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Apclai - Festival del Cinema Latino Americano a Trieste

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La Perdida<br />

Spagna/Argentina<br />

Una <strong>del</strong>le circostanze che hanno reso molto difficile il recupero<br />

<strong>del</strong>l'Argentina è l'enorme e profonda decapitalizzazione sociale,<br />

intellettuale e culturale che il paese ha sofferto a seguito di un<br />

imponente esilio, provocato soprattutto dalle dittature civico-militari<br />

e dalla violenza politica degli anni '60/'70. Benché non ci<br />

siano dati precisi, si calcola che fra due milioni e due milioni e<br />

mezzo di persone abbandonarono l'Argentina in quegli anni.<br />

Questo esilio comprende intellettuali e persone di cultura, scienziati,<br />

umanisti, sociologi, professionisti di primo livello che com -<br />

presero di non avere futuro nel proprio paese, o che furono costretti<br />

ad abbandonarlo temendo per le proprie vite. Tutta una gene -<br />

razione che negli anni ottanta e novanta avrebbe aiutato con forza<br />

a dinamizzare e ad attualizzare il rinnovamento di cui l'Argentina<br />

aveva bisogno.<br />

La Pérdida sono due perdite: quella che significò per gli assenti la -<br />

sciare indietro gli affetti e le illusioni di contribuire allo sviluppo<br />

<strong>del</strong>la propria patria; la perdita per l'Argentina, dato che migliaia di<br />

compatrioti mettono a frutto in altri paesi una formazione accademica<br />

sostenuta dallo stato argentino. "Cervelli in fuga" che oggi<br />

lavorano in paesi che paradossalmente accrescono il grande debito<br />

esterno argentino.<br />

Enrique Gabriel<br />

(Argentina, 1957). Ha lavorato come aiutante di regia in venti<br />

lungometraggi. Dopo aver realizzato due cortometraggi, ha<br />

diretto il suo primo lungometraggio nel 1991, Krapatchouk.<br />

Nel 1994 ha fondato la casa di produzione ATPIP (Ánimo,<br />

Todo Podría Ir Peor). Attualmente, sta lavorando a La<br />

Pampa, una co-produzione con l’Argentina e ad Aluche, suo<br />

sesto film di finzione. Come coproduttore, ha partecipato ai<br />

film ispano-colombiani, Sumas y restas (Víctor Gaviria, 2004), Sin Amparo (Jaime<br />

Osorio, 2005) e La sociedad <strong>del</strong> semáforo (Rubén Mendoza, in post-produzione).<br />

Filmografia: 1979: Luminarias, cm; 1980: Campbell, cm; 1992: Krapatchouk; 1997: En<br />

la puta calle; 1999: Las huellas borradas; 2006: Suspiros <strong>del</strong> corazón; 2009: La pérdida,<br />

documentario.<br />

29<br />

Regia: Enrique Gabriel e Javier Angulo<br />

Sceneggiatura: Javier Angulo ed Enrique Gabriel<br />

Fotografia: Enrique Gabriel, Edgar Gil (New York),<br />

Juan Carlos Borrero (New York-Washington), Antonio<br />

Beltrán (Messico-Parigi), Fernando Galindo (Buenos<br />

Aires), Walter Ramírez (Bonn)<br />

Montaggio: Antonio Gómez-Escalonilla<br />

Suono: Juan Carlos BORRERO (New York), Richard<br />

Mc Vorran (New York), Samuel Larson (Messico),<br />

Susana Travieso (Washington), Pedro Marra (Buenos<br />

Aires), Cristián Ramírez (Bonn), Jacques Pibarot<br />

(Parigi)<br />

Interpreti: Cora Sadosky, Cristina Rota, Daniel<br />

Goldstein, Enrique Oteíza, Juan Carlos Chachques,<br />

Juan Méndez, Liliana de Riz, Marcelino Cereijido,<br />

Osvaldo Bayer, Victor Penchaszadeh<br />

Produttore: Enrique Gabriel, Antonio P. Pérez<br />

Produzione: El Baile Films, Maestranza Films, Isidro<br />

O. Miguel<br />

Anno di produzione: 2009<br />

Durata: 98 min.<br />

Premi:<br />

-Primer Premio Coral, <strong>Festival</strong> de Nuevo cine latinoamericano<br />

de La Habana, 2009<br />

-Premio Revista Revolución y Cultura al mejor<br />

Documental, <strong>Festival</strong> de La Habana, 2009.<br />

-Clavel de Plata a la mejor coproducción latinoamericana,<br />

Es.Cine <strong>Festival</strong>, Mexico 2009<br />

-Mención Especial <strong>del</strong> Jurado 51°<strong>Festival</strong> Internacional<br />

de Cine de Cartagena de Indias, 2010<br />

-Premio "Pukañawi 2010", <strong>Festival</strong> Internacional de<br />

Cine de los Derechos Humanos Sucre, Bolivia, 2010<br />

Javier Angulo<br />

(Bilbao, Spagna, 1949). Laureato in Giornalismo, ha lavorato<br />

per TVE (1973-76), ha fatto parte <strong>del</strong>la redazione de El<br />

País (1976-89), ha attivato Progresa (riviste <strong>del</strong> Gruppo<br />

PRISA) e fondato la rivista <strong>Cinema</strong>nía che ha diretto fino<br />

al 2006. In quell’anno ha fondato ASECINE (consulenza<br />

cinematografica) e, nel 2007, ha pubblicato il libro “El<br />

poderoso influjo de Jamón, jamón” sul film di Bigas Luna.<br />

Dal 2006 è membro <strong>del</strong>l’Accademia <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Europeo e<br />

dal 2008 dirige la Settimana Internazionale <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> di<br />

Valladolid (SEMINCI).<br />

Nel 2009 debutta, con Enrique Gabriel, come co-sceneggiatore<br />

e co-regista di cinema, con La pérdida.

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