Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"

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11.01.2013 Views

Il Magnifico A "curriculum vitae" is a record of the academic contributions that is intended to define the professional life of a person. By that measure the professional life of Salvatore Venuta would be judged by any academic jury as having enriched beyond measure the fields of science and medicine. Since earning his degree as a physician "magna cum laude" and his doctorate degree in molecular biology he has continuously enriched our understanding of the mysterious molecular mechanisms of cancer and utilized that knowledge to relieve the burden of cancer especially for women with breast cancer. This alone is worthy of the world's respect and admiration but it is only a glimpse of the contributions made by this great man. His brilliance and productivity were accompanied by vision and leadership and perhaps it is the latter that have had the greatest impact on the lives of others. He is that rare person with an intellect that discerns the present reality and a spirit that defines a future. His passion for biomedical research has been the energy to drive the development of a biotechnology program that will define the science of the 21 st century. His compassion for patients has been the strength required to create a medical center that will deliver modern molecular medicine for the citizens of southern Italy. This is a man whose professional achievements have enriched the lives of others and it is fitting that they be chronicled in this distinguished compendium developed in his honor. Others, colleagues and students, will long profit from reading the lessons contained here but this book's greatest and lasting value is that it honors "Il Magnifico" Professore Salvatore Venuta a man whose entire life has been a lesson to others who hope to make a difference in the world. Prof. Andrew C. von Eschenbach

Fare ricerca è una passione e una scelta di vita ma anche l’organizzazione, l’ambiente nel quale si lavora hanno la loro importanza. Si lavora meglio, oltre a produrre di più, se ci si trova a operare in un ambiente circostante che condivide la tua passione e che si è saputo dotare delle competenze umane e delle attrezzature più idonee per colpire nel segno. E' quello che sembra sia stato magicamente realizzato a Catanzaro nel Campus di ricerche Biomediche dell'Università che si erge sui colli limitrofi. Con entusiasmo e competenza vi operano biologi medici, biochimici, farmacologi, chimici, fisici e ingegneri informatici, uniti dall'obbiettivo e dalla soddisfazione di portare contributi significativi alla moderna medicina molecolare. Con questo termine si intende oggi quell'insieme di discipline che mirano a diagnosticare, prevenire e curare il maggior numero di malattie possibile utilizzando tutti gli strumenti che la scienza e la tecnica moderne ci mettono a disposizione, al di là e al di sopra delle tradizionali divisioni accademiche. Non c'è dubbio che i due campi che hanno fatto più progressi negli ultimi decenni siano la biologia molecolare da una parte e la scienza dei materiali dall'altra, specialmente con il suo rampollo più recente, la nanotecnologia. Molti si aspettano grandissime cose dalla confluenza di queste due discipline, una sorta di scienza dei domini materiali di ridottissime dimensioni che risolva i problemi diagnostici e terapeutici della medicina più avanzata e comprensiva. Questo è ciò che hanno ben capito a Catanzaro e che stanno tentando di realizzare con sempre maggior successo. Il valore aggiunto dell'impresa consiste proprio nella multidisciplinarietà dell'approccio. Si possono così osservare qui micrometodi di dosaggio biologico che utilizzano le “magie" della nanotecnologia o la spettrometria di massa per individuare e saggiare nuovi marcatori tumorali, per non parlare che di alcune delle cose che gli stanno funzionando. Senza contare il fatto che tutto avviene in stretto contatto con la clinica. Ricerca sperimentale e ricerca clinica vanno di pari passo. (Si passa infatti direttamente dai laboratori alle corsie, attraverso corridoi che mettono in comunicazione i diversi ambienti e le diverse attività). Il tutto condito di grande entusiasmo, del piacere di collaborare anche se a partire da discipline così diverse, e della creatività che sola può emergere dalle menti più giovani o più giovanili. Tanto giovani e giovanilmente disposte da strizzare l'occhio ad una eventuale apertura verso l'istituzione di spin-off e altre iniziative che possano ardire di coniugare ricerca e impresa di profitto. Ho visitato personalmente qualche tempo fa questi laboratori e questi ragazzi e ne sono rimasto sinceramente impressionato. Se sapranno continuare con la stessa competenza e la stessa passione e se sapranno adattarsi al continuo mutare dei tempi, non potranno che avere grande successo. Che auguro loro di tutto cuore. Prof. Eduardo Boncinelli

Fare ricerca è una passione e una scelta di vita ma anche l’organizzazione, l’ambiente nel quale si lavora<br />

hanno la loro importanza. Si lavora meglio, oltre a produrre di più, se ci si trova a operare in un ambiente<br />

circostante che condivide la tua passione e che si è saputo dotare delle competenze umane e delle<br />

attrezzature più idonee per colpire nel segno.<br />

E' quello che sembra sia stato magicamente realizzato a Catanzaro nel Campus di ricerche<br />

Biomediche dell'Università che si erge sui colli limitrofi. Con entusiasmo e competenza vi operano<br />

biologi medici, biochimici, farmacologi, chimici, fisici e ingegneri informatici, uniti dall'obbiettivo e dalla<br />

soddisfazione di portare contributi significativi alla moderna medicina molecolare.<br />

Con questo termine si intende oggi quell'insieme di discipline che mirano a diagnosticare, prevenire e<br />

curare <strong>il</strong> maggior numero di malattie possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzando tutti gli strumenti che la scienza e la tecnica<br />

moderne ci mettono a disposizione, al di là e al di sopra delle tradizionali divisioni accademiche.<br />

Non c'è dubbio che i due campi che hanno fatto più progressi negli ultimi decenni siano la biologia<br />

molecolare da una parte e la scienza dei materiali dall'altra, specialmente con <strong>il</strong> suo rampollo più recente,<br />

la nanotecnologia. Molti si aspettano grandissime cose dalla confluenza di queste due discipline, una sorta<br />

di scienza dei domini materiali di ridottissime dimensioni che risolva i problemi diagnostici e terapeutici<br />

della medicina più avanzata e comprensiva.<br />

Questo è ciò che hanno ben capito a Catanzaro e che stanno tentando di realizzare con sempre maggior<br />

successo. Il valore aggiunto dell'impresa consiste proprio nella multidisciplinarietà dell'approccio. Si<br />

possono così osservare qui micrometodi di dosaggio biologico che ut<strong>il</strong>izzano le “magie" della<br />

nanotecnologia o la spettrometria di massa per individuare e saggiare nuovi marcatori tumorali, per non<br />

parlare che di alcune delle cose che gli stanno funzionando.<br />

Senza contare <strong>il</strong> fatto che tutto avviene in stretto contatto con la clinica. Ricerca sperimentale e ricerca<br />

clinica vanno di pari passo. (Si passa infatti direttamente dai laboratori alle corsie, attraverso corridoi che<br />

mettono in comunicazione i diversi ambienti e le diverse attività).<br />

Il tutto condito di grande entusiasmo, del piacere di collaborare anche se a partire da discipline così<br />

diverse, e della creatività che sola può emergere dalle menti più giovani o più giovan<strong>il</strong>i. Tanto giovani e<br />

giovan<strong>il</strong>mente disposte da strizzare l'occhio ad una eventuale apertura verso l'istituzione di spin-off e altre<br />

iniziative che possano ardire di coniugare ricerca e impresa di profitto.<br />

Ho visitato personalmente qualche tempo fa questi laboratori e questi ragazzi e ne sono rimasto<br />

sinceramente impressionato. Se sapranno continuare con la stessa competenza e la stessa passione e se<br />

sapranno adattarsi al continuo mutare dei tempi, non potranno che avere grande successo. Che auguro loro<br />

di tutto cuore.<br />

Prof. Eduardo Boncinelli

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