Il domenicano P. Schillebeeckx condannato per ... - Chiesa viva
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«Io ho cercato di dimostrare che la nostra fede<br />
nel Cristo risorto si è fermata in modo storico-cronologico,<br />
prima ancora che esistesse il motivo di una<br />
tomba vuota e di apparizioni.<br />
«Io penso che sia una cosa tutta nuova nella teologia.<br />
Fino a ieri si metteva come base la fede del<br />
Risorto, poggiando sulle apparizioni e sulla<br />
tomba vuota… Ma a me non pare che ci sia un<br />
senso nel fondare la fede sulle apparizioni. Lo studio<br />
del N.T. dimostra chiaramente che le apparizioni<br />
mostrano un tema, solo dopo la morte di Gesù; cioè<br />
diventa chiaro che è dopo la morte di Gesù che esse<br />
lo presentano come l’inviato di Dio, innalzato dalla<br />
sua passione. Gli Evangelisti si sono serviti di<br />
modelli vetero-testamentari <strong>per</strong> mostrare una fiducia<br />
definitiva, anche se velata da una certa titubanza <strong>per</strong><br />
la morte di Gesù. La fede in Gesù, dunque, fu più<br />
forte della disfatta storica… Deve essere successo<br />
qualcosa di nuovo tra la morte e l’annuncio della<br />
risurrezione, qualcosa di affatto nuovo. Si dice, al<br />
solito, che è la stessa risurrezione.., ma si potrà sempre<br />
dire: come lo sappiamo? La risurrezione, in sé,<br />
non è un fatto storico, ma su<strong>per</strong>-storico. La sola cosa<br />
che sappiano di sicuro è la fuga degli Apostoli e,<br />
nello stesso tempo, annunciarono che Gesù era risorto…<br />
Considerato secondo il metodo storico, tra la<br />
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