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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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L’ossiculoplastica<br />

della protesi; sono pertando preferibili i materiali bioinerti. Per garantire inoltre<br />

l’adattamento e la modellabilità della protesi in relazione al singolo paziente è<br />

necessario che il materiale da utilizzare sia anche duttile.<br />

A. MATERIALI BIOLOGICI: possono essere di origine autologa, omologa o<br />

eterologa; negli anni tuttavia per il possibile rischio di malattie trasmissibili<br />

di tipo virale (HIV o Epatite) o della malattia di Creutzfeld-Jacob i materiali<br />

omologhi o eterologhi sono stati progressivamente abbandonati.<br />

a. OSSO<br />

i. Ossicini<br />

• Il materiale più largamente utilizzato è costituito dal corpo dell’incudine<br />

autologa opportunamente modellato (IRA). L’IRA, introdotta<br />

da House alla fine degli anni 60’, è immediatamente disponibile,<br />

facilmente modellabile e perfettamente tollerata. Garantisce buoni<br />

risultati funzionali (Nicolau 1992 35 : 74%; Farrior 1996 12 : 59% con<br />

IRA utilizzata per la ricostruzione totale della catena) e stabilità nel<br />

tempo. Tuttavia può non essere utilizzabile quando erosa o coinvolta<br />

dal processo infiammatorio-colesteatomatoso.<br />

ii. Osso prelevato dalla corticale mastoidea o dal piatto tibiale opportunamente<br />

rimodellato.<br />

b. CARTILAGINE. Tale materiale, facilmente disponibile e modellabile, è<br />

stato utilizzato con buoni risultati fin dagli anni 50’ 45 . Nel tempo tuttavia<br />

sono stati riscontrati sia fenomeni cicatriziali reattivi da parte della mucosa<br />

della cassa sia fenomeni di parziale riassorbimento 31,44,59 che giustificano un<br />

progressivo deterioramento del risultato. Attualmente la cartilagine viene<br />

prelevata a livello tragale o concale mentre non è più utilizzata la cartilagine<br />

omologa o eterologa prelevata dal setto, dalle coste o dal menisco.<br />

B. MATERIALI SINTETICI: il progresso tecnologico ha nel tempo portato allo<br />

sviluppo di vari tipi di protesi ossiculari in materiale sintetico. Tali protesi,<br />

sebbene di costo elevato, hanno il vantaggio di essere immediatamente disponibili<br />

qualunque sia la situazione anatomica da ricostruire.<br />

a. METALLI: materiali sostanzialmente bioinerti, altamente rigidi e resistenti<br />

ma al contempo duttili e malleabili.<br />

i. Oro. Introdotto da Pusalkar 40 ha tuttavia il limite della scarsa rigidità e<br />

dell’elevato peso che lo rende poco utilizzabile.<br />

ii. Acciaio. Le protesi filiformi introdotte alla fine degli anni 60’ da<br />

Palva 38 garantiscono buoni risultati funzionali ma hanno la tendenza<br />

all’estrusione (8% ad un anno). Attualmente possono essere utilizzate<br />

protesi con acciai speciali amagnetici.<br />

iii. Tantalio<br />

iv. Platino. Metallo con caratteristiche simili all’oro.<br />

v. Titanio. Le protesi in titanio sono state introdotte all’inizio degli anni<br />

90’ da Magnan 26 . Attualmente è il materiale metallico più utilizzato per<br />

le protesi ossiculari. Ha il vantaggio di essere bioinerte (bassa percentuale<br />

di estrusione: 1,5%, Martin 2004 29 ) e amagnetico con caratteristi-<br />

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