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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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IL MONITORAGGIO DEL NERVO FACCIALE NELLA CHIRURGIA<br />

DELL’ORECCHIO MEDIO<br />

M. Grimaldi, G. Latini<br />

Il monitoraggio del nervo facciale nella chirurgia dell’orecchio medio<br />

Introduzione<br />

Il primo tentativo di monitorare la funzionalità del nervo facciale durante<br />

interventi in fossa cranica posteriore (FCP) risale al 1898 ad opera di F. Krause<br />

in occasione della sezione di un nervo cocleare per acufeni 22 . Questo Autore per<br />

primo descrisse in una pubblicazione del 1912 l’impiego della stimolazione elettrica<br />

per localizzare i nervi cranici e affrontò anche il problema degli artefatti<br />

dovuti a diffusione di corrente. Nei decenni successivi sono state utilizzate tecniche<br />

simili di monitoraggio facciale da vari neurochirurghi durante l’exeresi di<br />

neurinomi dell’acustico 19, 32, 33, 36 . Fino alla fine degli anni 70 la stimolazione elettrica<br />

del VII nc associata alla osservazione delle contrazioni dei muscoli facciali<br />

ha rappresentato il metodo più usato per monitorare intraoperatoriamente l’integrità<br />

funzionale del nervo 47 . Ad opera di Delgado nel 1979 fu introdotto un metodo<br />

di monitoraggio più preciso con l’impiego dell’elettromiografia (EMG) facciale<br />

9 . In seguito Sugita e Kobayashi proposero un sistema di traduzione delle<br />

contrazioni facciali in un feed-back acustico che consentiva all’operatore di<br />

interpretare le risposte evocate nel contesto delle procedure chirurgiche 43 . Nel<br />

1986 Prass e Luders hanno correlato pattern specifici dell’attività EMG con le<br />

manipolazioni chirurgiche e con fattori irritativi nervosi 34 . Ulteriori importanti<br />

contributi alle tecniche di monitoraggio sono stati forniti nel 1984 da Silverstein<br />

e da Moller e Jannetta 25, 42 . Questi ultimi hanno proposto una tecnica EMG, associata<br />

a feed-back acustico, che prevedeva l’uso del voltaggio costante per stimolare<br />

il nervo facciale allo scopo di evitare la diffusione di corrente attraverso il<br />

liquido cerebrospinale. Verso la fine degli anni 80 la Nicolet Biomedical<br />

Instruments, con il contributo di Metson e collaboratori 24 e di Prass e Luders 34 , ha<br />

sviluppato una apparecchiatura specificamente progettata per il monitoraggio<br />

EMG dei nervi cranici motori in sala operatoria chiamata Nerve Integrity<br />

Monitor-2 (NIM-2). Tale sistema è stato sottoposto negli anni a progressivi<br />

miglioramenti tecnologici fino all’ultima versione, il NIM-Response 2.0, fornito<br />

di 4 canali di registrazione con possibilità di stampare o archiviare al computer<br />

le risposte EMG registrate durante il monitoraggio.<br />

L’evoluzione delle tecniche di monitoraggio dei nervi cranici ha ricevuto un<br />

importante impulso grazie ai progressi ottenuti nella chirurgia del neurinoma dell’acustico<br />

negli ultimi decenni. I miglioramenti delle possibilità diagnostiche e i<br />

progressi nella tecnica microchirurgica hanno consentito una forte riduzione<br />

U.O. di ORL – Dipartimento di Neuroscienze – Ospedale Maggiore - Bologna<br />

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