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Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"

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• Mieloma multiplo<br />

Le recenti guida per la stadiazione del mieloma prevedono l’impiego routinario della (WB)<br />

MRI e della PET-TC. Tuttavia <strong>il</strong> loro contributo diagnostico non è completamente definito e<br />

soprattutto incompleto e <strong>il</strong> loro ruolo nel follow up e nella valutazione dell’efficacia del<br />

trattamento. Se la presenza di un ipercellularità midollare è un contesto favorevole per la RM,<br />

più variab<strong>il</strong>i sono i risultati diagnostici della PET-CT, poiché la captazione di FDG è<br />

proporzionale all’aggressività della neoplasia. Egualmente appare controverso <strong>il</strong> ruolo della<br />

PET-TC nelle gammopatie di incerto significato.<br />

Risultati<br />

Sono stati verificati sistematicamente in tutti i pazienti con nuova diagnosi di mieloma<br />

multiplo, l’efficacia diagnostica della PET-CT con FDG e della RM con tecnica WB,<br />

confrontando i risultati con gli indici clinici di malattia. In particolare, lo studio in corso<br />

prevede di seguire longitudinalmente i pazienti con nuova diagnosi verificando sia l’efficacia<br />

del trattamento chemioterapico che come la terapia modifichi la semeiotica PET e RM. I primi<br />

risultati preliminari sembrano dimostrare la maggiore efficacia diagnostica delle RM, mentre<br />

la PET-TC appare preferib<strong>il</strong>e in corso di follow up o in caso di ripresa di malattia.<br />

I dati preliminari sono stati presentati al Congresso Europeo di Ematologia.<br />

• Imaging molecolare e RT<br />

La disponib<strong>il</strong>ità di metodiche di diagnostica per immagini basate su caratteristiche morfo<br />

funzionali come la PET-CT, ha modificato negli ultimi anni la pianificazione del trattamento<br />

radioterapico. Il gruppo di ricerca ha rivisitato le principali tematiche inerenti la fusione delle<br />

immagini per la contornazione in pazienti affetti da neoplasie polmonari. È stato inoltre<br />

avviato uno studio sulla quantizzazione del sottovolume ipossico in tumori polmonari<br />

impiegando al PET con Misonidazolo.<br />

Risultati<br />

Nell’approccio funzionale con FDG-PET, la definizione del volume bersaglio<br />

“Biologicamente attivo” è l’obiettivo fondamentale per garantire la somministrazione di una<br />

dose massimamente efficace ma che risparmi i tessuti sani. Questo dato è particolarmente<br />

importante nel tumore polmonare, quando ad esempio lesioni stenosanti inducono la presenza<br />

di una zona di addensamento non neoplastico ma indissociab<strong>il</strong>e dalla porzione tumorale<br />

primitiva. In questo ed altri contesti, la PET con FDG è un’importante presidio, ma numerose<br />

tecniche di contornazione sono state proposte. Dall’analisi dei numerosi dati presenti in<br />

letteratura, emerge come basandosi sul SUV max o su di un valore soglia del 43% del valore<br />

massimo della lesione si possano ottenere br<strong>il</strong>lanti risultati in quest’ottica. Se con la PET con<br />

FDG i dati presenti in letteratura consentono la definizione di protocolli di elaborazione più o

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