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Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"

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Risultati e r<strong>il</strong>evanza nel contesto specifico. Le tecniche di chirurgia endoscopica, che offrono notevoli<br />

vantaggi in termine di miniinvasività e ridotta manipolazione delle strutture nervose e vascolari,<br />

richiedono una conoscenza specifica della neuroanatomia endoscopica prima di essere applicate<br />

clinicamente. La visione endoscopica ha <strong>il</strong> vantaggio, rispetto alle tecniche dissettorie classiche, di offrire<br />

inoltre una completa visualizzazione delle strutture anatomiche intatte, anche a livello delle aree meno<br />

accessib<strong>il</strong>i all’approccio chirurgico classico. La conoscenza, sia anatomica che in termini di tecnica<br />

chirurgica, derivata dalla studio neuroanatomico endoscopico, è in corso di applicazione ad interventi<br />

neurochirurgici, con ricadute positive in quanto a riduzione di morb<strong>il</strong>ità.<br />

2) <strong>Studi</strong>o anatomico endoscopico della Valle di S<strong>il</strong>vio<br />

Componenti dell’Unità: C. Bellecci (Università di Roma “Tor Vergata”), T. Lofeudo (CRATI, Rende –<br />

CS)<br />

Descrizione delle attività Il nostro gruppo, in collaborazione con <strong>il</strong> Laboratorio di Elettronica Quantistica<br />

e Plasmi (LQEP) della Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata” e con <strong>il</strong> Consorzio per<br />

la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovative (CRATI), promuove lo sv<strong>il</strong>uppo e la messa a punto<br />

di sorgenti laser e delle loro applicazioni sia alla ricerca di base che applicata.<br />

Risultati e r<strong>il</strong>evanza nel contesto specifico. La base scientifica del progetto si basa su dati riportati in<br />

letteratura, che dimostrano la possib<strong>il</strong>ità, in linea di principio, di realizzare microanastomosi vascolari<br />

mediante l’impiego di diversi tipi di laser. Ad oggi, però, i risultati non sono soddisfacenti a medio e<br />

lungo termine poiché negli esperimenti finora fatti insorgono complicanze tecniche che ne inficiano i<br />

risultati. Sembrerebbe che la causa sia attribuib<strong>il</strong>e ad una alterazione delle cellule dell’endotelio per un<br />

eccessivo riscaldamento nella fase di saldatura. Presso <strong>il</strong> CRATI è stata effettuata una simulazione<br />

numerica, che lascia intravedere la via da percorrere per risolvere <strong>il</strong> problema. Si tratta ora di verificare<br />

sperimentalmente quando suggerito dal modello e relativo codice di calcolo. Primo obiettivo è quello di<br />

individuare <strong>il</strong> tipo di laser da impiegare per la saldatura termino-laterale e termino-terminale di vasi<br />

arteriosi e venosi in modelli animali allo scopo di ridurre <strong>il</strong> trauma sull’endotelio ed i tempi dell’intervento<br />

chirurgico rispetto ai tradizionali metodi di sutura manuale. Fatto ciò sarà necessario sperimentare,<br />

mediante microanastomosi arterovenose in vivo su conigli e/o maiali, la resistenza delle saldature,<br />

effettuate mediante laser, alla pressione esercitata normalmente dal sangue sui vasi. Verificata infine la<br />

validità della scelta della sorgente laser, sarà necessario progettare e realizzare a livello prototipale uno<br />

strumento completo, che consenta al neurochirurgo la realizzazione in sicurezza di suture affidab<strong>il</strong>i. In<br />

prospettiva, ottenuto <strong>il</strong> brevetto e dimostrata la funzionalità e l’ut<strong>il</strong>ità del prototipo, sarà possib<strong>il</strong>e passare

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