sicurezza - Mostre Convegno

Supplemento a Automazione Oggi n° 345 Maggio 2011 - In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio - Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN: 0392-8829 www.ilb2b.it 

HARDWARE E SOFTWARE PER L’AUTOMAZIONE DISTRIBUITA 

Fieldbus 

&Fieldbus 

& 

Networks 

DOSSIER PROTEZIONE DEI DATI IN RETE 

SICUREZZA SOLUZIONI DI SICUREZZA 

SU BUS DI CAMPO 

� 

MAGGIO 2011 

precedente successiva � prima pagina stampa cerca

� 

IL SISTEMA HMI 

PIÙ FLESSIBILE 

SUL MERCATO 

Sense it! Connect it! Bus it! Solve it! 

www.turckbanner.it 

Versatile 

Un unico oggetto risolve le tre richieste 

dell’automazione di macchine: visualizzazione, 

controllo e comunicazione 

verso fi eldbus o Ethernet real-time 

Piattaforma aperta 

Il controllo è realizzato con CoDeSys 3 

secondo lo standard IEC-61131, sia 

come controllore centrale sia distribuito 

Comunicazione 

Il sistema può operare sia come master 

che come slave con Profi bus, Profi net, 

DeviceNet, Ethernet/IP, Modbus-TCP, 

CANopen. 

Integrabilità 

Tramite gateway verso i più importanti 

Bus di campo e protocolli Ethernet 

realtime 

TURCK BANNER S.R.L. 

Via San Domenico 5 

IT-20010 Bareggio (Mi) 

Tel. +39 (02) 90 36 42 91, 

Fax +39 (02) 90 36 48 48 

E-Mail info@turckbanner.it 


www.weidmueller.com 

� 

HIGH SPEED 

SWITCH GIGABIT AD ALTE PRESTAZIONI 

PER LA COMUNICAZIONE INDUSTRIALE 

Gli Switch Gigabit Weidmüller offrono eccellenti prestazioni di 

rete, sicurezza ed affidabilità. 

Versatili – Impiego universale in reti industriali e anche backbone 

A prova di errore – Ridondanza ad anello con un tempo di ripristino 

di < 20 ms 

Plug-and-Play – Il modulo esterno di memoria e configurazione 

garantisce intercambiabilità e aggiornamento della configurazione 

dello switch 

Universalmente impiegabile – ATEX, UL, Classe I, Div. 2, DNV e GL 

consentono un impiego universale in tutto il mondo 

Elettronica – Made by Weidmüller 


� 

Soddisfate tutte le vostre esigenze con 

un controllore compatto e potente. 

Se vi occorre una soluzione flessibile, scalabile e integrata per controllo e movimento, 

Logix è la risposta alle vostre esigenze. Dalle macchine più semplici a quelle più 

complesse CompactLogix è l’Architettura Integrata nella sua forma più semplice. 

Vi aiuterà a ridurre il fabbisogno di hardware e a rispondere più velocemente alle richieste dei clienti. 

Entrate oggi stesso nel futuro: visitate www.rockwellautomation.com/think/yourfuture 

compact-ia@ra.rockwell.com 

CompactLogix mette 

l’Architettura Integrata nel 

cuore delle vostre macchine. 

Copyright © 2011 Rockwell Automation, Inc. All Rights Reserved. MR1769-AD002A-IT-P 


� 

MAGGIO 2011 

& 

Dossier 

Sommario 

In questo numero 

28 Sicurezza 

Consorzio PNI - Profibus 

Network Italia 

Via R. Sanzio, 30 

20149 Milano 

Tel. 039 5968064 

Fax 039 9714042 

info@profi-bus.it 

www.profi-bus.it 

41 

11 EDITORIALE 

Usiamo meglio le 

informazioni provenienti 

dai ‘device’ intelligenti 

Evaldo Bartaloni 

12 COVER STORY 

Avanti tutta! 

di Carlo Lodari 

20 ATTUALITÀ 

Reti di comunicazione: 

il futuro 

di Ilaria De Poli 

22 PRIMO PIANO 

Dispositivi per test 

e misura 

a cura di Lucia Milani 

28 SICUREZZA 

L’‘affare’ sicurezza 


29 OpenSafety: quali 

i vantaggi? 

di Daniele Scalabrino 

32 Soluzioni con ‘safety 

on board’ 

di Giuseppe Testa 

34 Sicurezza hardware 

e software 

di Mariagrazia Corradini 

36 Sicuri in ambienti 

a rischio 

di Sherif El-Henaoui 

38 Il cementificio 

intelligente 


41 DOSSIER 

Proteggere i dati 

a cura di Carlo Lodari 

42 Dati sempre certi 

di Francesca Tolimieri 

44 Operare nel deserto, 

senza problema 

di Cristina Ballabio 

46 Information Security in 

campo 


48 Nato per il telecontrollo 

di Vittorio Agostinelli 

54 FOCUS 

Una qualità superiore 

di Paola Redili 

58 TUTORIAL 

Attenzione, rete a bordo! 

di Massimo Giussani 

64 Come integrare sistemi 

discreti e di processo 

di Marco Caratti 

66 NEWS 

a cura della redazione 

Sono le cifre a testimoniare la crescente diffusione dei protocolli Profibus e Profinet sul 

mercato: PI-Profibus&Profinet International, il consorzio che promuove attivamente a livello 

internazionale la diffusione di questi protocolli, ha reso infatti noto come si sia passati dai 

28,3 milioni di nodi Profibus installati a fine 2008 ai 35,6 milioni del 2010, con un trend di 

crescita senza interruzioni. Quanto a Profinet, dai 1,6 milioni di nodi installati a fine 2008, si 

è arrivati alle soglie del 2010 a quota 3 milioni. Passando invece all’avanzamento 

tecnologico, PI ha investito molto in questi anni per sviluppare nuove soluzioni e funzionalità 

allo stato dell’arte e soddisfare le più recenti richieste dell’utenza: dalla pubblicazione delle 

specifiche 2.3 per Profinet, all’elaborazione dei profili Profisafe e Profienergy, fino ai lavori 

in corso sul wireless. Di tutto questo e di altro ancora parlano più approfonditamente Jörg 

Freitag, presidente di PI-Profibus&Profinet International, e Antonio Augelli, presidente di 

Consorzio PNI-Profibus Network Italia, nell’articolo di copertina di questo mese. 

MAGGIO 2011 FIELDBUS & NETWORKS 5 


� 

Tutto per il CAN 

e Industrial Ethernet 

da un unico fornitore 

� Interfacce CAN per PC 

� Strumenti diagnostici per CAN bus 

� Protocolli di comunicazione Ansi C 

per sistemi embedded 

• CANopen 

• DeviceNet 

• J1939 

• Ethernet Powerlink 

• ProfiNet 

• EtherCAT 

www.tecnologix.it 

TECNOLOGIX s.r.l. 

Tel. +39 02 48954230 � info@tecnologix.it 

MAGGIO 2011 

& 

Fieldbus & Networks 

Le aziende di questo numero 

Aziende Tel./HTTP pag. 

ATTI 075 395513 • www.attiperugia.com 66 

B&R AUTOMAZIONE IND. 02 9320581 • www.br-automation.com 29 

BALLUFF AUTOMATION 011 3150711 • www.balluff.it 23 

BAUMER 02 45706065 • www.baumerelectric.com 66 

BECKHOFF AUTOMATION 0362 365164 • www.beckhoff.it 34 

BOSCH REXROTH 02 923651 • www.boschrexroth.it 66 

BURSTER ITALIA 035 618120 • www.burster.it 24 

COMSOFT 0049 721 94970 • www.comsoft.de 25 

CONSORZIO PNI PROFIBUS NET. 039 5968064 • www.profi-bus.it 12 

DUNKERMOTOREN ITALIA 0331 596165 • www.dunkermotoren.com 66 

EFA AUTOMAZIONE 02 92113180 • www.efa.it 44, 54 

ELAP 02 4519561 • www.elap.it 66 

ENDRESS + HAUSER ITALIA 02 921921 • www.it.endress.com 23 

ETHERNET POWERLINK STAND. 0049 30 85088529 • www.ethernet-powerlink.org 29 

FENWAY EMBEDDED SYSTEMS 02 97310120 • www.fenwayembedded.com 26 

FIELDBUS FOUNDATION 0362 309452 • www.fieldbus.org 66 

HMS INDUSTRIAL NETWORKS 039 5966227 • www.anybus.it 54, 66 

IFM ELECTRONIC 039 6899982 • www.ifm-electronic.it 25 

IMS RESEARCH 0044 44 1933402255 • www.imsresearch.com 28 

LENZE ITALIA 02 270981 • www.lenzeitalia.it 32 

MOOG ITALIANA 010 9671265 • www.moog.it 36 

NEXCOM ITALIA 02 96280333 • www.nexcom.eu 66 

OMRON ELECTRONICS 02 32681 • www.omron.it 66 

PANASONIC ELECTRIC WORKS IT. 045 6752711 • www.panasonic-electric-works.it 48 

PEPPERL+FUCHS 039 62921 • www.pepperl-fuchs.it 22, 66 

PROCENTEC 0031 174 671800 • http://www.procentec.it 26 

ROCKWELL AUTOMATION 02 334471 • www.rockwellautomation.com 20, 38, 46 

SERVITECNO 02 486141 • www.servitecno.it 42 

SICK 02 274341 • www.sick.it 22 

SIEMENS 02 24361 • www.siemens.it 27 

SOFTING ITALIA 02 4505171 • www.softingitalia.it 26 

SPRIANO 02 2500541 • www.spriano.it 24 

TELIT 040 4192111 • www.telit.com 66 

VEGA ITALIA 02 8914081 • www.vegaitalia.it 23 

WEIDMULLER 02 660681 • www.weidmuller.com 66 

WIKA ITALIANA 02 938611 • www.wika.it 24 

MAGGIO 2011 FIELDBUS & NETWORKS 


� 

Web Server 

Panasonic Electric Works Italia srl 

TELECONTROLLO 

Un mondo a portata di mano! 

Supervisione 

Controllo, monitoraggio e programmazione macchine da remoto (cablato o wireless) 

Supervisione o storicizzazione dei dati dell’impianto/macchina da remoto 

Visualizzazione dati dell’impianto/macchina mediante browser internet 

Comunicazione con protocolli standard o proprietari via internet (GPRS, OPEN-VPN, crittografia...) 

Via del Commercio 3-5 (Z.I. Ferlina) 37012 Bussolengo (VR) 

Tel. 0456752711 Fax 0456700444 - info-it@eu.pewg.panasonic.com 

Librerie Lib rer erie ie e e software ssoft 

oft ftwa war ar are 

Modem analogico 

e wireless 

AFFIDABILITÀ DA STANDARD INDUSTRIALI 

ESPERTI NEL TELECONTROLLO PER L’AUTOMAZIONE! 

Controllori programmabili 

compatti 

www.panasonic-electric-works.it 


� 

8 

MAGGIO 2011 

& 


Elenco inserzionisti 

Aziende pag. 

Accede inserto 

B&R Automazione Industriale 9 

Beckhoff Automation IV copertina 

Consorzio PNI copertina, 18-19 

Contradata 45-47 

Efa Automazione 25 

HMS Industrial Networks III copertina 

Kubler Italia 35 

Lenze Italia 43 

Murrelektronik 39 

Panasonic Electric Works Italia 7 

Phoenix Contact 31 

Pilz Italia 56-57 

Rockwell Automation 4 

Siemens 10 

Sistemi Avanzati Elettronici 27 

Tecnologix 6 

Turck Banner II copertina 

Vipa Italia 37 

Weidmuller 3 


Fieldbus 

& 

Networks 

Supplemento ad Automazione Oggi 345 - Maggio 2011 - Pubblicazione in diffusione gratuita 

Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano 

Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI) 

tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573 

Direzione Alberto Guglielmo Presidente 

Corrado Minnella Amministratore Delegato 

Publisher 

Comitato Evaldo Bartaloni (direttore tecnico Clui-Exera), Luca Capisani (Università di Pavia), Marco Chiani 

Tecnico (Università di Bologna), Dario Fantoni (presidente Clui-Exera), Paolo Ferrari (Università di 

Brescia), Oscar Milanese (AssoAutomazione), Paolo Pinceti (Università di Genova) 

Redazione Corrado Minnella Direttore Responsabile 

Antonella Cattaneo Caporedattore 

antonella.cattaneo@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.503 

Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks 

ilaria.depoli@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.504 

Alessandra Pelliconi Segreteria 

alessandra.pelliconi@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.509 

www.fieldbusandnetworks.it 

Collaboratori: Vittorio Agostinelli, Cristina Ballabio, Marco Caratti, Mariagrazia Corradini, 

Sherif El-Henaoui, Massimo Giussani, Carlo Lodari, Lucia Milani, Paola Redili, Daniele Scalabrino, 

Giuseppe Testa, Francesca Tolimieri 

• Disegni: Aldo Raul Garosi 

Grafica e Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione 

produzione mauro.spolaore@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.568 

Franco Tedeschi Coordinamento grafici 

franco.tedeschi@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.569 

Alberto Decari Coordinamento DTP 

alberto.decari@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.561 

Grafiche Sima Ciserano (BG) - Stampa 

Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.534 

Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager 

giuseppe.degasperis@fieramilanoeditore.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 

International Sales 

U.K. - SCANDINAVIA - OLANDA - BELGIO 

The Huson European Media • Gerry Rhoades-Brown • 

tel: +44-1932-564999 • fax: +44-1932-564998 

SWITZERLAND: 

IFF media ag • Carla Widmer • 

tel: +41-52-6330888 • fax: +41-52-6330899 

GERMANIA e AUSTRIA: Mediaagentur • Adela Ploner • 

tel: +49-8131-3669920 • fax: +49-8131-3669929 

USA: Huson European Media Usa • Ralph S. Lockwood • 

tel: +1-408-8796666 • fax: +1-408-8796669 

TAIWAN: Worldwide Services • Stuart Phillips-Laurie • 

tel: +886-4-2325-1784 • fax: +886-4-2325-2967 

Abbonamenti N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti: 

48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: 

Fiera Milano Editore SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. 

Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it) 

Tel. 02 252007200 

Fax 02 49976.572 

E-mail: abbonamenti@fieramilanoeditore.it 

Testata associata • 

Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata 

Fiera Milano Editore è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. 

Autorizzazione alla pubblicazione del tribunale di Milano n° 71 del 20/02/1982. Tutti i diritti di 

riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. 

Fieldbus & Networks è supplemento di Automazione Oggi. Tiratura del presente numero: 8.000 copie. 


� 

Oltre 200 costruttori di macchine 

per il PACKAGING si sono già 

��&R. 

Visi 

, Machine 

ilders and De 

n, Mariani, Logik Tech 

logy, Antares Vision, Makro 

belling, Cermex, Tetra Pak, Proven 

signs Inc., Ulma, T2 Maschinenbau, Al 

gnac, G. Mondini, Aetna Group, Spanpak Sys 

ms, Tecnomeccanica, Hastamat, Panotec, Sitma 

ever, PKB, MBF, Uteco, SACMI, Hassia-Redatron, Körbe 

edipak, KHS, ESS Technologies, Columbia Machine, Uhlmann 

da, De La Ballina Industrie, PackSys Global, CFS, Theegarten Pactec 

, Ilapak, ADS, PEP Fördertechnik, 1Blow, Fratelli Beretta, Krones, Buhmann 

c Solutions, Oystar Gasti, Elliot, Stoppil, B&B MAF, Hudson-Sharp, Thimonnie 

�� 

ystar Hassia, Perrier, Extreme Packaging, Wolf, MediSeal, T-Pack, AppecAstro, Ko 

e, Tavil, Vipoll, Lanfranchi, Koch, Chemosvit Chempack, Logics & Controls, G 

ral System Pack, Ocme, FT System, Bieffe, IMA, SIG, Paker, American Packagi 

achinery, Raytec Vision, Machine Builders and Design, Mariani, Logik Technolog 

ntares Vision, Makro Labelling, Cermex, Tetra Pak, Proven Designs Inc., Ulma, 

aschinenbau, Albagnac, G. Mondini, Aetna Group, Spanpak Systems, Tecnome 

nica, Hastamat, Panotec, Sitma, Inever, PKB, MBF, Uteco, SACMI, Hassia-Redatro 

rber Medipak, KHS, ESS Technologies, Columbia Machine, Uhlmann, Reda, D 

Ballina Industrie, PackSys Global, CFS, Theegarten Pactec, YK, Ilapak, ADS, P 

rdertechnik, 1Blow, Fratelli Beretta, Krones, Buhmann Pac Solutions, Oystar Gas 

liot, Stoppil, B&B MAF, Hudson-Sharp, Thimonnier, Dimac, Astro Vlasim, Univi 

�� 

e Packaging, Wolf, MediSeal, T-Pack, AppecAstro, Kosme, Tavil, Vipoll, Lanfranc 

ch, Chemosvit Chempack, Logics & Controls, General System Pack, Ocme, FT Sy 

m, Bieffe, IMA, SIG, Paker, American Packaging Machinery, Raytec Vision, Machi 

uilders and Design, Mariani, Logik Technology, Antares Vision, Makro Labellin 

ermex, Tetra Pak, Proven Designs Inc., Ulma, T2 Maschinenbau, Albagnac, G. Mo 

ini, Aetna Group, Spanpak Systems, Tecnomeccanica, Hastamat, Panotec, Sitm 

ever, PKB, MBF, Uteco, SACMI, Hassia-Redatron, Körber Medipak, KHS, ESS Tec 

logies, Columbia Machine, Uhlmann, Reda, De La Ballina Industrie, PackS 

bal, CFS, Theegarten Pactec, YK, Ilapak, ADS, PEP Fördertechnik, 1Blo 

telli Beretta, Krones, Buhmann Pac Solutions, Oystar Gasti, Elli 

ppil, B&B MAF, Hudson-Sharp, Thimonnier, Dimac, Astro V 

Univision, Meca Systeme, Sidel, TMC, Novopac, J 

�� 

lf MediSeal, T-Pack, AppecAstro, Kosm 

il Vipoll, Lanfranchi, Koch, Chemo 

Chempack, Logics & Contro 

eral System Pack, Ocm 

System, Bieffe, IM 

Paker, Am 

Gain a competitive edge with our systems! 

Perfection in Automation 

www.br-automation.com 

precedente successiva � prima pagina stampa cerca 

Pa

� 

Sistemi di automazione senza fili? 

Ora si può! 

Industrial Wireless Communication 

SIMATIC NET 

Con i moduli Access Point e Client della famiglia di prodotti SCALANCE W, abbiamo stabilito le caratteristiche 

necessarie per l’utilizzo della tecnologia Wireless LAN in campo industriale. Grazie alle varianti per utilizzo in ambienti Indoor, 

Outdoor e per Control Cabinet, i moduli SCALANCE W si adattano alle diverse esigenze installative del settore industriale. 

Il range di antenne direzionali, omnidirezionali, il cavo a guida d’onda RCoax, e la tecnologia Rapid Roaming completano 

la soluzione per la tua applicazione senza fili! 

Per maggiori informazioni: www.siemens.it/automazione 

Setting standards with Totally Integrated Automation. 

Answers for industry. 

Vi aspettiamo a 

SPS/IPC/DRIVES 

ITALIA 

presso lo stand 

G042/048 

H048/042 

Padiglione 5 


� 


L’editoriale è a cura dei membri del comitato tecnico di Fieldbus & Networks 

USIAMO MEGLIO LE 

INFORMAZIONI 

PROVENIENTI DAI 

‘DEVICE’ INTELLIGENTI 

( Editoriale 

) 

Nel mondo nelle industrie di processo sono installati decine di milioni di Intelligent 

Field Device (IFD), che usano le tecnologie Profibus PA e Foundation Fieldbus. A questi 

si aggiungono oltre 30 milioni di dispositivi cablati, in 4÷20 mA, che usano il protocollo 

Hart. Tutti questi dispositivi possono essere configurati da remoto con applicazioni proprietarie; 

molti di essi mettono in comune applicazioni standard basate sulla tecnologia 

FDT/DTM. Gli apparati che si basano sulle tecnologie fieldbus, oltre ai parametri di 

configurazione, contengono molte informazioni, alcune delle quali sicuramente utili sia 

per la diagnostica concernente i dispositivi stessi, sia per quella attinente al funzionamento 

degli impianti che controllano i processi. Si tratta di informazioni che non sempre 

vengono tenute nella giusta considerazione dai progettisti e, conseguentemente, dagli 

utilizzatori. Eppure sono informazioni standard - ma possono anche essercene delle opzionali 

- organizzate in ‘blocchi’ codificati: il ‘Physical Block’, il ‘Tranducer Block’, le ‘Function 

Block’ (AI, AO, DI, DO) ecc. Anche le informazioni diagnostiche di base sono 

standard e chiaramente codificate: vedi il parametro ‘Diagnosis’ del Physical Block, oppure 

i parametri ‘Checkback’ e ‘Readback’ delle Function Block. Inoltre, ogni variabile 

di processo (PV - Process Variable) può portarsi dietro la propria parola di stato, che, se 

interpretata correttamente, fornisce indicazioni importanti per comprendere la bontà o 

meno della misura letta in campo. Viene quindi da porsi legittimamente la domanda: 

perché informazioni così preziose, che possono contribuire alla crescita dell’efficienza 

dei processi di produzione e alla salvaguardia degli impianti sono, nell’esperienza sinora 

vissuta, così poco considerate? Credo che la ragione stia nella presenza, ancora oggi, 

di alcuni ostacoli che andrebbero rimossi. Ne cito solo due: il deficit di conoscenza di 

questi parametri e dati; la poca ‘amichevolezza’ degli strumenti che vengono proposti 

per la loro gestione. Al deficit di conoscenza si può, e si deve, rimediare con investimenti 

nella formazione di progettisti e tecnici, i quali dovrebbero rappresentare una parte importante 

del patrimonio delle aziende e delle società d’ingegneria. Alla maggiore intuitività 

d’uso degli strumenti dovrebbero provvedere i fornitori, superando i vincoli posti 

dalle applicazioni proprietarie, che, in ambienti multi-vendor (ormai lo sono quasi tutti), 

creano molti problemi agli addetti alla manutenzione. C’è da augurarsi che le iniziative 

di cooperazione in atto, che coinvolgono FDT, Fieldbus Foundation, Hart e PI 

(Profibus&Profinet International) portino a soluzioni condivise e ad applicazioni che mettano 

in comune le conoscenze dei vendor e le tecnologie. 

Evaldo Bartaloni 

Comitato tecnico di Fieldbus & Networks 



� 


12 

COVER STORY 

& 

di Carlo Lodari 

La crescente diffusione dei protocolli Profibus e 

Profinet sul mercato è testimoniata dalle cifre: in 

base ai dati rilevati da PI-Profibus&Profinet International, 

il protocollo Profibus a fine 2008 contava 

28,3 milioni di nodi installati; nel 2009 il 

risultato si è attestato sui 31,4 milioni di unità; 

nel 2010 ha toccato i 35,6 milioni di item, mostrando 

un trend di crescita senza interruzioni. 

Quanto a Profinet, dai 1,6 milioni di nodi installati 

a fine 2008, si sono toccati i 2,1 milioni alla fine 

del 2009 per arrivare, nel 2010, sulla soglia dei 

3 milioni. “Siamo molto soddisfatti del tasso di 

AVANTI TUTTA! 

LA NUOVA STAGIONE DI CONSORZIO PNI È PARTITA 

SOTTO IL SEGNO DELL’INNOVAZIONE A TUTTO 

CAMPO: DAI PIÙ RECENTI SVILUPPI 

DELL’APPLICABILITÀ DI PROFINET, AL NUOVO 

CALENDARIO DI APPUNTAMENTI, FINO AL RADDOPPIO 

DEI CENTRI DI COMPETENZA IN ITALIA 

Jörg Freitag, presidente di PI- 

Profibus&Profinet International 


Antonio Augelli, presidente di 

Consorzio PNI 

crescita che abbiamo 

registrato lo scorso 

anno. Nonostante le 

difficoltà affrontate 

dai mercati industriali, 

infatti, il più 

giovane dei protocolli 

di PI ha tenuto brillantemente, 

tanto 

che prevediamo per 

il 2011 di arrivare vicino 

ai 4 milioni di 


� 

nodi installati” ha sottolineato Jörg Freitag, presidente di PI. “Con 

lo sviluppo del profilo applicativo ‘Profinet for Process Automation’, 

abbiamo inoltre raggiunto un’importante traguardo e, come risultato, 

Profinet ora può essere implementato con successo in tutte le applicazioni, 

in ambito manifatturiero come nel processo, proprio come 

accade per Profibus”. 

Oltre a ciò, per supportare l’integrazione di Profinet nei moduli I/O 

verrà presto resa disponibile ai soci di PI un’ampia gamma di tool liberamente 

scaricabili dalla rete. Infine, “l’avvento del protocollo Profienergy 

ha ulteriormente accentuato l’interesse dei mercati 

industriali per le soluzioni di comunicazione, che rendono possibile 

Cover story Consorzio PNI - Profibus Network Italia 

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE 


sfruttare i vantaggi legati al risparmio energetico e all’efficientamento 

degli impianti” ha concluso il presidente di PI. 

Il percorso innovativo di Profinet 

Dal punto di vista dell’avanzamento tecnologico, PI ha investito 

molto in questi ultimi anni per sviluppare nuove soluzioni e funzionalità 

allo stato dell’arte, in grado di soddisfare le più recenti richieste 

dell’utenza. 

In particolare, il percorso di sviluppo di Profinet si è recentemente 

concluso con la pubblicazione delle specifiche 2.3: “Alcune funzionalità 

interessanti per il protocollo erano già presenti nelle specifi- 

Per conoscere gli aspetti tecnici correlati all’impiego di Profibus e Profinet e le applicazioni realizzate nei settori 

di riferimento, non perdete i prossimi appuntamenti con gli eventi promossi da Consorzio PNI. 

Gli appuntamenti, della durata di un giorno, sono dedicati a manager, progettisti e tecnici che intendono essere 

informati e aggiornati circa lo sviluppo tecnologico, normativo e applicativo dei bus di campo più diffusi in 

applicazioni industriali, nonché sulla disponibilità di prodotti e servizi realmente fruibili. 

La partecipazione è gratuita; per iscriversi è possibile registrarsi sul sito www.profi-bus.it. 

EVENTO LUOGO DATA DESCRIZIONE TEMI 

Profinet Developer Torino 10 maggio 2011 

Workshop 

Evento destinato agli Milano 15 giugno 2011 

operatori e protagonisti 

dell’industria del processo 

Evento destinato agli Bologna 10 novembre 2011 

operatori e protagonisti 

dell’industria 

manifatturiera 

e del controllo di 

movimento 

Seminario 

formativo - informativo 

rivolto agli sviluppatori, 

utilizzatori, progettisti di 

interfacce basate su 

Profinet 

Giornata dedicata 

ad approfondire i temi e le 

innovazioni delle 

tecnologie promosse da 

Consorzio PNI con 

principale applicazione al 

settore industriale del 

processo 

Giornata dedicata ad 

approfondire i temi e le 

innovazioni delle 

tecnologie promosse da 

Consorzio PNI con 

principale applicazione ai 

settori industriali del 

manifatturiero e del 

controllo di movimento 

Approfondimento delle tematiche 

relative a Profinet. Soluzioni 

disponibili per lo sviluppo di 

prodotti Profinet, informazioni di 

carattere tecnico e funzionalità 

della tecnologia Profinet 

• Asset management - la parte 

alta dell’impianto 

• Il contributo dei fieldbus ai DCS 

• Sicurezza funzionale per il 

processo 

• Security: sicurezza informatica 

• Wireless 

• Manutenzione predittiva e 

diagnostica 

• Efficienza energetica 

• Situazione normativa 

• Sicurezza (safety, security e 

wireless) 

• IO Link 

• Profienergy - efficientamento 

• Motion control 

• Le innovazioni Profinet (shared 

device, intelligent device) 

• Coesistenza wireless LAN 

• Manutenzione predittiva e 

diagnostica 


13

� 


che 2.2, quali le funzioni di ‘shared device’ e ‘I-device’, a queste però 

se ne sono aggiunte di ulteriori, incluse le funzionalità di energy management, 

quelle base per la process automation (Profinet in PA), 

di ‘fast forwarding’, DFP-Dynamic Frame Packing per Fast I/O e altro 

ancora” osserva Antonio Augelli, presidente di Consorzio PNI. “Tutte 

queste caratteristiche avanzate, inoltre, sono perfettamente compatibili 

con le versioni precedenti di Profinet”. 

In particolare, l’introduzione in Profinet dei concetti di ‘shared device’ 

e ‘intelligent device’ 

ha aperto nuove prospettive 

dal punto di Profibus 

vista architetturale di 

sistema. È ora possibile 

comandare lo 

stesso dispositivo da 

due controllori diversi, 

oppure realizzare delle 

reti gerarchiche in 

modo semplice e conveniente, 

con un occhio 

di riguardo alla 

safety di tutta l’applicazione. Inoltre, l’ultima generazione di dispositivi 

per il motion control si dimostra efficace nel panorama delle 

Real Time Ethernet, con prestazioni pienamente rispondenti alle richieste 

del mercato. 

Più in dettaglio, la funzione ‘shared device’ permette l’accesso a uno 

stesso I/O device da parte di due distinti I/O-Controller. “I benefici 

14 

Diffusione dei nodi installati a tecnologia rispettivamente Profibus e Profinet 


sono immediati, giacché è possibile ridurre il numero di I/O remoti 

necessari alle applicazioni” esemplifica Augelli. “Si consideri il caso 

di un’applicazione dove la CPU del controllo è distinta da quella che 

realizza le funzioni di sicurezza funzionale. I due I/O-Controller accedono 

a due diversi I/O-device e la funzione di ‘emergency stop’ è 

realizzata utilizzando un hardware esterno. L’impiego della funzione 

del dispositivo condiviso riduce l’hardware necessario e, pur restando 

separate le applicazioni di controllo e sicurezza funzionale, 

il controllore di sicurezza 

è in grado di ese- 

Profinet 

guire lo shutdown 

sicuro dell’unità che 

controlla il movimento”. 

Con l’acronimo 

‘I-device’, invece, 

si intende ‘intelligent 

device’, ossia una 

“CPU intelligente che 

opera anche come device” 

continua Augelli. 

“Con questa funzionalità 

Profinet permette una semplice e veloce implementazione di ciò 

che spesso è indicata come comunicazione ‘Controller to Controller’. 

La possibilità per un dispositivo di assumere contemporaneamente 

il ruolo di ‘device’ e di ‘controller’ consente di realizzare strutture di 

automazione più flessibili dal punto di vista della topologia e dell’architettura”. 


� 

CORSI DI FORMAZIONE 


Consorzio PNI si adopera da anni per promuovere la diffusione di 

una cultura completa e multidisciplinare tra gli operatori dell’automazione 

sui protocolli Profibus e Profinet, non solo attraverso attività di 

tipo congressuale, ma anche corsi di formazione destinati a illustrare 

come sfruttare al meglio le potenzialità dei due protocolli, progettare 

e realizzare reti strutturate e controllarne l’efficienza tramite appropriati 

tool di analisi. 

I corsi, erogati tramite i centri di training certificati da PI- 

Profibus&Profinet International, sono aperti a tutti coloro che sono 

interessati previa registrazione e disponibilità di posti. 

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi ai due centri di training italiani. 

CORSO DESCRIZIONE DESTINATARI CERTIFICAZIONE 

CPE - Certified 

Profibus Engineer 

CPA - Certified 

Profibus PA Engineer 

CPI - Certified 

Profibus Installer 

CPNE - Certified 

Profinet Engineer 

CPNI - Certified 

Profinet Installer 

Riconosciuto a livello mondiale 

e standardizzato da PI per 

addestrare personale e 

garantirne la qualità tramite un 

esame finale ufficiale 

Standardizzato da PI, il corso è 

accessibile solo ai ‘Certified 

Engineer’ ed è finalizzato a 

fornire i mezzi per progettare e 

gestire impianti Profibus PA 


destinato a illustrare nel 

dettaglio le procedure 

d’installazione da seguire per 

realizzare una rete Profibus 

stabile e duratura 

Riconosciuto a livello mondiale 

e standardizzato da PI per 

addestrare personale e 

garantirne la qualità tramite un 

esame finale ufficiale 


destinato a illustrare nel 

dettaglio le procedure di 

installazione da seguire per 

realizzare una rete Profinet 

stabile e duratura 

Tutti coloro che devono 

capire nel dettaglio gli 

aspetti teorici e pratici di 

Profibus 

Tutti coloro che lavorano 

con Profibus PA 

Tutti coloro che si occupano 

dell’installazione di 

impianti Profibus DP 

Tutti coloro che devono 

capire nel dettaglio gli 

aspetti teorici e pratici di 

Profinet IO 

Tutti coloro che si 

occupano dell’installazione 

di impianti Profinet 

Certificato PI. Consente il 

conseguimento dell’attestato 

internazionale ufficiale di 

‘Certified Engineer’ 




‘Certified Profibus Engineer with 

PA Extension’ 




‘Certified Installer’ 



internazionale ufficiale di ‘Certified 

Engineer’ 




‘Certified Installer’ 




Un altro punto centrale riguarda la ridondanza scalabile per il bus di 

comunicazione e di sistema. “Profinet offre la ridondanza del bus di 

comunicazione attraverso meccanismi che rispondono a esigenze diverse 

riguardo ai tempi di riconfigurazione: sotto i 200 ms per 50 dispositivi 

(MRP - Media Redundancy Protocol), in configurazioni ad 

anello, e due soluzioni bumpless” illustra Augelli. 

“Oltre alla ridondanza del sistema di comunicazione, le nuove specifiche 

includono i meccanismi di ridondanza di sistema, funzionalità 

quest’ultima di centrale importanza in applicazioni che richiedono 

un’alta disponibilità degli impianti”. Oltre a ciò, la sincronizzazione 

dei dispositivi (time syncronization) con granularità di 1 ms rende 

possibile realizzare applicazioni che necessitano di conoscere la sequenza 

degli eventi (sequence of event), in modo da fornire un tracking 

accurato dei segnali del processo. “L’acquisizione di eventi 

coerenti, dal punto di vista temporale, può fornire una descrizione 

16 

� 

RADDOPPIANO I CENTRI DI COMPETENZA E DI TRAINING 

Lo scorso ottobre Genoa Fieldbus Competence Centre di Genova ha ottenuto la certificazione Picc - PI 

Competence Center da parte di PI-Profibus&Profinet International. Il nuovo centro di competenza si affianca 

così a quello già attivo presso Csmt Gestione Scarl di Brescia, entrando così a pieno titolo nel gruppo delle 

società internazionali abilitate a fornire questo tipo di supporto certificato e competente sulle reti di PI. 

In particolare, i centri di competenza offrono servizio tecnico a chiunque ne abbia bisogno e giocano un ruolo 

essenziale nell’aiutare gli sviluppatori di strumenti e sistemi Profibus e Profinet. 

Possono inoltre agire in modo autonomo per fornire un servizio neutrale che rispetti le delicate esigenze commerciali 

e, nel contempo, per coordinare in modo sinergico lo sviluppo dei prodotti Profibus e Profinet. 

Entrambi i Picc presenti sul territorio italiano sono certificati anche come PI Training Center, sono quindi in 

grado di erogare corsi certificati Profibus e Profinet. 

Per maggiori informazioni, i due centri sono contattabili ai seguenti recapiti: 

Csmt Gestione S.c.a.r.l. 

Via delle Branze 45 - 25123 Brescia 

Tel. 030 6595111 

profibus@csmt.it, profinet@csmt.it 

www.csmt.it/profibus-profinet 


Genoa Fieldbus Competence Centre S.r.l. 

Via Greto di Cornigliano 6R int. 38 - 16152 Genova 

Tel. 010 8602580 

supporto.profibus@gfcc.it, supporto.profinet@gfcc.it 

www.gfcc.it 

esatta utile a un’analisi preventiva di possibili guasti dell’impianto” 

riferisce il presidente. In alcune applicazioni di automazione, poi, gli 

impianti si trovano a operare in modo continuo, senza la possibilità 

di fare fermate, per esempio per la sostituzione di un’unità o semplicemente 

per modificare alcuni parametri necessari al corretto funzionamento 

del processo. 

Deve essere possibile pertanto riconfigurare, aggiungere o rimuovere 

alcuni dispositivi durante il normale funzionamento dell’impianto: 

“Le funzioni CiR - Configuration in Run di Profinet permettono 

di operare con queste modalità” assicura Augelli. Infine, nell’ultima 

versione delle specifiche Profinet sono state previste delle ottimizzazioni 

opzionali, che possono essere utilizzate nel caso di applicazioni 

high-end, che richiedano tempi di ciclo nell’ordine di poche 

decine di μs. “L’opzione ‘fast forwarding’ ottimizza i ritardi di propagazione, 

mentre il DFP - Dynamic Frame Packing offre ai dispositivi 


� 

Profinet che fanno parte dello stessa topologia lineare, la possibilità 

di unire i propri datagrammi di uscita o d’ingresso in un unico frame”. 

Prospettive future 

In ottica futuribile, il mondo dell’automazione si sta sempre più indirizzando 

verso funzionalità orientate ai servizi; si parla infatti di 

SOA - Service Oriented Automation. 

Questo significa che si sta andando verso architetture di sistema integrate, 

che permettono di avere a disposizione in un unico ambiente 

tutte le funzionalità richieste. 

A questo si deve aggiungere l’obiettivo, sempre più atteso, di avere 

un sistema di automazione con elevate prestazioni di fidatezza, il 

che significa avere un sistema sia ad alta affidabilità, sia a elevata 

disponibilità. Il tutto si traduce in una nuova architettura, che, per 

certi versi, può essere considerata un’architettura con intelligenza 

‘concentrata’. Le nuove architetture si affidano a un database centrale, 

al quale fanno riferimento tutti i servizi che vengono poi resi 

disponibili nella sala controllo. Per poter implementare questa tipologia 

di architetture occorre dotarsi di tecnologie hardware e software 

all’avanguardia, oggi disponibili, alcune delle quali risultano 

fondamentali e indispensabili per realizzare soluzioni di tipo SOA. 

Tra queste ‘enabling technology’ figurano Profibus e Profinet, in 

quanto le architetture SOA necessitano di un collegamento verso il 

campo con parametri di assoluta fidatezza e di tipo digitale. 

Verso un’automazione in wireless 

Nell’automazione di fabbrica, dove si utilizzano robot, macchine 



utensili con organi rotanti ecc., le prestazioni costituiscono il vincolo 

principale di un sistema wireless; diversamente, nell’automazione 

di processo il tempo di ciclo tipico è di 1 s. Per questo motivo, PI ha 

deciso di partecipare alla creazione dello standard Wsan, che garantirà 

tempi di risposta inferiori ai 10 ms, la possibilità di gestire 

più di 100 sensori/attuatori contemporaneamente in un range di 15- 

30 m, senza impatti sulla coesistenza di dispostivi Ieee 802.11 WiFi 

posti nella stessa area. 

Le specifiche Wsan, il cui ‘draft’ è stato da poco rilasciato dallo 

stesso PI, si basano su tecnologie consolidate e ottimizzate per applicazioni 

di automazione, garantendo un’integrazione ottimale in 

ambito Profibus/Profinet. In particolare, è stata realizzata la specifica 

WSA-PA per applicazioni di controllo di processo continuo, mentre 

la WSA-FA si indirizza all’automazione di fabbrica, dove i requisiti 

realtime sono più stringenti. 

Consorzio PNI - Profibus Network Italia 

Consorzio PNI sarà inoltre presente a: 

SPS/IPC/Drives Italia, 24-26 maggio 2011, Parma 

- Pad. 5, Stand I 038 

Control & Communication, 29 settembre 2011, Milano 

MCT Petrolchimico, 24 novembre 2011, Milano 


17

� 


� 


� 


Durante ‘Automation University 2011’, 

abituale evento di Rockwell Automation 

tenutosi quest’anno a Milano, il 

management ha illustrato le linee di 

sviluppo strategiche dell’attività 

della società per il prossimo futuro, fra hardware 

e software. La due giorni è inoltre, da sempre, 

un’occasione di informazione e formazione per 

tutti gli utenti del settore e gli ‘addetti ai lavori’, 

che possono toccare con mano le novità messe a 

disposizione da RA nel corso dei numerosi seminari 

e delle tavole rotonde che si tengono durante 

la manifestazione. Abbiamo così colto l’occasione 

di parlare più approfonditamente di reti con Roberto 

Motta, Team Leader Integrated Architecture 

di Rockwell Automation e relatore della presentazione 

“Tendenze future delle reti di comunicazione 

industriale”. “Premessa essenziale per comprendere 

il futuro delle reti industriali è riconoscere 

l’indubbia tendenza da parte degli utenti del 

mondo manifatturiero ad andare verso reti di tipo 

Ethernet, con conseguente diffusione capillare dei 

protocolli Ethernet industriali in tutte le applicazioni 

di automazione” sottolinea Motta. E se si 

tratta di una linea di sviluppo il cui inizio risale al 

2003-2004, è nel 2008 che si registra una decisa 

accelerazione del fenomeno, proseguita nel 2009: 

“Se nel 2004 si registravano circa 840.000 nodi 

Ethernet installati in ambito industriale, nel 2007 

20 


se ne contavano già 3 milioni, con una crescita esponenziale, per arrivare 

ai quasi 7 milioni del 2009” spiega Motta. “Stando a Cisco (dati 

2006) il business Ethernet, industriale e office/home insieme, valeva 

globalmente 4 miliardi di dollari fino agli anni ‘97-98, mentre nel 2006 

aveva già superato i 14 miliardi di dollari”. La forte richiesta di soluzioni 

basate sul protocollo Ethernet pare dunque assodata e in forte crescita, 

tuttavia la tipologia delle soluzioni è cambiata nel tempo. Se in passato, 

tipicamente, la rete Ethernet d’ufficio rimaneva ben separata da quella 

di fabbrica, dove a livello di campo venivano utilizzati più protocolli 

fieldbus, da Devicenet a Profibus, con un ‘muro’ di PLC a fare da divisorio 

tra le due zone, oggi sempre più i due mondi vanno verso l’integrazione. 

La rete IT d’ufficio è collegata ai controllori, che a loro volta 

dialogano con il campo tramite reti industriali basati su Ethernet. “In 

futuro non parleremo più di adozione di rete Ethernet per il manufacturing, 

bensì d’integrazione spinta fra i due piani” ritiene Motta. “Anche 

perché molte delle ‘mancanze’ di Ethernet, che in passato ne hanno 

rallentato la diffusione in ambito industriale, sono state superate nel 

tempo grazie allo sviluppo tecnologico del protocollo. Attualmente Industrial 

Ethernet presenta requisiti di affidabilità, velocità, larghezza di 

banda ecc. ben consolidati. A questi si sommano i vantaggi derivanti 

dalla standardizzazione, dalla facilità nel reperimento di personale competente, 

dall’evoluzione garantita della tecnologia ecc., che aumentano 

l’appetibilità di questa soluzione da parte dell’utenza”. 

Ethernet/IP per il motion 

“Le novità che Rockwell Automation propone per quanto concerne 

Ethernet costituiscono in realtà la risposta ad alcune esigenze emergenti, 

che vengono da sé con un’adozione spinta di Ethernet industriale, 

RETI DI 

COMUNICAZIONE: 

IL FUTURO 

ROCKWELL AUTOMATION HA PARLATO DEI TREND DI 

SVILUPPO DELLE RETI INDUSTRIALI DURANTE 

‘AUTOMATION UNIVERSITY 2011’: APPROFONDIAMO 

QUI IL TEMA CON ROBERTO MOTTA E ROBERTO LOCE 

Roberto Loce, 

Solution Architect 

Motion Control di 

Rockwell Automation 


Roberto Motta, Team 

Leader Integrated 

Architecture di 


( Attualità 

) 

ossia in particolare tre: necessità di utilizzare 

questo standard in applicazioni di 

motion control, sicurezza e wireless” illustra 

Motta. 

Partiamo dunque dal motion: “Con l’introduzione 

dei protocolli CIP motion e CIP 

sync, che sono stati integrati al livello 6- 

7 della rete ISO/OSI, la rete Ethernet/IP 

ha acquisito quelle doti di realtime e determinismo 

essenziali per la gestione del 

motion control” spiega Roberto Loce, Solution 

Architect Motion Control di Rockwell 

Automation e relatore della 

presentazione “Soluzioni RealtTime di 

motion control su standard Ethernet” ad Automation University 2011. 

“Inizialmente, infatti, Ethernet è stata impiegata per la comunicazione 

fra PC, PLC, HMI e visualizzazione, lasciando a reti più specializzate, 

come Sercos per i drive o Controlnet e Devicenet per gli I/O, il compito 

di gestire la comunicazione per la parte di movimentazione; oggi invece 

abbiamo la possibilità di utilizzare un’unica rete standardizzata per tutto: 

Ethernet/IP, che è diventata idonea a supportare applicazioni di motion 

control” egli prosegue. Si tratta di una rete veloce, a 100 Mbps (ma la 

velocità è in continuo aumento, di pari passo con le prestazioni, e già 

si parla di Gigabit); è full duplex e supporta la comunicazione in broadcast; 

è infine in grado di utilizzare switch managed e non più hub di comunicazione, 

quindi dotata di meccanismi di prioritizzazione del traffico, 

atti a evitare conflitti nella trasmissione del segnale e a ridurre le collisioni. 

“In particolare, CIP Sync si occupa della parte di sincronizzazione 

dei dispositivi, cioè permette di sincronizzare gli ‘orologi’ (clock) a bordo 

di ciascun dispositivo, in modo da consentire l’esecuzione di movimenti 

sincronizzati fra più unità connesse in rete, come interpolazioni di assi 

ecc. Questo meccanismo consente inoltre di correggere il periodo di 

latenza della rete, ossia il ritardo con cui il messaggio giunge a destinazione” 

osserva Loce. Passando invece a CIP motion: “Esso supporta 

la comunicazione fra vari dispositivi di motion, consentendo il trasferimento 

delle informazioni di motion tra PLC, azionamenti e altri device 

connessi fra loro in binding, per l’esecuzione di traiettorie di moto ecc.”. 

Una delle novità maggiori relative al motion di Rockwell Automation 

riguarda la capacità dei sistemi drive PowerFlex di supportare 

Ethernet/IP, finora integrato solo nei controllori RS Logix: “In questo 

modo, diventa possibile realizzare architetture ‘miste’ per assolvere 

alle funzioni di motion e attuare sincronizzazioni fra più elementi, drive, 


� 

servoazionamenti ecc., utilizzando un unico sistema. Con gli stessi tool 

software è poi possibile visualizzare tutte le unità in rete, associandole 

agli assi e controllandole in modo istantaneo. Per esempio, le schede 

Ethernet/IP di ControlLogix supportano fino a 255 drive, si interfacciano 

con soluzioni Kinetix e PowerFlex e tramite RSLogix 5000 è possibile 

accedere a finestre semplificate, con un’interfaccia utente resa oggi 

più immediata e di facile utilizzo, ed effettuare la messa in servizio, la 

taratura degli assi, accedere a dati di diagnostica avanzata e rilevare 

tutti i valori relativi ai dispositivi in rete” esemplifica Loce. “Una novità 

ulteriore riguarda la modularizzazione del drive Kinetix 6500, che può 

pure essere connesso alla rete Ethernet/IP. Qui, il modulo di potenza è 

stato separato dalla scheda di regolazione, per permettere di montare 

lo stesso modulo di potenza utilizzando per la logica di controllo configurazioni 

differenti”. Infine, grazie alla connessione in rete Ethernet, 

tutti i dati relativi ai dispositivi possono essere visualizzati da remoto, 

con tutti i vantaggi che ciò comporta in termini di assistenza sulle macchine. 

“Si può accedere al registro degli allarmi, visualizzare le temperature, 

gli eventi, i picchi ecc. visualizzando da remoto i diversi parametri 

Evoluzione del ‘corporate network’ a oggi 

e rilevando con immediatezza le anomalie”. Proseguendo sul discorso 

delle novità che Rockwell proporrà al mercato, entro la fine del 2012 

verrà ‘ringiovanita’ l’intera gamma CompactLogix, rendendo anche questa 

capace di supportare soluzioni di motion su Ethernet/IP. L’adozione 

di una soluzione a base Ethernet apre infatti numerose nuove possibilità 

applicative, che non possono essere realizzate con soluzioni bus tradizionali, 

come Sercos, che pur continueranno ad assolvere al meglio, 

come tuttora fanno, le esigenze di movimentazione più spinte. “Ethernet/IP 

si differenzia fra le altre proposte a base di Ethernet industriale 

per il motion presenti sul mercato, in quanto architettura realmente 

standard, le cui evoluzioni sono frutto di innovazioni già introdotte in 

ambito IT sul protocollo Ethernet” precisa Motta. “Con l’avvento di soluzioni 

video e voice-over-IP, per esempio, sono nate per l’ambito Ethernet 

d’ufficio delle soluzioni di prioritizzazione delle informazioni e 

sincronizzazione che vengono utilizzate per il motion. In tal modo, è 

possibile impiegare un’unica soluzione di rete, dall’ufficio al campo. 

L’obiettivo è offrire un sistema ‘general porpuse’, che garantisca affidabilità 

e prestazioni elevate in ogni ambito applicativo, dalla movimentazione 

al processo, anche rinunciando a ottenere performance ‘al 

top’, valide per esigenze più spinte, che rimangono però ‘di nicchia’”. 

Domande ancora aperte 

Vista l’affluenza di pubblico durante ‘Automation University’ per le sessioni 

che trattavano di sicurezza, ben si vede quanto il mondo indu- 


striale sia interessato a questo tema, fino a poco tempo fa appannaggio 

solo degli ambienti IT: “La security rappresenta per noi non tanto un’innovazione, 

quanto un problema che non possiamo non affrontare e al 

quale i clienti sono sempre più sensibili” osserva Motta. “Se fino a 

poco tempo fa quasi nessuno aveva un PC in officina, oggi non esiste 

luogo dove non vi sia una presa RJ45, per lo più incustodita, alla quale 

ci si può ‘attaccare’ con facilità tramite un qualsiasi dispositivo portatile 

e causare problemi, anche senza volerlo” esemplifica Motta. 

“Per questo è d’obbligo adottare delle contromisure, come inibire gli 

ingressi inserendo password d’identificazione o livelli di accesso diversi 

a seconda del profilo utente, configurando in modo adeguato gli switch 

e inserendo meccanismi di autenticazione, autorizzazione e riconoscimento 

di cui già le soluzioni di Rockwell sono dotate” prosegue Motta. 

“Per esempio, l’accesso ai controllori Logix è regolato dall’inserimento 

di ID e password e prevede la possibilità di configurare dei livelli di accesso”. 

E poi occorre fare cultura, per evitare che qualsiasi misura di prevenzione 

venga vanificata, per esempio da chi sbadatamente tiene i codici 

in bella vista 

sulla scrivania. 

Un altro 

punto relativo 

alla sicurezza 

riguarda la facilità 

di accesso 

al PLC: 

“Se in passatooccorreva 

dotarsi di 

interfacce dedicate 

per accedere 

dal PC al controllore, oggi tutto è più semplice, grazie alle 

connessioni da remoto” osserva Motta. “Inoltre, fino poco tempo fa ci 

si poteva collegare al cliente solo con modem analogici e connessioni 

telefoniche, ora con Internet tutto è più semplice e anche ‘pericoloso’, 

per cui è divenuto un obbligo provvedere a rendere gli accessi da remoto 

sicuri, introducendo come minimo delle VPN”. Conscia dell’importanza 

di queste problematiche, Rockwell ha deciso di offrire 

sicurezza appoggiandosi a chi ha già maturato una notevole esperienza 

in merito, come un partner del calibro di Cisco. “Cisco ha già la capacità 

di fornire soluzioni per realizzare VPN, implementare sistemi proxy o 

firewall per dare un accesso sicuro alla rete da remoto via Internet, imponendo 

livelli di sicurezza elevati per accedere al controllore” sottolinea 

Motta. “Con Cisco operiamo per fornire soluzioni software e 

hardware allo stato dell’arte ai clienti e sviluppiamo anche soluzioni in 

partnership”. 

Sviluppi senza fili 

Un altro trend da registrare nel campo della comunicazione industriale 

è quello del wireless: “Si registra un vivo interesse per il tema, sopratutto 

quando si tratta di soluzioni che devono essere implementate su 

parti in movimento, o in ambienti difficilmente raggiungibili con un cablaggio, 

per esempio in esterno, come in ambito portuale, quando occorre 

collegare fra loro zone molto distanti, ubicate in aree diverse, 

dove tirare un cavo sarebbe impossibile” riferisce Motta. “Ci saranno 

sicuramente delle novità in questo ambito da parte di Rockwell nei 

prossimi due anni, grazie alla collaborazione con partner importanti, fra 

i quali, oltre a Cisco, Pro Soft Technology e Data-Linc Group, o anche 

eWon (distribuita in Italia da EFA Automazione - ndr) e tanti altri”. 



21

» 

� 


A cura di Lucia Milani 

RILEVAZIONE 

E MISURA 

LIVELLO 

Pepperl+Fuchs 

La misura continua di livello rende possibile 

l’esatto controllo del processo e il bisogno crescente 

di informazioni accentua la necessità di 

eseguire questo tipo di misura. Pepperl+Fuchs risponde 

a questa esigenza con una gamma completa 

di strumenti, che utilizzano diverse 

tecnologie per la misura del livello di materiali 

fluidi o granulari. Oltre a soluzioni standard con 

uscita 4-20 mA, sono disponibili uscite bifilari, 

quali Hart, Profibus PA e Foundation Fieldbus. I 

trasmettitori sono adatti all’installazione in aree 

potenzialmente esplosive, classificate zona 0, 1, 

2 e zona 21, 22; sono corredati di certificazione 

Atex, FM, CSA; il principio fisico di misura può 

essere a ultrasuoni, a microonda guidata, a pressione 

relativa oppure assoluta, a sonda magnetica 

a immersione con galleggiante scorrevole 

sulla sonda, a pressione idrostatica. 

Le connessioni al processo sono selezionabili tra 

un’ampia gamma di proposte; si passa dalle filettature 

metriche a NPT a BS, a flange ISO, Ansi, 

JIS ecc. Anche la scelta dei materiali a contatto 

del fluido è molto varia: acciaio inox, alluminio, 

Pvdf ecc. L’installazione in aree con pericolo di 

esplosione richiede l’abbinamento di un’interfaccia di separazione tra 

il segnale generato dallo strumento in campo e lo strumento di lettura 

o controllo ubicato in control room, selezionabile tra i modelli di bar- 

22 

DISPOSITIVI PER 

TEST E MISURA 

QUESTA VOLTA IL ‘PRIMO PIANO’ SI FA IN DUE, 

OFFRENDO, DA UN LATO, UNA BREVE PANORAMICA DI 

SENSORI E, IN GENERE, DISPOSITIVI DI MISURA CHE, 

INVIANDO IN RETE I VALORI RILEVATI, CONSENTONO 

IL CONTROLLO E LA REGOLAZIONE DI PROCESSI 

CRITICI O ANCHE LA MANUTENZIONE PREVENTIVA DI 

IMPIANTI E SISTEMI; DALL’ALTRO, UNA CARRELLATA 

DI DISPOSITIVI PER IL TEST DELLE RETI E LA 

RILEVAZIONE DI EVENTUALI ERRORI DI CABLAGGIO 

E/O TRASMISSIONE 


riere della serie KF, KC, HiD, HiC, montabili su guida 

DIN o su backplane. 

Sick 

La sonda LFP di Sick coniuga compattezza, tecnologia 

e flessibilità. Costituita da un’asticella lunga al massimo 

2 m, in acciaio inossidabile, che consente lavaggi 

semplici e veloci in linea con le normative 

vigenti, presenta una custodia dal diametro di 54 mm 

e opera in base al principio del radar guidato (‘Time 

Domain Reflectometry’). 

Il sensore è dotato di segnale di uscita analogico e 

di due punti di commutazione; dispone di un display 

con 4 pulsanti; è in acciaio inox 316L e ha gradi di 

protezione IP69K e IP67. Tutte le parti a contatto con 

l’esterno sono conformi FDA. Inoltre, il prodotto resiste 

alle elevate temperature, fino a 150 °C, e a una 

pressione massima di 16 bar. La sua conformità all’ambiente igienico 

e la resistenza a prodotti chimicamente aggressivi è documentata dalle 

certificazioni Ehedg ed Ecolab. Il misuratore è in grado di lavorare con 


� 

cicli SIP e CIP nel settore del 

food&beverage ed è in corso 

l’approvazione WHG per applicazioni 

al di fuori del settore 

alimentare. Consente inoltre allacciamenti 

di processo secondo 

le più comuni interfacce 

meccaniche, quali Tri-Clamp, 

DIN11851, DIN11864. Con questo dispositivo è possibile sia monitorare 

la variazione continua del livello del fluido sotto controllo, sia usufruire 

di due segnali che indicano le soglie di minimo e massimo valore 

accettabile. Inoltre, la sonda è dotata di tecnologia IO-Link, per cui se 

ne possono configurare le funzionalità anche da remoto. 

Vega 

La serie di apparecchi Vegapuls di 

Vega per la misura di livello radar 

offre prestazioni elevate e sicure. 

L’elettronica, completamente rinnovata, 

consente un’elaborazione più 

veloce e precisa del segnale, per 

soddisfare esigenze anche severe 

come quelle richieste dalle applicazioni 

chimiche e petrolchimiche, 

nella tecnica termoelettrica o nella 

produzione di materiali solidi o in 

polvere. 

Grazie all’hardware più veloce e 

all’elaborazione ‘intelligente’ del 

segnale, Vegapuls raggiunge un 

elevato livello qualitativo delle analisi 

del segnale radar; l’identificazione 

del movimento dell’eco di 

livello consente di discriminare con 

precisione l’eco utile dai segnali di 

disturbo e offre maggiore sicurezza 

di misura e affidabilità anche in 

condizioni di processo critiche. 

La precisione nella misura è pari a 

±2 mm, grazie alla maggiore velocità di scansione; il fattore di sensibilità 

è quintuplicato grazie a una dinamica più elevata del modulo a 

microonde; l’analisi del segnale è ottimizzata grazie a una migliore ri- 

PORTATA 

soluzione d’eco. Lo strumento consente inoltre la memorizzazione 

dei valori di misura per effettuare service 

e diagnostica. Il sistema presenta funzioni di asset 

management con segnalazioni di stato secondo la 

norma NE 107 e/o VDI/VDE 2650. 

Le informazioni dettagliate relative alla necessità di 

verifica periodica, a condizioni critiche del segnale o 

a funzioni errate sono visualizzate con testo in chiaro 

sul tastierino di lettura con display Plicscom e trasmesse 

in digitale al sistema di controllo via Hart, Profibus 

PA o Foundation Fieldbus. Il modello per 

temperature elevate Vegapuls 62/68 con adattatore 

di antenna in ceramica AI2O3 e guarnizione di processo 

di grafite, copre un campo di temperatura da - 

200 a 450 °C e una pressione di processo di 160 bar. 

Endress+Hauser 

I misuratori di portata Endress+Hauser 

ottimizzano la 

produttività delle macchine, 

migliorandone la flessibilità, 

grazie all’eliminazione degli 

aggiustamenti altrimenti necessari 

per il cambio di formato 

o di prodotto. Riducono 

inoltre gli interventi di manutenzione, 

grazie all’assenza di 

parti in movimento. In particolare, 

i misuratori di portata 

delle serie Dosimag e Dosimass 

e l’unità di gestione Dosibox, 

uniscono le caratteristiche di compattezza e ripetibilità della 

misura, a semplicità d’integrazione e montaggio. Nello specifico, Dosimag 

consente il dosaggio volumetrico di liquidi e creme, con valori 

di conducibilità a partire da 5 uS/cm e per portate fino a 2 l/s; Dosimass, 

per il dosaggio ponderale di ogni tipo di liquido e crema, per 

portate fino a 5 kg/s, è idoneo all’impiego con CIP e SIP e resistente 

al lavaggio esterno; entrambi i prodotti sono dotati di approvazione 

3A. Inoltre, Dosibox acquisisce le misure e comanda le valvole interfacciandosi 

al PLC con protocollo Profibus DP. 

I misuratori di portata Coriolis Promass 83 e magnetici Promag 53, 

nelle varianti con protocollo Ethernet/IP, infine, sviluppati in armonia 

con i sistemi Rockwell, possono essere integrati in una piattaforma di 

rete con pochi click di mouse, senza bisogno di componenti remote 

I/O addizionali. L’interfaccia Ethernet/IP permette l’accesso diretto ai 

dati dello strumento senza alcuna configurazione addizionale; tutte le 

variabili misurate sono visualizzabili in realtime e si possono condividere 

in rete fra HMI in linea e PC nelle control room. 

PRESSIONE 

Balluff 

Nell’automazione di fabbrica, la tecnologia di processo va acquistando 

sempre maggiore importanza. Il monitoraggio di fluidi di processo, 

quali lubrorefrigeranti, oli idraulici e pneumatici, influisce infatti in 

modo determinante sulla qualità della produzione. I sensori di pres- 



� 


sione BSP di Balluff permetto la misura della pressione di fluidi gassosi 

e liquidi. La grandezza fisica rilevata (pressione, come forza per unità 

di superficie) viene poi convertita in una grandezza di uscita elettrica, 

di riferimento per la pressione, mediante un’apposita membrana in 

ceramica. Il segnale elettrico viene amplificato e linearizzato e le grandezze 

di disturbo, per esempio la temperatura, vengono compensate. 

Fra le peculiarità del prodotto figurano: parametrizzazione a due tasti 

secondo lo standard Vdma; custodia in plastica o in acciaio inox; grado 

di protezione fino a IP67; raccordi filettati standard; temperature di 

esercizio da -40 a 85 °C. Con custodia ruotabile e programmabilità tramite 

due tasti, questi sensori combinano la flessibilità di montaggio 

con la semplicità di utilizzo; inoltre, presentano un display a LED luminoso, 

che consente di rilevare con rapidità la pressione di sistema 

attuale. I sensori sono disponibili per diversi tagli di pressione (positiva/negativa) 

da -1 a 600 bar; le diverse versioni offrono custodie di 

forma differente, senza display e con interfaccia in output per IO-Link. 

Burster Italia 

I trasduttori di pressione a elevata precisione serie 8201N di Burster 

Italia offrono un design compatto e robusto e sono disponibili in svariati 

range, da 0..5 bar a 0..1.000 bar; trovano facile impiego in applicazioni 

in cui è necessario misurare la pressione, in tutti i campi 

dell’ingegneria meccanica, di processo, aeronautica e aerospaziale. 

I sensori serie 8201N, certificabili WKS (ISO9000) oppure DKD (equi- 

valente SIT) nel laboratorio interno di Burster, sono facili da installare 

e immuni a shock e vibrazioni, in quanto sono stati costruiti senza parti 

mobili. Presentano un piccolo volume morto; sono ideali per applicazioni 

sia dinamiche, sia statiche, in gas o liquidi. L’elemento di misura 

e l’involucro dei trasduttori con range ≤ 0..50 bar sono costruiti con 

24 


un unico pezzo di acciaio, il che garantisce un sigillo assoluto e insensibilità 

ai media aggressivi. Per i sensori con range ≤ 0..20 bar, media 

critici possono causare danni nella zona delle saldature del corpo del 

sensore, in tal caso Burster è pronta a intervenire. 

Tutti i sensori senza amplificatore interno sono dotati di un’uscita del 

segnale standardizzata a 1 mV/V, che consente all’utilizzatore di sostituire 

il sensore in una catena di misura in qualsiasi momento, senza 

ricalibrare l’elettronica. Su richiesta è disponibile un amplificatore interno 

con uscite a scelta tra 0..5 V, 0..20 mA o 4..20 mA. La precisione, 

come somma di tutti gli errori di non-linearità, isteresi e non ripetibilità, 

è dello 0,25%; la porta di pressione è uno standard M16x1,5 ed è disponibile, 

su richiesta, un’uscita dati via USB, con risoluzione di 16 

bit, utilizzando Canopen come protocollo bus. Il software Burster Digivision 

permette il trasferimento e la valutazione dei dati acquisiti, 

inclusa la registrazione grafica nel tempo. 

Spriano 

La gamma di trasmettitori smart 

SST (modelli SST 75/76/77/79) 

di Spriano, realizzati interamente 

in Italia, sono progettati 

per la rilevazione di pressione 

differenziale, livello (immersione e 

battente), pressione assoluta e pressione 

relativa. Tutti gli apparecchi sono 

dotati di microprocessore e coniugano la 

praticità del segnale analogico 4÷20 mA 

con la riconosciuta flessibilità del protocollo 

Hart. Le configurazioni possono così essere 

eseguite in modalità locale o da remoto, utilizzando 

un terminale portatile universale (HHT) o un comune PC equipaggiato 

con interfaccia e software forniti dalla stessa azienda. 

Quest’ultima fornisce anche supporto per la personalizzazione e la 

scelta del sensore piezoresistivo più adatto alla specifica applicazione 

e alle condizioni ambientali. Per operare nelle condizioni ambientali 

più estreme, le apparecchiature sono protette da una custodia in lega 

di alluminio che, oltre a essere adatta ai climi tropicali (DIN 50015) e 

impenetrabile da sabbia e polvere, è protetta dagli effetti delle onde 

marine (IP66). 

A questo si aggiunge la capacità di compensare la deriva termica della 

cella, elaborando il segnale di temperatura generato dal termistore 

PTC integrato nel sensore. La qualità e la precisione di questi strumenti 

sono certificati dai principali enti internazionali. 

Wika Italia 

Il pressostato digitale PSD-30 di Wika 

offre in opzione l’interfaccia bus di campo 

IO-Link. La connessione punto-punto riduce 

in modo significativo i costi di parametrizzazione, 

controllo di processo e 

manutenzione della macchina. Con IO-Link, 

infatti, non è più necessario immettere manualmente 

nei diversi strumenti i parametri 

dei punti d’intervento, di reset e l’unità 

di misura, in quanto i valori vengono caricati 

direttamente nello strumento dal sistema di 

controllo principale, attraverso il cavo standard di 


� 

collegamento. Si riduce così il tempo necessario per la messa in servizio 

o il retrofitting. La configurazione da parte dell’operatore è guidata 

da una flessibile selezione dei parametri e dalla relativa 

documentazione. IO-Link dispone di funzionalità diagnostiche, fornendo 

precise informazioni sullo stato del pressostato. Quindi, eventuali 

sostituzioni degli strumenti vengono effettuate solo se 

strettamente necessarie, riducendo le fermate per manutenzione. 

Questo strumento, compatto e flessibile nell’installazione, offre infine 

un semplice menu di navigazione con tre tasti operativi e display LED 

con cifre di altezza 9 mm, di conseguenza può essere utilizzato senza 

problemi in ogni settore. 

VIBRAZIONE 

IFM electronic 

Il sistema di diagnosi 

Octavis VSE001 e il sensore 

di vibrazione 

VSA001 di IFM electronic 

permettono una manutenzione 

in tempo 

reale dei macchinari. Il 

sensore misura le vibrazioni 

e le trasmette a 

VSE001; l’uscita analogica 

specifica consente 

una trasmissione affidabile 

dei segnali di vibra- 

zione ad alta frequenza fino a 30 m di distanza. La forma compatta e 

particolarmente robusta offre elevata stabilità a lungo tempo anche 

in ambienti difficili. 

VSE001 è in grado di analizzare e valutare continuamente i segnali di 

misura provenienti da 1 a 4 sensori di vibrazione; il sistema memorizza 

fino a 2.000 valori; l’allarme e il pre-allarme sono emessi elettricamente 

tramite uscite di commutazione. La diagnosi decentralizzata 

può anche essere integrata in sistemi superiori utilizzando l’interfaccia 

Ethernet. Grazie alla compatibilità dei dati (OPC) i valori diagnosticati 

possono essere facilmente integrati in tutti gli spazi di visualizzazione 

consueti e possono essere messi a disposizione per la diagnostica a 

distanza. 

TEST E DIAGNOSTICA 

DI RETE 

Comsoft 

Lo strumento di analisi e test NetTest II di Comsoft consente di testare 

sistematicamente un segmento Profibus DP individuando ed eliminando 

gli errori d’installazione più frequenti, quali cortocircuiti, interruzioni 

del cavo o dello schermo ecc., ancora prima dell’effettiva messa 

in funzione. La misurazione della linea avviene collegando lo strumento 

all’estremità iniziale o finale di un segmento Profibus DP, per eseguire: 

test senza terminazioni, test con una terminazione e test con due terminazioni. 

Con NetTest II è anche possibile impostare diversi livelli di 

sensibilità, anche nel range di misura del mV, in modo che si possano 

Il futuro del 

Networking 

è qui! 

www.efa.it 


»

� 


individuare le riflessioni anche più piccole, date per esempio da una 

messa a terra multipla dello schermo. Lo strumento, inoltre, genera 

una lista di slave DP, mostra tutti i numeri identificativi di quelli collegati 

e misura i livelli di trasmissione dell’interfaccia RS485. La funzio- 

nalità ‘Online’ consente l’impiego del prodotto mentre la rete è in 

funzione. Durante l’esercizio con PLC è possibile rilevare il baud rate 

effettivo e i livelli di trasmissione e ricezione, allo scopo di individuare 

eventuali valori non accettabili o riflessioni. Tutti i risultati vengono 

raccolti in un report che può includere, per esempio, la somma di più 

test, per analizzare anche manovre complete. Infine, nello strumento 

si possono salvare fino a 20 report di test, per la stampa successiva 

mediante l’uso di un normale PC, senza bisogno di software specifico. 

Fenway Embedded Systems 

La soluzione proposta da Trebing&Himstedt, pionieri nel campo della 

diagnosi dei bus di campo, i cui prodotti sono distribuiti in Italia da 

26 


Fenway Embedded Systems, consente il monitoraggio di reti industriali 

con diversi protocolli di comunicazione, Profibus, Profinet e Industrial 

Ethernet, presenti nell’impianto mediante un unico dispositivo. Il software 

Web based TH Scope fornisce le informazioni relative alla qualità 

di comunicazione di tutte le reti, mentre l’accesso alla rete avviene 

tramite il dispositivo TH Link, disponibile per installazioni sia fisse, sia 

mobili mediante notebook. Funzionalità di diagnosi indipendenti dai 

protocolli, visualizzazione unificata e uniforme, nonché operatività 

molto intuitiva permettono di ridurre i tempi e i costi di monitoraggio 

di tutte le reti, a supporto dell’intero ciclo di vita dell’impianto. 

Una email di allerta viene inviata automaticamente al personale addetto, 

in modo da garantire un’azione veloce in risposta a un eventuale 

malfunzionamento. Se richiesto, le informazioni diagnostiche possono 

anche essere integrate in applicazioni di livello superiore, quali sistemi 

di asset management e di controllo di processo (via OPC), oppure possono 

essere esportati in Microsoft Office per successive analisi. 

Procentec 

Il sistema modulare di diagnostica e di monitoraggio remoto di installazioni 

di reti Profibus e Profinet COMbricks, proposto dall’azienda Procentec, 

permette di combinare su un unico backplane diversi 

componenti di automazione. Inoltre, la soluzione nasce con un’attenzione 

particolare alla ridondanza: i moduli repeater possono essere 

configurati come canali ridondati per ottenere un sistema che abbia 

fino a 10 reti parallele, 

al contrario di 

quanto avviene di solito 

con l’uso di sole 

due reti parallele. 

COMbricks offre una 

soluzione a questo 

tipo di situazioni 

anche tramite il monitoraggio 

remoto di installazioni 

Profibus su 

rete Internet, trasmettendo 

poi le segnalazioni 

di allarme via 

email direttamente ai tecnici di manutenzione. Altre caratteristiche 

peculiari della soluzione sono costituite dalla possibilità di monitorare 

permanentemente fino a 4 reti Profibus indipendenti in modo simultaneo 

e dalla presenza di un potente Web server con interfaccia ProfiTrace, 

per visualizzare le informazioni diagnostiche in modo semplice 

e chiaro (ProfiTrace OE). Grazie al Web server, non è più necessario 

installare del software, né rimanere costantemente connessi con un 

PC. COMbricks è inoltre in grado di monitorare e tenere traccia delle 

informazioni diagnostiche direttamente nei moduli inseriti nel backplane, 

salvandole su supporti di memoria flash. 

Softing 

La maggior parte dei problemi legati alle reti Profibus derivano da 

un’errata installazione fisica o da problemi di EMC. L’apparecchio Profibus 

Tester 4 di Softing consente la verifica completa dei segmenti 

di rete Profibus durante l’esercizio e la rilevazione di errori anche solo 

sporadici. Il simulatore di master integrato permette inoltre la verifica 

del bus senza che il PLC sia operativo, così è anche possibile controllare 

singole utenze ‘sospette’ del bus. Una volta collegato a un segmento 

Profibus DP, l’apparecchio riconosce automaticamente il baud 


� 

rate e la tensione 

a riposo; 

oltre a ciò, si 

possono effettuare 

test standard 

con analisi 

contemporanea 

dello stato fisico 

e della comunicazione 

del bus. 

La soluzione presenta 

inoltre 

funzioni complementari di simulatore master e rilevamento della topologia, 

nonché funzionalità per l’esecuzione di analisi dei telegrammi, 

oscillogrammi e I/O per trigger. Lo strumento può essere usato collegato 

a un PC, fisso o portatile, oppure in modalità stand alone. Il pacchetto 

Profibus Diagnostic Suite permette la visualizzazione e l’analisi 

dettagliata dei risultati di test sul PC. 

Siemens 

Per la diagnosi del collegamento Profibus DP (RS485) durante il funzionamento, 

la Divisione Industry Solutions di Siemens mette a disposizione 

Diagnostic-Repeater, un repeater RS485 grazie al quale è 

possibile controllare i segmenti della rete Profibus durante il funzionamento 

e segnalare a un’apparecchiatura di visualizzazione, tramite 

telegrammi di diagnosi, gli errori nei collegamenti. 

Diagnostic-Repeater completa il concetto di diagnosi di sistema: l’eliminazione 

degli errori (FastConnect) è garantita oltre che dal bus tester 

Power Over Ethernet 

Dorsali in fibra ottica fino a 70 Km 

MultiLan programmabili fino a 

8 porte 10/100/1000 Mbps 

BT 200, valido strumento 

per l’installazione, anche 

dal controllo fisico del collegamento 

Profibus DP 

durante il funzionamento 

dell’impianto. Il dispositivo 

viene integrato completamente 

nella diagnosi 

di sistema di Simatic. Con 

un procedimento avviato 

tramite Step 7 i Diagnostic-Repeater 

rilevano i 

partecipanti collegati nei 

loro segmenti e determinare 

la distanza di ognuno 

di essi dal Diagnostic-Repeater 

stesso. Ogni Diagnostic-Repeater 

memorizza i dati di topologia e può, in caso di errore, 

sulla base dei dati stessi, determinare tra quali partecipanti si trovi il 

malfunzionamento. Contrariamente ai repeater tradizionali, il dispositivo 

può definire due segmenti con diagnosi separate, dove a ciascun 

segmento si possono collegare 31 partecipanti. A ogni apparecchio si 

possono dunque collegare fino a 62 partecipanti. Inoltre, il connettore 

per il PG su Diagnostic-Repeater è isolato galvanicamente rispetto 

agli altri segmenti bus, in modo che, inserendo o estraendo il cavo di 

collegamento del PG, non si generino disturbi sugli altri segmenti della 

rete Profibus DP. Grazie alla tecnica di collegamento FastConnect, infine, 

si riducono i tempi di cablaggio. 

X-Ring 

info@sisav.it - www.sisav.it 

Via Marconi 11/D - 13836 Cossato (BI) 

Tel. 015 983206 - Fax 015 980668 


� 


28 

( Sicurezza 

) 

Secondo le ultime stime rese 

note da IMS Research, il fatturato 

globale del mercato 

dei componenti di sicurezza 

per le macchine impiegate in 

ambito discreto supererà in valore i 2,15 

miliardi di dollari nel 2015, crescendo 

dagli 1,5 miliardi dello scorso anno. Il 

tasso di crescita di questa nicchia di business 

si prevede sarà più alto di quello 

relativo al mercato dell’automazione nel 

suo complesso, in quanto, nella maggior 

parte degli ambiti, i costruttori di macchine 

e gli utenti finali dovranno prima 

o poi fare i conti con la legislazione inerente. 

Questi soggetti hanno inoltre 

compreso come la sicurezza delle macchine, 

lungi dall’essere solo un costo, 

rappresenti invece un modo per aumentare 

la produttività. “Sebbene l’applicazione 

degli standard emergenti sia vista 

da alcuni solo come un modo per drenare 

risorse, altri, in numero crescente, 

la ritengono un’opportunità” ha dichiarato 

Mark Watson, research manager di 

IMS Research, autore del rapporto. “I 

componenti di sicurezza per le macchine 

impiegate in ambito discreto sono diventati 

via via più complessi e sono utilizzati 

sempre più in applicazioni molto elaborate, 

per cui il mercato richiede nuovi 

standard, che definiscano tecnologie e 

componenti all’avanguardia. Fra i vantaggi 

conseguibili figurano l’ampia adozione 

di soluzioni di sicurezza 

programmabili, d’identificazione rapida 

e l’analisi dei problemi legati alla sicurezza, 

tale da aumentare la produttività 

grazie alla veloce risoluzione dei downtime 

e alla loro riduzione”. Costruttori 

di macchine e utenti finali stanno investigando 

come massimizzare i loro vantaggi 

competitivi; in questo contesto, la 

sicurezza diventa un fattore chiave, secondo 

IMS Research: se i produttori forniscono 

componenti di sicurezza 

facilmente integrabili nelle unità di controllo, 

le prestazioni dell’intero sistema 

aumentano. Le soluzioni di sicurezza per 

le macchine dovrebbero essere considerate 

un elemento di vantaggio, in quanto 

L’‘AFFARE’ 

SICUREZZA 

LA SICUREZZA DELLE MACCHINE NEL 2011 È 

UN’OPPORTUNITÀ, NON UN COSTO; NON SOLO: 

È UN MERCATO CHE SI STIMA ARRIVERÀ A VALERE 

2,15 MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2015 


non solo proteggono gli operatori dai rischi, 

ma riducono anche al minimo temuti 

‘fermo impianto’. Ma non è tutto: il 

‘business’ della sicurezza è variegato e 

non include solo il mercato della componentistica. 

Oltre a PLC, I/O, bus di 

campo specificamente progettati per assolvere 

ai requisiti di sicurezza richiesti 

dalle normative, la necessità di mantenere 

efficienti le soluzioni implementate 

lungo l’intero ciclo di vita di un impianto, 

apre importanti scenari dal punto di 

vista della manutenzione preventiva, 

con conseguente necessità di raccogliere, 

analizzare e gestire i dati provenienti 

dal campo per anticipare possibili 


guasti. Il tutto aumentando le prestazioni 

complessive dell’impianto, in 

quanto gli interventi di manutenzione 

vengono così schedulati al meglio, riducendo 

costosi imprevisti. Parlando poi di 

sicurezza funzionale delle macchine non 

si possono ignorare le problematiche 

inerenti alla sicurezza intesa come security, 

ossia la protezione dei dati aziendali 

critici, con l’adozione di opportune 

strategie di protezione delle reti, ridondanza 

e via dicendo. Vediamo ora alcune 

proposte di soluzioni di sicurezza disponibili 

sul mercato. 

IMS Research 


Fonte: www.fortressinterlocks.com

� 


Anche nei momenti peggiori 

ci possono essere degli 

aspetti positivi: a 20 anni 

dalla caduta della cortina di 

ferro, alcuni appartenenti 

agli Stati dell’ex Comecon ripensano ancora 

con nostalgia ad alcuni vantaggi portati 

da quel sistema; ugualmente, a 15 

anni dall’adesione alla UE, alcuni austriaci 

ancora affermano che sarebbe 

stato meglio non allinearsi. Per l’elettronica 

vale lo stesso principio, così come 

per la sicurezza, dove i sistemi in uso 

mantengono tuttora una struttura tipicamente 

basata sui cablaggi, dipendente 

dalla tecnologia di controllo e dai sistemi 

di bus in uso. 

È avvenuta una rivoluzione radicale nell’ambito 

dei sistemi di sicurezza con l’introduzione 

di soluzioni dove il 

trasferimento del segnale in sicurezza avviene 

tramite bus di campo, soprattutto 

con reti a base Ethernet, come Powerlink. 

I vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali 

non possono essere ignorati: eliminazione 

della maggior parte dei cavi con riduzione 

dei costi ed eliminazione di note 

fonti di errore. Nei sistemi safety che utilizzano 

una comunicazione diretta, senza 

passare per il controllore, poi, gli standard 

di sicurezza richiesti possono essere 

raggiunti a velocità significativamente 

più elevate, fatto che a sua volta aumenta 

la produttività. Infine, l’integrazione 

delle soluzioni di sicurezza in 

azionamenti e motori, come nel caso di 

B&R SafeMC, ha diminuito le distanze di 

arresto e richiede spazi di sicurezza ridotti, 

rendendo possibile la costruzione 

di macchine più piccole ed economiche. 

Si comprende dunque perché i principali 

produttori di tecnologia di controllo e di 

automazione sostengano i vantaggi dei 

sistemi safety basati su Ethernet industriale. 

“Esiste un solo problema” ha affermato 

Stefan Schönegger, B&R 

business unit manager per Open Automation, 

il cui compito è rendere l’utilizzo 

delle tecnologie B&R più semplice per 

altri produttori di sistema e integratori: 

“Tutti questi sistemi possono funzionare 

insieme solo con l’hardware di controllo 

o il sistema bus dei rispettivi produttori”. 

Questo può creare difficoltà ai costruttori 

di macchine, perché non sempre sono in 

grado di scegliere quali controllori utilizzare 

nei propri sistemi; inoltre, spesso i 

OPENSAFETY: 

QUALI 

I VANTAGGI? 

NEL SETTORE RELATIVAMENTE GIOVANE DELLA 

COMUNICAZIONE DEI DATI DI SICUREZZA, I SISTEMI 

PROPRIETARI ERANO IL PASSATO, IL FUTURO 

APPARTIENE A SOLUZIONI APERTE E INDIPENDENTI 

DAL PRODUTTORE COME OPENSAFETY 

di Daniele Scalabrino 

Stefan Schönegger è manager dell’Open Automation Technologies di B&R 

costruttori devono seguire le richieste dei 

clienti. Ciò evidenzia l’unico vero vantaggio 

portato dai sistemi a cablaggio fisico: 

una volta installata e certificata, la soluzione 

rimane tale, indipendentemente dal 

controllore che viene utilizzato. 

A salvaguardia 

dell’interoperabilità 

OpenSafety rappresenta una risposta alle 

richieste di uniformità e interoperabilità 

tra i sistemi in uso: “Uno dei principali 

obiettivi dello sviluppo di OpenSafety è 

quello di non compromettere l’autonomia 

del sistema di sicurezza rispetto al bus di 

sistema in uso” ha sottolineato Stefan 

Schönegger. Tutto questo è reso possibile 

( Sicurezza 

) 

dal principio del ‘black channel’, che consente 

la trasmissione sicura dei dati in 

modo indipendente dal protocollo di trasporto 

utilizzato e permette l’impiego di 

OpenSafety su qualsiasi bus di campo. 

Questo giova non solo ai costruttori di 

macchine, bensì anche ai produttori di 

sensori e attuatori e i fornitori di dispositivi 

di sicurezza, che possono ottenere un 

vantaggio competitivo grazie al più breve 

time-to-market, in quanto devono passare 

attraverso gli iter di sviluppo e certificazione 

una sola volta pur utilizzando 

sistemi bus di differenti vendor. Gli utilizzatori 

finali della macchina, poi, possono 

beneficiare di una riduzione dei costi e 

della possibilità di salvaguardare in modo 



� 


30 

uniforme gli impianti di produzione. Ha 

spiegato Georg Plasberg, responsabile 

della divisione per lo sviluppo di sistemi 

di sicurezza industriale e membro del management 

di Sick, rinomato produttore tedesco 

di sensori: “In molte altre 

applicazioni di elettronica l’interoperabilità 

di sistemi diversi costituisce praticamente 

un obbligo. Noi continueremo a 

integrare l’intera gamma delle soluzioni 

proprietarie nei nostri prodotti, credo però 

che solo coloro che possono superare le 

limitazioni della rete, adottando standard 

di comunicazione aperti, avranno successo 

a lungo termine in campo industriale. 

Naturalmente, intendiamo 

un’apertura al di là della specifica, che arrivi 

fino al livello d’interfaccia con i sistemi 

d’ingegneria”. 

I vantaggi per i costruttori 

In qualità di direttore generale di Trumpf 

Maschinen Austria Ges., azienda che 

esporta in tutto il mondo, Alfred Hutterer 

conosce gli inconvenienti che derivano 

dalla mancanza d’interoperabilità della 

maggior parte dei sistemi di sicurezza. 

“La difficoltà di far dialogare sistemi diversi 

non è solo costosa, ma si estende 

anche al time-to-market e impedisce una 

ragionevole policy di ‘seconda scelta’ in 

fase di acquisto” ha recentemente affermato 

nel corso di un dibattito relativo allo 

stato dell’arte della tecnologia. “Le diverse 

scuole di pensiero propongono le 

proprie tecnologie, rendendo difficile per 

i produttori di dispositivi sviluppare hardware 

compatibile con le varie reti”. 

I costruttori di macchine come Trumpf si 

avvantaggiano anche del portafoglio pro- 

dotti standardizzato di OpenSafety, 

comprensivo di un minore 

numero di articoli se paragonato 

a quelli relativi ad alcune 

soluzioni proprietarie, con la 

possibilità di utilizzare fornitori 

alternativi in caso di necessità. 

“Questo non è un fattore secondario, 

poiché la disponibilità 

gioca sempre un ruolo impor- 

Il frame ‘Safety’ viene trasportato nella sezione dati utente del frame standard. 

È composto di due sotto-frame identici, salvati ognuno con un ‘checksum’ 

differente 

tante nel processo di vendita e assicura 

la continua soddisfazione del cliente” ammette 

Schönegger. “Il tema del knowhow, 

infine, entra in gioco per i costruttori 

di macchine, perché con OpenSafety i 

tecnici manutentori devono essere formati 

solo su una tecnologia”. 

I vantaggi per gli impianti 

di produzione 

Oltre ai vantaggi derivanti dalla riduzione 

dei costi che i produttori di dispositivi de- 


OpenSafety è uno standard di sicurezza 

uniforme, indipendente dal produttore 

del controllore 

vono sostenere, le aziende di produzione 

e gli utenti finali delle macchine beneficiano 

direttamente della disponibilità di 

una soluzione dalla struttura uniforme e 

con la possibilità di realizzare applicazioni 

‘universali’, contenendo anche i costi legati 

ai corsi tecnici di formazione e le 

spese di ricambistica. “Si apre un’opportunità 

del tutto nuova” ha proseguito 

Schönegger. “Grazie all’indipendenza 

data da OpenSafety dal bus di sistema in 

Il protocollo aperto OpenSafety è indipendente dal bus standard utilizzato 

uso, è possibile equipaggiare in modo efficiente 

interi gruppi di macchine differenti, 

di robot e di attrezzature per la 

movimentazione con un unico sistema safety 

completo, condiviso, all’avanguardia, 

migliorando così la produttività, cosa che 

non poteva essere fatta in passato, utilizzando 

le tecnologie convenzionali”. 

Epsg - Ethernet Powerlink 

Standardization Group 

B&R 


� 

La flessibilità è tutto 

Phoenix Contact ti aspetta a 

SPS IPC DRIVES 

24-26 Maggio - Parma 

Hall 5 - Stand I 032 

Gestire il singolo componente 

o l'automazione di un intero 

impianto non è da tutti 

Con la vasta gamma di soluzioni per 

l'automazione industriale, integrabili 

tra loro e compatibili con i più diffusi 

standard di comunicazione del mercato, 

Phoenix Contact risponde alle esigenze 

di produttività della vostra azienda. 

Scoprite cosa offre l'ampio catalogo tra: 

HMI e PC Industriali programmabili 

con un unico software Scada 

Soluzioni di sicurezza configurabili 

Ampia gamma per Industrial Ethernet 

Moduli wireless per la trasmissione di 

dati (GPRS, UMTS, Bluetooth, Wlan) 

Alimentatori switching DC/DC 

converter e UPS 

Relè statici trifase per il comando 

motore 

e molto altro ancora. 

Scegli la flessibilità, 

scegli Phoenix Contact. 

Per maggiori informazioni: 

Tel. 02 66 05 91 

info_it@phoenixcontact.com 

www.phoenixcontact.it 


� 


32 

di Giuseppe Testa 

Lenze, multinazionale tedesca 

ativa nel settore dell’automazione 

e della trasmissione del 

moto, sa che l’innovazione 

passa attraverso l’implementazione 

delle nuove norme sulla sicurezza 

nei propri prodotti. Del resto, l’azienda ha 

avviato la ricerca in questo campo in 

‘tempi non sospetti’, quando la sicurezza 

era un elemento quasi accessorio o d’importanza 

relativa: per Lenze è stato naturale, 

come prosecuzione di un’architettura 

di azionamenti che, già dotati di ‘intelligenza 

a bordo’, sono diventati anche ‘safety 

on board’. 

Le due norme EN IEC 62061 ed EN ISO 

13849-1 consentono l’analisi del rischio e 

l’identificazione dei requisiti di sicurezza 

richiesti dalla macchina attraverso due 

aspetti tecnologici: uno prettamente elettrico 

ed elettronico (in EN IEC 62061), l’altro 

meccatronico, pneumatico e idraulico 

(in EN ISO 13849-1). La sfida è stata rendere 

l’approccio alla sicurezza semplice, 

immediato e ancora ‘più sicuro’ in funzione 

dell’applicazione. Lenze ha quindi 

dotato i propri azionamenti di circuiti e 

funzioni certificati dal prestigioso ente 

TÜV, che consentono di raggiungere il 

massimo livello di sicurezza in rapporto all’ambiente 

industriale da controllare. 

Dalla teoria alla pratica 

La gamma di azionamenti multifunzione 

Serie 8400 e 9400 di Lenze, con un range 

di potenza da 0,25 a 400 kW, ha unito due 

funzioni: la modularità, raggiunta attraverso 

slot di comunicazione che rendono 

il prodotto capace di gestire il processo e 

di integrarsi nella catena di automazione 

con comunicazione Canopen, Devicenet, 

Ethercat, Ethernet, Ethernet Powerlink, 

Profibus, Profinet; la gestione della sicurezza 

attraverso differenti moduli, che offrono 

una notevole scalabilità. Partendo 

dal ‘Safe Torque Off’, si arriva all’integra- 

SOLUZIONI 

CON ‘SAFETY 

ON BOARD’ 

APPLICAZIONE DELLE NORME EN IEC 62061 ED EN 

ISO 13849-1 SUL TEMA DELLA SICUREZZA NELLE 

NUOVE TECNOLOGIE DI AUTOMAZIONE 

La serie 8400_Motec ha una costruzione modulare 

zione di sistemi bus di sicurezza come Profisafe. 

La modularità del prodotto consente 

di procedere nell’approccio safety 

Schema di una soluzione a sicurezza integrata 

anche dopo aver fatto l’installazione dell’azionamento: 

basta un click, inserendo 

l’apposito modulo nel vano previsto, per 

implementare la funzione: non occorre 

cambiare l’azionamento, non occorre prevedere 

ulteriori spazi nel quadro elettrico. 

Garantire una progettazione in sicurezza 


( Sicurezza 

) 

significa aver predisposto moduli di sicurezza 

con differenti funzioni; bastano tre 

moduli per assolvere alle funzionalità 

‘Safe Torque Off’ 

(con il modulo 

SM100); ‘Safe Torque 

Off’ e ‘Safe 

Stop’ via Profisafe 

(con il modulo 

SM300); funzioni 

estese con sorveglianza 

sicura della 

velocità (intensità, 

verso di rotazione - 

con il modulo 

SM301). Le funzioni di sicurezza si possono 

conseguire con motori brushless sincroni 

serie MCS, brushless asincroni serie 

MCA e asincroni; tutte le funzioni sono 

sviluppate in conformità alle due normative, 

in modo da semplificare il processo 

di accettazione dell’intera macchina. 


� 

Le ultime innovazioni 

Oggi si utilizza Profisafe, domani però potrebbe 

essere la volta di Safety su Ethercat, 

oppure Ethernet/IP Safety. Le 

esigenze del mercato sono in continua 

crescita ed evoluzione; le sfide del futuro 

riguardano l’efficienza dei costi, il risparmio 

di tempo e il miglioramento della qualità. 

Lenze ha raccolto questa sfida anche 

nell’architettura degli azionamenti decentrati, 

per i quali l’adozione del concetto 

drive-based safety è assolutamente innovativa. 

Gli azionamenti 8400_Protec e 

8400_Motec assicurano un’installazione 

rapida, sicura e adatta a tutte le tipologie 

di ambiente, essendo con grado di protezione 

fino a IP65. Inoltre, questi azionamenti 

decentrati mantengono le 

medesime funzioni della serie stand alone 

8400, sono però pensati per l’installazione 

direttamente in campo e sono particolarmente 

adatti per le applicazioni nel settore 

dell’intralogistica. La costruzione s 

8400_Motec, in particolare, ne consente 

l’installazione su tutti i tipi di motori, IE1, 

IE2, ottimizzati per inverter. 

Tre unità rendono l’azionamento totalmente 

configurabile e installabile anche 

su un motore o un motoriduttore già montati 

sull’impianto. Si tratta di un’unità di 

potenza, modulare; un’unità di comunica- 

zione, che contiene ingressi/uscite oppure 

il bus di campo desiderato; un’unità di collegamento, 

che consente l’installazione 

diretta sul motore, la gestione di un eventuale 

freno-motore o il montaggio a parete. 

Particolare attenzione è stata dedicata 

all’efficienza energetica: l’algoritmo 

‘Energy Saving VCF_Eco’ permette all’azionamento 

di rilevare la reale coppia 

erogata e di ridurre, nel caso di condizioni 

di funzionamento a carico parziale, l’assorbimento 

di corrente dalla rete. Si ottengono 

così riduzioni nel consumo di 

energia fino al 30%. 

Gli azionamenti Lenze con architetture di 

sicurezza integrata sono particolarmente 

apprezzati da costruttori di macchine e uti- 

Job opportunities 

lizzatori finali, poiché i vantaggi conseguibili 

sono immediati e notevoli: costi di sistema 

ridotti grazie alla riduzione delle 

dimensioni dei quadri elettrici, dei cablaggi 

e di componenti esterni; semplificazione 

della struttura di sistema, dovuta 

al fatto che tutte le funzioni sono inte- 

grate; migliori prestazioni della macchina, 

poiché i tempi di spegnimento sono più 

rapidi per l’assenza dei teleruttori; EMC 

migliorata, poiché non si hanno interruzioni 

delle schermature; scalarità dell’architettura, 

in quanto si possono installare 

solamente le funzioni necessarie, ma è 

assicurata un’ulteriore espansione nel 

tempo, senza sostituire l’azionamento. 

Fiera Milano Editore, leader nell’editoria specializzata nei mercati dell’Automazione, 

dell’Elettronica, della Meccanica e Progettazione e dell’Ambiente ricerca per 

il potenziamento della propria rete commerciale nazionale agenti senior 

e junior fortemente motivati allo sviluppo dei clienti potenziali. 

Per entrambe le posizioni è richiesta una minima esperienza nella 

vendita di spazi pubblicitari su riviste specializzate e su 

prodotti editoriali online. 

Si offrono un adeguato trattamento economico ed una 

reale possibilità di sviluppo professionale. 

Inviare CV a : 

recruiting@fieramilanoeditore.it 

Massima riservatezza 

I costruttori di macchine 

apprezzano la semplicità di utilizzo e 

versatilità degli azionamenti Lenze 

Lenze Italia 

Fieldbus 

& 

Networks 


� 


34 


Con l’ingresso della tecnologia 

fieldbus in un’ampia gamma 

di applicazioni, un’area che in 

passato non è stata toccata 

dalla tecnica di controllo sta 

oggi diventando sempre più importante: 

quella della sicurezza. Il cablaggio di 

switch ‘emergency off’, di barriere di 

emergenza e di numerosi altri componenti 

atti a garantire la sicurezza delle 

macchine, sta occupando una porzione 

via via più consistente dello spazio disponibile 

nelle canaline e nelle cabine di comando. 

È giunto il tempo per la 

tecnologia fieldbus di fronteggiare il problema 

del trasferimento dei segnali di sicurezza. 

Flessibilità nel linguaggio 

di programmazione 

Grazie alla nuova generazione di software 

TwinCAT 3, Beckhoff Automation 

offre una soluzione safety puramente 

software, arricchita di funzionalità per la 

progettazione e il runtime. I Safety-Editor 

sono parte integrante dell’ambiente di 

progettazione TwinCAT 3, integrato a sua 

volta in Visual Studio di Microsoft. Il noto 

strumento di sviluppo viene utilizzato 

nella programmazione di applicazioni safety, 

PLC, motion control o visualizzazione; 

TwinCAT 3 riunisce così in una sola 

Safety-Editor è parte 

integrante dell’ambiente di 

progettazione TwinCAT-3; 

TwinCAT riunisce in un 

software tutti gli strumenti 

necessari al processo di 

sicurezza 

SICUREZZA 

HARDWARE E 

SOFTWARE 

AMPLIAMENTO DELLE FUNZIONI SAFETY IN 

TWINCAT 3: PROGETTAZIONE INTEGRATA E 

RUNTIME SAFETY SCALABILE PER IPC 

applicazione tutte le funzionalità necessarie 

a implementare i processi di sicurezza: 

configurazione, programmazione, 

diagnostica, oltre al calcolatore TwinSafe 

per determinare il ‘Performance Level’, ai 

sensi della direttiva macchine europea. 

INGRESSI A PROVA DI ERRORE 

Il modulo Ethercat EP1908 offre 8 ingressi 24 V c.c. e permette l’acquisizione 

di segnali provenienti da sensori di sicurezza direttamente 

sulla macchina/impianto; è inoltre conforme alle norme IEC 61508 

SIL3 e DIN EN ISO 13849 PLe. 

La soluzione di sicurezza TwinSafe, integrata nei terminali bus ed 

Ethercat IP20 di Beckhoff, entra così nel mondo IP67: un connettore 

M12 permette di collegare a un modulo un massimo di 8 sensori di 

sicurezza. Il terminale TwinSafe Logic (IP20), fulcro del sistema, esegue 

i collegamenti logici dei segnali rilevati. Grazie al software di 

automazione TwinCAT si configurano/programmano le funzioni safety, 

che poi vengono caricate su un terminale TwinSafe Logic, per 

esempio il KL6904 (Bus Terminal) o l’EL6900 (Ethercat), attraverso il 

sistema fieldbus. Tutti i dispositivi di sicurezza presenti nell’impianto 

comunicano con questo terminale logico. Grazie ai function block 

certificati dei terminali TwinSafe Logic è possibile realizzare tutti i task 

safety in modo semplice ed economico. 


( Sicurezza 

) 

Una soluzione scalabile 

TwinSafe è una soluzione di sicurezza 

software e hardware scalabile. Oltre ai 

terminali logici di sicurezza del sistema 

L’unità Ethercat box EP1908 per il 

sistema TwinSafe consente di acquisire 

i dati di 8 sensori safety direttamente 

sulla macchina o sull’impianto 


� 

Ogni box rappresenta uno slave Ethercat indipendente, collegato direttamente 

attraverso un cavo Ethernet con 100BaseTX a un controllo Ethercat 

di I/O Beckhoff (KL6904 per terminali bus 

ed EL6900 per terminali Ethercat), con 

TwinCAT Safety PLC si dispone di una soluzione 

puramente software. I vantaggi 

risiedono nella semplicità di configurazione 

e nelle funzionalità di sicurezza 

avanzate; per applicazioni più complesse 

è disponibile TwinCAT Safety PLC, con un 

PLC di sicurezza che gira su PC industriale 

e offre per la tecnologia di sicurezza le 

stesse prestazioni già disponibili per il 

controllo standard. Nel tool di progettazione 

di TwinCAT 3 si possono configurare 

e programmare entrambe le soluzioni 

e non solo con il linguaggio di programmazione 

FBD (Function Block Diagram), 

ma anche con linguaggio di alto livello, in 

C. Ai sensi della direttiva europea sulle 

macchine, il livello di prestazione richiesto 

deve essere dimostrato in maniera 

matematica; a tal fine, si ricorre normalmente 

a strumenti esterni. Nell’ambiente 

di sviluppo di TwinCAT invece è integrato 

il calcolatore TwinSafe, con il quale si 

possono richiamare tutti i dati precedentemente 

inseriti; sensori e attuatori 

esterni di sicurezza vengono inseriti in 

una banca dati. Con questo moderno ambiente 

di progettazione, i controlli di sicurezza 

e i moduli I/O di sicurezza, Beckhoff 

mette a disposizione un sistema completo 

e integrato per la tecnologia safety. 

Prestazioni elevate per il 

mondo IP67 

Dal punto di vista hardware, invece, 

l’unità box Ethercat sviluppata da Beckhoff 

consente di sfruttare la funzionalità 

degli I/O Ethercat anche in ambienti difficili. 

Afferma Dirk Bechtel, product ma- 

nager per sistemi fieldbus di Beckhoff: “Il 

dispositivo rappresenta il completamento 

ottimale della gamma IP20. Esso integra 

elementi noti e collaudati: la tecnologia 

IP67 utilizzata per le unità Fieldbus Box, 

il know-how di Beckhoff nel campo dei 

segnali, il sistema Ethercat, veloce e flessibile. 

L’alloggiamento dei terminali 

Ethercat IP20 è a tenuta stagna e resistente 

alla polvere. Durante la configurazione, 

inoltre, il costruttore di macchine 

non deve tenere in considerazione sottosistemi 

subordinati, coerenza di dati, ampiezza 

di banda per la trasmissione, 

topologie ecc.; in linea di principio, nel 

quadro elettrico rimangono solo gli elementi 

indispensabili. Si possono integrare 

gli I/O direttamente nella macchina, 

il che risulta particolarmente utile qualora 

il quadro elettrico debba avere dimensioni 

contenute (situazione classica degli 

I/O IP67), oppure qualora sia necessario 

collegare/scollegare unità meccaniche 

della macchina. Questa possibilità è offerta 

dai moduli ‘hot connect’”. Si trovano 

alcuni esempi applicativi in questo senso 

negli impianti d’imballaggio, nei sistemi 

automatici di montaggio o nei convogliatori. 

Dal punto di vista pratico, a oggi sul 

campo vengono utilizzati ingressi e uscite 

analogiche e digitali, tuttavia stanno 

prendendo piede anche tecnologie più 

complesse, quali box per motore passopasso 

come EP7041 o interfacce seriali 

come EP6002. Anche moduli più semplici, 

come il Junction Box EP1122, permettono 

di realizzare una configurazione delle 

macchine più versatile. 

Beckhoff Automation 

Encoder in 

tempo reale 

Kübler Sendix assoluto 

Encoder monogiro e multigiro 

con interfaccia Profi net. 

I vantaggi 

- „ supporta il Tempo Reale Isocrono 

(IRT Mode) 

- „ conforme a “Profi le Encoder Version 4.1” 

- „ supporta le Funzioni di Identifi cazione 

e Manutenzione, Versione 1.16 

- „ Aggiornamento del Firmware eseguibile 

senza disinstallare l’encoder 

- „ Risoluzione multigiro totale fi no a 28 Bit 

- „ Cuscinetti piú robusti con costruzione 

“Safety-Lock“ 

www.kuebler.it/profi net 

Kübler Italia S.r.l. 

Telefono +39 0 26 42 33 45 

Fax +39 0 26 61 13 843 

info@kuebler.it 

Visitate il nostro stand alla 

Fiera di Parma. 

Vi attendiamo 

dal 24 all´26 maggio 2011. 


� 


Moog ha sviluppato un 

attuatore elettromeccanico 

failsafe per 

molti aspetti migliore 

dei sistemi idraulici che 

attualmente dominano il mercato delle 

applicazioni di controllo nel settore della 

produzione di energia. In particolare, il 

nuovo modello elimina l’infrastruttura 

idraulica e offre maggiore sicurezza, ingombro 

ridotto e ottime prestazioni, rappresentando 

la scelta ideale per gli 

ambienti difficili delle turbine a gas. I sistemi 

idraulici sono molto diffusi in virtù 

della loro capacità di arresto in sicurezza 

in caso di guasto e dell’efficienza nella 

chiusura delle valvole in relazione alla 

pressione del gas. Tuttavia, presentano 

delle problematiche in 

termini di costi, complessità 

e ingombro. 

L’attuatore di Moog è 

il primo meccanismo 

elettromeccanico failsafe 

che soddisfa i requisiti 

di prestazioni e 

sicurezza e riduce i 

costi d’installazione e 

manutenzione. Il livello 

di sicurezza elevato 

è assicurato da 

un sistema con 

asse/molla indipendenti, 

che elimina i sistemi 

ausiliari idraulici 

e pneumatici, com- 

Attuatore elettromeccanico prese le tubazioni, ri- 

failsafe di Moog 

ducendo oltretutto i 

costi dei materiali installati, la complessità 

dell’interfaccia e i tempi d’installazione 

e messa in esercizio. Inoltre, viene 

incrementata la protezione dagli incendi 

mediante un approccio completamente 

elettrico su tutti gli assi. 

Le funzioni di controllo per l’accesso alla 

turbina sono demandate a un Moog Servo 

Controller, liberando potenza di elaborazione 

per altre funzioni e aumentando la 

flessibilità. Il controllo remoto integrale e 

le funzionalità bus di campo consentono 

di effettuare la manutenzione preventiva 

e il monitoraggio, riducendo i costi di esercizio. 

L’attuatore failsafe controlla le caratteristiche 

di portata della valvola di 

processo definite dai comandi di posizione 

36 

( Sisurezza 

) 

SICURI IN AMBIENTI 

A RISCHIO 

MOOG, AZIENDA SPECIALIZZATA IN SOLUZIONI DI 

MOTION CONTROL, PRESENTA UN ATTUATORE 

ELETTROMECCANICO FAILSAFE E UNA GAMMA 

COMPLETA DI VALVOLE ADATTE ALL’IMPIEGO IN 

ATMOSFERA ESPLOSIVA 

di Sherif El-Henaoui 

del controllore della turbina. In presenza 

di particolari requisiti di sicurezza si ricorre 

a sistemi con controllo a molla per chiudere/aprire 

la valvola in una posizione sicura 

in caso di emergenza. L’attuatore si 

serve di interfacce flessibili (Canopen, 

Profibus, 4-20 mA) per il comando e la retroazione 

tra il controllore della turbina e 

il controllore di movimento. 

Adatte all’impiego in 

atmosfera esplosiva 

La gamma di valvole in atmosfera esplosiva 

con interfaccia digitale DIV (Digital 

Interface Valves) di Moog, certificata 

Atex, comprende tutte le servo-valvole e 

valvole a controllo proporzionale ISO4401 

dalla dimensione 03 alla dimensione 10; 

anche le versioni ACV (Axis Control Valve) 

di queste valvole, dotate di elettronica di 

servocontrollo integrata, sono disponibili 

in versione certificata Atex. 

Le serie DIV Atex, certificate per l’impiego 

in atmosfere esplosive, in categoria 2 G 

Ex d e IIC TX Gb per temperature da T3 a 

T6, sono disponibili per una vasta gamma 

di applicazioni, tra cui l’esplorazione nei 

settori petrolio, gas, turbine a gas, generazione 

di energia, lavorazione del legno, 

un’ampia gamma di presse e attrezzature 

nautiche. Sono dotate di connettori certificati 

per l’innesto e la disconnessione in 

atmosfere esplosive; la funzione di ‘connessione 

a caldo’ consente ai tecnici di lavorare 

sull’elettronica in atmosfera 

esplosiva anche quando attiva, riducendo 

i tempi di fermo macchina durante le fasi 

d’installazione e di manutenzione. 

Le unità DIV, prodotte da Moog fin dal 


Valvole con interfaccia digitale DIV Atex 

di Moog 

2000, sono attualmente in uso in numerosi 

ambienti critici. I parametri di controllo 

possono essere scaricati utilizzando 

un bus di campo o un controllore PLC di livello 

superiore, per cui la funzione di controllo 

della valvola può essere messa a 

punto durante il ciclo di funzionamento 

della macchina. In caso d’interruzione 

dell’energia elettrica, rottura di cavo o attivazione 

di un arresto di emergenza, il 

cursore torna nella posizione predefinita. 

Le elettroniche di controllo e di azionamento 

sono totalmente integrate; le elettroniche 

comprendono un sistema a 

microprocessore che esegue tutte le funzioni 

fondamentali. Per questo la valvola 

può essere adattata a un’ampia gamma 

di condizioni operative, mantenendo 

un’estrema accuratezza e un’alta ripetibilità. 

L’interfaccia fieldbus di campo integrata, 

Canopen, Profibus DP o Ethercat, 

consente la regolazione dei parametri 

operativi, comanda la valvola e sorveglia 

le prestazioni. Gli utenti possono inoltre 

comunicare con le valvole per mezzo delle 

reti di comunicazione proprietarie da qualunque 

sede nel mondo. 

Moog Industrial Group 


VIPA PLC TECHNOLOGY LEADER e PERIFERIA SLIO 

★ Profibus DP, 

CANopen, 

EtherCAT, 

Profinet IO, 

DeviceNet 

ModbusTCP 

★ 64 moduli I/O 

e funzionali 

★ 2/4/8 canali 

per modulo 

★ Dimensioni ridotte 

★ Montaggio 

e smontaggio 

senza attrezzi 

★ Alte prestazioni, 

prezzi competitivi 

VIPA Italia S.r.l. Via Lorenzo Bernini, 4 I-25010 San Zeno Naviglio (BS) - Tel. 030 21 06 975 ● Fax. 030 21 06 742 ● www.vipaitalia.it ● info@vipaitalia.it 

per INFO: www.vipaitalia.it/fn.asp 

� 

SMALL, SMART... 

- Modulo di elettronica removibile 

dalla morsettiera di base 

- Facile sostituzione dei moduli 

- Riconoscimento HW dei moduli 

inseriti 

- Confezione completa di modulo 

di elettronica e base morsettiera 

- Larghezza moduli 12,5 mm. 

- Altezza 100 mm. 

- Profondita 76 mm. 

- LED di diagnostica per ogni 

canale e indice di stato del 

modulo 

- Etichetta descrittiva per ogni 

canale 

- Moduli di elettronica con 

diagramma funzionale e 

schema di cablaggio ben 

visibili 

DISTRIBUTORE 

Automation in Silicon 


� 


38 

Azienda specializzata nel 

campo delle costruzioni, 

Cemex offre prodotti e servizi 

a clienti e comunità a livello 

globale. Attraverso la 

sua rete produce, distribuisce e commercializza 

cemento, calcestruzzo, aggregati 

e materiali di costruzione in oltre 50 Paesi 

e mantiene relazioni commerciali con più 

di 100 realtà. Fondata in Messico nel 

1906, è passata da azienda a produzione 

locale, a essere una delle principali società 

del settore, con un organico di oltre 

50.000 dipendenti nel mondo. La sua capacità 

produttiva annuale si aggira intorno 

a 97 milioni di tonnellate, circa 54 milioni 

di m 3 di calcestruzzo e più di 168 milioni 

di tonnellate di aggregati. L’obiettivo della 

sostenibilità ha portato l’azienda a introdurre 

processi produttivi maggiormente 

ecosostenibili: uno di questi riguarda l’utilizzo 

di Climafuel negli impianti produttivi 

situati in Gran Bretagna, un combustibile 

derivato dal riciclo dei rifiuti residenziali e 

commerciali. Ha un aspetto simile a 

quello della carta straccia e, composto da 

carta, cartone, legno, moquette, tessuti e 

plastica, ha favorito la riduzione dei volumi 

di materiali da discarica. Negli impianti 

Cemex inglesi, laddove permesso, 

sostituisce combustibili come il carbone 

nel riscaldamento dei forni da cemento. 

IL CEMENTIFICIO 

INTELLIGENTE 

L’ARCHITETTURA INTEGRATA DI ROCKWELL HA 

PERMESSO A CEMEX DI METTERE IN SICUREZZA IL 

CEMENTIFICIO DI RUGBY, IL PIÙ GRANDE DELLA 

GRAN BRETAGNA, RAGGIUNGENDO GLI OBIETTIVI 

DI SOSTENIBILITÀ PREFISSATI 


Una sfida globale 

Il crescente utilizzo di Climafuel, passato 

dal 30 al 60%, nello stabilimento di 

Rugby, il più grande cementificio della 

Gran Bretagna, ha reso necessario dotare 

l’impianto di capacità addizionali di scarico 

e trasporto, capaci di integrare le 

strutture di carico già esistenti. Le baie di 

carico possiedono una combinazione di 

coclee convogliatrici e walking floor per il 

trasporto del materiale dall’area di carico 

dei camion ai forni. Pertanto, oltre alle necessità 

legate all’automazione, la nuova 

baia di carico doveva presentare adeguate 

infrastrutture per la sicurezza e protezione 

del personale e degli autisti dei camion 

I camion entrano in retromarcia nella baia di carico e gli autisti utilizzano le porte 

laterali per scollegare il rimorchio 


( Sicurezza 

) 

preposti al trasporto del combustibile. 

In prima battuta, la società si è orientata 

sulla soluzione Allen-Bradley PAC Control- 

Logix di Rockwell Automation, pensando 

di affidare la parte relativa alla sicurezza, 

sia per l’automazione sia per i componenti, 

a terzi. È stato anche preso in considerazione 

un approccio con motore di 

avviamento intelligente, poi abbandonato 

per problemi legati ai costi. Infine, Westbury 

Controls, system integrator autorizzato 

da RA, ha proposto a Cemex la suite 

integrata di automazione e controllo della 

sicurezza della multinazionale americana. 

La soluzione proposta comprendeva ancora 

ControlLogix PAC e i componenti 

Allen-Bradley, collegati a una rete Ethernet/IP, 

poi i drive PowerFlex 755 per il controllo 

dei motori, i relay di sovraccarico a 

stato solido E1Plus, gli interruttori Stratix, 

il controllore di sicurezza programmabile 

SmartGuard 600, le barriere fotoelettriche 

di sicurezza GuardShield, gli interruttori e 

attuatori di sicurezza senza contatto Rfid 

Coded, i sensori fotoelettrici RightSight e 

gli interruttori di scambio con chiave di accesso 

440T ProSafe. I relay E1Plus sono 

una delle prime applicazioni di connessione 

di un MCC - Centro di Controllo Motore 

su rete Ethernet/IP. 

Questo approccio intelligente proposto da 

Westbury Control ha permesso di ridurre 

i costi di cablaggio (LAN anziché hard 

wired), tanto che Cemex potrebbe oggi, 

anche solo sulla base dei costi, validare 

la scelta di questa infrastruttura. Racconta 

Daron Shaw, electrical plant development 

engineer presso l’impianto di Rugby: “Il 

POD di scarico assomiglia a un grande 


� 

cubo con un lato aperto; con le sue coclee 

convogliatrici non protette era da considerare 

un luogo a rischio e questo ha fatto 

sorgere l’esigenza di una soluzione per la 

messa in sicurezza che fosse automatica 

e non dipendesse dall’azione manuale 

degli autisti”. 

Sottolinea invece 

Paul Knott di Westbury 

Controls: “Nel 

corso delle operazioni 

i camion entrano in 

retromarcia nella baia 

di carico e gli autisti 

utilizzano le porte laterali 

per scollegare il 

rimorchio. La soluzione 

resa operativa 

da SmartGuard 600 

prevede barriere di si- 

curezza in grado di 

percepire la presenza 

di personale e una serie di sensori fotoelettrici 

posizionati sul perimetro del lato 

del cubo per individuare la presenza del 

camion. Nel caso in cui le barriere risultassero 

attive o le porte laterali fossero 

aperte (protette dagli interruttori di scambio 

440T ProSafe e monitorate dagli interruttori 

SensaGuard), il sistema si 

spegnerebbe interrompendo l’alimentazione 

dei motori”. 

Le condizioni di sicurezza prevedono, poi, 

che il sistema si riavvii solo quando il camion 

è presente, quando entrambe le 

porte laterali sono chiuse e il comando di 

riavvio viene premuto dal guidatore. Le 

porte laterali del POD di scarico sono anch’esse 

dotate di un sistema di chiusura, 

questo per garantire che il guidatore non 

possa rimanere intrappolato nel POD durante 

le operazioni di sgancio del rimorchio”. 

Westbury Controls si è anche 

occupata del software d’installazione: 

“L’utilizzo di Premier Integration ci ha permesso 

di mappare senza difficoltà la soluzione 

di Rockwell Automation nel 

sistema Scada di Cemex” spiega Knott. 

I risultati conseguiti 

“Dopo una visita alla sede inglese di 

Rockwell a Milton Keynes per assistere a 

una dimostrazione della tecnologia, abbiamo 

capito che quella era la strada da 

percorrere” rammenta Shaw. “Con E1Plus 

Fondata in Messico nel 1906, Cemex offre prodotti e 

servizi a clienti e comunità a livello globale 

La soluzione proposta da 

Rockwell comprende 

svariati componenti 

Allen-Bradley collegati a 

una rete Ethernet/IP 

abbiamo potuto sostenere la 

scelta di componenti intelligenti 

anche solo sulla base 

dei costi. Utilizziamo l’hardware 

e il software di RA fin 

da quando è stato commissionato 

l’impianto nel 1999 e non possiamo 

lamentarci: in tutto questo tempo si sono 

verificati pochissimi guasti e il supporto è 

stato eccellente. Prevedo un ulteriore utilizzo 

di E1Plus nelle nostre installazioni future”. 

La bellezza del sistema, come 

spiega Knott, consiste nel fatto che 

Cemex è stata in grado di dotarsi di un apparato 

più intelligente e con maggiori funzionalità 

senza costi aggiuntivi rispetto 

alle specifiche iniziali. “La rete di comunicazione 

Ethernet/IP ha ridotto del 60% i 

cablaggi I/O, quindi, al risparmio in termini 

di costi e tempo, si aggiunge un notevole 

recupero degli spazi impiegati per gli interruttori. 

A confronto un MCC completo 

sarebbe stato molto più ingombrante”. Infine, 

il sistema intelligente permetterà 

all’azienda di individuare delle fasce orarie 

di spegnimento ed essendo ora possibile 

raccogliere informazioni relative alle 

prestazioni del motore, si potranno identificare 

dei trend e formulare piani di manutenzione 

adatti, in base ai dati storici. 


CUBE20 

La stazione 

I/O modulare 

CUBE20 è una stazione bus 

di campo I/O modulare 

per il cablaggio semplificato 

nell’armadio 

elettrico. Molto 

flessibile, può essere 

collegata alla rete 

come stazione singola 

o essere integrata nel 

sistema CUBE67 

Murrelektronik Srl 

Tel. +39 39 673167 

info@murrelektronik.it 

www.murrelektronik.it 

Cube67 


� 

INNOVAZIONE 

PER UN FUTURO FUTURO SOSTENIBILE 

Per maggiori informazioni potete contattare il Sales Manager: Giuseppe De Gasperis - tel. +39 02 4997.6527 - email: giuseppe.degasperis@fi eramilanoeditore.it 

www.ilb2b.it - www.fi eramilanoeditore.it 



� 

PROTEGGERE I DATI 

SOLUZIONI PER LA SALVAGUARDIA DELLE INFORMAZIONI CRITICHE IN RETE E PER LA 

GESTIONE EFFICIENTE DELLE RETI IN IMPIANTI CHE OPERANO IN AMBIENTI CRITICI 

Fonte: www.strategicehs.com 

a cura di Carlo Lodari 



� 


Nell’industria biofarmaceutica, in cui 

è necessario mantenere dimostrabili 

i processi di produzione, la tracciabilità 

e la salvaguardia dei dati 

sono d’importanza fondamentale; 

è, quindi, vitale che i server siano sempre disponibili, 

in quanto qualunque guasto o momento 

d’inattività potrebbe causare una perdita di informazioni 

fondamentali. 

Disponibilità dei dati 

assicurata 

L’azienda tedesca Co.Don, fondata nel 1997 e da 

allora attiva nel settore biofarmaceutico, della 

strumentazione per la coltivazione dei tessuti biologici 

in laboratorio e della medicina rigenerativa, 

sviluppa, produce e distribuisce trattamenti terapeutici 

per la rigenerazione dei tessuti umani, utilizzati 

in ambito ortopedico e neurochirurgico per 

condizioni quali ernie e fratture ossee. Tutte le informazioni 

relative ai pazienti della società sono 

conservate in un sistema ERP, di conseguenza 

Co.Don ha l’obbligo legale di assicurare la continua 

disponibilità dell’applicativo, affinché nessun 

dato venga perduto. Il sistema IT della società dispone 

di server sia fisici, sia virtuali, contenenti 

applicazioni mission critical. Co.Don aveva la necessità 

di identificare una soluzione in grado di rispondere 

alle esigenze del proprio sistema ERP, 

garantendo una continua disponibilità dei server, 

per poter immagazzinare informazioni finanziarie, 

di ricerca e di compliance in ambito farmaceutico. 

Inoltre, intendeva implementare un sistema IT che 

si dimostrasse immune dalle conseguenze di un 

guasto hardware potenzialmente devastante. La 

scelta è caduta sul software Marathon everRun 

di Marathon Technologies, commercializzato in 

Italia da ServiTecno, in quanto è in grado di offrire il maggior grado di 

affidabilità e disponibilità possibile per i sistemi ERP, oltre che offrire 

facilità di amministrazione e ridotti costi d’installazione, soprattutto se 

paragonato a soluzioni di clustering alternative. 

Una soluzione efficace 

Il software Marathon everRun crea un ‘server virtuale’, che consente 

di far funzionare tutte le applicazioni simultaneamente su due server 

standard. Se uno dei due server fisici si guasta, quello virtuale continua 

a operare sull’altro server disponibile. In questo modo, non si verifica 

alcuna interruzione al servizio IT. Nel frattempo, l’amministratore IT può 

riparare il server compromesso, sapendo che il business continuerà a 

funzionare. Il sistema non richiede l’implementazione di apparecchiature 

complesse e costose e ha un overhead amministrativo molto basso. 

Per rispondere al meglio alle esigenze di Co.Don la soluzione migliore 

si è rivelata una combinazione di Marathon everRun, progettato per 

prevenire la perdita di dati in infrastrutture virtuali Citrix XenServer, e 

di un sistema cluster. L’azienda tedesca ha riscontrato che era impos- 

42 

DATI SEMPRE 

CERTI 

GLI OBBLIGHI DI LEGGE IN AMBITO FARMACEUTICO 

SONO PIÙ STRINGENTI CHE IN ALTRI SETTORI. GRAZIE 

AL SOFTWARE MARATHON EVERRUN L’AZIENDA 

TEDESCA CO.DON HA RISOLTO I PROBLEMI DI 

DISPONIBILITÀ DEI DATI DELL’INFRASTRUTTURA IT 

di Francesca Tolimieri 

Fonte: 365sing.files.wordpress.com 

Il settore farmaceutico ha regolamentazioni 

stringenti per la salvaguardia dei dati critici 


( Dossier 

) 

sibile utilizzare una soluzione standard 

pre-configurata, in quanto le alternative 

proposte dai fornitori di 

soluzioni ERP non erano in grado di rispondere 

alle sue necessità. Il sistema 

ERP era migrato verso un 

ambiente virtuale Citrix XenServer ed 

era stato sviluppato per adattarsi alle 

esigenze specifiche della società. Alexander 

Witkowski, amministratore di 

sistema e amministratore IT di Co.Don 

spiega le ragioni della scelta: “Abbiamo 

utilizzato le soluzioni Marathon 

everRun per server fisici fin dal 2006 

e da allora non abbiamo più registrato 

alcun downtime. Per questo è stato 

Un downtime anche di pochi minuti può 

causare perdite ingenti 

semplice scegliere di avvalersi di un’altra soluzione Marathon per proteggere 

i nostri server virtuali. Ho potuto utilizzare un server di prova 

per testare tutti i software che utilizziamo. Con everRun VM il server è 

sempre pronto e permette di controllare tutti i programmi” ha concluso 

Witkowski. La produzione di prodotti farmaceutici è uno dei settori più 

regolamentati in Germania; per questo motivo, era determinante per 

Co.Don che le sue applicazioni mission critical fossero sempre disponibili. 

La perdita di dati dovuta anche solo a un downtime di pochi minuti 

può essere molto dispendiosa e avere un riscontro negativo sulla 

vita dei pazienti. Marathon everRun offre numerosi vantaggi: non si verificano 

downtime dovuti a errori o disservizi; non si perdono dati; è 

possibile eliminare virtualmente il rischio di downtime di sistema e la 

conseguente perdita del business. La soluzione è semplice da utilizzare, 

assicura una protezione automatica e altamente affidabile per i sistemi 

ERP e permette all’azienda cliente di essere conforme alle diverse regolamentazioni 

del settore. 


ServiTecno

� 

Una unità ..due anime. 

L-force HMI Serie EL 100 

Funzionamento e visualizzazione con Windows CE®t.it 

Compatti, intelligenti, economici e versatili. 

Una innovativa combinazione tra controllo e visualizzazione 

per le macchine di nuova concezione. I dispositivi 

della Serie EL 100 consentono l’impiego come semplice 

HMI o come HMI e PLC. 

A voi la scelta! 

Per informazioni: tel. 02.270.98.1, info@lenzeitalia.it, www.lenzeitalia.it 


� 


di Cristina Ballabio 

Namdeb è una joint venture tra il governo 

della Namibia e De Beers, 

nota società del settore dei diamanti. 

La sede principale è a Elizabeth 

Bay, sulla costa atlantica. 

Namdeb è il più importante esportatore della Namibia; 

i diamanti esportati contano per il 40% di tutto l’export nazionale 

e per il 10% del Prodotto Interno Lordo. Nelle condizioni 

ambientali estreme del Paese, spostare 50-70 milioni di tonnellate di 

sabbia e pietre ha un costo enorme; Namdeb è dunque alla ricerca 

continua di strade innovative per migliorare la 

produzione e ridurre i costi. Oltre alle normali problematiche 

relative all’organizzazione e alla produzione, 

per Namdeb vi è una questione in più: il 

deserto. Significa temperature estreme e sabbia 

sollevata in continuazione dai forti venti, inoltre 

foschia e salsedine, che causano la corrosione 

degli impianti e dei componenti. Creare una sala 

di controllo di alta qualità è stata una sfida di 

primo livello. Il risultato è un hub innovativo chiamato 

“E-Bay flight control center”. Progettato secondo 

il modello della torre di controllo 

dell’aeroporto internazionale di Johannesburg, la 

costruzione di tre piani è stata progettata da uno 

studio di architettura giapponese e offre una vista 

di 270° sull’intero sito di lavorazione. 

Sole e sabbia, 

vento e salsedine 

La sala di controllo occupa l’ultimo dei tre piani 

della torre e ospita numerosi video LCD. Gli ope- 

44 

OPERARE NEL 

DESERTO, SENZA 

PROBLEMA 

LA SOCIETÀ DI DISTRIBUZIONE DI DIAMANTI, 

NAMDEB, HA REALIZZATO UN SISTEMA DI CONTROLLO 

ALL’AVANGUARDIA, CON RIDONDANZA INTEGRATA, 

PER UN PROPRIO IMPIANTO DI ESTRAZIONE UBICATO 

NEL DESERTO DELLA NAMIBIA 

Nella sala di controllo 

Namdeb ha installato una 

soluzione CitectScada per 

le funzioni di monitoraggio 

centralizzato di tutto 

l’impianto produttivo 


Namdeb è il più importante 

esportatore della Namibia: 

l’esportazione di diamanti 

conta per il 10% del PIL del 

Paese 

ratori sono in grado di vedere tutto quello che accade nel sito di scavo 

e lavorazione, per esempio un camion che sosta dove non potrebbe, 

oltre che monitorare ogni fase del processo di frantumazione o di lavaggio. 

Le condizioni ambientali estreme sono un elemento di primaria 


Fonte: www.newdesktopwallpaperrs.info

importanza nella progettazione: vetri e infissi resistenti alla sabbia per 

la sala di controllo, vetro oscurato per proteggere dai riflessi del sole 

e allo stesso tempo dal calore estremo. Scorte di PLC, apparecchiature 

e altri prodotti hardware sono immagazzinati in un ambiente controllato 

e senza finestre, progettato appositamente sotto la sala di controllo 

centrale. 

Con la costruzione della nuova sala Namdeb ha installato una soluzione 

CitectScada, distribuita in Italia da EFA Automazione, per le funzioni 

di controllo centralizzato di tutto l’impianto. Il sistema funziona 

senza problemi grazie alla ridondanza integrata. La scalabilità permette 

di adattare facilmente il prodotto a eventuali ampliamenti dell’impianto, 

mentre il database unico semplifica la gestione di software 

Scada, consentendo di effettuare le modifiche in un singolo punto. Il 

risultato è un processo di estrazione di grande efficienza e a basso 

costo. 

I monitor controllano tutte le fasi di estrazione dalla torre dell’impianto; 

allo stesso tempo, viene monitorato l’intero processo di lavorazione 

dei diamanti. CitectScada monitora e controlla tutte le fasi del processo, 

dalla prima frantumazione della pietra grezza, alla raccolta del 

diamante pulito. Le informazioni sono raccolte da una rete composta 

da 45 mila I/O, disposti su tutta la superficie dell’impianto e in profondità 

nella miniera. Gli I/O trasmettono le informazioni al sistema, 

che le archivia e le mette a disposizione tramite i client nella sala di 

controllo centrale e in due distaccamenti presso le miniere. Il sistema 

dispone di due server ridondanti, che ne garantiscono il funzionamento 

costante e la conservazione dei dati. 

Nell’impianto, durante la prima fase di lavorazione, la kimberlite, o 

pietra blu, viene frantumata in frammenti di dimensioni più piccole e 

più facili da gestire. 

CitectScada monitora e controlla i parametri di produzione, per esempio 

la pressione dell’olio e quella idraulica, la temperatura di olio e 

acqua, l’inizio e la durata delle varie fasi di frammentazione e pulitura. 

Dopo la prima fase, i frammenti di pietra sono trasportati all’impianto 

di pulitura, dove vengono usate superfici vibranti e spazzole per pulire 

il pietrisco e fare una cernita. 

Il flusso dell’acqua e le sequenze di accensione e interruzione del motore 

sono pure monitorate e controllate attraverso CitectScada, che, 

insieme a un dispositivo Siemens, controlla anche una stazione di 

pompaggio di acqua marina che trasporta l’acqua per 1,5 km, fino al 

sito, dove viene utilizzata in grandi quantità. 

“Il vantaggio principale dato da CitectScada per noi è la scalabilità: ci 

garantisce in caso di ampliamenti dell’impianto, senza bisogno di modificare 

il software o l’hardware in funzione. Il database unico semplifica 

la gestione del software Scada e permette di fare modifiche in 

un punto preciso e aggiornarlo immediatamente a tutto il sistema” afferma 

Ian Holl, project manager di Namdeb. 

Guadagni in sicurezza e produttività 

Nonostante le condizioni ambientali difficili, Namdeb è un punto di riferimento 

per i suoi alti standard in produttività e sicurezza. La miniera 

di Elizabeth Bay ha ricevuto un riconoscimento statale di massima importanza 

in ambito industriale per quanto riguarda gli standard di sicurezza: 

il National Occupational Safety Accredited Award (Noscar). 

Il sito ha vinto anche altri premi, tra i quali si può ricordare il Small 

Mines Competition Shield, da parte di Namibia Chamber of Mines. 

Inoltre, la miniera ha ottenuto la certificazione ISO 14001 per i suoi 

programmi di protezione ambientale eccellenti. Namdeb cotinuerà a 

usare CitectScada per le nuove sezioni dell’impianto, anche e soprattutto 

grazie alla sua scalabilità. 

� 

EFA Automazione 

ethernet industriale 

senza rischi 

d’interruzione 

Switch Ethernet industriali 

- Fino a 28 porte Gigabit 

- Managed o unmanaged 

- Versioni Layer 3 stackable 

- Ridondanza ad anello multiplo, 

recovery < 5ms 

- Porte Combo SFP 

per estensione su fibra 

- Temperatura estesa e versioni IP/68 

Power Over Ethernet 

- Fino a 24 porte PoE 

- Managed o unmanaged 

- Standard IEEE802.3af e IEEE802.3at 

- Versioni PoE + Gigabit + Fibra 

- Versioni power boost 12-24 to 48V PoE 

- Temperatura estesa e versioni M12 

Network Management Software 

Configurazione dispositivi ed eventi 

Gestione fino a 1024 nodi 

Visualizzazione topologia 

Freeware fino a 64 nodi 

www.contradata.com/ethernet 

info@contradata.com - tel: 039 2301492 


K1/11

� 


Alla fine di marzo si è tenuto a Milano 

l’evento ‘Automation University’, organizzato 

da Rockwell Automation 

al MIC - Milano Convention Centre, 

aggregando 600 fra tecnici, manager 

e partner in cerca di soluzioni di automazione, 

controllo e IT per il manufacturing in grado di aumentare 

la produttività e la sostenibilità degli impianti. 

Delle 100 sessioni di presentazione, 

dimostrazione e laboratorio, gli eventi e le tavole 

rotonde dedicate al management, che si sono 

susseguite nel corso della giornata, quelle legate 

alla sicurezza hanno forse riscosso il successo 

maggiore, confermando l’attesa del mercato per 

soluzioni che vadano in questo senso e la ‘fame’ 

di conoscenza del pubblico. 

In particolare, il tema della sicurezza dei dati è 

stato affrontato, insieme ad altri, durante la tavola 

rotonda dedicata a “Risk assessment, tracciabilità 

e information security - le sfide 

nell’odierno scenario manifatturiero”, moderata 

da Eugenio Alessandria di Ferrero e animata dagli 

interventi di Raffaele Di Lieto (Trelleborg), Alvise 

Biffi (Secure Network), Luca Durante (Cavanna), 

Luca Durante (CNR Torino), Claudio Ghidini (Sergraf) 

e Andrea Volpi (Università di Parma). “Se da 

un lato, è emersa una certa carenza culturale relativamente 

all’utilizzo di soluzioni di security in 

ambito manufacturing e di automazione, in 

quanto in passato non si è data importanza alla 

sicurezza informatica delle reti d’impianto, chiuse 

e separate dall’infrastruttura di rete aziendale, 

oggi si nota un interesse crescente per queste 

problematiche” riferisce Francesco Nanni di 

Rockwell Automation, presente durante il dibattito. 

“Del resto, questo atteggiamento è d’obbligo 

dato l’utilizzo sempre più spinto in ambito industriale 

delle reti a base Ethernet, collegabili a Internet 

per realizzare funzioni di manutenzione 

remota, telecontrollo e telegestione”. 

Un mondo variegato 

I relatori hanno convenuto su questo punto: è 

ormai evidente che anche in ambito manifatturiero 

si sta andando sempre più verso l’adozione 

di un’unica rete integrata, aperta verso i sistemi 

esterni. “È anche vero, però, che a un hacker interessa 

di più ‘impossesarsi’ dei dati di un intero 

sistema di supervisione, che delle informazioni 

relative allo stato di un complesso sensore analogico, 

quindi è meno probabile che vada verso il 

campo” prosegue Nanni. Eppure anche il buon 

funzionamento di un sensore può essere critico 

per un’applicazione se non si adottano opportune 

strategie di ridondanza, segnalazione e diagno- 

46 

( Dossier 

) 

INFORMATION 

SECURITY IN CAMPO 

UNA TAVOLA ROTONDA ORGANIZZATA DA ROCKWELL 

AUTOMATION HA FATTO IL PUNTO SUL TEMA DELLA 

SICUREZZA DELLE RETI IN AMBITO MANUFACTURING: 

UN MONDO VARIEGATO DOVE LA SECURITY È 

DESTINATA AD ASSUMERE UN RUOLO IMPORTANTE 




Fonte: www.pressebox.de

stica efficaci, tali da prevenire il sommarsi di più eventi sfavorevoli 

che possono avere impatti negativi sull’impianto, soprattutto quando 

si parla di siti produttivi ‘sensibili’ come centrali elettriche ecc. Si tratta 

qui non solo di proteggere i macchinari da eventuali malfunzionamenti 

che possano danneggiarli, o il personale dai rischi connessi a un guasto 

sulla macchina, bensì anche di 

assicurare un servizio pubblico efficiente, 

controllato e sempre disponibile, 

supervisionando sia la 

validità e congruità dei dati trasmessi, 

sia l’efficienza della rete 

che li trasmette. “Il concetto di Information 

Security comprende sia la 

protezione dei dati che transitano 

sulla rete, sia la sicurezza che non 

avvengano guasti sulla rete stessa, 

con conseguenti danni a infrastrutture 

che da essa dipendono” ha in- 

� 

Francesco Nanni, Solution 

Architect Motion Control di 


fatti ribadito Nanni. Inoltre, se in 

ambito IT, come primo aspetto da 

considerare viene la sicurezza, poi 

la connettività, infine la ‘availabi- 

lity’, intesa come garanzia della non interruzione dei servizi di rete; 

nel campo dell’automazione al primo posto va salvaguardata la ‘availability’, 

poi la connettività, infine la sicurezza dei dati. “In ambito produttivo 

non ci si può permettere un fermo della rete, che si tradurrebbe 

in perdite di produzione, oltre che in problemi di security/safety: si 

pensi a centrali elettriche, dighe, raffinerie ecc.” spiega Nanni. “Nell’IT, 

invece, se si blocca la posta elettronica per 2 ore, non ci sono 

grossi problemi, ma è fondamentale garantire la sicurezza dei dati riservati”. 

Evoluzioni in atto 

La sicurezza, intesa in tutte le sue accezioni, si ottiene pianificando 

accuratamente le architetture di rete, tenendo debitamente conto di 

tutti i potenziali punti deboli e realizzando un opportuno piano ‘a 

monte’ della soluzione. Occorre poi agire a livello culturale, per evitare 

comportamenti ingenui da parte degli operatori (un esempio su tutti: 

l’impiegato che lascia user name e password scritti su un post-it attaccato 

allo schermo del PC), oltre che per far comprendere a tutti 

come agire per non creare problemi sulla rete. 

Esistono anche dei software in commercio per la validazione automatica 

della rete, attualmente non sono molto diffusi, anche per i costi 

elevati (decine di migliaia di euro). Le reti di automazione sono meno 

soggette a modifiche nel tempo, quindi si può ancora pensare di progettare 

e validare una rete manualmente, nodo per nodo. L’evoluzione 

però, anche in ambito industriale, rende sempre più complicato un approccio 

di questo tipo. 

“Oggi i costi di una soluzione integrata di sicurezza sono ancora elevati 

e implicano un investimento sostanziale al quale non tutti gli utenti 

finali sono predisposti” conferma infine Nanni. “È certo però che si 

tratta di un’esigenza, quella della sicurezza, sempre più pregnante e 

che in futuro non potrà non giocare un ruolo di primo piano, come già 

oggi si intuisce. Proprio per offrire da subito delle soluzioni efficaci, 

Rockwell Automation ha deciso di affidarsi al know-how e alla competenza 

di propri partner, primo fra tutti Cisco, che già dispongono di 

prodotti e sistemi per assolvere ai compiti di sicurezza. Per questo la 

collaborazione fra le due realtà è stretta, anche nel campo della ricerca 

di tecnologie innovative”. 


Touch panel PC 

... pronti allo scatto 

AFOLUX Series 

- Display Touchscreen da 5.7” a 19” 

- Frontale IP-64 

- Gamma completa di CPU scalabili 

- Fino a 4 porte seriali e 6 USB 

- Fino a 2 porte Gigabit Ethernet 

- Wi-Fi, Bluetooth e 3G 

PPC & WIDS Series 

- Display Touchscreen da 6.5” a 19” 

- Frontale in alluminio IP-65 

- Gamma completa di CPU scalabili 

- Fino a 4 porte seriali e 6 USB 

- Fino a 2 porte Gigabit Ethernet 

- Prese USB frontali IP-65 (serie WIDS) 

- Slot d’espansione PCI o PCIe (da 15” a 19”) 

Design-In Service 

- Sistemi configurati su specifica 

- Personalizzazione sistemi operativi: 

Windows ® Embedded & Linux 

- Personalizzazioni BIOS 


PARTNER 

T E C N OLO GI CO 

www.contradata.com/panelpc 

info@contradata.com - tel: 039 2301492

� 


Panasonic è sensibile e attivamente impegnata 

nell’ambito dello sviluppo 

compatibile, fatto che l’ha condotta a 

definire obiettivi legati all’ecologia e all’efficienza 

dei sistemi. Seguendo queste 

linee guida ha presentato una proposta 

d’intenti riassunta nel documento “Panasonic Eco 

Ideas Declaration”, che individua le aree d’iniziativa 

su cui si focalizzeranno le sue attività: riduzione 

delle emissioni di CO2 in ambito produttivo, 

ottimizzazione del consumo energetico dei propri 

prodotti, la proposta di soluzioni applicative che 

abbiano come punti cardine il concetto di rispetto 

dell’ambiente e di efficienza delle automazioni. I 

settori che maggiormente dimostrano sensibilità 

in tale senso sono quelli della distribuzione di energia derivante da fonti 

pulite (eolica, idroelettrica, solare, geotermica, biomassa), del ciclo 

idrico integrato, del risparmio energetico in senso lato. In questi contesti, 

la consistenza e la ‘certezza’ delle informazioni trasmesse individuano 

aspetti di primaria importanza, sia per il funzionamento 

dell’impianto, sia per il controllo di processo. 

L’approccio che Panasonic propone è legato all’utilizzo di sistemi a base 

PLC compatti, che sfruttano le ultime tecnologie di rete e di comunicazione 

per la raccolta e il controllo dei dati dalle stazioni remote a un sistema 

centrale di supervisione. L’applicazione di telecontrollo e 

telegestione dell’impianto/macchine/sistema diventa la chiave per garantire 

la massima efficienza e funzionalità del sistema. La trasmissione 

affidabile e sicura delle informazioni permette di gestire le applicazioni 

con logiche predittive, che garantiscono una riduzione dei malfunzionamenti 

e degli eventuali sprechi di risorse. 

Nello specifico, Panasonic ha investito il proprio know-how tecnologico 

nella proposta di soluzioni di telecontrollo che permettono di operare 

nella massima sicurezza ed efficienza lo scambio dati grazie all’utilizzo 

48 

NATO PER IL 

TELECONTROLLO ( Dossier 

NEI CONTESTI LEGATI AL CICLO IDRICO INTEGRATO 

E ALLA DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, LA 

CONSISTENZA E LA CERTEZZA DELLE INFORMAZIONI 

TRASMESSE SONO FONDAMENTALI: PANASONIC 

PUNTA SUL PROTOCOLLO IEC 60870 

) 

di Vittorio Agostinelli 


Fonte:www.xcomputer.co.uk 

del protocollo IEC 60870, pienamente integrato nel modulo FP Web server, 

sfruttando la connessione sia cablata, sia wireless. 

I limiti dei protocolli nati per l’industria 

Nel campo del telecontrollo, diversi sono stati e sono tuttora i protocolli 

utilizzati, spesso provenienti da ambiti di natura sostanzialmente diversa 

da quella del controllo remoto e dalle sue problematiche. Molti 

hanno un’origine industriale, dove sussistono alcune differenze sostanziali. 

I protocolli industriali, per esempio, presentano solitamente per 

loro natura un funzionamento basato sul polling, quindi non riescono, 

intrinsecamente, a effettuare operazioni essenziali in un sistema di telecontrollo. 

Nei protocolli di polling, infatti, si identificano un ‘master’ 

e uno ‘slave’ (oppure, nelle reti Ethernet, un ‘client’ e un ‘server’), dove 

chi regola la comunicazione richiede continuamente i dati al dispositivo 

sul campo, occupando di fatto tutta la banda disponibile. Nel periodo 

in cui la comunicazione si interrompe per i motivi più svariati (il 

master/client cade, la connessione elettrica manca ecc.), nessun meccanismo 

intrinseco registra ciò che accade, per poi, al momento del ‘re- 


� 

Oltre 28.000 

lettori per 

l’edizione 

on line di 

EONews 

Quindicinale di notizie e commenti 

per l’industria elettronica 

all’interno 

IC DIGITALI: 

2007 SOTTOTONO, SI SPERA 

IN UN 2008 MIGLIORE 

a pagina 8 

ROBERTO FIORIN, SOFTWARE 

field marketing 

engineer di EMBEDDED: 

Freescale LARGO ALL’OPEN SOURCE 

Semiconductor a pagina 10 

Dai nanodispositivi alla neuroelettronica passando 

per le memorie ad alta densità. Sono 

questi gli obiettivi dei tre nuovi progetti europei 

che vedranno in primo piano anche il lavoro 

dei ricercatori italiani. Frutto della collaborazione 

internazionale con enti di ricerca e 

partner industriali, i progetti, battezzati Afsid 

(Atomic Functionalities on Silicon Devices), 

CyberRat (A Brain-Chip Interface for High-resolution 

Bi-directional Communication) e Gossamer 

(Gigascale Oriented Solid State flAsh 

Memory for EuRope), saranno finanziati dall’Unione 

Europea nell’ambito del VII programma 

quadro. A prendere parte agli ambiziosi obiettivi 

europei sono gli scienziati dell’Mdm, il laboratorio 

italiano dei Materiali e dispositivi per la 

microelettronica dell’Infm-Cnr, di Agrate 

Brianza. Per i tre progetti in fase di avvio, il laboratorio 

Mdm otterrà un contributo di circa 

800.000 euro. Per il progetto Gossamer i ricercatori 

del Laboratorio Mdm svilupperanno memorie 

in grado di immagazzinare migliaia di 

miliardi di dati da impiegare in telefoni cellulari, 

videocamere digitali, localizzatori Gps, lettori 

musicali Mp3, computer. Dispositivi logici e 

di memoria innovativi saranno invece il nucleo 

del progetto Afsid. In collaborazione con azien- 

de e centri di ricerca europei 

e australiani, i ricercatori 

del Laboratorio 

Mdm contribuiranno alla 

realizzazione e allo 

studio delle proprietà di nanodispositivi elettronici 

e spintronici il cui funzionamento dipende 

da una singola impurezza, un atomo inserito in 

una matrice di silicio ma appartenente a un diverso 

elemento chimico. Lo studio dei meccanismi 

di comunicazione dal chip al neurone e 

viceversa sarà invece l’obiettivo del progetto 

CyberRat. In questo progetto sono coinvolti 

prestigiosi centri di ricerca italiani ed esteri e il 

laboratorio Mdm vi contribuirà sviluppando il 

dispositivo a semiconduttore da utilizzare per 

l’interazione con il neurone. “Tanto la ricerca 

di base quanto le potenziali applicazioni a livello 

industriale saranno prese in esame dai tre 

progetti europei. Non dobbiamo dimenticare 

che tra i partner ci sono sia enti di ricerca sia 

aziende e potremo così far crescere in ambito 

internazionale un prezioso patrimonio di conoscenze” 

afferma Marco Fanciulli, direttore del 

laboratorio Mdm dell’Infm-Cnr. 

readerservice.it - Lab. Naz. MDM,CNR-INFM n. 01 

readerservice.it n.19188 

In caso di mancata consegna restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano 

Unico mensile 

italiano di informazione e analisi dei mercati dell’elettronica ad essere 

spedito in formato digitale ad una lista di diffusione elettronica oltre la soglia di 28.000 

nominativi. 


eonews@fieramilanoeditore.it 

tel. 02 499 76516 

498/LUGLIO-AGOSTO 2008 


www.ilb2b.it 

PARLIAMO 

DI MEMS 

pagina 20 

E INOLTRE... 

LA PAROLA ALLE AZIENDE 

SU: PC INDUSTRIALI 

a pagina 20 

HI TECH & FINANZA 

a pagina 4 

NEWS 

a pagina 32 


L’Europa spinge 

sulla neuroelettronica 

RS Components 

distribuisce Agilent 

NRS Components ha annunciato l’intro - 

duzione delle soluzioni Agilent nell’ambito del 

portfolio di soluzioni per ‘Test e Misura’. La 

nuova gamma Agilent permette ai clienti di 

accedere a un’offerta ancora più ampia di soluzioni 

innovative, ideali per effettuare test e 

misurazioni con la massima precisione. “Siamo 

onorati di lavorare con Agilent, marchio 

rinomato in tutto il mondo per l’offerta altamente 

specializzata e per l’elevata affidabilità 

dei suoi strumenti di misura, il tutto a un 

prezzo molto competitivo. I clienti che acquistano 

prodotti di elettronica sono costantemente 

alla ricerca di un fornitore che sia in 

grado di offrire un’ampia gamma di marchi 

leader nel settore del test e misura. Oggi la 

partnership tra RS e Agilent soddisfa tutti 

questi requisiti” sottolinea Ermanno Maffè, 

Tastiere standard | Tastiere custom | Accessori 

Via Quattro Passi, 96 - Formigine (MO) Italy 

Tel. +39 059 571360 - www.grafos.it 


amministratore dele - 

gato RS Components 

Italia. Alessandro Pino, 

responsabile vendite 

EMEA di Agilent Technologies, 

ha commentato: 

“La capacità di RS 

Components di andare 

oltre i confini geografici 

e di settore garantendo 

sempre il miglior livello 

di servizio possibile è oggi potenziata dall’ampiezza 

del portafoglio Agilent che da sempre si 

impegna a fornire soluzioni di alta qualità”. La 

gamma Agilent ‘Test e Misura’ è già disponibile 

online, all’indirizzo rswww.it. 

readerservice.it - RS Comp. n. 02; Agilent n.78 

Evoluzione 

Digitale 

MARCO FANCIULLI, 

laboratorio Mdm 

dell’Infm-Cnr 

ERMANNO MAFFÈ, 

RS Components 

ALESSANDRO PINO, 

Agilent Technologies 

Progettazione 

di chip 

Marvell, azienda che sviluppa soluzioni consumer 

in silicio e prodotti per la memorizzazione e la 

comunicazione, ha annunciato l’apertura ufficiale 

del suo nuovo centro di progettazione a Pavia. “I 

motivi che hanno condotto Marvell a scegliere Pavia 

sono stati innanzitutto la presenza dell’Università 

e di una forte tradizione nel campo dei dispositivi 

analogici a semiconduttore” 

ha dichiarato Sehat 

Sutardja, CEO di Marvell 

U.S., osservando che 

“l’Università di Pavia è una 

delle migliori al mondo nel- 

la progettazione di questo 

tipo di dispositivi”. Anche 

Arturo Krueger, membro 

del consiglio d’amministrazione, ha affermato: “La 

nostra azienda persegue l’eccellenza nell’innovazione 

tecnologica e nel design e ha sempre attinto 

al mondo accademico per il forte brain power di 

cui è dotato”. In particolare Francesco Rezzi, direttore 

di Marvell Italia, ha evidenziato come “la presenza 

degli uffici Marvell a Pavia a due passi dalla 

facoltà di ingegneria vuole dare una misura delle 

potenzialità di sviluppo economico da essa derivante 

all’interno del territorio pavese”. La soddisfazione 

per l’apertura del neonato Centro di Progettazione 

era evidente anche tra le personalità 

accademiche presenti, a partire dal professor Rinaldo 

Castello, docente di microelettronica presso 

il Dipartimento di Ingegneria nonché amico di Sehat 

Sutardja fin dagli anni universitari: “Già ai 

tempi di Berkley speravamo di poter lavorare insieme 

e tutto questo si concretizza con l’apertura 

proprio a Pavia del Centro di Progettazione Marvell, 

una realtà in crescita e nota per lo spirito innovativo”. 

Il Magnifico Rettore Angiolino Stella ha 

augurato “il successo all’iniziativa voluta da Marvell 

auspicando di poter continuare insieme quella 

ricerca continua dell’eccellenza che ha sempre caratterizzato 

l’Università di Pavia e l’azienda”. 

readerservice.it - Marvell n. 03 

SEHAT SUTARDJA, 

Marvell U.S. 

Cari lettori, inviate le vostre 

opinioni, commenti e proposte 

di collaborazione. 

Antonella Cattaneo 

antonella.cattaneo@fieramilanoeditore.it 

eonews@fieramilanoeditore.it 

E' attivo il servizio di readerservice all'indirizzo: 

www.readerservice.it

� 


store’, ricostruire il passato. A questo 

punto, si potrebbe pensare che al di sopra 

di un protocollo esistente si possa creare 

un meccanismo di handshaking dei dati, 

sarebbe però un meccanismo ‘personale’, 

non opportunamente regolato. Per effettuare 

una ricostruzione del passato, inoltre, 

occorre che venga predisposto l’invio di un 

‘Time Stamp’ (sequenza di caratteri che denotano 

la data e l’ora dell’evento), associato 

al dato: nei protocolli industriali 

questo tipo di dato spesso non è definito 

in maniera standard. Nella realtà industriale 

il meccanismo del polling va a occupare 

la maggiore banda possibile; nel 

campo del telecontrollo, invece, la banda 

utilizzata ha un costo, che costituisce un 

parametro fondamentale nella scelta del 

contratto da stipulare con il gestore. 

Il protocollo IEC 60870 

Nato sulle basi e per assolvere le esigenze 

specifiche del telecontrollo, lo standard IEC 60870 è quello con il quale 

più interagiamo nella quotidianità, in quanto viene utilizzato dalla rete 

elettrica nazionale. Pensato per la gestione della distribuzione elettrica, 

trova a maggior ragione largo impiego in campi quali la distribuzione 

dell’acqua (acquedotti o consorzi di bonifica), del gas e del 

metano, dove le dinamiche del processo sono più lente. 

Perché utilizzarlo, dunque? È nato proprio per il telecontrollo, quindi 

presenta innati, insiti nel suo ‘DNA’, quei meccanismi che altri proto- 

50 

Il protocollo IEC 60870 

è nato appositamente 

per gestire applicazioni 

di telecontrollo, 

soprattutto in ambito 

elettrico 

TIPOLOGIA DEI DATI DEL PROTOCOLLO 

Finora è stata utilizzata la parola ‘dati’ senza altre spiegazioni; 

definiamo ora con maggiore precisione quali sono le 

tipologie di dato trattati dallo standard. 

In IEC 60870 viene definita la direzionalità del dato secondo 

le modalità ‘monitor’, ossia dati che possono essere letti 

solamente dal Centro di Controllo, e ‘comand’, quando il 

Centro di Controllo invia un valore. Da questa prima differenziazione 

il dato può essere di tipo ‘M_’ oppure ‘C_’. Può 

essere associato il tipo di dato secondo la seguente tabella: 

_SP_ = Single Point 

_ME_ = Monitor Value 

_DP_ = Double Point 

_BO_ = Bitstring di 32 bit 

_IT_ = Integrated total 

Viene successivamente definito se presente o meno il Time 

Stamp e il tipo di Time Stamp secondo la seguente tabella: 

_NA_ = No Time stamp 

_TA_ = Time stamp 


colli non supportano. Secondo lo standard, 

la RTU remota, ossia il dispositivo in 

campo, deve essere in grado di storicizzare 

ciò che avviene in un buffer interno. Al momento 

della riconnessione, lo standard definisce 

precisamente quale meccanismo di 

handshaking deve instaurarsi tra il Centro 

di Controllo e la RTU. Definisce inoltre la 

possibilità di utilizzare un Time Stamp associato 

al valore in maniera nativa, quindi 

il Centro di Controllo può eseguire delle ricostruzioni 

cronotemporali dopo la fase di 

download. 

Dopo un momento preliminare di riconoscimento 

e scarico dei dati, il protocollo 

definisce che sarà la RTU remota a inviare 

i dati predefiniti, in maniera ‘spontanea’, 

non casuale, ossia nel caso avvengano determinati 

eventi. In molte RTU la programmazione 

dell’evento può rendere 

personalizzabile l’invio del dato, per esempio 

un dato può essere inviato in base alla 

pressione di un pulsante, perché è stata superata una certa soglia 

preimpostata (quindi, per variazione), oppure a certi intervalli temporali; 

si possono predisporre tutte queste logiche in logica e costrutto 

booleano. L’invio dei dati avviene, dunque, solo quando se ne presenta 

l’effettiva necessità, quindi si riduce l’occupazione della banda di comunicazione 

utilizzata, in quanto impiegata solo per l’invio dell’essenziale, 

attuando di fatto una riduzione dei costi di esercizio. Dalla prima 

versione dello standard IEC 60870-5-101, che esplicava il funziona- 

_TB_ = Time Stamp tipo CP56Time 2a (esistono diversi 

standard per rappresentare il tempo) 

La norma definisce anche altri tipi di dati utilizzabili nelle 

RTU; per conoscere quali tipi di dato sono implementati, il 

costruttore definisce una tabella d’interrompibilità del 

dispositivo. 

Ogni dato è identificato, oltre che dal tipo, dallo ‘Info Object 

Address - IOA’, quindi da un valore intero univoco. Per 

esempio, M_ME_TA_1 IOA = 2.026 identifica una variabile 

chiamata 2.026, tipo monitor (il centro di controllo può solo 

leggere) di un Measured Value, scaled value con Time TAG. 

Invece, M_SP_NA_1 IOA = 2.004 indica una variabile chiamata 

2.004, monitor di un Single Point (un bit - un valore 

digitale) senza Time Stamp (Time TAG). 

La tabella d’interrompibilità è rilasciata dai costruttori, che 

dichiarano in modo schematico le caratteristiche e i tipi 

d’istruzione e dati supportati dalla RTU, se interrogata. Per 

conoscere la connettività tra due sistemi conformi IEC 

60870, bisogna effettuare una comparazione nella tabella 

d’interrompibilità. 


� 

Non perdere 

la bussola... 

...e naviga sulla 

cresta del business 

rimani aggiornato... 

...iscriviti alle nostre newsletter 

4 canali tematici: 

Elettronica, Automazione, 

Meccanica, Energia e Ambiente 

4 newsletter 

2.020.759 page views* 

385.704 visitatori unici* 

**Fonte: Google Analytics, agosto 2009 - luglio 2010 

ELETTRONICA E AUTOMAZIONE 

newsletter quindicinale - 19 numeri/anno 

MECCANICA, PROGETTAZIONE 

E COMPONENTISTICA 

newsletter mensile - 11 numeri/anno 

ENERGIA E AMBIENTE 


SOLUZIONI SOFTWARE 

PER L’INDUSTRIA 


www.ilb2b.it è il portale dedicato al mondo dell'industria dove il visitatore può leggere le più importanti 

notizie, effettuare ricerche mirate di prodotti e aziende, accedere ad approfondimenti, recensioni, e 

altre informazioni qualificate. Parte integrante dei servizi informativi de ilb2b sono: le newsletter. Moderno 

strumento di informazione curato dalle redazioni delle riviste tecniche più autorevoli nei rispettivi settori. 

www.ilb2b.it/newsletter_elettronica_automazione.asp 

www.ilb2b.it/newsletter_meccanica.asp 

www.ilb2b.it/newsletter_ambiente.asp 

www.ilb2b.it/newsletter_software.asp 


redazione.ilb2b@fieramilanoeditore.it 

Tel. 02 49976564 


� 


mento su rete seriale, attualmente lo standard è arrivato alla release 

IEC 60870-5-104, che si basa sul protocollo Ethernet. Nella documentazione 

tecnica, facendo riferimento al modello ISO-OSI, il protocollo 

occupa il livello ‘Application’, mentre i precedenti livelli, dal fisico al 

trasporto, fanno riferimento al protocollo TCP/IP. 

una connessione punto-punto a livello sottostante. 

L’indirizzo .71 è dello Scada e l’indirizzo .27 della RTU 

52 

Le modalità di 

funzionamento 

Partiamo dalla situazione 

in cui Centro di Controllo 

e RTU siano scollegate. 

Essendo utilizzato il protocollo 

di trasporto 

TCP/IP, nel Centro di Controllo 

sarà impostato un 

indirizzo IP della RTU remota, 

mentre sarà utilizzata 

la porta 2.404 per la 

comunicazione (in base 

allo standard). Quando il 

Centro di Controllo dovrà 

collegarsi alla RTU remota, 

la prima azione 

sarà l’invio di un messaggio 

TCP connect [SYN] all’indirizzo 

IP su porta 

2.404, in modo da creare 

Dopo la connessione a livello TCP/IP, si passa al livello Application; il 

Centro di Controllo invierà un frame di tipo ‘U’ indicando ‘START DT’ 

(frame di tipo Apci, ossia un Controllo); questo comando predispone 

la RTU remota in modalità di connessione (siamo al livello Application) 

con il Centro di Controllo. Invierà dunque un messaggio di ‘ACKnoledge’ 

per segnalare l’effettiva esecuzione del comando. 

Richiesta di passare allo stato ‘STARTDT’ 

A questo punto, il Centro di Controllo, conscio di aver collegato la RTU 

remota, comincerà a inviare i primi comandi: ‘Clock Synchronization’ 

(CS), ‘General Interrogation’ (IC), ‘Counter Interrogation’ (CI). Con la CS 

il Centro invia il proprio orologio, in modo tale da sincronizzare le RTU 

remote sulla base di un orologio e un calendario uniformi, il che è 

molto importante per la corretta ricostruzione cronotemporale. 

Richiesta dei comandi iniziali 

Con la GI, il Centro richiede alla RTU remota tutti i valori istantanei di 

tutte le variabili che sono dichiarate e utilizzate. Questa operazione 

risulta indispensabile per conoscere il valore attuale delle variabili e 

per testare se tutte le variabili richieste sono effettivamente disponibili 

nel campo. 

Fonte: img.directindustry.it 

Il Centro di Controllo può inviare un 

comando per sincronizzare le RTU 

remote sulla base di un orologio e un 

calendario uniformi 


General Interrogation: connessione attivata, invio valori, azione 

terminata 

Una volta stabilita la connessione e aver commutato la RTU in modalità 

START DT, la RTU comincia a scaricare in maniera spontanea i dati 

presenti nel buffer; i comandi provenienti dal Centro di Controllo vengono 

eseguiti sovrapposti a tale azione. Una volta ‘svuotato’ tutto lo 

storico, i dati verranno spediti istantaneamente ogni qualvolta l’evento 

programmato ne definisca l’invio. L’evento programmato può essere 

generato, per esempio, dal superamento di una soglia, oppure da una 

variazione percentuale del dato, il tutto è programmabile secondo le 

esigenze implementative del processo. 

Invio spontaneo dei dati 

La situazione d’invio spontaneo dei dati perdurerà finché il Centro di 

Controllo non chiuderà la comunicazione, quindi a livello TCP arriverà 

un ‘FYN ACT’, per esempio per avvenuta chiusura dell’applicazione. 

Oppure l’invio spontaneo perdurerà finchè la RTU, spedito un valore 

spontaneo e non ricevendo l’ACKnoledge dell’avvenuto invio entro un 

certo ‘Time Out’, passerà in modalità ‘STOP DT’, abilitando la registrazione 

su buffer dei valori e attendendo una nuova connessione. 

Esistono dei meccanismi di regolamentazione del flusso e di ACKnoledge 

dei dati, che vengono regolati con lo scambio di frame ‘I’ oppure 

‘S’ (sempre definiti dallo standard). Nel caso di un ‘I frame’, entrambi 

i dispositivi indicano al loro interlocutore il numero di messaggi inviati 

e di messaggi ricevuti; l’S frame, invece, viene spedito ogni volta che 

sono stati ricevuti ‘x’ messaggi, dove ‘x’ è un parametro impostabile. 

Se la RTU remota, consapevole di aver 

spedito più di ‘x’ messaggi, non riceve 

alcun S Frame entro un Time Out ‘T2’, 

passa in modalità STOP DT perché 

manca l’ACKnoledge da parte del Centro 

di Controllo. Una volta ristabilita la 

connessione, rinvierà i precedenti ‘x’ 

dati. Se non vi sono dati che transitano, 

dopo un tempo ‘T3’ sia la RTU, 

sia il Centro di Controllo possono in- 

Configurazione dei 

parametri di un dispositivo 

sulla base di IEC 

60870-5-104 

viare un frame ‘TESTFR act’, per controllare 

la connessione e verificarne la 

raggiungibilità, la risposta sarà un 

‘TESTFR actcon’. 

L’importanza di conoscere 

Questo breve escursus era teso a far meglio comprendere i meccanismi 

che regolano il protocollo IEC 60870, nato appositamente per applicazioni 

di telecontrollo. Le motivazioni tecniche inducono a scelte 

ponderate anche negli investimenti economici, da qui l’importanza di 

una profonda conoscenza delle offerte disponibili. 

Panasonic Electric Works Italia 


On-line all’indirizzo www.ilb2b.it - www.fieramilanoeditore.it. Effettuando il pagamento on-line con carta di credito avrà un ulteriore sconto del 10% sull’offerta prescelta 

Per informazioni: tel: +39.02.252007200 - fax: +39.02.49976572 - abbonamenti@fieramilanoeditore.it 

� 

ABBONATI 

ALLE NOSTRE RIVISTE 


� 


Fondata nel 1949 come laboratorio artigianale 

in una regione con una forte tradizione 

nell’arte della lavorazione del 

vetro, Gruppo Stevanato è oggi una realtà 

industriale di primo piano, che fornisce 

sistemi tecnologicamente avanzati. Il gruppo 

consiste di due divisioni, una delle quali, la divisione 

Vetro, è specializzata nella produzione di 

provette in vetro per uso farmaceutico. Offre 

un’ampia gamma di prodotti, da contenitori di foggia 

classica, come ampolle e fiale, a soluzioni di 

più recente introduzione, come cartucce per iniezioni 

‘fai da te’ e sistemi a penna per iniezione, incluse 

siringhe sterili pronte per il riempimento. La 

Le soluzioni di HMS sono state adottate per 

consentire la comunicazione fra 

componenti forniti da diversi produttori 

divisione Engineering, invece, che comprende le 

due società S.p.a.m.i. e Optrel, si occupa della progettazione 

e produzione di macchinari ed equipaggiamento 

di conversione, ispezione visiva e 

monitoraggio delle provette di vetro. La sinergia 

fra le due unità dell’azienda assicura a Gruppo 

Stevanato il controllo completo dell’intero processo 

di produzione, dalla scelta del materiale 

grezzo, fino al supporto post-vendita. 

La produzione di S.p.a.m.i. è orientata, da un lato 

alla fornitura di soluzioni per le società del Gruppo, 

dall’altro alla vendita a realtà esterne. Le soluzioni 

elettriche e meccaniche installate sulle macchine 

per la lavorazione del vetro sono state pensate per 

offrire la massima precisione e i migliori risultati 

nell’ambito della produzione di contenitori in vetro. Tutti i componenti 

impiegati per creare l’amalgama di vetro sono installati e poi testati in 

tutto, per garantire la giusta tolleranza dimensionale delle fiale, siringhe, 

cartucce e ampolle. I moduli implementati nelle macchine di lavorazione 

e nei nastri trasportatori sono stati specificamente selezionati per 

evitare la contaminazione dei contenitori. Il processo è totalmente automatico, 

dal caricamento della fiala all’inscatolamento. 

54 

UNA QUALITÀ 

SUPERIORE 


( 

Focus 

qualità 

) 

NELLA PRODUZIONE DI CONTENITORI IN VETRO PER 

USO FARMACEUTICO LE SOLUZIONI DI HMS 

PERMETTONO LA COMUNICAZIONE FRA LE 

TELECAMERE IMPIEGATE PER LE ISPEZIONI E IL 

CONTROLLO QUALITÀ E I PLC DELLE LINEE 

di Paola Redili 

Un’eccellenza 

produttiva 

Il ciclo di produzione ha inizio 

con un tubo di vetro, che viene 

acquisito dall’esterno in pezzi di 

circa 1,5 m di lunghezza e con 

il giusto diametro in relazione 

alla dimensione del prodotto 

che si va a realizzare alla fine. 

Questo tubo viene inserito in 

macchine di lavorazione rotative, 

dotate di diverse testine di 

processo e viene riscaldato tramite 

bruciatori. A secondo del 

ciclo produttivo, selezionato il 

base al prodotto finito che si 

vuole ottenere, si formano 

l’imboccatura e il fondo della 

fiala, ampolla, siringa o altro. 

La linea è così composta: a 

valle della macchina di lavorazione 

del vetro parte un nastro 

trasportatore, dove avvengono 

le operazioni d’ispezione dimensionali 

e cosmetiche tramite 

l’uso di telecamere, in 

modo da effettuare un controllo 

completo di tutti i contenitori 

in vetro. Si tratta per lo 

più di verifiche delle dimensioni, 

realizzate con analisi dell’immagine. 

In particolare, il 

sistema di controllo include il sistema d’ispezione visiva NoVIS, un sistema 

per la misurazione in continuo della temperatura e un sistema 

di processamento digitale dell’immagine, chiamato Cleaner, che è in 

grado di rilevare e rimuovere i difetti del vetro, piccoli anche pochi micron, 

presenti nel prodotto finito. Infatti, dal momento che il prodotto 

è sottoposto a stress meccanici durante il processo, nel forno temperato 

si compie un ciclo di cottura, per eliminare le imperfezioni createsi 

La divisione Vetro di Gruppo Stevanato è specializzata 

nella produzione di provette in vetro per uso 

farmaceutico 

La progettazione e produzione dei macchinari 

e dell’equipaggiamento di conversione, ispezione 

e monitoraggio del prodotto finito avvengono 

internamente 


� 

nel vetro a causa della tensione. Il sistema di processo integrato fornisce 

la misura del diametro della fiala in vetro, dello spessore delle 

pareti e della temperatura tramite pirometri a infrarossi (Pyrometer 

Annealing control), per un controllo completo della qualità finale; i 

bruciatori motorizzati effettuano un controllo della posizione. Il passaggio 

finale include un controllo di qualità del prodotto finito e una 

fase d’imballaggio automatica. Quest’ultima parte della lavorazione 

viene eseguita in modo da assicurare i livelli di qualità e sterilità richiesti 

per l’uso del prodotto in ambito farmaceutico. 

Un certo numero di aziende concorrenti operano a livello globale facendo 

da concorrenti al Gruppo, in particolare tedeschi e americani, 

mentre le altre realtà italiane hanno dimensioni nettamente inferiori. 

Il valore aggiunto delle proposte sviluppate da S.p.a.m.i. è da ricercarsi 

prima di tutto nella qualità dei prodotti. Dato che sono impiegati in 

campo medicale, i prodotti di Stavanato devono attenersi a regolamentazioni 

stringenti in materia. Questo richiede la presenza di uno 

staff preparato nell’analisi della qualità. Il segreto del Gruppo sta poi 

anche nella sua capacità di fornire prodotti ad hoc alla clientela: il produttore 

italiano è in grado di modificare il suo sistema in base alle richieste 

specifiche dell’utente finale. S.p.a.m.i. può modificare e 

adattare i sistemi in modo che siano confacenti alle richieste del 

cliente. Vi sono numerosi prodotti standardizzati in ambito farmaceutico, 

come ampolle e fiale che tutti ben conosciamo, ma ci sono anche 

molti prodotti ‘speciali’, e il loro numero è in crescita, che per lo più 

sono realizzati ad hoc. In questi casi, è necessario dotarsi di macchine 

appropriate, perciò nella maggior parte dei casi occorre modificare 

una macchina pre-esistente. 

Comunicare è possibile 

L’apporto di HMS è stato utile per risolvere un problema di comunicazione. 

La divisione meccanica del Gruppo aveva infatti sviluppato 

un’applicazione per realizzare una serie di controlli di qualità sulla 

base della tecnologia della machine vision. Nello specifico, le smart 

camera di Cognex, dotate d’interfaccia Ethernet, dovevano comunicare 

con un PLC di Siemens a protocollo Profibus. Dopo alcuni tentativi, 

l’azienda è venuta a conoscenza, tramite EFA Automazione, delle soluzioni 

gateway di HMS e ha deciso di utilizzare i dispositivi Anybus, 

grazie ai quali ha risolto ogni problema di dialogo fra i diversi elementi 

in uso. HMS è stata l’unica azienda a essere in grado di fornire una 

gamma completa di soluzioni per la conversione dei protocolli. L’ampia 

scelta di prodotti è stata fondamentale per la scelta di Stevanato, in 

quanto il Gruppo realizza macchina molto diverse fra loro. A volte deve 

gestire il protocollo Profibus perché impiega PLC di Siemens, altre 

volte però impiega controllori di altri fornitori. Ha anche impiegato 

Anybus X-gateway per la comunicazione da Profibus a Modbus su 

Ethernet. In ciascuna linea di produzione, poi, si possono installare più 

di un converter Anybus. Per esempio, le smart camera sono utilizzate 

per controllare i vari aspetti inerenti alla qualità di un prodotto e devono 

essere installate in più punti di un sistema. Questo tipo di applicazione, 

dunque, che utilizza Anybus, non costituisce un’eccezione, 

ma è diventata quasi uno standard per il Gruppo. 

I prodotti HMS si sono dimostrati funzionali e semplici da usare se paragonati 

ad altri prodotti equivalenti. In futuro, il produttore intende 

utilizzare le soluzioni di HMS anche su altre linee, dove andranno a 

operare in stretta sintonia con i sistemi di controllo via smart camera 

impiegati, in quanto gli standard prescrivono tolleranze sempre più 

stringenti, ed è quindi inevitabile che i controlli debbano intensificarsi, 

così come l’impiego delle telecamere intelligenti. 

HMS Industrial Networks 

EFA Automazione 

INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATE- 

RIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI 

Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 

I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, 

da Fiera Milano Editore SpA – titolare del trattamento 

– Piazzale Carlo Magno, 1 Milano - per l’invio della 

rivista richiesta in abbonamento, attività amministrative ed 

altre operazioni a ciò strumentali, e per ottemperare a 

norme di legge o regolamento. Inoltre, solo se è stato 

espresso il proprio consenso all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, 

Fiera Milano Editore SpA potrà utilizzare i 

dati per finalità di marketing, attività promozionali, offerte 

commerciali, analisi statistiche e ricerche di mercato. Alle 

medesime condizioni, i dati potranno, altresì, essere comunicati 

ad aziende terze (elenco disponibile a richiesta a Fiera 

Milano Editore SpA) per loro autonomi utilizzi aventi le 

medesime finalità. Responsabile del trattamento è: Paola 

Chiesa. 

Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati 

per le finalità suddette sono gli addetti alla gestione amministrativa 

degli abbonamenti ed alle transazioni e pagamenti 

connessi, alla confezione e spedizione del materiale editoriale, 

al servizio di call center, ai servizi informativi. 

Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 si possono esercitare i 

relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati 

od opporsi al loro utilizzo per fini di comunicazione commerciale 

interattiva rivolgendosi a Fiera Milano Editore SpA 

– Servizio Abbonamenti – all’indirizzo sopra indicato. Presso 

il titolare è disponibile elenco completo ed aggiornato dei 

responsabili. 

Informativa resa ai sensi dell’art. 2, Codice 

Deontologico Giornalisti 

Ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 e dell’art. 2 del Codice 

Deontologico dei Giornalisti, Fiera Milano Editore SpA – titolare 

del trattamento - rende noto che presso i propri locali 

siti in Rho, SS. del Sempione, 28, vengono conservati gli 

archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, 

praticanti e pubblicisti che collaborano con le testate 

edite dal predetto titolare attingono nello svolgimento 

della propria attività giornalistica per le finalità di informazione 

connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che 

possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti 

professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa 

ed alla realizzazione editoriale delle testate. I dati personali 

presenti negli articoli editoriali e tratti dai predetti archivi 

sono diffusi al pubblico. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 

si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, 

modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi 

al titolare al predetto indirizzo. Si ricorda che, ai 

sensi dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto 

di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 

7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme 

sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della 

notizia. Presso il titolare è disponibile l'elenco completo ed 

aggiornato dei responsabili. 


� 

Pilz presenta il nuovo PSSuniversal: 

la combinazione universale 

tra sicurezza e automazione. 

Alle nuove esigenze del mercato dell’automazione: modularità, decentralizzazione, 

prestazioni elevate, integrazione della sicurezza, flessibilità e apertura, Pilz risponde oggi 

con l’innovativo PSSuniversal. Costituito da un modulo principale, che gestisce 

i compiti di comunicazione ed elaborazione, e da moduli elettronici 

indipendenti (fino a 64 per nodo), il sistema offre una gamma 

completa di funzioni standard e di sicurezza, un’assoluta 

modularità che consente all’utilizzatore di scegliere 

liberamente la struttura più adatta alle proprie esigenze. 

PSSuniversal è un sistema aperto, universale appunto, capace di comunicare con i 

sistemi di automazione più diffusi, come Profibus-DP, 

DeviceNET, CANopen e presto anche Ethernet. 

E’ dotato di una gamma completa di moduli elettronici, 

digitali, analogici, encoder, anche con opzione ampio range 

di temperatura di funzionamento (da -30 a +60 °C) per 

applicazioni in ambienti di lavoro estremi. Un supporto 

software, il tool PSS-Assistant, consente la libera 

configurazione dei moduli stessi. 

Abbinato al nuovo sistema di comunicazione wireless di Pilz, denominato 

InduraNET p, PSSu offre nuove opportunità applicative dove i collegamenti 

via cavo rappresentano un problema. InduraNET p è stato appositamente 

studiato per applicazioni in ambito industriale, con particolare 

attenzione all’immunità ai disturbi nei confronti di altri servizi radio adio 

tipo DECT, UMTS o GSM e quindi alla capacità di coesistere 

con altri sistemi di comunicazione wireless. Ogni modulo 

base PSSu attraverso la semplice integrazione di un modulo 

di trasmissione radio può comunicare con un massimo di 

altre 4 stazioni remote PSSu. 

Elevate prestazioni e valore aggiunto sono dati dal “principio di enable”, grazie al quale 

sulla stessa uscita di sicurezza si può gestire anche il consenso a un attuatore proveniente 

dall’automazione standard: così l’AND logico 

diventa configurabile a scelta direttamente sul 

modulo principale (il modulo accoppiatore). 

Infine, grazie a LED indicativi e a molteplici 

meccanismi di protezione da cortocircuito, 

temperatura o sovratensione, il nuovo PSS 

consente di monitorare sia le funzionalità di 

sicurezza che quelle standard, con risparmio 

sui costi e sui tempi di produzione. 

Per le caratteristiche descritte e per la totale rispondenza alle re recent recenti nt nti i 

norme nazionali e internazionali (EN 954-1 cat. 4, ISO EN 13849-1, 3849- 9 1, 

PL E e IEC 61508 SIL3), PSSuniversal di Pilz è il sistema 

ideale in tutte le applicazioni di sicurezza e automazione 

globale, o meglio “universale”. 

Pilz Italia srl - Via Meda 2/A - 22060 Novedrate (CO) 

Tel. (0 31) 78 95 11 - Fax (0 31) 78 95 55 - E-mail: info@pilz.it - www.pilz.it 


� 

Con PSSuniversal, 

sicurezza e automazione 

vanno d’amore 

e d’accordo. 

Tecnica della sicurezza 

Sensori 

Comando 

e segnalazione 

Supervisione 

Controllo e misura 

Consulenza 

PSSu InduraNET p 

Wireless 


��

( Tutorial 

) 

� 


di Massimo Giussani 

nel settore automobilistico 

è sempre più legata 

all’introduzione di sistemi elettrici 

ed elettronici a bordo delle 

L’evoluzione 

autovetture. I progressi che 

negli ultimi anni hanno accompagnato la gestione 

del motore, l’ottimizzazione dei consumi, 

la sicurezza attiva e passiva, il comfort e l’infotainment di bordo, 

sono nella stragrande maggioranza dei casi dovuti all’introduzione di 

nuovo hardware elettronico, o di migliorati algoritmi software. In una 

moderna autovettura di fascia alta si possono trovare fino a 70 unità 

elettroniche di controllo (ECU - Electronic Control Unit), che scambiano 

tra loro migliaia di messaggi, per espletare diverse centinaia di funzioni 

elettriche ed elettroniche. Al crescere del numero delle applicazioni di 

A bordo di un veicolo trovano posto diverse reti di comunicazione, 

ciascuna ottimizzata per il relativo dominio di applicazione 

elettronica di bordo, aumenta la complessità di dotarsi di reti di comunicazione, 

da molto tempo ormai passate dalla semplice connessione 

punto-punto dei vari nodi, a forme di cablaggio strutturato con protocolli 

di comunicazione ottimizzati per ciascun ambito applicativo. Così, a 

bordo di ogni vettura trovano oggi posto diverse tipologie di reti intraveicolari 

o IVN - In-Vehicle Network, caratterizzate da diversi protocolli, 

come CAN, LIN, TTP/C, Flexray e Most, per il trasferimento dei dati tra 

sensori, attuatori, sistemi di comunicazione e centraline di controllo. 

Le diverse reti possono essere poste in comunicazione tra loro per 

mezzo di opportuni gateway. 

Sulle auto… vince il bus 

Una delle principali caratteristiche di una rete dedicata (embedded) per 

l’ambito automobilistico è senza dubbio la robustezza, dovendosi comportare 

in maniera affidabile in condizioni ambientali ostili in termini 

58 

ATTENZIONE, 

RETE A BORDO! 

LE CENTINAIA DI FUNZIONI ELETTRICHE ED 

ELETTRONICHE CHE CONTRADDISTINGUONO LE 

ODIERNE AUTOVETTURE HANNO PORTATO 

ALL’INTRODUZIONE DI SVARIATE RETI IVN 

(IN-VEHICLE NETWORK) 


di temperatura, umidità e interferenze elettromagnetiche. In questi contesti, 

a emergere come soluzione vincente è solitamente la tecnologia 

più semplice. Sebbene le reti a bordo veicolo offrano una variegata 

scelta in termini di topologie possibili, tra cui a stella, ad anello, ad albero 

e miste, ad aver ricevuto la massima diffusione sono le reti a bus 

per comunicazioni seriali (bi o addirittura monofilari). Il motivo è da ricercarsi 

nella loro semplicità, nel basso costo d’installazione e cablaggio 

e nella semplicità di espansione. 

Il ricorso a uno o più bus seriali specializzati e a eventuali gateway 

per le comunicazioni tra sottosistemi permette di realizzare 

applicazioni complesse, limitando la quantità di cavi e connettori 

necessari. Topologie più evolute trovano applicazione nell’ambito 

delle reti multimediali, che richiedono alte velocità e non hanno 

come priorità l’integrità dai guasti. Le comunicazioni seriali via 

bus sono invece ciò che caratterizza i bus di campo, che realizzano 

i robusti sistemi di controllo distribuito in ambito industriale. 

Come sul piano di fabbrica, anche a bordo dei veicoli il bus mette 

in comunicazione tra loro i vari nodi, le ECU, dotate d’interfaccia 

di comunicazione verso il bus, da un lato, e verso sensori e attuatori 

dall’altro, di un’unità di elaborazione (una CPU più o meno 

evoluta, come un microprocessore o un microcontrollore) e di una 

memoria per conservare i dati. 

A ciascuno il suo dominio 

Le diverse funzioni dell’elettronica di bordo sono distribuite su 

più reti e sottoreti, che possono essere raggruppate in 5 ambiti, 

o domini, applicativi: trazione, chassis, sicurezza passiva, comfort nell’abitacolo 

e telematica. Il dominio della trazione comprende il controllo 

del motore e della trasmissione e richiede reti altamente affidabili con 

vincoli di determinismo e di riproducibilità molto stretti. Data anche 

l’elevata mole di dati che devono essere elaborati dai complessi algoritmi 

di controllo della combustione o dai sistemi di recupero dell’energia 

cinetica, le reti di questo dominio devono essere veloci. Il dominio 

chassis si occupa delle funzioni di sicurezza attiva, di dinamica del 

mezzo e di assistenza alla guida, ma può includere anche i più moderni 

sistemi elettronici x-by-wire. Le reti in questo dominio si occupano di 

funzioni vitali, come i sistemi di antibloccaggio dei freni (ABS, Antilock 

Brake System), antipattinamento (ASR, AntiSlip Regulation) e di controllo 

della stabilità del mezzo, o necessarie alla guida, come la gestione 

della trazione integrale, il servosterzo elettronico e il controllo delle sospensioni 

attive. I sistemi x-by-wire, che consistono nell’implementa- 


Fonte: johndayautomotiveelectronics.com

� 

Da sempre le riviste 

leader nel settore 

dell’elettronica 

e dell’automazione 

Per maggiori informazioni potete contattare il Sales Manager: Giuseppe De Gasperis - tel. +39 02 4997. 6527 - email:giuseppe.degasperis@fi eramilanoeditore.it 

www.ilb2b.it - www.fi eramilanoeditore.it 


� 


zione tutta elettronica di funzioni tradizionalmente realizzate da componenti 

meccanici o idraulici (freni, sterzo, cambio) rappresentano un 

trend emergente nel moderno settore automotive e richiedono, come 

tutte le funzioni nel dominio chassis, reti molto robuste, affidabili e veloci. 

In genere, sono le reti sincrone o ibride ad avere il determinismo 

e la velocità indispensabili a garantire la sicurezza del mezzo nelle applicazioni 

di questo genere. Requisiti analoghi vengono richiesti anche 

alle reti del domino della sicurezza passiva, che comprende airbag e 

pretensionatori delle cinture di sicurezza. Meno critiche sono invece le 

funzioni implementate nel domino dell’abitacolo, che si occupano dei 

sistemi e degli accessori che contribuiscono al comfort degli occupanti. 

I numerosi nodi di questo dominio comprendono: strumentazione del 

cruscotto, impianto di climatizzazione, elettronica di ausilio al parcheggio, 

chiusura centralizzata, servomeccanismi per il posizionamento di 

sedili, cristalli, fari, specchietti e tutti gli elementi dell’impianto elettrico. 

L’interazione con i numerosi nodi di questo dominio avviene per 

mezzo di comunicazioni sporadiche, che non hanno particolari esigenze 

di velocità e priorità e sono per questo implementate con reti a basso 

costo. Assolutamente non critiche sono poi le reti del dominio telematico, 

che si occupano delle comunicazioni con l’esterno, delle applicazioni 

multimediali e di infotainment. Rientrano in questo ambito i 

sistemi di posizionamento e navigazione satellitare, l’impianto stereo, 

i lettori CD e DVD e la connettività wireless voce/dati. Le reti di questo 

dominio scambiano enormi quantità di dati, richiedono alte velocità di 

trasmissione, ma possono permettersi il lusso dell’intempestività senza 

pregiudicare la sicurezza dell’automobile, o lo svolgimento dell’attività 

di guida. Most e Flexray sono i protocolli maggiormente diffusi in questo 

ambito. 

Classificate per 

velocità 

Una prima classificazione dei protocolli 

di comunicazione adottati 

nelle reti a bordo veicolo può essere 

fatta sulla base della velocità 

nominale. La società americana 

SAE (Society of Automotive Engineers), 

attiva fin dal 1905 nel 

campo della standardizzazione nel 

settore automobilistico, ha definito 

delle classi di appartenenza denotate 

dalle lettere A, B, C e D. I sistemi 

di classe A sono i più lenti ed 

economici, con una velocità massima 

di 10 kbps, che può essere 

tranquillamente gestita da semplici 

interfacce Uart. Questo tipo di 

sistemi viene utilizzato per comunicazioni 

non critiche (motori dei finestrini, 

chiusure, riscaldamento 

sedili ecc.) e sono caratterizzati dal 

basso costo per nodo. Gli standard 

LIN e TTP/A sono due esempi di 

questo tipo. Nella classe B ricadono 

i sistemi con velocità di trasmissione 

compresa tra i 10 e i 

125 kbps, tipicamente impiegati 

60 

Le diverse reti a bordo veicolo dialogano tra loro per mezzo di 

opportuni gateway 

a 

Due esempi di bus veicolari: LIN (a) veicola i segnali utilizzando 

un solo filo (oltre al ritorno di massa sullo chassis); CAN (b) 

utilizza segnali differenziali per offrire una superiore immunità 

ai disturbi 


nella trasmissione di informazioni ausiliarie, come quelle da visualizzare 

sulla strumentazione del cruscotto o i dati sulle emissioni inquinanti. 

CAN e J1850 sono due standard molto diffusi in questo ambito. La 

classe C riguarda i sistemi critici con comunicazione in tempo reale a 

velocità superiori ai 125 kbps e convenzionalmente inferiori a 1 Mbps. 

Sistemi di questo tipo sono impiegati nei domini trazione e chassis (con 

esclusione dei sistemi x-by-wire) per gestire le funzioni del motore, l’assetto 

del veicolo, il sistema di frenata, il servosterzo e tutte quelle funzioni 

che richiedono un elevato grado di affidabilità. CAN ad alta 

velocità è il protocollo maggiormente diffuso in questo segmento, ma 

si prevede che FlexRay acquisterà sempre più spazio in futuro. La crescente 

complessità richiesta dai moderni sistemi automotive ha portato 

all’introduzione di una ulteriore classe caratterizzata dalle elevate velocità 

di comunicazione necessarie ai sistemi di sicurezza attiva e passiva, 

alle applicazioni x-by-wire e ai dispositivi multimediali. La classe 

D, infine, raccoglie i protocolli con velocità superiori a 1 Mbps e comprende 

tra gli altri gli standard Byteflight, Flexray e Most. 

Modalità di accesso alla rete 

A differenziare le reti intraveicolari sono anche le modalità di accesso 

dei rispettivi protocolli, riconducibili a due diversi paradigmi: comunicazioni 

sincrone e asincrone. Nei protocolli sincroni le comunicazioni 

tra nodi avvengono a intervalli di tempo predefiniti e deterministici, generalmente 

utilizzando un meccanismo di accesso al mezzo a divisione 

di tempo (Tdma - Time division multiple access). Non essendo necessari 

meccanismi di gestione delle priorità e di arbitraggio, il trasferimento 

dati può essere veloce ed efficiente. Inoltre, il mancato invio di un messaggio 

o il non rispetto dei vincoli temporali da parte di un nodo ven- 


b

� 

9 a 

Mostra Convegno 

✓ militare/aerospaziale 

✓ medicale 

✓ video/broadcasting 

✓ smart metering, energia 

✓ sicurezza e sorveglianza 

✓ telecom/datacom, networking 

Are you ready 

for a smarter 

world? 

Embedded, Elettronica Oggi 

e EONews organizzano 

la nona edizione 

di Focus Embedded, 

la prima mostra convegno 

dedicata al mercato embedded. 

L’evento si rivolge a tutti i 

progettisti, tecnici, OEM, VAR, 

sviluppatori sw che operano nei settori: 

✓ controllo di processo 

✓ automazione industriale 

✓ automotive 

✓ ricerca & sviluppo 

✓ consumer/domotica 

✓ lighting 

Perché partecipare? 

• Un momento di approfondimento delle tematiche più attuali. 

• L’unica occasione per capire gli sviluppi di settori in rapida evoluzione. 

MARTEDÌ 15 NOVEMBRE I 2011 

MILANO Centro Congressi Quark Hotel 

La mostra 

In uno spazio specifico sarà allestita 

un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, 

in cui sarà possibile “toccare con 

mano” l’offerta commerciale”. 

Il convegno 

Durante la giornata si susseguiranno seminari 

di approfondimento tenuti dalle aziende 

espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. 

Orario 

Dalle ore 9.00 alle ore 17.00 

I contenuti 

Il programma, l’agenda, e i titoli dei seminari 

saranno costantemente aggiornati sul sito 

http://www.mostreconvegno.it/embedded 

Per aderire 

Potete utilizzare il servizio di registrazione 

on-line http://mostreconvegno.it/embedded 

La partecipazione ai seminari e alla mostra è 

gratuita, così come la documentazione e il 

buffet. 

Per informazioni 

Tel 02 49976518 – 02 49976536 

e-mail: embedded@fieramilanoeditore.it 

http://mostreconvegno.it/embedded 

Come raggiungere 

il Quark Hotel 

In automobile 

Dalle autostrade seguire le indicazioni per la 

tangenziale Ovest, uscita Vigentina (zona Milano 

Sud). Seguire quindi le indicazioni per 

Milano Centro; percorsi circa 5 km l’albergo 

è sulla sinistra. 

Con i mezzi pubblici: 

da Famagosta (Metropolitana linea 2 verde), 

autobus 95 in direzione Rogoredo, 4ª fermata 

via Lampedusa. 

Autobus 65 (capolinea Piazza S. Babila/Corso 

Europa) fino a Piazza Agrippa (Capolinea). 

Autobus 79 (capolinea P.ta Lodovica) fermata 

via Bazzi, incrocio via G. da Cermenate. 


� 


LIN (Local Interconnect Network) è una soluzione semplice e a basso 

costo che trova applicazione nelle comunicazioni non critiche a bassa 

velocità (

Siamo giunti alla VII edizione 

di Control & Communication, 

la mostra convegno di Fiera 

Milano Editore nata con il preciso 

obiettivo di fornire una 

panoramica sulle tecnologie più 

attuali per l’automazione distribuita, 

partendo dalla comunicazione 

a bordo campo (e a bordo 

macchina) fi no a salire ai livelli 

più elevati di supervisione e 

controllo. Quest’anno ci si focalizzerà 

su quattro importanti 

aree tematiche: Sistemi Bus, 

Wireless, Vision, HMI & SW. 

E anche quest’anno Control 

& Communication proporrà la 

collaudata formula dell’aggiornamento 

per tutti coloro che 

desiderano non solo tenersi 

al passo con la tecnologia ma 

anche anticiparla. 

� 

Giovedì 29 Settembre 2011 

Centro Congressi Quark Hotel - Milano 

La mostra 

In uno spazio specifi co sarà allestita 

un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, 

in cui sarà possibile “toccare con 

mano” l’offerta commerciale. 

Il convegno 

Durante la giornata si susseguiranno seminari 

tecnici tenuti dalle aziende espositrici 

della durata di 30 minuti ciascuno. 

Orario 

Dalle ore 9.00 alle ore 17.00 

I contenuti 

Il programma, l’agenda, e i titoli dei seminari 

saranno costantemente aggiornati sul sito 

http://www.mostreconvegno.it/control 

Per aderire 

Potete utilizzare il servizio di registrazione 

on-line http://mostreconvegno.it/control 

La partecipazione ai seminari e alla mostra 

è gratuita, così come la documentazione e 

il buffet. 

Per informazioni 

Tel 02 49976518 - 02 49976536 

e-mail: control@fi eramilanoeditore.it 

http://mostreconvegno.it/control 

Come raggiungere 

il Centro Congressi Quark Hotel 

In automobile 

Dalle autostrade seguire le indicazioni per 

la tangenziale Ovest, uscita Vigentina (zona 

Milano Sud). Seguire quindi le indicazioni 

per Milano Centro; percorsi circa 5 km l’albergo 

è sulla sinistra. 

Con i mezzi pubblici: 

• da Famagosta (Metropolitana linea 2 verde), 

autobus 95 in direzione Rogoredo, 4ª 

fermata via Lampedusa. 

• Autobus 65 (capolinea Piazza S. Babila/ 

Corso Europa) fi no a Piazza Agrippa (Capolinea). 

• Autobus 79 (capolinea P.ta Lodovica) 

fermata via Bazzi, incrocio via G. da Cermenate. 


� 


La linea di demarcazione tra processi continui 

e discreti è sempre meno netta, diventa 

quindi interessante, se non 

indispensabile, adottare metodologie di 

controllo che fondano le migliori qualità 

dei DCS, fino a qualche anno fa dominatori nel 

campo dei sistemi di automazione per processi 

continui, e PLC, a loro volta prioritari nel mondo 

discreto. Si pensi, per esempio, all’industria chimica: 

a seguito della crescente diversificazione 

dei prodotti, con conseguente lavorazione di 

quantitativi ridotti, si va qui diffondendo l’uso di 

processi batch (a lotti) in grado di produrre molteplici 

item. Nei processi batch un alto grado di 

automazione permette di assicurare un’elevata ripetibilità 

della produzione tra un lotto e l’altro, sinonimo 

di qualità. L’elevata automazione dei 

processi batch costituisce però anche un banco 

di prova per i sistemi di automazione di processo, 

in quanto è qui richiesto un bilanciato uso sia di 

regolazioni (semi)continue, per esempio le fasi di 

riscaldamento o pressurizzazione, sia di controllo 

di eventi discreti, come le fasi di dosaggio e scarico. 

Inoltre, negli impianti multi-prodotto è 

spesso necessario riprogrammare il software di 

controllo in base alle nuove condizioni operative. 

Controllo distribuito con DCS 

Un sistema DCS (Distributed Control System) è 

tipicamente costituito da un’elaborata rete di 

unità di calcolo a microprocessore, che controllano 

i vari aspetti del sistema. Trattandosi di apparati 

generalmente complessi e costosi, che 

utilizzano hardware e software brevettati, ivi 

compresi i linguaggi di controllo, soltanto chi li 

ha realizzati è tipicamente in grado di fornire assistenza 

e supporto. Inoltre, una volta installati, 

tali sistemi, nella loro forma tradizionale, risultano 

solitamente difficili da adattare all’evoluzione 

dei requisiti di processo nel tempo, anche 

se sono in grado di gestire sistemi di lavorazione 

grandi e complessi, rappresentando in tal modo 

un deciso passo avanti per settori caratterizzati da lavorazioni continue, 

come quelli della potenza e dell’energia, oil&gas, delle acque e 

del trattamento delle acque reflue o dell’industria cartaria. 

Logica programmabile con PLC 

I PLC (Programmable Logic Controller) sono sostanzialmente dei computer 

piccoli e veloci, sviluppati per il controllo di uno o più processi 

reali, per esempio degli impianti di un sistema di processo. La loro diffusione 

risale all’originaria funzione di sostituzione delle logiche a relè 

cablati, che dovevano essere ricablati manualmente a ogni variazione 

dei processi o dei prodotti, rendendo costose e inefficienti le modifiche. 

Con i PLC, la riprogrammazione dei relè avviene via software, anziché 

mediante modifiche fisiche al cablaggio. I primi PLC potevano 

64 

COME INTEGRARE 

SISTEMI DISCRETI 

E DI PROCESSO 

ANTAGONISMO E INTEGRAZIONE TRA SISTEMI DI 

CONTROLLO DISTRIBUITO (O DCS) E CONTROLLORI A 

LOGICA PROGRAMMABILE (O PLC), RISPETTIVAMENTE 

CAVALLO DI BATTAGLIA DEI SISTEMI DI AUTOMAZIONE 

PER PROCESSI CONTINUI E DISCRETI 

di Marco Caratti 


( Tutorial 

) 

L’integrazione a ogni livello parte dalla possibilità di uniformare il più possibile le 

metodologie e gli ambienti di sviluppo del software necessario per realizzare un sistema 

di automazione 

essere programmati solamente mediante una logica ladder, che imitava 

gli schemi di relè, permettendo ai tecnici tradizionali di seguirla 

agevolmente. Se dunque i DCS sono nati come grandi sistemi autonomi, 

in genere piuttosto rigidi, i PLC sin dall’origine hanno avuto una 

struttura modulare e scalabile, pertanto hanno da subito riscosso 

grande successo per realizzare sistemi di processo medio-piccoli, specialmente 

nei settori con lavorazioni in batch e discreti, come nel 

campo dei prodotti alimentari e delle bevande, della cura personale e 

del life science. 

Essendo modulari, in generale sono meno costosi, almeno nelle fasi 

iniziali di progetto; una volta che i progettisti hanno inserito i componenti 

nel sistema, tuttavia, il loro costo può risultare paragonabile, a 

volte superiore, a quello di un sistema DCS. 


� 

Architettura multilivello di un sistema di automazione di processo 

con struttura modulare 

La promessa degli ibridi 

Molte aziende storiche impegnate nei settori di applicazione tipici di 

DCS e PLC hanno investito risorse per creare soluzioni indicate come 

‘ibride’, tentando di coniugare la potenza e la complessità dei DCS, 

con la flessibilità, l’apertura e il basso costo dei PLC. Le aziende produttrici 

di DCS hanno quindi ridotto l’ingombro dei loro sistemi, mentre 

quelle specializzate in PLC hanno iniziato a collegare i componenti gli 

uni agli altri, per dare vita a sistemi più completi. 

Benché molti tentativi abbiano riscosso un certo successo a livello 

commerciale, i sistemi ibridi non hanno mai soddisfatto del tutto le 

attese iniziali. Infatti, i produttori di ibridi DCS non sono riusciti a personalizzare 

i loro sistemi, al punto da renderli modulari a sufficienza 

per lavorare con gli OEM e gli utenti finali, nonché a renderli scalabili 

e flessibili nella misura necessaria per gestire applicazioni da piccole 

a grandi. Inoltre, i processi sequenziali o discreti ad alta velocità, a 

volte con tempistiche nell’ordine delle decine di ms, sono spesso 

troppo rapidi per gli ibridi DCS, rendendo difficile, se non impossibile, 

il semplice controllo di motori o di applicazioni come quelle per lo 

stampaggio di lamiere o di confezionamento. Gli stabilimenti ibridi, 

LO STANDARD ISA-S88 

con ambienti di produzione per lotti 

continui e discreti, come pure quelli 

di lavorazione continua di grandi dimensioni, 

con esigenze di controllo 

sequenziale ad alta velocità, necessitano 

dunque, comunque, di un secondo 

sistema di processo per le 

aree discrete, con tutti i costi aggiuntivi, 

i problemi d’integrazione e l’aumento 

delle attività di formazione e 

manutenzione che ciò comporta. 

D’altra parte, molti produttori storici 

di PLC, nel tentativo di fornire sistemi 

ibridi, non sono stati in grado di offrire 

vere capacità di sistema, in 

quanto privi di servizi quali, per citarne 

solo alcuni, un ‘global namespace’ 

e funzioni di allarme/evento. 

L’interconnessione in rete, tipicamente usando gli standard 

derivati da Ethernet, costituisce un elemento fondamentale per 

l’integrazione tra i vari tipi di sistemi di controllo 

Indipendentemente dalla provenienza, dalla tecnologia tradizionale 

DCS o PLC, dunque, la maggior parte dei sistemi ibridi non è riuscita 

a integrarsi in fabbrica. Per controllare e ottimizzare in modo efficace 

la produzione e migliorarne le prestazioni, il divario fra automazione e 

Sviluppato da un consorzio formato da esperti in soluzioni batch per fornitori e utenti, lo standard USA ISA 

S88.01-1995, e l’equivalente IEC 61512-1-1998, noto comunemente come standard ISA-88 o S88, stabilisce un 

linguaggio comune per la progettazione, il funzionamento e la supervisione dei sistemi batch. 

Lo standard S88 definisce le strutture gerarchiche per la gestione delle ricette e la segmentazione dei processi 

che separano i prodotti dai processi che li creano. Consente il riutilizzo e aumenta la flessibilità di apparecchiature 

e software e fornisce una struttura per il coordinamento e l’integrazione nei tradizionali sistemi ERP, MES e 

di controllo. Definisce inoltre una metodologia per la separazione delle informazioni sul prodotto, dalla capacità 

delle apparecchiature di produzione e dal controllo del processo. Tale separazione consente l’utilizzo della 

stessa apparecchiatura per realizzare più prodotti, o per eseguire operazioni diverse sullo stesso prodotto. 

Obiettivo principale di tale separazione è semplificare lo sviluppo delle ricette, in modo da consentirne l’esecuzione 

senza l’ausilio di un tecnico dei sistemi di controllo. La possibilità di sviluppare e distribuire rapidamente 

le nuove ricette costituisce il principale motivo dei miglioramenti alla produttività offerti dallo standard. Inoltre, 

la terminologia comune da questo stabilita semplifica la comprensione della comunicazione tra tutte le figure e 

gli elementi coinvolti, riducendo errori e rischi. 



� 

trasmissione delle informazioni è stato spesso colmato tramite l’impiego 

di più sistemi e database, con costi elevati. La visibilità delle 

operazioni di processo, contestualizzata in base ai ruoli, non era accessibile 

in modo economico. 

Convergenza fra informazione e 

automazione 

La crescente accettazione nel campo dell’automazione di architettura 

hardware e software aperte, in primo luogo sistemi di elaborazione 

basati su PC e reti di comunicazione Ethernet based, ha costituito un 

elemento di traino per una nuova generazione di alternative, sviluppate 

dall’industria per facilitare la convivenza e l’integrazione tra domini 

differenti. Ciò ha portato allo sviluppo di nuove soluzioni hardware per 

il controllo, come i PAC (Programmable Automation Controller) e a una 

maggiore attenzione all’integrazione delle informazioni a tutti i livelli 

dell’impresa, favorendo lo scambio di dati tra i vari sistemi di automazione 

e controllo facenti parte della stessa organizzazione, sfruttando 

i protocolli di comunicazione standard come elemento 

unificante. 

Per esempio, i PAC possono combinare le funzionalità di calcolo tipiche 

dei DCS e dei PLC in un hardware standard tipico dei PC, grazie a un’architettura 

software aperta e flessibile. 

Mediante questi controllori è possibile creare sistemi evoluti, che abbracciano 

più domini di controllo, integrando funzionalità software 

come il controllo avanzato, la comunicazione, il salvataggio dei dati e 

l’elaborazione dei segnali con un hardware robusto, in grado di seguire 

la visione, il controllo di processo e la movimentazione assi. 

Allo stesso modo, volendo mantenere un hardware specializzato nella 

gestione di uno o più sottodomini di controllo, grazie alla disponibilità 

di reti di comunicazione standard e affidabili è possibile coordinare il 

flusso informativo tra i vari elementi coinvolti, senza rinunciare alla 

possibilità di intervenire successivamente sul sistema, apportando 

modifiche in base al mutare delle esigenze, senza stravolgere l’architettura 

hardware e software generale. 

66 


LO STANDARD ISA-95 

All’interno dello standard ISA-95 le attività legate 

alle operazioni di produzione sono divise in 4 aree: 

gestione della produzione, manutenzione, qualità, 

magazzino. Le specifiche sono state sviluppate con 

l’intento di incoraggiare una standardizzazione 

dell’uso dei termini e dei modelli fra tutti gli attori 

coinvolti: architetture di riferimento dei prodotti 

software e architetture di riferimento utilizzate dagli 

utenti finali. In effetti, ogni produttore ha tipicamente 

applicazioni diverse per il controllo della produzione 

e nel caso in cui vi siano diversi fornitori, si è 

costretti a compiere un’integrazione complessa e 

costosa. In questi casi, modelli e terminologie 

comuni, nonché uno stesso modo di intendere le 

cose diventano essenziali. L’iniziativa di ISA-95 è 

nata per definire il concetto funzionale d’impresa e 

con l’obiettivo di chiudere questo gap. 


A cura della redazione 

L’utilizzo crescente delle tecnologie fieldbus e Industrial Ethernet nel 

mondo dell’automazione industriale sta spingendo sempre più 

aziende a proporre sistemi, prodotti, componenti e soluzioni adatti 

all’impiego con bus di campo. Per concedere a tutti uno spazio adeguato 

la sezione ‘news’ di Fieldbus&Networks si è ‘digitalizzata’: 

le news complete relative ai prodotti qui presentati sono reperibili 

all’indirizzo www.ilb2b.it/prodotti 

A.t.t.i./I router wireless NetBox prodotti da NetModule, promossi da 

A.t.t.i. di Perugia, forniscono connessione Internet a treni, autobus e 

ad altre applicazioni. 

Baumer Italia/L’esperienza maturata nel settore degli encoder di 

bus di campo permette a Baumer di proporre agli utilizzatori soluzioni 

che supportano tutti i protocolli a base di Ethernet industriale. 

Bosch Rexroth/Con IndraControl L25 e L85, Rexroth offre due piattaforme 

hardware per sistemi motion logic: IndraControl L25 per applicazioni 

PLC di media potenza e motion control; IndraControl L85 per 

l’ambito CNC. 

Dunkermotoren Italia/I servomotori c.c. brushless della famiglia 

BG di Dunkermotoren, potenti e intelligenti, coprono una gamma di 

potenza di uscita da 40 a 500 W. 

Elap/La rilevazione e la valutazione delle vibrazioni prodotte dai macchinari 

rappresenta un metodo molto diffuso per valutare lo stato di 

efficienza delle macchine. 

Fieldbus Foundation/Fieldbus Foundation ha lanciato DesignMate, 

uno strumento software completo per pianificazione, omologazione 

e documentazione dei segmenti H1 del bus di campo Foundation. 

HMS/HMS Industrial Networks ha sviluppato il modulo Anybus Xgateway 

Canopen per collegare reti Canopen esistenti con nuovi impianti 

Profinet. 

Nexcom/Nise 103 di Nexcom è un PC fanless in miniatura che, a 

dispetto delle dimensioni compatte, supporta un vasto numero di interfacce 

I/O. 

Omron/La serie Accurax G5 versione Ethercat di Omron è per ora 

disponibile con potenze fino a 1,5 kW, ma con la prospettiva di 

ulteriori espansioni di taglio 

Pepperl+Fuchs/Il Modulo di Diagnostica Avanzata (ADM) di Pepperl+Fuchs 

rientra nella linea di prodotti per realizzare architetture 

Foundation Fieldbus H1 e Profibus PA chiamata Fieldconnex. 

Telit/Telit Wireless Solutions, azienda specializzata in tecnologia 

machine-to-machine (M2M), propone il modulo Telit HE863, primo 

modello di una nuova linea di prodotti. 

Weidmüller/HTX-IE POF di Weidmüller consente taglio, spellatura 

e crimpatura di fibre ottiche polimeriche (POF) con semplicità. 


News

� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 

�� 


| EK11-04IT | 

� 

IPC 

I/O 

Motion 

Automation 

Ethernet Industriale a 360° 

Soluzioni di controllo Beckhoff: tecnologia PC-based ed EtherCAT 

Controllo PC-based 

Connessione fi eldbus dalla 

porta Ethernet 

Software anziché hardware: 

PLC e Motion Control su PC 

I/O EtherCAT 

Ethernet real-time 

fi no all’ultimo I/O 

Soluzioni per tutti 

i segnali 

www.beckhoff.it/EtherCAT-System 

I componenti EtherCAT di Beckhoff: rapidi, fl essibili, precisi, economici. 

PC industriali e PC embedded 

Terminali EtherCAT IP 20 per tutti i segnali 

EtherCAT Box IP 67 

TwinCAT, il software di automazione per Multi-PLC, NC, CNC 

TwinSAFE, Safety-PLC direttamente nell’I/O 

Drive EtherCAT 

Servoamplifi catori 

ultradinamici 

Tecnologia di regolazione 

rapida e integrata 

SPS/IPC DRIVES/ITALIA 

Parma, 24 – 26 maggio 2011 

www.sps-italia.net | Ti aspettiamo

sicurezza - Mostre Convegno

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?