xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.
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P. Laudadio et al.<br />
se particolari difficoltà con il rischio di affondamento nel vestibolo, sarebbe<br />
meglio evitare ulteriori manovre traumatizzanti, interrompendo dunque l’intervento<br />
e revisionandolo, possibilmente con il laser, alcuni mesi più tardi quando<br />
la platina è nuovamente fissata (Perkins 1998). Oppure si può adagiare un lembo<br />
di vena sulla platina e posizionare un pistone di lunghezza tale da non affondarla,<br />
in attesa di un intervento di revisione quando e se la platina si rifissa.<br />
4) “Gusher”.<br />
Consiste nella profusa fuoriuscita di liquido sotto pressione all’apertura del<br />
labirinto ed è una delle evenienze più gravi in cui si possa incorrere in questo<br />
intervento. Mette infatti a repentaglio il risultato funzionale, può essere difficile<br />
da arrestare, può favorire l’instaurarsi di meningite. La quantità del liquido eccede<br />
quella della semplice perilinfa, quindi esso deve essere costituito da liquido<br />
cefalorachidiano (Wiet 1993). La sorgente di questo potrebbe essere costituita da<br />
una abnorme pervietà dell’acquedotto della chiocciola o da un difetto nel fondo<br />
del condotto uditivo interno. Causse (1983) descrive che questo reperto si può<br />
prevedere in presenza di un aspetto “avascolare” della cassa timpanica ed una<br />
inserzione abnormemente anteriore della crus posteriore della staffa.<br />
Viene identificata una “X-linked recessive progressive mixed hearing loss<br />
with perilymphatic gusher during stapes surgery” (Cremers, 1999) che trova in<br />
una deiscenza del fondo del condotto uditivo interno il suo riscontro morfologico<br />
(Phelps, 1991) e può simulare l’otosclerosi.<br />
Il trattamento del gusher consiste nel riconoscerlo precocemente ed a questo<br />
scopo vale il “foro di sicurezza” creato nella platina nelle prime fasi dell’intervento.<br />
Successivamente si dovrà creare un foro di misura su cui sovrapporre un<br />
ampio lembo di vena prima di interporre una protesi; si dovrà tenere la testa sollevata<br />
e potrà trovare indicazione un drenaggio spinale lombare per diminuire per<br />
quanto possibile la pressione del liquido cefalorachidiano.<br />
Nella nostra esperienza abbiamo avuto due casi di gusher. Nel primo caso,<br />
dopo aver atteso circa 30 minuti aspirando il liquor che fuoriusciva dalla finestra<br />
ovale, è stato possibile chiuderla, dopo che si è spontaneamente arrestato, con<br />
lembo di vena fissato con due frustoli di gelfoam e la protesi shea piston cup: il<br />
risultato funzionale è stato ottimo. Nel secondo caso la platina ispessita oltre 2<br />
mm, era stata assottigliata e si era praticato solo un microforo dal quale ha continuato<br />
a zampillare sotto pressione il liquor per oltre 30 minuti; si è deciso di chiudere<br />
la microperforazione con lembo di vena e protesi shea piston cup senza allargare<br />
il microforo e quindi senza avere la possibilità del recupero funzionale trasmissivo.<br />
In nessuno di questi due casi si è verificato un danno neurosensoriale.<br />
5) Labirinto “secco”.<br />
Sempre conseguenza di aspirazione, può comportare grave pregiudizio alla<br />
riuscita funzionale e deve essere evitato utilizzando microaspiratori a bassa<br />
potenza di aspirazione, interponendo sempre quando si aspira nella finestra ovale<br />
un batuffolo di gelfoam ed aspirando per brevissimi periodi attraverso di questo.<br />
Nel caso in cui la perilinfa risulti in parte aspirata occorre fermarsi ed attendere<br />
che il livello della perilinfa risalga a filo della finestra ovale.<br />
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