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La lettera di patronage e l'impatto sull'indebitamento dell'ente locale ...

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Gestione finanziaria<br />

menti correnti, comprensivi della compartecipazione<br />

Irpef, per l’ammontare <strong>di</strong> 300 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

(art. 14, c. 2, D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito<br />

dalla legge 30 luglio 2010, n. 122).<br />

4.1. A decorrere dall’anno 2012, i trasferimenti correnti<br />

alle province, comprensivi della compartecipazione<br />

Irpef, sono ridotti <strong>di</strong> 500 milioni <strong>di</strong> euro<br />

annui (+200 milioni rispetto 2011).<br />

5. Il concorso aggiuntivo dei comuni si concretizza<br />

nella riduzione, per l’anno 2011, dei trasferimenti<br />

correnti per l’ammontare <strong>di</strong> 1.500 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

(art. 14, c. 2, D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito<br />

dalla legge 30 luglio 2010, n. 122).<br />

5.1. A decorrere dall’anno 2012, i trasferimenti ai<br />

comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti<br />

sono ridotti <strong>di</strong> 2.500 milioni <strong>di</strong> euro annui (+1.000<br />

milioni rispetto 2011).<br />

6. Con D.M. interno, 9 <strong>di</strong>cembre 2010, è stata determinata<br />

la riduzione dei trasferimenti, con criteri<br />

proporzionali, a ciascuna provincia e a ciascun comune<br />

per l’anno 2011, riduzione che è stata applicata<br />

in sede <strong>di</strong> determinazione delle spettanze dell’anno<br />

2011 dei medesimi enti. (in G.U. n. 292<br />

del 15 <strong>di</strong>cembre 2010).<br />

6.1. Non essendo noti i criteri <strong>di</strong> riduzione che saranno<br />

adottati ed il valore delle spettanze da assumere a<br />

riferimento e non essendo, quin<strong>di</strong>, possibile conoscere<br />

l’ammontare delle riduzioni che saranno operate<br />

negli esercizi 2012 e successivi, al fine <strong>di</strong> simulare<br />

gli obiettivi per quegli anni, le riduzioni sono stimate<br />

secondo un criterio <strong>di</strong> proporzionalità, ossia applicando<br />

alla riduzione dei trasferimenti 2011 la percentuale<br />

<strong>di</strong> incremento del 67% (lett. B.1, circolare, Ragioneria<br />

generale dello Stato, 6 aprile 2011, n.11).<br />

6.1.1. Salvo mo<strong>di</strong>fiche al quadro normativo, la<br />

quantificazione della riduzione dei trasferimenti<br />

statali 2012 e successivi da operare ai fini della determinazione<br />

dell’obiettivo programmatico sarà<br />

mantenuta anche in presenza dei provve<strong>di</strong>menti attuativi<br />

del federalismo municipale e provinciale, in<br />

base ai quali muta l’assetto delle risorse a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> ciascun ente, attraverso la soppressione dei<br />

trasferimenti statali.<br />

6.1.2. <strong>La</strong> riduzione delle assegnazioni statali è posta<br />

a decurtazione del saldo finanziario obiettivo<br />

(art. 31, c. 4, legge 12 novembre 2011, n. 183).<br />

7. Per gli anni 2012 e successivi, ai soli fini del patto<br />

<strong>di</strong> stabilità, senza contestuale riduzione delle assegnazioni<br />

statali, l’ulteriore concorso aggiuntivo<br />

delle province è, rispettivamente, <strong>di</strong> 700 milioni<br />

<strong>di</strong> euro, per l’anno 2012, e <strong>di</strong> 800 milioni <strong>di</strong> euro,<br />

a decorrere dall’anno 2013. (art. 20, c. 5, lett. c,<br />

D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge<br />

15 luglio 2011, n. 111, nel testo mo<strong>di</strong>ficato dall’art.<br />

1, c. 8,lett. c, D.L. 13 agosto 2011, n. 138,<br />

convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148).<br />

302 4/2012<br />

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8. Per gli anni 2012 e successivi, ai soli fini del patto<br />

<strong>di</strong> stabilità, senza contestuale riduzione delle assegnazioni<br />

statali, l’ulteriore concorso aggiuntivo<br />

dei comuni è, rispettivamente, <strong>di</strong> 1,7 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />

per l’anno 2012 e <strong>di</strong> 2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro a decorrere<br />

dall’anno 2013. (art. 20, c. 5, lett. d, D.L. 6 luglio<br />

2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio<br />

2011, n. 111, nel testo mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 1, c.<br />

8,lett. d, D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito<br />

dalla legge 14 settembre 2011, n. 148).<br />

9. Per il solo anno 2012, il concorso alla realizzazione<br />

degli obiettivi <strong>di</strong> finanza pubblica è ridotto fino<br />

alla totalità delle maggiori entrate per aumento<br />

dell’ad<strong>di</strong>zionale Ires per le società produttrici <strong>di</strong><br />

energia elettrica, stimate in un importo non inferiore<br />

a 1.800 milioni <strong>di</strong> euro. (art. 1, c. 12, D.L. 13<br />

agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre<br />

2011, n. 148, nel testo mo<strong>di</strong>ficato dall’art.<br />

30, c. 1, lett. a, legge 12 novembre 2011, n. 183).<br />

9.1. <strong>La</strong> riduzione è determinata in 520 milioni <strong>di</strong><br />

euro per i comuni e in 150 milioni <strong>di</strong> euro per le<br />

province (art. 1, c. 12, legge 148/2011, nel testo<br />

mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 30, c. 1, lett. b, legge 12 novembre<br />

2011, n. 183).<br />

9.2. A seguito della ripartizione operata dalla legge<br />

<strong>di</strong> stabilità 2012 della riduzione del concorso aggiuntivo<br />

per effetto delle maggiori entrate derivanti<br />

dall’aumento dell’ad<strong>di</strong>zionale Ires per le società<br />

produttrici <strong>di</strong> energia elettrica, il concorso aggiuntivo<br />

per l’anno 2012 delle province è ridotto a<br />

550 milioni <strong>di</strong> euro (700-150) e quello dei comuni<br />

a 1.180 milioni <strong>di</strong> euro (1.700-520).<br />

9.3. L’istituzione dei consigli tributari (peraltro,<br />

soppressi) entro il 31 <strong>di</strong>cembre 2011 non è più con<strong>di</strong>zione<br />

in<strong>di</strong>spensabile per potere fruire della riduzione.<br />

(art. 1, c. 12-quater, D.L. 13 agosto 2011,<br />

n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011,<br />

n. 148, mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 30, c. 1, lett. c, legge<br />

12 novembre 2011, n. 183).<br />

10. Le <strong>di</strong>sposizioni del patto <strong>di</strong> stabilità interno costituiscono<br />

principi fondamentali del coor<strong>di</strong>namento<br />

della finanza pubblica, ai sensi degli artt.117 e<br />

119, secondo comma, della Costituzione (art. 1,<br />

c. 87, legge 13 <strong>di</strong>cembre 2010, n. 220; art. 31, c.<br />

1, legge 12 novembre 2011, n.183).<br />

11. Le prescrizioni sui risultati da raggiungere costituiscono<br />

requisiti <strong>di</strong> regolarità contabile e legittimità<br />

dei documenti <strong>di</strong> bilancio. (art. 1, c. 107, legge<br />

13 <strong>di</strong>cembre 2010, n. 220; art. 31, c. 18, legge<br />

12 novembre 2011, n.183).<br />

11.1. Il bilancio <strong>di</strong> previsione degli enti soggetti al<br />

patto deve essere approvato iscrivendo le previsioni<br />

<strong>di</strong> entrata e <strong>di</strong> spesa <strong>di</strong> parte corrente in misura tale<br />

che, unitamente alle previsioni dei flussi <strong>di</strong> cassa <strong>di</strong><br />

entrata e <strong>di</strong> spesa <strong>di</strong> parte capitale, al netto delle ri-

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