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Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"

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delle cellule linfoidi. Quest’ultima osservazione ha fornito le basi per ipotizzare un ruolo di IBtk come un<br />

potenziale oncosopressore – l’idea da verificare nel <strong>futuro</strong>.<br />

L’analisi del gene codificante per IBtk ha evidenziato che oltre all’IBtk inizialmente caratterizzata (28<br />

kDa), esistono 2 isoforme alternative di IBtk - a di 150 kDa e b di 130 kDa, codificate dalla regione 5’<br />

del gene. Le dimensioni delle proteine a e b, la presenza dei domini di interazione proteina- proteina<br />

quali ankirine, BtB e RCC e assenti nella isoforma corta di 28 kDa (IBtkg), e infine la loro localizzazione<br />

prevalentemente nucleare suggeriscono che queste proteine abbiano funzioni che vanno ben oltre la<br />

regolazione di Btk. Nei prossimi anni, l’analisi dei modelli murini knock-out per isoforme a e b e<br />

isoforma corta g, gia’ disponib<strong>il</strong>i in forma eterozigote, dovrebbero verificare <strong>il</strong> ruolo IBtkg nello sv<strong>il</strong>uppo<br />

di linfociti B e nelle malattie del sistema immune, nonche’ potrebbero rivelare funzioni alternative di<br />

altre isoforme IBtk. La linea di ricerca che riguarda lo studio di nuove strategie terapeutiche per le cellule<br />

B neoplastiche si basa sulla identificazione e la validazione di peptidi specifici per i determinanti<br />

idiotipici delle cellule B neoplastiche. In questi anni <strong>il</strong> gruppo di ricerca ha analizzato la specificità<br />

epitopica di una coorte di soggetti con Mieloma Multiplo tramite l'ut<strong>il</strong>izzo di librerie peptidiche<br />

combinatoriali. L'analisi ha consentito di identificare un pool di peptidi comuni riconosciuti da una<br />

percentuale consistente di sieri con la paraproteina IgG. Tali peptidi sono rappresentativi della specificità<br />

antigenica del pool di cellule tumorali e sono in grado di riconoscere e legare con alta affinità e specificità<br />

sia le IgG sieriche che le cellule mielomatose. Tali risultati rappresentano una solida base sperimentale<br />

per una migliore comprensione della patogenesi del MM e per l'identificazione di possib<strong>il</strong>i antigeni<br />

naturali e/o ambientali coinvolti nell'eziopatogenesi di questa neoplasia.<br />

Una linea di ricerca parallela riguarda lo studio preclinico per la valutazione delle potenzialità<br />

diagnostiche e terapeutiche dei peptidi idiotipo-specifici. Sono stati identificati peptidi specifici per <strong>il</strong><br />

complesso recettoriale BCR di cellule di linfoma murino (A20, 5T33MM) e mieloma multiplo umano<br />

(IM9). Questi peptidi (1) riconoscono le rispettive cellule tumorali bersaglio con un'alta specificità e<br />

sensib<strong>il</strong>ità, sia in vitro che in vivo; (2) sono internalizzati con un meccanismo di endocitosi mediata dal<br />

BCR; (3) inducono l'apoptosi specifica delle cellule bersaglio dopo cross-linkin del BCR; (4) inibiscono<br />

la crescita di tumori in topi singenici e immunocompetenti, contribuendo alla migliore sopravvivenza<br />

<strong>degli</strong> animali. Questo studio ha dimostrato che l'apoptosi indotta in vivo dal trattamento con peptidi<br />

idiotipo-specifici induce l'attivazione di una risposta antitumorale, mediata dai linfociti T CD8+, che<br />

contribuisce ad inibire la crescita tumorale.

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