Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"
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UNITA’ DI ENDOCRINOLOGIA<br />
Coordinatore dell’Unità: Antonio Brunetti (Ricercatore di Endocrinologia, SSD MED/13)<br />
Componenti dell’Unità: Eusebio Chiefari, Francesco Paonessa, Ilaria Le Pera, Stefania Iiritano,<br />
Giuseppina Covello, Aurora Nocera, Vanessa Costa, Giuseppe Brunetti, Frank Wu, Amy S. Lee,<br />
Guidalberto Manfioletti, Monica Fedele, Alfredo Fusco, Elio Gulletta, Daniela Foti.<br />
Genetica molecolare del diabete mellito di tipo 2 e ruolo dell’insulino-resistenza nella<br />
trasformazione neoplastica<br />
La resistenza insulinica è una caratteristica preminente del diabete mellito di tipo 2 e delle altre malattie<br />
dismetaboliche, quali l’obesità e la sindrome plurimetabolica o sindrome X, nelle quali i livelli plasmatici<br />
di insulina sono spesso elevati per un compensatorio aumento della secrezione insulinica da parte delle<br />
beta-cellule pancreatiche. Il recettore dell’insulina (RI) gioca un ruolo chiave nella fisiopatologia<br />
dell’azione insulinica. Anomalie a carico del RI, accompagnandosi ad alterazioni della trasduzione del<br />
segnale ormonale, possono determinare insulino-resistenza e diabete mellito conclamato. La proteina<br />
HMGA1 è un fattore nucleare architetturale importante nella trascrizione genica negli eucarioti. Un nesso<br />
tra la proteina HMGA1 e <strong>il</strong> RI è stato stab<strong>il</strong>ito in precedenza dal nostro gruppo, in seguito<br />
all’osservazione che l’HMGA1 costituisce un fatto necessario nell’attivazione funzionale del gene che<br />
codifica per <strong>il</strong> RI umano (J. Clin. Invest. 1996; FASEB J, 2001; Mol. Cell. Biol., 2003). A riprova che un<br />
legame tra queste due proteine esiste in vivo, nell’organismo in toto, recentemente abbiamo identificato<br />
un nuovo difetto genetico a carico di HMGA1 in alcuni pazienti diabetici con ridotta espressione del RI.<br />
La riproduzione di tale difetto in modelli sperimentali animali (topi knockout per Hmga1) riduceva<br />
significativamente l’espressione genica del RI nei tessuti bersaglio dell’insulina (tessuto muscolare,<br />
fegato e tessuto adiposo), con conseguente insorgenza del fenotipo diabetico (Nat. Med., 2005).<br />
Numerose evidenze epidemiologiche e cliniche mostrano una stretta associazione del diabete mellito di<br />
tipo 2 e dell’obesità con <strong>il</strong> cancro del colon, fegato, pancreas, mammella e endometrio. I meccanismi<br />
molecolari di questa associazione non sono noti; tuttavia, sembra plausib<strong>il</strong>e che l’iperinsulinismo cronico<br />
(vero e proprio marchio di resistenza insulinica) possa agire come fattore di stimolo alla proliferazione,<br />
costituendo di fatto un importante fattore di rischio neoplastico nei pazienti affetti. In questo ambito,<br />
un’iperespressione del RI sostenuta da HMGA1 e dai suoi partner molecolari è stata riportata dal nostro<br />
gruppo nel tessuto tumorale mammario di alcune pazienti sottoposte ad intervento chirurgico per cancro<br />
della mammella, affette contemporaneamente da resistenza insulinica e diabete mellito di tipo 2 (Cancer<br />
Res., 2006).<br />
Recentemente, impiegando modelli in vitro di cellule neoplastiche animali ed umane, abbiamo dimostrato<br />
che i tiazolidinedioni (TZD), farmaci antidiabetici di nuova generazione, sono in grado di abbassare i<br />
livelli di RI sulla membrana citoplasmatica di queste cellule attraverso meccanismi molecolari che<br />
regolano negativamente l’attività trascrizionale di HMGA1, Sp1, C/EBPbeta e AP-2 nell’ambito del gene<br />
che codifica per <strong>il</strong> RI (Endocr. Relat. Cancer, 2008). Tale riduzione, attenuando gli effetti indesiderati<br />
dell’iperinsulinismo sulla crescita e sulla proliferazione cellulare potrebbe diminuire l’incidenza del