premio “vivai to rs anlorenzo” - gruppo torsanlorenzo
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In Giardino<br />
non si è mai Soli<br />
“In giardino non si è mai soli” perché la disciplina di un ones<strong>to</strong> e<br />
sapiente giardiniere ha a che fare con delle vite. Di più: con delle pe<strong>rs</strong>onalità.<br />
Ogni pianta, ogni fiore, ogni ortaggio di cui si parla in ques<strong>to</strong><br />
volume ha una identità, e l’identità si porta appresso bisogni,<br />
modi, pe<strong>rs</strong>ino capricci.<br />
Nulla è semplice in un giardino, a cominciare dalla terra che il giardiniere<br />
deve “sentire” e lavorare anche e soprattut<strong>to</strong> con le mani. La bellezza<br />
di un giardino è frut<strong>to</strong> di pazienza e amorosa dedizione. Paolo Pejrone ci parla dei grandi e dei piccoli<br />
giardini che ha conosciu<strong>to</strong>, quelli vivi e quelli che hanno perdu<strong>to</strong> lo splendore originario, “ficca il<br />
naso” dove l’ambizione o l’ignoranza hanno prodot<strong>to</strong> mostri buoni solo per la omogeneizzata meraviglia<br />
dei visita<strong>to</strong>ri domenicali, ma soprattut<strong>to</strong> tiene il diario stagionale del suo lavoro tessendo di volta in volta<br />
l’elogio della robusta e scenografica camelia sasanqua , della superba rosa bracteata, della fragola gentile,<br />
della begonia che “non ama essere disturbata”, della facile ortensia modaiola. Come guardare, cosa fare,<br />
come “intrattenere”: le piante chiedono, il bravo giardiniere risponde… Un libro confidenziale, un libro<br />
pe<strong>rs</strong>ino arrabbia<strong>to</strong>(quando la cura lascia il pos<strong>to</strong> ai guasti), un libro che informa il dilettante e stimola il<br />
professionista. Un libro non accademico, non austero, non normativo. Un libro da leggere.<br />
Negli ultimi trent’anni di s<strong>to</strong>ria del giardino, certamente Paolo Pejrone ne è sta<strong>to</strong> protagonista di primo<br />
piano, forte di entusiasmo, di conoscenza botanica e di illustri maestri come Russel Page e Rober<strong>to</strong> Burle<br />
Mark è riusci<strong>to</strong> fin dall’inizio della sua carriera a fa<strong>rs</strong>i apprezzare nel giardino “buono” ed insieme al professore<br />
Ippoli<strong>to</strong> Pizzetti, Donna Marella Agnelli, Lavinia Taverna, Dona<strong>to</strong> Samminiatelli e pochi altri,<br />
hannop da<strong>to</strong> inizio al cambiamen<strong>to</strong> culturale del giardino, suscitando tan<strong>to</strong> interesse che per un lungo<br />
periodo tutti i giornali dedicavano una rubrica che parlava di piante e di giardino, nel contempo i vivai italiani<br />
iniziavano a specializza<strong>rs</strong>i ricercando piante in ogni parte del mondo e l’Italia cominciava a crescere<br />
paesagisticamente, botanicamente e vivaisticamente, fino a raggiungere i prestigiosi risultati di primeggiare<br />
in Europa. Sono cer<strong>to</strong> che questi anni, culturalmente alti per il giardino rimaranno nella s<strong>to</strong>ria, insieme<br />
anche a tanti disastri ambientali.<br />
Parlando di Paolo come giardiniere: è straordinario e divertente, grande trascina<strong>to</strong>re, certamente dopo una<br />
visita in un giardino con Paolo, tutti <strong>to</strong>rnando a casa pensavano come cambiare il proprio giardino, lui sempre<br />
pron<strong>to</strong> a dispensare consigli, generoso e sempre disponibile in ogni circostanza. Ogni incontro di interesse<br />
per il giardino veniva au<strong>to</strong>revolmente arricchi<strong>to</strong> con la sua presenza. Ha idea<strong>to</strong> ed organizza<strong>to</strong> la<br />
prima mostra merca<strong>to</strong> “Tre giorni per il giardino” al castello di Masino, ha collabora<strong>to</strong> sempre per la realizzazione<br />
della “Fiera giardini della Landriana” , ha porta<strong>to</strong> piante da ogni viaggio, ne ha sempre regalate,<br />
proprio come è il grande piacere di un giardiniere.<br />
Credo che ques<strong>to</strong> libro “In giardino non si è mai soli”, Paolo è riusci<strong>to</strong> a raccontare, esprimere le sue debolezze<br />
e tutte le emozioni di “giardiniere” insieme alla certezza di essere un grande architet<strong>to</strong> paesaggista.<br />
Mario Margheriti<br />
10 <strong>to</strong><strong>rs</strong>anlorenzo<br />
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