Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"
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meno standardizzati, per lo studio dell’ipossia con PET-misonidazolo i valori di cut-off sono in corso di acquisizione. I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati su rivista internazionale. • Imaging molecolare e neoplasia prostatica La DPI nelle neoplasie prostatiche presenta diverse indicazioni che variano dalla diagnosi di sede e di natura, alla stadiazione e alla diagnosi di recidiva. La PET con FDG è stata storicamente impiegata quale strumento diagnostico per rispondere alle esigenze dell’urologo, tuttavia con scarsi risultati. Le ragioni per questo insuccesso sono legate alla biologia della neoplasia, che diversamente da altre, mostra un incremento del metabolismo della colina più che della via del citrato. Ne consegue che tecniche come la RM spettroscopica per la ricerca del picco di colina e la PET con F18-colina sono metodiche con potere diagnostiche più elevato. L’unità di ricerca impiega routinariamente la PET con 18F-colina sia nella localizzazione della recidiva biochimica di malattia, che più raramente nella definizione della primitività. Risultati La metanalisi dei dati presenti in letteratura e l’esperienza acquisita confermano l’efficacia della PET-CT con F-colina nella diagnosi di recidiva; i valori di accuratezza sono tuttavia strettamente correlati ai valori di PSA: bassa per valori < 1.5 e massima per > 4. Questi dati in accordo con la metanalisi pongono il problema di quanto la PET possa essere efficace per programmare la RT in pazienti in prima recidiva biochimica di malattia, poiché un risultato negativo non esclude la presenza di micometastasi in sede extrapelvica. Questi risultati sono stati oggetto di pubblicazione su rivista internazionale.
UNITÀ DI ONCOLOGIA MEDICA Coordinatore dell’Unità: Pierfrancesco Tassone, Pierosandro Tagliaferri (Professori Straordinari di Oncologia Medica, SSD MED/06) Componenti dell’Unità: Marco Rossi, Maria Teresa Di Martino, Ernesta Paola Neri, Maria Teresa Fulciniti e Simona Blotta Le principali linee di ricerca perseguite dal gruppo e unità di Oncologia Medica si sono focalizzate negli ultimi anni su tematiche sperimentali di tipo traslazionale e clinico sia nell'ambito dei tumori solidi che nel contesto di neoplasie di origine ematopoietica. In quest'ultimo ambito, una particolare attenzione è stata dedicata agli approcci sperimentali preclinici e clinici del trattamento del mieloma multiplo, alla messa a punto di modelli sperimentali in vitro ed in vivo per lo studio degli eventi patogenetici, con particolare interesse alla malattia ossea, e per la validazione preclinica di nuovi agenti anti-tumorali con finalità di traslazione degli stessi in ambito clinico. In parallelo sono stati avviati studi clinici per lo studio di trattamenti innovativi come Revlimid ed altri su pazienti affetti da questa neoplasia. Nell'ambito delle neoplasie solide, uno degli aspetti rilevanti dell'attività di ricerca svolta da questo gruppo sono state le neoplasie a patogenesi eredo-familiare, con particolare attenzione ai tumori ereditari della mammella. In questo ambito un'attenzione particolare è stata dedicata alle caratteristiche di chemiosensibilità di queste neoplasie e alla messa a punto di modelli preclinici per la valutazione differenziale della risposta farmacologica rispetto a neoplasie sporadiche. Questa attività di ricerca preclinica è stata condotta in parallelo ad una intensa attività di counselling genetico, di diagnostica molecolare e all'attivazione di studi clinici in pazienti affetti da carcinoma della mammella portatrici di mutazioni a carico del gene BRCA1. Al contempo è proseguita l'attività di ricerca volta a definire modalità terapeutiche innovative attraverso l’impiego di combinazioni di citochine con farmaci citotossici o a bersaglio molecolare, sulla base di precisi razionali definiti in ambito preclinico o con il monitoraggio biomolecolare nell'ambito degli studi clinici. In particolare questi studi sono basati sul potenziale delle citochine o dei farmaci citotossici di indurre l'attivazione di vie di survival, potenzialmente utilizzabili come target terapeutici prioritizzati. E' altresì proseguita l'attività di ricerca clinica con particolare riferimento a nuove modalità di impiego della adriamicina veicolata in liposomi stealth. Ulteriori, importanti e più recenti filoni di ricerca consistono: nella sperimentazione di "tools" nanotecnologici al fine di migliorare le caratteristiche di farmacocinetica e farmacodinamica dei farmaci antitumorali, permettere il targeting selettivo del tumore ed potenziale il drug delivery di farmaci citotossici e/o biologici risparmiando significativamente il danno sui tessuti non tumorali nell'impiego di tecnologie di profiling molecolare con DNA Microarray, SNP profiling e Gene- expression profiling per l'identificazione di lesioni genetiche a bassa penetranza correlate all'insorgenza dei
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Oncologia Medica, SSD MED/06)<br />
Componenti dell’Unità: Marco Rossi, Maria Teresa Di Martino, Ernesta Paola Neri, Maria Teresa<br />
Fulciniti e Simona Blotta<br />
Le principali linee di ricerca perseguite dal gruppo e unità di Oncologia Medica si sono focalizzate negli<br />
ultimi anni su tematiche sperimentali di tipo traslazionale e clinico sia nell'ambito dei tumori solidi che nel<br />
contesto di neoplasie di origine ematopoietica. In quest'ultimo ambito, una particolare attenzione è stata<br />
dedicata agli approcci sperimentali preclinici e clinici del trattamento del mieloma multiplo, alla messa a<br />
punto di modelli sperimentali in vitro ed in vivo per lo studio <strong>degli</strong> eventi patogenetici, con particolare<br />
interesse alla malattia ossea, e per la validazione preclinica di nuovi agenti anti-tumorali con finalità di<br />
traslazione <strong>degli</strong> stessi in ambito clinico. In parallelo sono stati avviati studi clinici per lo studio di<br />
trattamenti innovativi come Revlimid ed altri su pazienti affetti da questa neoplasia. Nell'ambito delle<br />
neoplasie solide, uno <strong>degli</strong> aspetti r<strong>il</strong>evanti dell'attività di ricerca svolta da questo gruppo sono state le<br />
neoplasie a patogenesi eredo-fam<strong>il</strong>iare, con particolare attenzione ai tumori ereditari della mammella. In<br />
questo ambito un'attenzione particolare è stata dedicata alle caratteristiche di chemiosensib<strong>il</strong>ità di queste<br />
neoplasie e alla messa a punto di modelli preclinici per la valutazione differenziale della risposta<br />
farmacologica rispetto a neoplasie sporadiche. Questa attività di ricerca preclinica è stata condotta in<br />
parallelo ad una intensa attività di counselling genetico, di diagnostica molecolare e all'attivazione di studi<br />
clinici in pazienti affetti da carcinoma della mammella portatrici di mutazioni a carico del gene BRCA1.<br />
Al contempo è proseguita l'attività di ricerca volta a definire modalità terapeutiche innovative attraverso<br />
l’impiego di combinazioni di citochine con farmaci citotossici o a bersaglio molecolare, sulla base di<br />
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indurre l'attivazione di vie di survival, potenzialmente ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i come target terapeutici prioritizzati. E'<br />
altresì proseguita l'attività di ricerca clinica con particolare riferimento a nuove modalità di impiego della<br />
adriamicina veicolata in liposomi stealth.<br />
Ulteriori, importanti e più recenti f<strong>il</strong>oni di ricerca consistono:<br />
nella sperimentazione di "tools" nanotecnologici al fine di migliorare le caratteristiche di farmacocinetica e<br />
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