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Dossier Bernard Zadi Zaourou, quelques mois après ... - RiMe - Cnr

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Giiulia Medas<br />

dalajara, che aveva compromesso non poco la visione dellʹItalia come<br />

“potenza” militare 44 .<br />

Questi concetti sono sostenuti sostanzialmente anche da Carotenu‐<br />

to, che riprende le osservazioni di Saz circa le similitudini tra fasci‐<br />

smo e franchismo e analizza i rapporti tra i due dittatori allʹindomani<br />

dello scoppio della seconda guerra mondiale, mettendo in luce un<br />

altro aspetto poco studiato da parte della storiografia italiana, ovvero<br />

la volontà di Franco di entrare in guerra con lʹAsse, che non fu possi‐<br />

bile, sostiene, per le gravi condizioni in cui versava la Spagna. Per<br />

Carotenuto occorre quindi ridimensionare la vulgata che ha spesso<br />

definito il dittatore spagnolo come unʹabile statista in grado di intui‐<br />

re la tragedia che si sarebbe concretizzata 45 .<br />

Payne si sofferma invece sullʹimportanza che ebbe la diffusione di<br />

giornali e pubblicazioni italiane nella costruzione del movimento<br />

pseudo‐fascista spagnolo, attraverso gli Istituti di Cultura “Cristofo‐<br />

ro Colombo” e la stessa Ambasciata Italiana a Madrid e a<br />

Barcellona 46 . Nello specifico, il contributo dei fasci allʹestero era stato<br />

importante a parere di Payne per la formazione della base ideologica<br />

della Falange e soprattutto di Antonio Primo de Rivera, figlio del<br />

dittatore precedente, che intravide nellʹadozione dellʹideologia<br />

fascista e nella formazione di un movimento ad esso ispirato la<br />

44 La ritirata da Guadalajara non fu facile: il prestigio dellʹItalia era in gioco e,<br />

elemento ancor più rilevante, Mussolini si era compromesso con lʹargomento di<br />

punta della politica estera italiana, ossia la potenza militare dellʹItalia fascista. La<br />

conclusione più dura che il duce imparò a sue spese da Guadalajara fu che, se<br />

voleva aiutare Franco, doveva farlo con lui e non nonostante lui. Cfr. I. Saz<br />

Campos, Fascistas en España, pag. 63.<br />

45 Carotenuto, che segue anche le tesi di Angel Viñas, sostiene che il mito «dellʹabile<br />

prudenza» di Franco è da demolire, perché la stessa ricostruzione fatta attraverso i<br />

documenti dʹarchivio dimostra come il Caudillo volesse partecipare alla guerra, ma<br />

fu impedito dalle oggettive condizioni di dipendenza della Spagna. Cfr. G.<br />

Carotenuto, Mussolini e Franco, p. 18, e A. Viñas, “Prologo”, in M. Ros Agudo, La<br />

guerra secreta de Franco, pp. XI‐XII.<br />

46 I Fasci allʹestero sorsero numerosi in particolar modo negli Stati Uniti, ma anche<br />

in città dove la comunità italiana era numerosa, come Madrid e Barcellona. Al<br />

principio questi istituti non vennero creati con l’obiettivo di dar vita a movimenti<br />

fascisti in altri paesi, perché era considerato più importante dal regime lʹaspetto<br />

relativo alla diffusione di testi e saggi di cultura italiana. Cfr. S. Payne, “The Italian<br />

contribution to the civil war”, pp. 55‐90. Circa la diffusione dei Fasci allʹestero si<br />

veda anche E. Gentile, La politica estera del partito fascista. Ideologia e organizzazione<br />

dei Fasci italiani allʹestero (1920‐1930), p. 897‐956.<br />

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