due condizioni - sicurezza e condizioni<br />

di lavoro - sono strettamente correlate<br />

tanto che i security manager delle<br />

multinazionali consigliano di investire<br />

nelle condizioni di lavoro soprattutto se<br />

si tratta di aree “sensibili”.<br />

Per ottenere questi risultati l’azienda ha<br />

trasformato le proprie fabbriche in un<br />

laboratorio confortevole, climatizzato,<br />

“arredato” e reso gradevole da materiali<br />

e colori adatti al tipo di lavoro. Ed ha<br />

scelto di investire in sicurezza e prevenzione<br />

ma anche in formazione.<br />

La visita che abbiamo avuto occasione di<br />

fare agli stabilimenti Maserati di Modena<br />

e al Museo delle auto d’epoca situato<br />

poco lontano da Modena, in una splendida<br />

azienda agricola di produzione del<br />

parmigiano-reggiano della famiglia Panini,<br />

ce lo ha dimostrato.<br />

No out-sourcing….<br />

Secondo la filosofa aziendale del Gruppo<br />

occorre innanzitutto garantire a chi lavora<br />

un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso<br />

e una continua formazione. È la filosofia<br />

Maserati, un marchio che a Modena<br />

significa l’altra eccellenza dopo quella del<br />

mitico cavallino.<br />

“La sicurezza viene da lontano - dichiara<br />

Davide Lorenzini, ingegnere, responsabile<br />

del settore - perché nella nostra azien-<br />

27 � HESANotizie � marzo2008<br />

da è l’uomo al centro della fabbrica.Vede<br />

quella scocca sospesa al di sopra del tecnico<br />

che sta esaminandola e lavorandola?<br />

- e ci mostra uno dei grandi “gusci”<br />

che diventeranno splendide Maserati -<br />

pesa ben 1.800 kg ma qui gli infortuni<br />

sono rarissimi, perché gli investimenti in<br />

ergonomia e safety sono molto alti, tra i<br />

più alti oggi nel nostro settore.<br />

Si comincia dagli stessi fornitori, con speciali<br />

procedure di accreditamento. Ma ci<br />

terrei a sottolineare che di fornitori<br />

esterni ne abbiamo pochi e quei pochi<br />

sono storicamente nostri partner fidati e<br />

questo è già di per sé una fondamentale<br />

norma di comportamento aziendale”.<br />

Quanto agli addetti a lavori di pulizia e<br />

manutenzione, a incarichi cioè marginali,<br />

vale il principio della massima vigilanza.<br />

“Sappiamo benissimo chi sono, sono<br />

super-controllati e verificati”.<br />

L’azienda ha affidato alle macchine utensili<br />

della Comau, che fa parte della Fiat,<br />

l’intera produzione mentre tutta la sorveglianza<br />

e la vigilanza - attrezzata con<br />

strumenti e mezzi da avanguardia - è<br />

svolta da un’altra società del Gruppo<br />

torinese, la Sirio.<br />

Un altro fattore di importanza decisiva<br />

che i responsabili della fabbrica Maserati<br />

sottolineano è che qualsiasi forma di<br />

prevenzione e sicurezza viene progetta-


CASE HISTORY<br />

AUTO STORICHE E FURTI<br />

Stando alle dichiarazioni dei collezionisti<br />

di auto storiche o di auto speciali<br />

quali possono essere le F1 dei<br />

decenni passati, i furti non sono frequenti,<br />

anzi, l’unicità di questi gioielli<br />

su 4 ruote renderebbe - dicono -<br />

molto difficile riuscire a venderli.<br />

Troppo noti, troppo fotografati, troppo…<br />

“tutto”. In realtà non è esattamente<br />

così, anzi, i nuovi ricchi dei<br />

paesi in via di sviluppo che sono davvero<br />

milioni e milioni, sono costantemente<br />

a caccia di queste auto, le cercano<br />

sul mercato rarefatto e ristretto<br />

dell’antiquariato e del modernariato e<br />

quando non possono trovare il<br />

modello che desiderano, ricorrono<br />

spesso ad un altro tipo di mercato e<br />

ta sin dall’inizio. Parte cioè da lontano<br />

perché deve nascere con la fabbrica.<br />

A differenza di gran parte di ciò che<br />

avviene in molte aziende ed esercizi<br />

commerciali dove la sicurezza viene<br />

progettata solo a grandi linee ma “adattata”<br />

successivamente alle esigenze<br />

aziendali.<br />

Ergonomia, comfort di lavoro e infine<br />

formazione, perché - sostengono in<br />

Maserati - le nostre bassissime percentuali<br />

di incidenti sono strettamente legate<br />

al comportamento consapevole degli<br />

addetti alla produzione sul quale l’azienda<br />

investe massicciamente.<br />

C’è da considerare infine che i progettisti<br />

della fabbrica hanno attuato un sistema<br />

di videocontrollo collegato in<br />

modo… inesorabile con gli accessi, ma<br />

praticamente invisibile e onnipresente<br />

che si estende a tutto ciò che fa parte<br />

delle attività dei dipendenti in azienda. E<br />

di conseguenza a qualsiasi spazio e prima<br />

di tutto anche alla “torre” dei parcheggi<br />

delle auto dei dipendenti che sono sotto<br />

una costante tutela.<br />

Perché di tentativi di intrusione per catturare<br />

i segreti della Maserati ce ne sono<br />

stati tanti e qualsiasi varco può favorirli.<br />

di esperti, quelli non-ufficiali. La reticenza<br />

degli attuali tradizionali collezionisti<br />

è dovuta al desiderio di proteggere<br />

dall’eccesso di curiosità e di<br />

notorietà i loro capolavori e da un<br />

problema non indifferente: quello di<br />

non provocare sul mercato delle quotazioni<br />

rialzi eccessivi dei prezzi.<br />

I furti su commissione stanno diventando<br />

molto frequenti come è avvenuto<br />

a gennaio a Madonna di<br />

Campiglio dove il Winter Marathon<br />

ovvero la Mille Miglia dei Ghiacciai ha<br />

registrato il furto di una Porche<br />

Speedster del valore di circa 170 mila<br />

euro.<br />

Lo stesso era accaduto un anno<br />

prima ad una storica Mercedes mai<br />

28 � HESANotizie � marzo2008<br />

E i cloni vengono “frullati”<br />

Ogni prodotto di successo appartenente<br />

alla fascia alta e “premium” (il lusso) è<br />

destinato però a restare vittima di contraffazioni<br />

frequenti e spesso difficili da<br />

scoprire. Le aziende come Ferrari e<br />

Maserati hanno da tempo messo in atto<br />

una rete di controlli internazionali che<br />

servono a monitorare i mercati di sbocco<br />

più importanti e verificare in loco<br />

l’esistenza di “cloni”.<br />

Ermanno Cozza, esperto collaudatore<br />

della casa del Tridente, che segue i club<br />

Maserati e i collezionisti delle mitiche<br />

auto, racconta come periodicamente<br />

vengano letteralmente “frullate”, schiacciate<br />

e tritate minuziosamente decine e<br />

decine di false-Maserati. “Il mio compito<br />

è quello di verificare di continuo l’esistenza<br />

di modelli clonati. E il rischio è<br />

altissimo soprattutto per i modelli storici<br />

che subiscono azioni di pirateria continue”.<br />

Il servizio di controllo e security è<br />

molto efficiente perché la tritatura è…<br />

periodica. Quanto ai furti, non è questo<br />

il problema maggiore per le auto storiche.<br />

“Le nostre Maserati sono tutte<br />

numerate, certificate, fotografate, monitorate.<br />

Chi le ruba non trova facilmente<br />

più ritrovata e ad una Ferrari 166 che<br />

venne ritrovata solo quest’anno, ma<br />

tutta smembrata, nel piacentino. E’ per<br />

questo che si stanno moltiplicando le<br />

polizze antifurto su misura di questi<br />

gioielli. Interessante per esempio la<br />

polizza Allianz-Suisse che prevede,<br />

oltre alle garanzie dei contratti convenzionali<br />

per auto, anche soluzioni<br />

speciali. Per esempio la targa può<br />

essere trasferita dalla macchina storica<br />

a quella usata abitualmente; nella<br />

franchigia sono inclusi graffi, imbrattamenti<br />

e ogni alterazione dell’estetica<br />

che per i veicoli storici ha un grande<br />

valore.<br />

La copertura vale per qualsiasi periodo,<br />

anche per i giorni delle gare.


29 � HESANotizie � marzo2008<br />

Nel Museo Panini uno<br />

dei “gioielli” è la Gran<br />

Turismo Maserati dei<br />

primi anni del<br />

dopoguerra che,<br />

come tutti gli<br />

esemplari custoditi<br />

nel Museo Panini,<br />

è protetto da un<br />

impianto antifurto<br />

della ditta Colfi.


CASE HISTORY<br />

Nella grande tenuta La Hombre<br />

oltre alle storiche auto del<br />

Museo Panini, si trova anche<br />

una “fabbrica” di pregiatissimo<br />

parmigiano, dove il personale e i<br />

visitatori sono sotto il controllo<br />

di videocamere, rivelatori di<br />

presenza, sensori di fumo e di<br />

temperatura.<br />

Tutti i sistemi della tenuta<br />

sono in contatto con i<br />

Carabinieri.<br />

un acquirente… Lo sa che sarebbe<br />

prima o poi bloccato”. Una garanzia di<br />

intervento che trae origine solo da<br />

un’azione costante - e assai costosa - di<br />

prevenzione.<br />

Antintrusione per Maserati<br />

e parmigiano<br />

Nel cuore della campagna emiliana, tra<br />

Reggio Emilia e Modena, c’è il Museo<br />

Panini, di proprietà di Umberto e Matteo<br />

Panini (il figlio), al centro di una grande<br />

tenuta, la Hombre, che produce parmigiano<br />

e vini Doc.<br />

Nel Museo sono ospitati 28 capolavori<br />

del Tridente fabbricati dal 1934 agli anni<br />

90 (con la fine dell’era De Tomaso) insieme<br />

ad altri capolavori dell’artigianato<br />

dell’auto da corsa. Un sistema di allarme<br />

con un impianto di videosorveglianza e<br />

un sistema antincendio proteggono il<br />

capannone - d’epoca anche questo -<br />

dove il visitatore compie un ideale percorso<br />

nella storia della Formula 1 e delle<br />

GranTurismo. Il sistema di allarme installato<br />

a suo tempo dalla ditta Colfi di<br />

Modena, ha il compito di prevenire i furti<br />

(il valore di queste auto parte da un<br />

30 � HESANotizie � marzo2008<br />

minimo di 1 milione di euro per le meno<br />

care…) e si trova inserito in un’area a<br />

sua volta interamente protetta perché in<br />

un vicino edificio è operativa la lavorazione<br />

del parmigiano-reggiano Doc.Tutta<br />

l’area di lavorazione e il negozio contiguo<br />

sono sotto la tutela di videocamere,<br />

rivelatori di presenza perimetrali, sensori<br />

di temperatura e di fumo con collega-


menti telefonici ai carabinieri. Il parmigiano-reggiano<br />

del resto viene prodotto -<br />

anzi “si fa” - con ingredienti e sistemi particolari,<br />

che ciascun agricoltore-allevatore<br />

cerca di mantenere segreti. Il parmigiano-reggiano<br />

insieme alle Maserati e<br />

alle Ferrari costituisce uno dei tesori del<br />

made in Italy più ambiti, contraffatti, spiati.<br />

E sono ben poche le aziende che non<br />

impiegano sistemi di protezione dei processi<br />

produttivi.<br />

Ma riuscire a vedere insieme sotto lo<br />

stesso… ombrello di un impianto di<br />

security appetitose forme di parmigiano,<br />

bottiglie di lambrusco e auto d’epoca è<br />

uno spettacolo davvero unico.<br />

Qui ci sono le mitiche auto guidate da<br />

Fangio, Stirling Moss e da personalità<br />

della politica, dello sport come Fausto<br />

Coppi (l’auto tutta bianca come la sua<br />

“dama bianca”) e dell’aristocrazia; tutte<br />

sono funzionanti grazie al lavoro di anni<br />

di Cozza, tutte si trovano in perfetto<br />

stato di conservazione funzionale e non<br />

solo “estetica”.<br />

Alcune di queste, le Gran Turismo, valgono<br />

circa 2-3 milioni di euro ciascuna,<br />

e c’è la caccia in tutto il mondo per trovare<br />

chi riesce a clonarle…<br />

Qui si trovano le celebri “barchette”<br />

delle Mille Miglia d’antan. Un insieme di<br />

capolavori unici protetti una per una da<br />

un sistema apparentemente semplice,<br />

quasi banale, del quale il proprietario,<br />

Umberto Panini, descrive di malavoglia<br />

le caratteristiche, attento a non rivelarne<br />

dettagli importanti.<br />

31 � HESANotizie � marzo2008<br />

Matteo Panini<br />

e sotto Ermanno Cozza

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