xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.
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L. Presutti et al.<br />
con cellularità variabile comporta un maggior rischio di residui epiteliali durante<br />
le manovre chirurgiche per la asportazione di un colesteatoma.<br />
Dallo studio di L.V. Petrus 14 eseguito sull’analisi delle immagini TC in assiale<br />
di 31 adulti e 19 bambini si dimostra come l’epitimpano anteriore sia una<br />
regione anatomica estremamente variabile dal punto di vista dimensionale, costituita<br />
per la maggior parte dei casi (78 su 100 orecchie esaminate) da una singola<br />
celletta di dimensioni da 1.0-7.0-mm di range, oppure costituita da cellette<br />
multiple. L’estensione anteriore del recesso sopra-tubarico è quindi in alcuni casi<br />
spiccata e l’anatomia di questa area può favorire la persistenza di residui epiteliali,<br />
soprattutto se le pareti sono costituite da più cellette che sono difficilmente<br />
dominabili con il solo ausilio del microscopio. Anche la epitimpanotomia per via<br />
trans-mastoidea, con asportazione della testa del martello e sezione del tendine<br />
del tensore, può lasciare le aree più anteriori del recesso sovra-tubarico indominabili<br />
con la semplice microscopia. L’introduzione di ottiche rigide angolate (30-<br />
70°) attraverso la cavità di epitimpanotomia, eseguita o per via trans-mastoidea<br />
o trans-canalare, può invece facilitare l’esposizione della parete anteriore e delle<br />
cellule più nascoste dell’epitimpano anteriore, quindi verificare la eventuale presenza<br />
di residuo epidermico.<br />
La dimensione dell’epitimpano anteriore e la sua estensione anteriore deve<br />
quindi essere necessariamente valutata nel pre-operatorio mediante una TC ad<br />
alta risoluzione con scansioni assiali e coronali e, nel caso di multicellularità, per<br />
un accurata esposizione del recesso sopratubarico, a nostro avviso è utile utilizzare<br />
un ottica angolata 45°; 4-mm. In alcuni casi l’accesso alle cellette epitimpaniche<br />
anteriori è ostacolato dalla presenza di una plica del tensore completa<br />
che esclude le cellule sopra-tubariche dal recesso malleolare anteriore determinando<br />
la separazione dell’epitimpano dalla regione protimpanica. In questi casi<br />
la rimozione della plica del tensore si rende necessaria per una buona esposizione<br />
dell’epitimpano anteriore e per la ripresa della ventilazione di questi spazi<br />
anatomici. Kazim Onal e coll 5 da uno studio eseguito su 30 ossa timpaniche classificano<br />
l’epitimpano anteriore in due tipi: il tipo I costituito da due cavità separate<br />
tra loro dalla plica del tensore del timpano e da una sottile salienza ossea<br />
denominata cresta sopratubarica presente sul tegmen anteriormente al cog<br />
(nell’85% delle ossa esaminate); un tipo II costituito da una unica cavità (nel<br />
15% delle ossa esaminate). Questo dato mostra ancora una volta come lo spazio<br />
epitimpanico anteriore sia complesso e difficilmente esaminabile.<br />
Anche le regioni ipotimpanica e protimpanica e in particolare l’area sottotubarica<br />
possono presentare una pneumatizzazione variabile rendendo così difficoltosa<br />
la rimozione completa del colesteatoma presente in queste regioni. Dalla<br />
nostra esperienza risulta importante la esplorazione della parete anteriore dell’ipotimpano<br />
e della area sotto-tubarica che è spesso occupata da cellette a profondità<br />
variabile all’interno delle quali è possibile ritrovare residui di patologia che<br />
se lasciati comporterebbero una sicura persistenza di colesteatoma.<br />
Diversi sono gli studi che dimostrano l’importanza dell’utilizzo delle ottiche<br />
nella patologia del colesteatoma.<br />
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