La carta dei vini DOC e DOCG
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ENOTECA<br />
T O S C A N A<br />
184<br />
CHIANTI<br />
le uve di Sangiovese (minimo 50%), Canaiolo nero (massimo 20%),<br />
Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon (10-20%), Trebbiano toscano<br />
e/o Canaiolo bianco e/o Malvasia del Chianti (massimo 10%) ed eventualmente<br />
di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati<br />
nella zona (massimo 10%), è un vino dal colore rubino vivace, intenso,<br />
tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso, con profumo<br />
intenso, anche di mammola, e con più pronunciato carattere di finezza<br />
per l’invecchiamento; sapore asciutto, sapido, pieno, armonico, morbido<br />
e vellutato. Gradazione minima: 12,5°. Immissione al consumo:<br />
dopo il 1° giugno del secondo anno successivo a quello di produzione<br />
delle uve, con un periodo di invecchiamento in botti di rovere e/o di<br />
castagno di otto mesi; a partire dal 29 settembre (giorno di San Michele<br />
e festa di Carmignano) del terzo anno successivo a quello di produzione<br />
delle uve, con un invecchiamento obbligatorio in botti di rovere e/o<br />
di castagno di dodici mesi, per la “riserva”. Uso: da pasto o da arrosto.<br />
Il vino Chianti, uno <strong>dei</strong> più noti e apprezzati <strong>vini</strong> rossi italiani, viene<br />
prodotto in vasta area della Toscana, comprendente zone ben delimitate<br />
delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, con le<br />
uve di Sangiovese (minimo 75%), a cui possono essere aggiunte quelle<br />
di Canaiolo nero (massimo 10%), Trebbiano toscano e/o Malvasia del<br />
Chianti (massimo 10%) e di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o<br />
autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione (massimo<br />
15%; 20% per i Chianti con riferimento ad una sottozona e con la<br />
specificazione “superiore”, con un limite del 10% per ogni vitigno utilizzato).<br />
Ha colore rubino vivace, tendente al granato con l’invecchiamento;<br />
odore intensamente vinoso, talvolta con profumo di mammola e<br />
con più pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento;<br />
sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col<br />
tempo al morbido vellutato, presentando vivezza e rotondità nel caso<br />
abbia subìto il “governo” (lenta rifermentazione del vino appena svinato<br />
con uve leggermente appassite). Può portare in etichetta il riferimento<br />
ad una delle sette sottozone geografiche riconosciute, vale a dire<br />
“Colli Aretini”, “Colli Fiorentini”, “Colli Senesi”, “Colline Pisane”,<br />
“Montalbano”, “Montespertoli” e “Rùfina”, a condizione che il prodotto<br />
in questione sia ottenuto da uve raccolte e <strong>vini</strong>ficate all’interno <strong>dei</strong><br />
rispettivi territori. Gradazione minima: 11,5° per il vino Chianti e per i<br />
<strong>vini</strong> Chianti Colli Aretini, Colli Senesi, Colline Pisane e Montalbano; 12°<br />
per i <strong>vini</strong> Chianti Colli Fiorentini, Montespertoli e Rùfina e per quello<br />
con la specificazione “superiore”. Con un invecchiamento di almeno<br />
due anni (a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno della vendemmia),<br />
di cui almeno tre mesi di affinamento in bottiglia, e con una gradazione<br />
minima di 12°, il vino Chianti (“superiore” escluso) ha diritto<br />
alla qualifica “riserva”. <strong>La</strong> stessa qualifica spetta ai <strong>vini</strong> con la menzione<br />
di una delle sottozone che hanno un invecchiamento identico (di cui<br />
almeno sei mesi in botte per i Chianti Colli Fiorentini e Rùfina) e una<br />
gradazione minima di 12,5°. Uso: da pasto o da arrosto.