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Vita Con n.1 Anno 2012.pdf - Congregazione dei Figli dell ...

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RICORDO<br />

SARONNO<br />

IL BELLO DI ANNA<br />

RIVIVE<br />

IN UN MURALE<br />

Ho conosciuto Anna Accorsi<br />

indirettamente. L’ho conosciuta<br />

attraverso alcuni <strong>dei</strong><br />

pazienti che ha seguito e<br />

che continuano a frequentare il Poliambulatorio<br />

Padre Monti di Saronno,<br />

per loro uno spazio di scoperta, di<br />

stupore, di gioco, di crescita; attraverso<br />

le persone che hanno collaborato<br />

con lei e che ne hanno attraversato il<br />

lutto per giungere a quello che sono<br />

ora; ancor prima di sapere chi fosse,<br />

attraverso un amico, che poi ho scoperto<br />

essere suo figlio, padre Fausto,<br />

uomo colto, intelligente, profondo e<br />

sorridente; attraverso la sua foto appesa<br />

nel corridoio <strong>dell</strong>a Neuropsichiatria<br />

In fan tile (NPI), che la raffigura<br />

accovacciata in uno spazio aperto,<br />

all’altezza <strong>dei</strong> bambini, con il sorriso<br />

sulle labbra e con tutte attorno le foto<br />

<strong>dei</strong> bambini che ha curato, negli spazi<br />

laboratoriali <strong>dell</strong>e palestrine, attraverso<br />

giochi, disegni, colori, racconti;<br />

l’ho conosciuta attraverso ricchi<br />

scambi di pensieri, ricordi, proposte,<br />

spazi, poesie...<br />

La dottoressa Anna Accorsi, neuro -<br />

psichiatra infantile prematuramente<br />

scomparsa dieci anni fa, era la coordinatrice<br />

<strong>dell</strong>’équipe <strong>dell</strong>a NPI <strong>dell</strong>’Istitu-<br />

Il murale del Poliambulatorio di Saronno. In alto, Anna Accorsi.<br />

Sono trascorsi dieci anni da quando Anna Accorsi ci ha<br />

lasciati. Il suo ricordo continua a restare vivo a Saronno<br />

grazie anche a un murale realizzato da un ragazzo.<br />

to Padre Monti di Saronno dove è stata<br />

maestra di molti professionisti che<br />

attualmente ancora esercitano la loro<br />

professione presso lo stesso Istituto,<br />

ma è stata anche loro compagna di<br />

giochi.<br />

Anna ha lasciato una grande impronta<br />

all’Istituto Padre Monti tanto che si<br />

può ancora respirare la sua presenza<br />

nella sensibilità degli operatori e nell’attenzione<br />

ai piccoli. Da qui la proposta<br />

degli operatori di dedicare a lei<br />

il reparto di NPI, a dieci anni dalla sua<br />

scomparsa.<br />

Ma chi è Annina per chi l’ha conosciuta<br />

direttamente? È colei che nell’agire<br />

terapeutico sapeva sperimentare<br />

la terapia del gioco, giocando<br />

e cogliendo con straordinaria e sorprendente<br />

intuizione il momento opportuno<br />

da cui scaturiva la scintilla<br />

generatrice di un pensiero dinamico<br />

e creativo, analogico e dialogico, il<br />

momento in cui il bambino finalmente<br />

riusciva ad aprirsi alla vita. È colei insieme<br />

alla quale si<br />

scopre che nulla va<br />

lasciato intentato e<br />

bisogna saper veder<br />

oltre. A partire da<br />

questi insegnamenti<br />

è nato un incontro:<br />

tutto è cominciato<br />

per un gioco.<br />

La lettura commossa<br />

e condivisa di un<br />

passaggio del nuovo<br />

libro di Anna, I<br />

pensieri <strong>dell</strong>a vita, il<br />

desiderio di un ra-<br />

gazzo che accompagniamo di esprimersi<br />

e di lasciare il segno.<br />

Fabio è un nostro ragazzo <strong>dell</strong>’Istituto<br />

Tecnico Industriale (ITI) Padre Monti<br />

che ha attraversato difficoltà e che è<br />

passato per uno spazio terapeutico di<br />

interesse scoprendo la sua arte: il colore,<br />

la forma, il gesto, l’espressione, il<br />

proprio esserci nel mondo, il proprio<br />

modo di vederlo. Fabio si è offerto, con<br />

fondamentale generosità e gratuità, di<br />

dedicare un murale ad Anna nel corridoio<br />

<strong>dell</strong>a Neuropsichiatria Infantile<br />

adiacente alle palestrine del piano terra<br />

del Poliambulatorio. Fabio si è dichiarato<br />

disponibile a realizzare gratuitamente<br />

l’opera, concepita anche in un<br />

percorso personale di conoscenza di<br />

sé presso la NPI, e la sua proposta per<br />

la realizzazione del murale presenta<br />

la tematica <strong>dell</strong>e profondità marine, a<br />

simboleggiare l’importanza <strong>dell</strong>a scoperta<br />

<strong>dell</strong>a bellezza <strong>dell</strong>e profondità di<br />

ciascuno, tesoro prezioso da conoscere,<br />

custodire e valorizzare.<br />

La firma <strong>dell</strong>’artista che accompagna<br />

l’opera è oltre, un richiamo ad andare<br />

oltre la superficie, le apparenze, alla<br />

scoperta, dentro ciascuno, di mondi e<br />

tesori nascosti, che noi operatori sanitari<br />

siamo chiamati a far emergere.<br />

Questa attenzione alla disponibilità e<br />

fiducia è riposta in Fabio: desideroso<br />

di esprimere e di esprimersi, è l’eredità<br />

più bella che ci ha consegnato.<br />

Questa è la cura e questo è ciò che<br />

cura davvero! Andare oltre. Penso che<br />

Anna sia d’accordo. n<br />

Gianluca Palermo<br />

20 I - 2012

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