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relazione descrittiva - PLIS delle Valli d'Argon

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P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n<br />

Relazione <strong>descrittiva</strong> e proposta degli interventi<br />

Paesaggio naturale e paesaggio artificiale<br />

Il territorio interessato dal P.L.I.S. è caratterizzato da un paesaggio<br />

composto da colline con curve dolci e da valli e vallecole mai strette o<br />

incassate che hanno subito nei secoli l’opera incessante dell’uomo. Infatti,<br />

è importante premettere che, nonostante si scriva della presenza di ambiti<br />

ancora naturali, è importante evidenziare che di naturale, inteso come<br />

“natura vergine” esiste ben poco o nulla.<br />

La particolare ubicazione vicina alla città, il carattere accogliente dei colli e<br />

l’esposizione felice dei versanti hanno determinato da sempre la presenza<br />

attiva dell’uomo nel contesto del P.L.I.S. sin dalla preistoria. Tale presenza<br />

è testimoniata dalla ricca antropizzazione dei versanti più solatii già ben<br />

evidente nella cartografia storica dell’Ottocento: case di villeggiature (ville)<br />

e cascine presenti in grande numero, testimoniano un’antica presenza<br />

dell’uomo su questi colli. Non secondaria la presenza del Monastero<br />

benedettino fondato nel XI secolo a San Paolo d’Argon che seppur non<br />

inserito nell’ambito del P.L.I.S. ha sicuramente influito nei secoli la cultura<br />

rurale locale mediante le risapute conoscenze agronomiche dei monaci.<br />

Se i versanti assolati hanno conosciuto la presenza <strong>delle</strong> tecniche agrarie<br />

legate soprattutto ai vigneti, i versanti a nord mantengono importanti fasce<br />

boscate. Nel fondovalle sottili fasce boscate evidenziano la presenza di<br />

corsi d’acqua, che spesso assumono il carattere di ruscello palesando,<br />

soprattutto nei mesi estivi, le deboli sorgenti poste a monte.<br />

Tale artificializzazione del paesaggio mediante l’introduzione di tecniche e<br />

colture che hanno trasformato l’ambiente naturale ha probabilmente origini<br />

antichissime considerato che gli ambienti collinari erano luoghi privilegiati<br />

sia per la ricchezza dei frutti, che garantiva la sussistenza, sia perché<br />

costituivano il sistema di “vie alte” importanti per gli scambi e gli<br />

spostamenti <strong>delle</strong> popolazioni. Infatti, è ormai accertato che diverse vie<br />

pre-romane transitassero lungo i rilievi collinari, evitando le aree di pianura<br />

insicure e caratterizzate da fitti boschi, corsi d’acqua e aree paludose.<br />

L’analisi della cartografia di metà Ottocento evidenzia la straordinaria<br />

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