Ricordare il futuro - Universita' degli Studi "Magna Graecia"

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11.01.2013 Views

E) RICERCA CLINICA: OTTIMIZZAZIONE DELLA PROTEZIONE MIOCARDICA ATTRAVERSO NUOVI MARCATORI BIOCHIMICI DI DANNO CELLULARE. IL RUOLO DELLA TROPONINA I IN CARDIOCHIRURGIA Rilevanza dei risultati: La recente introduzione nella pratica clinica di nuovi marker biochimici di danno miocardica (Troponina I, mioglobina, CK-massa, ecc) con maggiore sensibilià e specificità, ha fatto insorgere dubbi riguardo il loro significato nella pratica chirurgica routinaria, che è sempre associata a danno miocardico in qualche modo legato anche all’atto chirurgico (incisione chirurgica, manipolazione, defibrillazione, cardioplegia, ecc). Questo gruppo di studi chiarifica il potenziale ruolo di una maggiore sensibilità di questi marker per diagnosticare sia un minimo sia un diffuso danno miocardico, così da stratificare meglio i risultati della pratica clinica e da definire meglio l’importanza di stategie preventive volte alla riduzione dei danni miocardici iatrogenici. In tal modo abbiamo definito nuove tecniche per migliorare la protezione miocardica, specialmente in termini di soluzione cardioplegica anche in categorie di pazienti ad alto richio (diabetici, ipertesi, angina instabile/infarto senza elevazione del segmento ST, ecc). In più, mediante prelievi dal seno coronarico, abbiamo dimostrato il ruolo potenziale per un riconoscimento molto precoce (intraoperatorio) di danno miocardico, in modo da intraprendere precoci strategie terapeutiche.

UNITA’ DI ANESTESIOLOGIA Coordinatore dell’Unità: Ermenegildo Santangelo (Professore Straordinario di Anestesiologia, SSD MED/41) Componenti dell’Unità: S. Caroleo K. Abdalla, F. Onorati, G. Santarpino, E. Gulletta, A. Renzulli, B. Amantea Relazione tra livelli plasmatici di B-type Natriuretic Peptide (BNP) e svezzamento dalla ventilazione meccanica nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca “on-pump” in regime di elezione. Uno studio osservazionale. Razionale La funzione cardiaca e lo stato volemico possono giocare un ruolo chiave nello svezzamento dalla ventilazione meccanica. Il B-type Natriuretic Peptide (BNP) è un marker di disfunzione cardiaca dotato di alto valore predittivo. Valuteremo i livelli plasmatici di BNP e di Troponina I (TnI) durante lo svezzamento dei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca “on-pump” in regime di elezione poiché pensiamo che possa esistere una correlazione tra i livelli plasmatici di questi markers e l’andamento dello svezzamento medesimo in questa specifica categoria di pazienti. Obiettivi Primari – Valutazione/Analisi di: • Livelli basali di BNP (T0 – preoperatori). • Livelli di BNP durante lo svezzamento dalla ventilazione meccanica (T1 – 30 minuti dopo l’inizio del protocollo di svezzamento – Vedi Appendice 1). • Correlazione tra i livelli di BNP (T1) e successo/fallimento dello svezzamento (Vedi Appendice 2). • Correlazione tra i livelli di BNP (T1) e durata dello svezzamento espressa in minuti (Vedi Appendice 2). • Correlazione tra i livelli di BNP (T1) e durata della degenza in Terapia Intensiva espressa in ore. • Correlazione tra i livelli di BNP (T1) e durata della degenza in Ospedale espressa in giorni. • Livelli basali di TnI (T0 – preoperatori). • Livelli di TnI durante lo svezzamento dalla ventilazione meccanica (T1 – 30 minuti dopo l’inizio del protocollo di svezzamento – Vedi Appendice 1).

E) RICERCA CLINICA: OTTIMIZZAZIONE DELLA PROTEZIONE MIOCARDICA<br />

ATTRAVERSO NUOVI MARCATORI BIOCHIMICI DI DANNO CELLULARE. IL RUOLO<br />

DELLA TROPONINA I IN CARDIOCHIRURGIA<br />

R<strong>il</strong>evanza dei risultati: La recente introduzione nella pratica clinica di nuovi marker biochimici di danno<br />

miocardica (Troponina I, mioglobina, CK-massa, ecc) con maggiore sensib<strong>il</strong>ià e specificità, ha fatto<br />

insorgere dubbi riguardo <strong>il</strong> loro significato nella pratica chirurgica routinaria, che è sempre associata a<br />

danno miocardico in qualche modo legato anche all’atto chirurgico (incisione chirurgica, manipolazione,<br />

defibr<strong>il</strong>lazione, cardioplegia, ecc). Questo gruppo di studi chiarifica <strong>il</strong> potenziale ruolo di una maggiore<br />

sensib<strong>il</strong>ità di questi marker per diagnosticare sia un minimo sia un diffuso danno miocardico, così da<br />

stratificare meglio i risultati della pratica clinica e da definire meglio l’importanza di stategie preventive<br />

volte alla riduzione dei danni miocardici iatrogenici. In tal modo abbiamo definito nuove tecniche per<br />

migliorare la protezione miocardica, specialmente in termini di soluzione cardioplegica anche in categorie<br />

di pazienti ad alto richio (diabetici, ipertesi, angina instab<strong>il</strong>e/infarto senza elevazione del segmento ST,<br />

ecc). In più, mediante prelievi dal seno coronarico, abbiamo dimostrato <strong>il</strong> ruolo potenziale per un<br />

riconoscimento molto precoce (intraoperatorio) di danno miocardico, in modo da intraprendere precoci<br />

strategie terapeutiche.

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