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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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La chirurgia del nervo facciale intratemporale<br />

durante le sedute) e la riproducibilità dei risultati con differenti esaminatori.<br />

Questo sistema si basa sulla valutazione della simmetria a riposo e nei movimenti<br />

volontari tra i due lati e delle sincinesie associate a specifiche espressioni volontarie.<br />

Vengono valutati diversi distretti della faccia, sia a riposo che durante cinque<br />

movimenti volontari standard che riflettono le funzioni motorie delle branche<br />

periferiche del VII n. c.. Ad ogni prova viene attribuito un punteggio nell’ambito<br />

di ogni sezione di valutazione (simmetria a riposo, simmetria nei movimenti<br />

volontari, sincinesie) da cui scaturisce un punteggio globale cumulativo.<br />

L’attribuzione dei punteggi è congegnata in modo da ottenere il valore 100 per<br />

una funzione facciale completamente normale e il valore 0 per una paralisi totale.<br />

Secondo Kayhan e Coll. 28 il TFGS rappresenta il sistema più accurato e preciso<br />

per la valutazione funzionale facciale.<br />

In attesa di una migliore definizione e standardizzazione di sistemi oggettivi<br />

computerizzati è consigliabile eseguire la stadiazione clinica della paralisi facciale<br />

con sistemi soggettivi ben codificati e collaudati, quali l’H-B e il TFGS. Il FRS<br />

di May è indicato nella valutazione delle sequele di lesioni complete del nervo<br />

sottoposte a riparazione chirurgica. Questi sistemi classificativi possono essere<br />

utilmente integrati da una documentazione oggettiva filmata o fotografica.<br />

IL TRATTAMENTO CHIRURGICO DEL NERVO FACCIALE NELLE FRAT-<br />

TURE TEMPORALI<br />

Epidemiologia.<br />

Il trauma cranico rappresenta un problema sempre più frequente nella società<br />

moderna, per l’incremento degli incidenti stradali, sul lavoro e in corso di attività<br />

sportive o ricreative a rischio. La causa prevalente è ancora rappresentata<br />

dagli incidenti stradali, che nel 75% dei casi comportano un trauma cranico. Si<br />

stima che una frattura dell’osso temporale si verifichi nel 4-5% di tutti i traumi<br />

cranici e nel 14-22% di quelli con frattura 6,40 ; nel 12% circa dei casi essa è bilaterale.<br />

Il sesso maschile è più frequentemente interessato, con un rapporto M/F<br />

di circa 3/1.<br />

Nella maggioranza dei casi la gravità del trauma comporta l’associazione di<br />

lesioni cerebrali che, nella fase clinica iniziale, assumono carattere prioritario<br />

rispetto alle lesioni otoneurologiche, che tipicamente vengono valutate e trattate<br />

in una fase secondaria. In relazione alla paralisi facciale è da sottolineare che<br />

spesso nell’anamnesi di questi pazienti non si è in grado di risalire con precisione<br />

al tempo di esordio del deficit facciale, elemento prognostico viceversa<br />

importante.<br />

Classificazione.<br />

Classicamente le fratture temporali sono state distinte, in base al decorso della<br />

rima di frattura rispetto all’asse principale della rocca, in:<br />

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