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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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E. Cunsolo<br />

La Fisiopatologia dell’orecchio medio come cavità aerea<br />

Anche la fisiopatologia dell’orecchio medio, inteso come cavità aerea, è<br />

molto complessa ed ha conosciuto negli anni più recenti importanti innovazioni<br />

concettuali, alcune delle quali hanno profondamente mutato le concezioni “classiche”.<br />

“The middle ear originated in vertebrates when they became terrestrial……This<br />

consists of the tympanic membrane (TM) and the ossicular chain,<br />

which serve as a sound lever system. However, for proper function and movement,<br />

the TM and ossicles require minimal friction and an inert medium. Thus<br />

the ossicles and TM are located in the ME space, which is a gas pocket” 34 . Queste<br />

constatazioni di Jacob Sade condensano tutte le problematiche fisiopatologiche<br />

dell’orecchio medio come “Tasca gassosa biologica” asservita alla funzionalità<br />

trasmissiva uditiva. L’orecchio medio, in quanto cavità aerea, da una parte si<br />

trova a dover affrontare le problematiche comuni alle cavità pneumatiche craniofacciali,<br />

dovendo, pertanto, ventilare e drenare, d’altra parte ha anche il compito<br />

di assicurare l’ottimale oscillazione dello STO. Affinché ciò avvenga è necessario<br />

che la pressione totale della miscela gassosa contenuta nell’orecchio medio<br />

sia identica a quella dell’aria ambiente in corrispondenza della MT. La mucosa<br />

che riveste lo STO deve, inoltre, essere quanto più possibile efficiente meccanicamente,<br />

per non ostacolare le micro-oscillazioni uditive. Ciò può essere una<br />

motivazione fisiopatologica della necessità di mantenere sterile la cavità dell’orecchio<br />

medio. La mucosa che ricopre lo STO può essere così molto sottile e può<br />

delegare le funzioni di difesa immunitaria innata alla mucosa del protimpano e<br />

della tuba.<br />

L’orecchio medio deve, perciò, ventilare, assicurare una perfetta equivalenza<br />

pressoria all’interfaccia timpanica, che è l’area “debole” di un sistema peraltro<br />

rigido in quanto contornato da pareti ossee, ed assicurare una funzione di barriera<br />

immunologica tra il rinofaringe, “microbial bank” delle vie aeree superiori, e<br />

l’ambiente sterile della cassa timpanica e del sistema pneumatico mastoideo. Una<br />

simile complessità funzionale può essere affrontata solo da una struttura con<br />

caratteristiche morfologiche specializzate ed ottimizzate per le diverse sezioni di<br />

quelle cavità collegate in serie, che vengono a costituire il “middle ear cleft”. Le<br />

conoscenze morfologiche attuali confermano una simile complessità strutturale<br />

che va dalla differente ed ottimale distribuzione di ben cinque tipologie di cellule<br />

epiteliali, alla possibilità di suddividere sino a sei sezioni morfo-funzionali<br />

della tuba uditiva.<br />

La mucosa dell’orecchio medio è rivestita da un epitelio che comprende 5 tipi<br />

di cellule: cellule ciliate, cellule non ciliate sprovviste di granuli secretori, cellule<br />

non ciliate con granuli secretori, cellule intermedie e cellule basali. A livello<br />

del protimpano gli elementi citologici dominanti sono le cellule ciliate e quelle<br />

non ciliate con granuli secretori, queste divengono rade a livello del promontorio,<br />

mentre sono fisiologicamente assenti nella mastoide, dove l’epitelio è essenzialmente<br />

rappresentato da cellule pavimentose. Ciò a testimoniare come le<br />

sezioni anteriori dell’orecchio medio sono soprattutto devolute alla clearance<br />

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