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La lettera di patronage e l'impatto sull'indebitamento dell'ente locale ...

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eccesso, considerato il ricorso ad anticipazioni <strong>di</strong><br />

tesoreria, il Comune, nonostante le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> cassa,<br />

ha concesso presumibilmente finanziamenti a<br />

breve che non sono rientrati nelle proprie <strong>di</strong>sponibilità.<br />

<strong>La</strong> fattispecie potrebbe in<strong>di</strong>care ad esempio<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà delle società partecipate, alle<br />

quali sono stati concessi cre<strong>di</strong>ti, allocati e pagati<br />

sul titolo 2, non ancora restituiti.<br />

I Comuni numero 12 e numero 1 presentano anch’essi<br />

degli squilibri notevoli della parte corrente<br />

(rispettivamente ‘‘-207’’ e ‘‘-306’’), ma a <strong>di</strong>fferenza<br />

dei 2 precedenti riescono a garantirne l’equilibrio<br />

attraverso l’incasso <strong>di</strong> risorse straor<strong>di</strong>narie legittimamente<br />

destinate a spese correnti; è una situazione<br />

ammessa dalla normativa, ma che dovrebbe comunque<br />

essere analizzata attentamente dagli amministratori,<br />

in quanto eventuali mutamenti delle prospettive<br />

economiche, che impattano ad esempio<br />

sul mercato dell’e<strong>di</strong>lizia, potrebbero fare emergere<br />

le <strong>di</strong>fficoltà del bilancio, per ora celate da <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> entrate straor<strong>di</strong>narie più che sufficienti. Proprio<br />

quest’utilizzo massiccio <strong>di</strong> risorse estranee alla<br />

gestione caratterisitca/or<strong>di</strong>naria a garanzia dell’equilibrio<br />

<strong>di</strong> parte corrente provoca pesanti conseguenze<br />

sul Comune numero 1, che presenta un saldo<br />

<strong>di</strong> parte capitale fortemente negativo; è plausibile<br />

che il deciso impulso dato agli investimenti, correlato<br />

all’utilizzo <strong>di</strong> oneri <strong>di</strong> urbanizzazione a spesa<br />

corrente, abbia provocato forti tensioni sull’equilibrio<br />

generale del bilancio. <strong>La</strong> considerazione è supportata<br />

dal saldo positivo (‘‘+149’’) delle anticipazioni/finanziamenti<br />

a breve, e conseguentemente<br />

dal fondo <strong>di</strong> cassa azzerato. Le stesse identiche considerazioni<br />

valgono per il Comune numero 4, che<br />

apparentemente presenta una situazione meno critica<br />

sul saldo corrente della gestione libera (‘‘-62); il<br />

fondo <strong>di</strong> cassa iniziale (‘‘+4) era però già rappresentativo<br />

<strong>di</strong> una tensione sulla liqui<strong>di</strong>tà dell’Ente, che<br />

si è aggravata nei 5 anni successivi a causa del dato<br />

negativo dei flussi pluriennali della parte capitale,<br />

comprovata infine dal saldo positivo (‘‘+114’’) delle<br />

anticipazioni/finanziamenti a breve.<br />

Il Comune numero 5 presenta nei 5 anni una situazione<br />

che apparentemente si è nettamente deteriorata.<br />

Da un fondo <strong>di</strong> cassa iniziale <strong>di</strong> ‘‘+ 453’’ si è<br />

passati a una situazione finale <strong>di</strong> ‘‘+ 296’’, con<br />

una <strong>di</strong>minuzione dunque del 35%. <strong>La</strong> <strong>di</strong>minuzione<br />

complessiva delle risorse liquide è presumibilmente<br />

dovuta a un buon livello <strong>di</strong> attuazione del programma<br />

degli investimenti che ha portato nei 5 anni<br />

considerati a un saldo negativo <strong>di</strong> parte capitale<br />

per euro ‘‘-211’’. Il saldo in pareggio dei finanziamenti<br />

a breve in<strong>di</strong>ca però che nel periodo precedente<br />

l’ente aveva accantonato le somme vincolate da<br />

destinare al finanziamento degli investimenti, e che<br />

ha attinto correttamente da queste risorse per effet-<br />

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Bilancio e contabilità<br />

tuare i pagamenti a residuo negli anni successivi,<br />

senza dover ricorrere ad anticipazioni <strong>di</strong> cassa. Alla<br />

luce dei dati desunti dai certificati ai ren<strong>di</strong>conti<br />

inoltre, a <strong>di</strong>fferenza del Comune numero 8, il saldo<br />

concessione/riscossione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti negativo (‘‘-26’’)<br />

è presumibilmente legato a investimenti finanziari<br />

(ad esempio pronti contro termine) della liqui<strong>di</strong>tà<br />

in eccesso; l’Ente sembra in grado <strong>di</strong> programmare<br />

i tempi <strong>di</strong> rientro delle somme vincolate in funzione<br />

delle necessità del piano degli investimenti.<br />

Gli altri enti presentano una struttura del bilancio<br />

equilibrata nelle sue varie componenti. In particolare<br />

i Comuni numero 11 e numero 7 presentano dati<br />

fortemente positivi. L’ente numero 7 sembra avere<br />

una politica finanziaria bilanciata, che attraverso il<br />

saldo corrente della gestione libera positivo<br />

(‘‘+458’’) aumentato degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione,<br />

riesce ad assicurare la liqui<strong>di</strong>tà per pagare la parte<br />

capitale, che presenta un saldo negativo (‘‘-<br />

550’’), mantenendo nel tempo un fondo <strong>di</strong> cassa<br />

positivo e in aumento del 32%.<br />

Il Comune numero 11 presenta delle particolarità<br />

interessanti. A parte i Comuni in <strong>di</strong>fficoltà (numero<br />

8, numero 10) è l’unico che presenta un saldo <strong>di</strong><br />

parte capitale positivo (+41), che si va a sommare<br />

a un saldo corrente della gestione complessiva rilevante<br />

(‘‘+691’’). Il fondo <strong>di</strong> cassa è aumentato del<br />

1010% (‘‘+778’’ al 31 <strong>di</strong>cembre 2009), rispetto al<br />

dato del 31/12/2004 (‘‘+70’’). È plausibile che<br />

l’ente, nonostante una situazione della liqui<strong>di</strong>tà<br />

non certo critica, abbia una certa <strong>di</strong>fficoltà nello<br />

smaltimento dei residui passivi e paghi con ritardo<br />

imprese e fornitori.<br />

Il dato del saldo <strong>di</strong> cassa a una certa data, in questo<br />

caso al 31 <strong>di</strong>cembre 2009, opportunamente rettificato<br />

come nell’esempio della tavola 4, fornisce alcuni<br />

spunti interessanti per un approfon<strong>di</strong>mento<br />

dell’analisi <strong>di</strong> bilancio dell’Ente in questione.<br />

Tavola 4<br />

Risultato della gestione vincolata<br />

1) Fondo <strong>di</strong> cassa e altre <strong>di</strong>sponibilità liquide<br />

più<br />

2) Residui attivi del titolo 4 <strong>di</strong> entrata, con l’esclusione <strong>di</strong><br />

quelle derivanti dalle riscossioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti (categoria 6)<br />

più<br />

3) Residui attivi del titolo 5 <strong>di</strong> entrata<br />

meno<br />

4) Residui passivi del titolo 2 <strong>di</strong> spesa, con l’esclusione <strong>di</strong><br />

quelli derivanti da concessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti (intervento 10)<br />

Da un lato, il fondo <strong>di</strong> cassa sommato ai residui attivi<br />

evidenziati determinano la <strong>di</strong>sponibilità teorica<br />

totale dell’attivo <strong>di</strong> parte investimenti; dall’altro i<br />

residui passivi evidenziano le somme impegnate<br />

in bilancio, in qualunque modo finanziate, che nei<br />

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4/2012 285<br />

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