relazione descrittiva - PLIS delle Valli d'Argon

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06.01.2013 Views

P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n Relazione descrittiva e proposta degli interventi nelle cartografie del XIX secolo che dimostrano un uso del territorio, seppur con carattere diverso, già presente nei secoli scorsi. Il rapporto fra territorio coltivato e la presenza dell’uomo non è più quello dei secoli scorsi. Alla necessità di sussistenza e al guadagno generati dalla coltivazione delle pendici collinari, si sono sostituite nel dopoguerra la ricerca di luoghi ameni per abitare e per fuggire dal caos cittadino. Negli ultimi anni vi è comunque una riscoperta di coltivazioni specialistiche e di nicchia anche in direzione di un agriturismo sempre più ricercato e alternativo alle vacanze. La collocazione geografica del Parco nel territorio bergamasco e la particolare ubicazione nel contesto pedemontano attribuiscono all’ambito proposto un ruolo altrettanto strategico sia nella tutela dei valori naturali sia all’interno del tema della fruibilità. Infatti, il Parco si colloca entro quella fascia fortemente antropizzata costituita dalla fascia pedemontana che caratterizza la Lombardia, ma anche altre regioni quali il Piemonte e il Veneto. Tale forte crescita urbana degli ultimi quarant’anni determinata da una serie di fattori storici già insiti nello sviluppo economico dell’Ottocento, ma fortemente accentuati anche attraverso grandi opere infrastrutturali quali, ad esempio, l’autostrada Torino-Milano-Venezia ha determinato un paesaggio che possiamo definire tripartito: una pianura ancora costituita da centri ben identificati e da aree agricole estensive, ma in generale poco trasformata, una fascia montana poco popolata, che negli ultimi anni ha visto anche uno spopolamento lento, ma continuo e poi la fascia che interessa il P.L.I.S. che in generale si attesta nell’area collinare o pedemontana nella quale la crescita urbana ha raggiunto dimensioni tali da configurare un continuo costruito, una “gronda” urbana con direzione prevalente est-ovest. All’interno di questa fascia, caratterizzata anche da una forte e crescente produttività, si colloca il P.L.I.S. delle valli d’Argon il quale attira su di sé una serie di aspettative di conservazione, valorizzazione e soprattutto di fruibilità legata al tempo libero. 11

comuni Cenate Sotto San Paolo d’Argon Albano S. Alessandro Torre de Roveri totali (*) Il comune di Torre de’ Roveri non comprendeva il territorio di Brugali P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n Relazione descrittiva e proposta degli interventi Abitanti presenti nel territorio comunale nel 1776 (n.) 808 540 395 340* 2083 comuni Albano S. Alessandro San Paolo d’Argon Cenate Sotto Torre de Roveri totali Abitanti presenti nel territorio comunale al 31.12.2003 (n.) 7038 4700 2868 2124 16730 Tab. 2 Abitanti che gravitano attorno al P.L.I.S. nel 1776 e al 31.12.2003 (i dati del 2003 sono degli uffici anagrafe dei rispettivi comuni). La lettura dei dati inerenti il numero degli abitanti dei comuni, che gravitano attorno al Parco (riportata nella tab. 2) è esaustiva del grande bacino di utenza. Inoltre, bisogna evidenziare come l’effettiva utenza del Parco è senz’altro superiore se si considera anche la presenza vicina di altri comuni popolosi quali ad esempio Scanzorosciate a nord, Trescore Balneario a est o Pedrengo a ponente. 12

P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n<br />

Relazione <strong>descrittiva</strong> e proposta degli interventi<br />

nelle cartografie del XIX secolo che dimostrano un uso del territorio,<br />

seppur con carattere diverso, già presente nei secoli scorsi.<br />

Il rapporto fra territorio coltivato e la presenza dell’uomo non è più quello<br />

dei secoli scorsi. Alla necessità di sussistenza e al guadagno generati<br />

dalla coltivazione <strong>delle</strong> pendici collinari, si sono sostituite nel dopoguerra<br />

la ricerca di luoghi ameni per abitare e per fuggire dal caos cittadino. Negli<br />

ultimi anni vi è comunque una riscoperta di coltivazioni specialistiche e di<br />

nicchia anche in direzione di un agriturismo sempre più ricercato e<br />

alternativo alle vacanze.<br />

La collocazione geografica del Parco nel territorio bergamasco e la<br />

particolare ubicazione nel contesto pedemontano attribuiscono all’ambito<br />

proposto un ruolo altrettanto strategico sia nella tutela dei valori naturali<br />

sia all’interno del tema della fruibilità. Infatti, il Parco si colloca entro quella<br />

fascia fortemente antropizzata costituita dalla fascia pedemontana che<br />

caratterizza la Lombardia, ma anche altre regioni quali il Piemonte e il<br />

Veneto. Tale forte crescita urbana degli ultimi quarant’anni determinata da<br />

una serie di fattori storici già insiti nello sviluppo economico dell’Ottocento,<br />

ma fortemente accentuati anche attraverso grandi opere infrastrutturali<br />

quali, ad esempio, l’autostrada Torino-Milano-Venezia ha determinato un<br />

paesaggio che possiamo definire tripartito: una pianura ancora costituita<br />

da centri ben identificati e da aree agricole estensive, ma in generale poco<br />

trasformata, una fascia montana poco popolata, che negli ultimi anni ha<br />

visto anche uno spopolamento lento, ma continuo e poi la fascia che<br />

interessa il P.L.I.S. che in generale si attesta nell’area collinare o<br />

pedemontana nella quale la crescita urbana ha raggiunto dimensioni tali<br />

da configurare un continuo costruito, una “gronda” urbana con direzione<br />

prevalente est-ovest.<br />

All’interno di questa fascia, caratterizzata anche da una forte e crescente<br />

produttività, si colloca il P.L.I.S. <strong>delle</strong> valli d’Argon il quale attira su di sé<br />

una serie di aspettative di conservazione, valorizzazione e soprattutto di<br />

fruibilità legata al tempo libero.<br />

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