Il domenicano P. Schillebeeckx condannato per ... - Chiesa viva

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09.01.2013 Views

saggio della risurrezione, l’esperienza pasquale ed i racconti pasquali. La terza parte presenta le diverse interpretazioni cristologiche secondo i diversi strati delle fonti neo-testamentarie (testi evangelici). L’autore, poi, sottolinea il complesso di rappresentazioni di Gesù come “profeta escatologico”, per cui vale il titolo di “Cristo”, visto che proprio il profeta escatologico, secondo Isaia LXI, I e seguenti, viene “unto” dallo spirito per portare la buona novella e la liberazione. Inoltre, mette in risalto anche il riferimento alla “Sapienza” di Salomone. Alla fine, dà un breve sguardo all’evoluzione cristologia post-biblica. La quarta parte è dedicata alla “crisi cristologica odierna e ai suoi presupposti”, tentando di trovare un modo per fare comprendere “la singolare universalità di un uomo storico assai particolare”, sullo sfondo della storia della passione dell’umanità e della ricerca di un senso e della liberazione. Gesù è compreso quale similitudine di Dio e paradigma dell’umanità. Nel testo, qui, vi sono alcune riflessioni che si occupano della singolarità del “linguaggio di fede” quando si sforza di rivelare l’azione salvifica di Dio nella storia. 46

Come si vede, la lettura del libro di Schillebeeckx è tutt’altro che facile, perché presuppone non poche conoscenze di studi ad hoc. Non si dimentichi, comunque, che in quest’opera di Schillebeeckx si parla molto della risurrezione senza riuscire a chiarire il pensiero dell’Autore, per il quale la tomba vuota (o piena) non avrebbe alcuna importanza, perché la fede nella risurrezione non esprime che un’esperienza di vita. Ma questo negherebbe che Gesù sia “asceso” al cielo nella forza della sua divinità mentre la Chiesa cattolica, invece, mentre canta che Maria “assumpta est”, di Gesù dice espressamente che “ascendit in coelum”! 47

saggio della risurrezione, l’es<strong>per</strong>ienza pasquale ed i<br />

racconti pasquali.<br />

La terza parte presenta le diverse interpretazioni<br />

cristologiche secondo i diversi strati delle fonti<br />

neo-testamentarie (testi evangelici). L’autore, poi,<br />

sottolinea il complesso di rappresentazioni di Gesù<br />

come “profeta escatologico”, <strong>per</strong> cui vale il titolo di<br />

“Cristo”, visto che proprio il profeta escatologico,<br />

secondo Isaia LXI, I e seguenti, viene “unto” dallo<br />

spirito <strong>per</strong> portare la buona novella e la liberazione.<br />

Inoltre, mette in risalto anche il riferimento alla<br />

“Sapienza” di Salomone. Alla fine, dà un breve<br />

sguardo all’evoluzione cristologia post-biblica.<br />

La quarta parte è dedicata alla “crisi cristologica<br />

odierna e ai suoi presupposti”, tentando di trovare<br />

un modo <strong>per</strong> fare comprendere “la singolare<br />

universalità di un uomo storico assai particolare”,<br />

sullo sfondo della storia della passione dell’umanità<br />

e della ricerca di un senso e della liberazione. Gesù è<br />

compreso quale similitudine di Dio e paradigma dell’umanità.<br />

Nel testo, qui, vi sono alcune riflessioni<br />

che si occupano della singolarità del “linguaggio di<br />

fede” quando si sforza di rivelare l’azione salvifica<br />

di Dio nella storia.<br />

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