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Dossier Bernard Zadi Zaourou, quelques mois après ... - RiMe - Cnr

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Valeria Deplano<br />

ro fede, non siano messe in oblio 21 .<br />

Il sangue e i muscoli sono in primo luogo un aiuto economico, ma<br />

anche un clima favorevole e il sostegno delle istituzioni alle iniziative<br />

organizzate dagli istituti coloniali. Con queste condizioni la Società<br />

conosce un nuovo periodo di attività, fervente e finalizzata a far usci‐<br />

re la questione coloniale dagli ambienti di nicchia ed elitari in cui è<br />

relegata. Nel 1923 si fa promotrice della «Settimana coloniale» e nel<br />

1926 propone la creazione di una Mostra coloniale. Nello stesso anno<br />

contribuisce ad organizzare a Napoli la Giornata coloniale, ideata<br />

dallʹallora sottosegretario alle Colonie per celebrare, nello stesso<br />

giorno del Natale di Roma, lʹespansione italiana in Africa. Sarà pro‐<br />

prio il sottosegretario Cantalupo, napoletano egli stesso, a tenere una<br />

applauditissima conferenza al teatro San Carlo 22 . Nel 1927 la Società<br />

prova anche a riaprire il filone delle attività di esplorazione di studio<br />

diretto dei territori coloniali. Nel tentativo di intraprendere nuova‐<br />

mente spedizioni come quelle portate avanti nellʹOttocento, il diretti‐<br />

vo propone di affiancare ai missionari diretti in Somalia («assorbiti<br />

dal loro compito religioso e dalle cure di opere ospitaliere e di bene‐<br />

ficenza») tre o quattro giovani scienziati.<br />

Dopo qualche anno di entusiasmo il nuovo clima si ritorcerà, però,<br />

contro la Società, ponendo fine alla sua primavera.<br />

Concorrono al cambiamento radicale della situazione la svolta to‐<br />

talitaria del regime e, paradossalmente, lʹinaugurazione di una nuova<br />

politica aggressiva in Africa, che ha il suo momento più evidente nel‐<br />

la cosiddetta “riconquista” della Libia. In generale il fascismo tende<br />

ad amplificare il ruolo degli enti, eretti ad ausilio o addirittura chia‐<br />

mati a sostituire lo Stato nellʹesercizio di specifiche funzioni 23 . In<br />

campo coloniale questa linea porta lʹIstituto coloniale, ormai deno‐<br />

minato “fascista” e non più “italiano”, ad essere scelto come “ente<br />

unico di propaganda”, e incaricato dal PNF di sovrintendere a tutta<br />

le iniziative rivolte oltremare o che riguardano le colonie.<br />

La delega di una grossa parte della propaganda allʹIstituto richie‐<br />

de, però, che tutte le altre realtà colonialiste scompaiano o siano su‐<br />

21 Redazione, ”Le nuove speranze dʹOltremare”, p. 20.<br />

22 R. Cantalupo, ”La nuova coscienza coloniale”, pp. 68‐79.<br />

23 G. Melis, Storia dellʹamministrazione italiana, pp. 362‐366.<br />

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