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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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Nel secondo caso procediamo alla miringoplastica semplice solo dopo aver<br />

praticato terapia medica volta alla prevenzione e alla cura degli episodi di otorrea.<br />

In casi selezionati non responsivi alla sola terapia medica procediamo ad<br />

intervento di adenoidectomia ed attento follow up prima di praticare l’intervento<br />

di otochirurgia.<br />

Nell’ultimo caso proponiamo un intervento di timpanoplastica con mastoidectomia<br />

e ampia timpanotomia posteriore con esposizione e drenaggio delle<br />

cavità posteriori al fine di prevenire eventuali insuccessi chirurgici tipici degli<br />

interventi conservativi.<br />

La prima e l’ultima condizione, nella nostra esperienza, mostrano in genere<br />

risultati soddisfacenti e stabili sia dal punto di vista anatomico che funzionale.<br />

Nella seconda condizione, in caso di ripresa di episodi flogistici tubotimpanici,<br />

ci si espone a maggiori rischi di riperforazione anche a distanza di anni.<br />

OTITE MEDIA CRONICA COLESTEATOMATOSA<br />

Attualità nella chirurgia dell’orecchio medio nel bambino<br />

L’eradicazione del colesteatoma dell’orecchio medio nel bambino rappresenta<br />

per l’otochirurgo un impegno notevole, correlato spesso da insuccessi e dalla<br />

necessità di più procedure chirurgiche prima di raggiungere la guarigione e ristabilire<br />

una funzionalità uditiva adeguata. Non da meno è il disagio per i bambini,<br />

sottoposti spesso a più interventi con evidenti ricadute sulle normali attività<br />

peculiari di questa età, nonchè per i genitori impegnati a collaborare con apprensione<br />

agli interventi chirurgici, alle numerose visite di controllo e alle medicazioni<br />

con aggravio economico e impegno di tempo per numerosi anni.<br />

Per il chirurgo otoiatra il riferimento ai risultati presenti in letteratura è spesso<br />

fonte di controversie. Numerosi studi prospettici differiscono per l’età dei soggetti<br />

presi in considerazione, i criteri di selezione dei pazienti, l’esperienza dei<br />

chirurghi, il periodo di follow-up a medio e lungo termine e per la presentazione<br />

dei risultati funzionali uditivi ed anatomici 16 24 . Molti autori sono concordi nell’affermare<br />

che il colesteatoma nel bambino ha spesso un comportamento più<br />

aggressivo ed una evoluzione più rapida rispetto all’adulto. Tale comportamento<br />

non sarebbe in relazione come affermava Palva 15 nel 1977, al maggior indice di<br />

proliferazione della matrice colesteatomatosa nel bambino rispetto all’adulto o<br />

alla maggiore espressione dei fattori enzimatici come EGF, TGF-α, FGF-2, TNFα<br />

come riportato più recentemente 16 17. L’aggressività e il numero maggiore di<br />

complicanze in tale età, come l’erosione ossiculare sarebbero correlatae alla<br />

maggiore pneumatizzazione della cavità mastoidea in età pediatrica, alla durata<br />

ed entità del processo flogistico piuttosto che all’età del soggetto o alle peculiarità<br />

intrinseche del colesteatoma stesso 21 .<br />

Classificazioni:<br />

Riportiamo di seguito le classificazioni di Tos 27 e di Zini e Sanna 28 basate su<br />

criteri patogenetici relativi alla primitiva localizzazione del colesteatoma<br />

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