Dossier Bernard Zadi Zaourou, quelques mois après ... - RiMe - Cnr

Valeria Deplano
che dal 1939 la Società decide di ammettervi soltanto gli ufficiali del
Regio esercito e i candidati in possesso di un diploma rilasciato da i‐
stituti medi superiori. I corsi termineranno definitivamente nel 1940,
quando ormai lʹItalia è entrata in guerra, pochi mesi prima che le sue
prospettive nel continente africano si dissolvano, insieme al regime e
al suo impero.
Conclusioni
Così come in altri contesti, anche in ambito coloniale il fascismo si
appropria delle strutture ereditate dal periodo liberale, svuotandole
di ogni autonomia formale e subordinandole ai propri interessi.
Lʹedificazione dellʹimpero, quello concreto e quello immaginato,
non può avvenire al di fuori dello stretto controllo del regime, che
preferisce ridurre al silenzio personaggi e ambienti anche a lui non
ostili, piuttosto che lasciare loro autonomia di azione.
La vicenda della Società Africana dʹItalia, centro propulsore dellʹat‐
tività colonialista costantemente costretta a ridefinire il proprio spa‐
zio dʹazione secondo le direttive del governo, in primo luogo con‐
ferma il controllo e la centralizzazione come elementi imprescindibili
della costruzione totalitaria dello Stato fascista. Ma dalla continua
tensione tra Roma, centro politico e simbolico, e Napoli, forte di
strutture, uomini, e tradizioni che la Capitale non può sostituire, e‐
mergono anche i limiti della politica centripeta che il fascismo non
riuscirà a superare.
La storia del sodalizio napoletano sotto il regime, le continue inge‐
renze, la pretesa del governo di supervisionare tutte le attività, di in‐
dirizzarle e infine di limitarle, è però funzionale, soprattutto, alla
comprensione del ruolo del colonialismo nellʹItalia prefigurata da
Mussolini.
La Società Africana degli anni Venti e Trenta, pur avendo ridotto
notevolmente la portata della propria azione rispetto al XIX secolo e
ai tempi della guerra di Libia, mantiene lʹaspirazione di agire su scala
nazionale. In maniera paragonabile soltanto allʹIstituto coloniale ita‐
liano (che però, come si è detto, gode di condizioni ben più favorevo‐
li) la S.A.I. si muove in diverse direzioni, due delle quali cruciali per
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