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Dossier Bernard Zadi Zaourou, quelques mois après ... - RiMe - Cnr

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<strong>RiMe</strong>, n. 9, dicembre 2012, pp. 81‐111. ISSN 2035‐794X<br />

non sembrano decollare davvero. Una lettera del 1939 indirizzata al<br />

prefetto di Napoli descrive una società vuota e quasi immobile:<br />

Lo statuto che avrebbe dovuto regolare la vita della Società non è per<br />

nulla osservato, e materialmente non esiste né la forma né la sostanza.<br />

Dei tanti che hanno presentato proposte alla Società nessuno ha avuto<br />

la soddisfazione di vedere accolta, o discussa la sua idea. Rare assem‐<br />

blee affollate di estranei per esaltare lʹopera della Presidenza. Una in‐<br />

teressante biblioteca che potrebbe essere messa a disposizione degli<br />

studiosi si apre nel tardo pomeriggio e colà si trova un diligente bidel‐<br />

lo ma che fra i libri non sa dove mettere le mani. Gli altri stipendiati<br />

della Società, due o tre, sono a loro volta occupati durante il giorno in<br />

altre aziende e tardi, espletato il loro compito giornaliero, stanchi<br />

vengono alla Società.<br />

In queste condizioni pietose un Istituto, che per mezzo secolo ha avu‐<br />

to una funzione politica e mercé lʹopera appassionata di pochi ha rac‐<br />

colta una biblioteca pregevole di libri e carte di speciale interesse geo‐<br />

grafico‐coloniale, raccolte etnografiche e cimeli, non potrà continuare<br />

nelle attuali condizioni e finirà per scomparire 37 .<br />

La lettera dellʹingegnere Giacomo Buonomo, responsabile della co‐<br />

struzione delle ferrovie in Africa Orientale, membro della Società e<br />

collaboratore della rivista, pur dando un quadro credibile della si‐<br />

tuazione nasce con uno scopo politico preciso ed esplicitato, quello di<br />

avallare lʹipotesi dellʹinserimento della Società allʹinterno dellʹEnte<br />

della Mostra triennale proponendola come alternativa alla scomparsa<br />

del sodalizio. Ma sopratutto la lettera non approfondisce adeguata‐<br />

mente un elemento che ha una responsabilità determinante nella<br />

marginalizzazione della S.A.I. e nel rallentamento delle sue attività: il<br />

veto da parte del governo di occuparsi di questioni che riguardino le<br />

colonie di diretto dominio italiano.<br />

Dopo lʹoccupazione dellʹEtiopia la conoscenza, lo studio e la pro‐<br />

tra cui quelle indicate dallʹArticolo 15: «il 3% da versarsi ad apposito capitolo di<br />

spesa (…) per la ripartizione, ne modo e nella misura che il Ministro delle Colonie<br />

riterrà più opportuna, a favore dellʹIstituto Coloniale Fascista, Roma, dellʹIstituto<br />

Agricolo Coloniale Italiano, Firenze, della Società Africana dʹItalia, Napoli, della<br />

Camera di Commercio italo‐coloniale, Milano, dellʹIstituto per lʹOriente, Roma.»<br />

37 ACS, PCM, 1937‐39, f. 5.1 8386, Napoli‐Società Africana, Lettera riservata di Giaco‐<br />

mo Buonomo, 30 settembre 1939.<br />

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