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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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E. Cunsolo<br />

pO2<br />

pCO2<br />

H2O<br />

N2<br />

Pressione Totale<br />

Tab. I 35<br />

La prima osservazione riguarda la “perdita” della PT che si verifica con il successivo<br />

passaggio tra aria ambiente, sangue arterioso e sangue venoso. Questa<br />

“perdita”si attesta intorno ai 50 mmHg, passando dai 754 mmHg di PT del sangue<br />

arterioso ai 704 mmHg della PT del sangue venoso. Tale fenomeno deriva<br />

dalla differenza tra il maggior consumo dell’O 2 e la minor produzione di CO 2 che<br />

si verifica nei tessuti periferici. Considerando la maggior solubilità e diffusibilità<br />

della CO 2, l’effetto finale è proprio questo difetto di PT, dell’ordine di 56<br />

mmHg tra la PT dell’aria ambiente e la PT della miscela gassosa disciolta nel<br />

sangue venoso. La prima implicazione di tale dato di fatto è che se nell’orecchio<br />

ci fosse aria ambiente, questa tenderebbe allo “steady state” con il sangue capillare/venulare<br />

che perfonde la mucosa dell’orecchio medio. Il risultato sarebbe<br />

una pressione totale nell’orecchio medio pari a quella venosa e, perciò, una<br />

depressione endotimpanica di 50 mmHg, rispetto all’aria ambiente al livello<br />

della membrana timpanica. L’orecchio medio deve, così, contenere una miscela<br />

gassosa in equilibrio con i gas metabolicamente attivi disciolti nel sangue venoso,<br />

ma deve “recuperare” quei 50 mmHg che mancano per equilibrare la sua<br />

pressione totale rispetto a quella ambiente. L’unico modo per fare ciò è di intervenire<br />

sulla composizione della miscela gassosa, creandone una “qualitativamente”<br />

differente rispetto a quella atmosferica. Tale comportamento dell’orecchio<br />

è dimostrato da quegli studi che, in caso di perforazione timpanica, documentano<br />

una ovvia equiparazione quali/quantitativa della miscela gassosa dell’orecchio<br />

medio rispetto a quella dell’aria ambiente. Alla chiusura della perforazione<br />

timpanica farà seguito il rapido ristabilimento delle pressioni parziali<br />

della miscela gassosa peculiari dell’orecchio medio 34 .<br />

L’intervento sulla composizione qualitativa della miscela gassosa è frutto di<br />

una vera e propria “cordata” funzionale che rende ulteriore valore al concetto<br />

dell’unità rino-faringo-tubarica. Il primo elemento di questa “cordata” è dato<br />

dalla selezione della “materia prima”, cioè della miscela gassosa da “prelevare”<br />

dalle vie aeree superiori. La scelta ovviamente cade sull’aria espirata 34 , in quanto<br />

questa ha una composizione (N 2 79.19%, O 2 14.69%, Ar 1.00% e CO 2 5.10%)<br />

che più si avvicina a quel modello di sangue venoso che è la base della miscela<br />

gassosa endotimpanica. Questa aria espiratoria viene inalata a livello tubarico e<br />

raggiunge le cavità dell’orecchio medio attraverso un meccanismo definito<br />

“bolus exchange of gases”. Bolus perché, come classicamente noto, la ventila-<br />

26<br />

Aria Ambiente Sangue arterioso Sangue Venoso Orecchio medio<br />

150<br />

0<br />

47<br />

563<br />

760<br />

93<br />

39<br />

47<br />

575<br />

754<br />

38<br />

44<br />

47<br />

575<br />

704<br />

40<br />

50<br />

47<br />

623<br />

760

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