relazione descrittiva - PLIS delle Valli d'Argon

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06.01.2013 Views

P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n Relazione descrittiva e proposta degli interventi LA PERIMETRAZIONE E GLI INTERVENTI Come si è già evidenziato nell’introduzione, la richiesta di riconoscimento a P.L.I.S. dell’area nasce innanzitutto dalla volontà e dalla sensibilità delle Amministrazioni comunali ai temi della conservazione, della tutela e della valorizzazione del territorio collinare, consapevoli della necessità di una sempre maggior qualità ambientale nella vita dell’uomo. L’area del Parco scaturisce da uno studio interdisciplinare teso ad evidenziarne le peculiarità e le emergenze presenti. In particolare gli aspetti evidenziati sono quelli del paesaggio, della naturalità, della morfologia e dei processi storico-urbanistici che hanno trasformato nei secoli il territorio. I risultati della ricerca sono stati sintetizzati, oltre che nella presente relazione, anche nelle diverse tavole allegate, ove sono stati evidenziati gli elementi importanti del paesaggio storico al fine di comprenderne i processi di trasformazione. Alla definizione dell’ambito a Parco hanno ovviamente contribuito anche le Amministrazioni locali, apportando le proprie esperienze, i progetti futuri e in generale le aspettative delle comunità. Il progetto di Parco è forte del fatto che il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, di recente approvazione, ha inserito l’area in esame in “Ambiti di opportuna istituzione di P.L.I.S.” (art.71), riconoscendo in sede di pianificazione a scala provinciale il ruolo strategico dell’area nel sistema del verde e delle aree protette in generale. In particolare il perimetro individuato dalla Provincia nella tavola E4 – tav. 4l è stato utilizzato quale primario riferimento, approfondendo poi nel dettaglio taluni tratti al fine di una maggiore definizione del Parco. Dunque, i limiti del P.L.I.S. sono stati individuati da un esame del territorio che ha interessato diversi livelli nel processo di pianificazione: dalle indicazioni sovracomunali, regionali e provinciali, a quelle locali verificate in sito dal presente studio. La perimetrazione del Parco, che in generale ha seguito i criteri della 52

P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n Relazione descrittiva e proposta degli interventi delibera regionale D.G.R. 21 maggio 1999, n. VI/43150, si è sviluppata all’interno di una serie di necessità e aspettative presenti e future che possiamo brevemente elencare: • Inserire prevalentemente le aree agricole, escludendo quelle zone che la pianificazione vigente o quella di previsione assoggettano a trasformazione d’uso per la residenza o l’industria; • inglobare nel Parco il maggior numero di emergenze ambientali, storiche e naturali, al fine di aumentare il valore intrinseco e assoggettare a maggiore tutela un numero più alto possibile di elementi; • inglobare nella loro interezza valli, versanti e fondovalle, al fine di possedere bacini idrografici completi ed ecosistemi non parziali; • posizionare il perimetro in corrispondenza di limiti fisici certi in modo da consentire una facile individuazione dei confini, privilegiando strade, sentieri, corsi d’acqua, ecc.; • appoggiare il perimetro lungo i confini comunali delle amministrazioni vicine, consentendo una futura espansione del P.L.I.S. senza aree “bianche” intercluse non assoggettate al Parco. E’ significativo evidenziare che l’individuazione della perimetrazione del P.L.I.S. di un’area non assegna in maniera automatica un grado di giudizio negativo per il territorio “esterno” al Parco, ma anzi si è coscienti che la tutela e la valorizzazione del Parco delle Valli d’Argon abbiano i loro presupposti nella tutela delle aree di contorno altrettanto significative e integranti del paesaggio. 53

P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n<br />

Relazione <strong>descrittiva</strong> e proposta degli interventi<br />

delibera regionale D.G.R. 21 maggio 1999, n. VI/43150, si è sviluppata<br />

all’interno di una serie di necessità e aspettative presenti e future che<br />

possiamo brevemente elencare:<br />

• Inserire prevalentemente le aree agricole, escludendo quelle zone<br />

che la pianificazione vigente o quella di previsione assoggettano a<br />

trasformazione d’uso per la residenza o l’industria;<br />

• inglobare nel Parco il maggior numero di emergenze ambientali,<br />

storiche e naturali, al fine di aumentare il valore intrinseco e<br />

assoggettare a maggiore tutela un numero più alto possibile di<br />

elementi;<br />

• inglobare nella loro interezza valli, versanti e fondovalle, al fine di<br />

possedere bacini idrografici completi ed ecosistemi non parziali;<br />

• posizionare il perimetro in corrispondenza di limiti fisici certi in<br />

modo da consentire una facile individuazione dei confini,<br />

privilegiando strade, sentieri, corsi d’acqua, ecc.;<br />

• appoggiare il perimetro lungo i confini comunali <strong>delle</strong><br />

amministrazioni vicine, consentendo una futura espansione del<br />

P.L.I.S. senza aree “bianche” intercluse non assoggettate al Parco.<br />

E’ significativo evidenziare che l’individuazione della perimetrazione del<br />

P.L.I.S. di un’area non assegna in maniera automatica un grado di giudizio<br />

negativo per il territorio “esterno” al Parco, ma anzi si è coscienti che la<br />

tutela e la valorizzazione del Parco <strong>delle</strong> <strong>Valli</strong> d’Argon abbiano i loro<br />

presupposti nella tutela <strong>delle</strong> aree di contorno altrettanto significative e<br />

integranti del paesaggio.<br />

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