Dossier Bernard Zadi Zaourou, quelques mois après ... - RiMe - Cnr

Giiulia Medas
Milizia 50 . Per questo motivo molti di essi, già adulti, disoccupati in
patria con mogli e figli da mantenere, videro nella “crociata” contro i
rossi nel Mediterraneo unʹoccasione di lavoro e di guadagno, proprio
nella convinzione che la guerra sarebbe durata poco 51 . Alcuni di que‐
sti «voluntarios sin voluntad» 52 sarebbero stati reclutati con lʹingan‐
no, in quanto, dopo essere stati imbarcati con destinazione lʹAbissi‐
nia, a metà percorso avrebbero scoperto di essere in viaggio verso la
Spagna. Per questo motivo Peláez sostiene che, se anche tra essi vi
erano delle «ardenti Camicie Nere» che combatterono nel CTV con‐
vinte dellʹideale fascista e in cerca di riconoscimenti militari, la mag‐
gior parte delle truppe era composta da padri di famiglia provenienti
da regioni depresse, che nulla avevano a che spartire con la causa an‐
tibolscevica nel Mediterraneo.
Un altro importante recente contributo allo studio delle vicende
legate alla guerra civile spagnola è quello di Arnau González i Vilal‐
ta, che ha utilizzato la documentazione dellʹambasciata italiana a
Barcellona, in precedenza ritenuta perduta ma rinvenuta ad Amster‐
dam. González i Vilalta ha ricostruito con estrema precisione lʹattivi‐
tà del consolato italiano in Spagna, dai rapporti tra Mussolini e Pri‐
mo de Rivera alle relazioni tra gli emigrati italiani in Catalogna e la
Casa degli Italiani a Barcellona 53 , mettendo in evidenza soprattutto
come lʹevoluzione del fascismo in Italia abbia influenzato i rapporti
tra la Generalitat e alcune grandi aziende italiane 54 . Nello specifico lo
studioso ha ricostruito attraverso le carte dei consoli a Barcellona le
modalità attraverso le quali si sia mossa durante la guerra civile lʹat‐
tività italiana sia da parte fascista che antifascista. La capitale catala‐
na fu infatti per Mussolini un importante centro di comunicazione
50 Si veda in proposito: J. L. Alcofar Nassaes, Los legionarios italianos en la Guerra
Civil Española 1936‐1939.
51 Per Dimas Vaquero Peláez queste ardenti e idealiste Camicie Nere partirono
insieme a molti avventurieri e volontari di diversa provenienza, molti spinti dal
proprio spirito e ideale fascista, ma buona parte di essi invece mossa da situazioni
personali e familiari particolari. Cfr. D. Vaquero Peláez, Credere, obbedire, p. 35.
52 Così definiti da Alcofar Nassaes.
53 Fondata nel 1911, fino allʹinaugurazione della Casa del Fascio nel 1923, sarebbe
stata la principale istituzione italiana della città.
54 Tra queste Pirelli, Cinzano & Co, Martini & Rossi a cui si sarebbe aggiunta, dopo
la Seconda Guerra Mondiale, anche la FIAT.
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