relazione descrittiva - PLIS delle Valli d'Argon
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La presenza dell’uomo<br />
P. L. I. S. d e l l e V a l l i d ’ A r g o n<br />
Relazione <strong>descrittiva</strong> e proposta degli interventi<br />
La presenza dell’uomo nel territorio del Parco non è cosa recente. Dai<br />
successivi paragrafi si evince che l’area pedemontana è sempre stata<br />
privilegiata dall’uomo sia per gli spostamenti sia per gli insediamenti a<br />
causa del clima mite, <strong>delle</strong> risorse di cibo che offriva l’ambiente e per<br />
l’andamento morfologico che favoriva gli insediamenti e le coltivazioni.<br />
Questa considerazione è altresì valida in generale per tutto il sistema<br />
montano, ove è ormai accertato che le prime terre abitate dall’uomo<br />
preistorico non furono i fondovalle ma i rilievi.<br />
La presenza dell’uomo nell’area si evince dai numerosi siti archeologici<br />
individuati dalla carta archeologica del territorio di Bergamo. Nell’area<br />
della costa dei Brugaletti i reperti litici e ceramici preistorici confermano la<br />
presenza dell’uomo in un arco di tempo che va dal neolitico all’età del<br />
bronzo. Anche in Torre de’ Roveri alla confluenza del fosso Gambarone e<br />
il torrente Zerra si sono ritrovati semilavorati di selce riferibili al Paleolitico.<br />
La presenza della cultura romana è anch’essa ben testimoniata da<br />
numerosi ritrovamenti in territorio di San Paolo d’Argon.<br />
L’analisi della crescita demografica dei singoli comuni permette di<br />
avanzare alcune considerazioni in merito alla presenza dell’uomo nel<br />
territorio in esame. Ad esempio nel 1776 in pieno neoclassicismo il<br />
numero di abitanti dei comuni inverte l’ordine attuale. Cenate Sotto risulta<br />
il comune più popolato in virtù <strong>delle</strong> ampie aree collinare che ben si<br />
prestano ad accogliere le dimore estive dei nobili e la coltura della vite<br />
fondamentale per la sussistenza dell’epoca. Albano S.A., che oggi è il<br />
comune con il maggior numero di abitanti, nel XVIII secolo è il meno<br />
popolato, risentendo evidentemente poco il fenomeno della villeggiatura<br />
(confermato dall’assenza di ville anche a metà Ottocento), mentre<br />
attualmente è stato investito dalla forte crescita urbana tipica dei comuni<br />
dell’hinterland di Bergamo.<br />
L’alta fruibilità dei luoghi e in particolare dei versanti solatii, è testimoniata<br />
dal sistema viario ricco e complesso e dagli edifici storici già individuati<br />
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