Editoriale L'intervista - Centro Lucio Bini
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LA PSICOTERAPIA COGNITIVA POST-RAZIONALISTA<br />
DI V.F.GUIDANO (1944-1999)<br />
Vittorio Filippo Guidano nasce a Roma il 4 agosto del 1944.<br />
Suo padre era un ingegnere e Vittorio lo ricordava come un<br />
uomo geniale che non era mai riuscito a valorizzare le sue<br />
invenzioni, che in molte occasioni avevano precorso i tempi.<br />
Con la madre ebbe invece un rapporto meno affettuoso, a volte<br />
conflittuale e la ricordava di rado, mentre era molto legato alla<br />
sorella e ai figli di lei. Da bambino, fino all'adolescenza, trascorre<br />
circa dieci anni in sud America a Buenos Aires, dove la famiglia<br />
si era trasferita e ritorna a Roma, a frequentare il liceo Vico, dove<br />
prende la maturità classica nel 1963. Gli anni della adolescenza,<br />
dati i trasferimenti, sono inevitabilmente anche anni di distanza<br />
dai coetanei, isolamento che forse contribuì a costruire quel suo<br />
inconfondibile tratto di "solitario" che lo caratterizzerà per tutta<br />
la vita.<br />
Si iscrive a Fisica, affascinato già allora dalle teorie scientifiche<br />
e dai percorsi della scienza, ma resta insoddisfatto e forse<br />
preoccupato del fatto che una laurea in fisica non gli avrebbe<br />
dato da vivere-date le sue condizioni economiche non proprio<br />
floride, affrontate però con spensieratezza e generosità-così<br />
cambia facoltà e si laurea in medicina. Gli erano compagni di<br />
corso Daniela Reginaldi e l'amico Gianni Liotti, all'Università<br />
La Sapienza di Roma. Si specializzò in Neuropsichiatria<br />
all'Università di Pisa nel 1972, anno in cui fondò con altri<br />
colleghi-tra cui la scrivente-la Società Italiana di Terapia del<br />
Comportamento che diverrà poi SITCC ( Società Italiana di<br />
Terapia Comportamentale e Cognitiva) e della quale fu<br />
presidente fino al 1978.<br />
Guidano entra nell'Istituto di Psichiatria diretto dal prof. Gian<br />
Carlo Reda nel 1970, prima come borsista e successivamente<br />
come ricercatore confermato, dove insegnò Psicoterapia<br />
Cognitiva alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria dal 1979<br />
al 1985. In quegli stessi anni conosce Athanasios Koukopoulos<br />
e subito inizia la sua attività privata al "<strong>Centro</strong> <strong>Lucio</strong> <strong>Bini</strong>", da<br />
poco fondato. Trasgressivo, estroverso, inquieto, attirava su di<br />
sé grandi affetti come grandi odi, per il suo pungente acume, la<br />
sua tagliente ironia, le sue indiscutibili abilità di teorico e di<br />
terapeuta che lo facevano correre sicuramente con una marcia<br />
in più rispetto ai suoi colleghi. Il mondo accademico gli stava<br />
stretto, tanto che nel 1974 lo lascia temporaneamente per recarsi<br />
alcuni mesi in Kenia per studiare come un etologo il<br />
comportamento dei gibboni. Al ritorno resiste ancora qualche<br />
tempo, ma lascia l'università nei primi anni '80 insofferente dei<br />
protocolli e delle gerarchie ai quali veniva obbligato. L'attività<br />
di ricerca inizia contemporaneamente a quella clinica e<br />
resteranno strettamente unite nella sua pratica professionale. In<br />
questi primi anni si struttura una matrice di riferimento<br />
metodologico basato sulla psicologia sperimentale, psicologia<br />
cognitiva e relazionale e si delinea l'interesse di fondo sul quale<br />
si articoleranno tutta la successiva attività di studio: mettere a<br />
punto un modello di sviluppo e di dinamica della identità<br />
personale che potesse spiegare, in modo più esaustivo, sia il<br />
comportamento normale quanto la genesi e la struttura del<br />
comportamento patologico.<br />
È proprio al <strong>Centro</strong> <strong>Bini</strong> che si sviluppa la sua attività clinica,<br />
di ricerca e didattica: fin dalle primissime pratiche di stampo<br />
comportamentale, tutti i successivi sviluppi più strettamente<br />
cognitivisti hanno luogo in questa sede, così come la costituzione<br />
dell'iniziale gruppo di collaboratori che ancora oggi porta avanti<br />
8 ARETÆUS news<br />
Biografia<br />
la sua ricerca. Negli anni '70-80 si dedicò ad ampliare la<br />
prospettiva epistemologica empirista associazionista tradizionale<br />
elaborando una psicologia del Sé che utilizzava la cibernetica,<br />
la teoria dei sistemi, l'intelligenza artificiale, ovvero i settori<br />
emergenti della "rivoluzione cognitiva" esplosa in quegli anni<br />
nel mondo anglosassone. È così che Guidano arriva a formulare<br />
la nozione di identità personale intesa come un'organizzazione<br />
gerarchica di conoscenza, emozioni, percezioni e memoria. Una<br />
a vera e propria teoria strutturale del Sé e del mondo cosciente<br />
in cui gli eventi del passato, del presente e del futuro si<br />
connettono in una sorta di continuum che si articola dalla<br />
normalità alla psicopatologia. La ricerca clinica e i dati<br />
provenienti dagli studi controllati citati nella letteratura<br />
scientifica, hanno evidenziato in questi ultimi anni, come questo<br />
metodo psicoterapeutico abbia maggior efficacia e profondità<br />
strategica, rispetto ad altri metodi terapeutici, arrivando al<br />
successo nelle aree patologiche di tipo nevrotico come in tutte<br />
le espressioni della depressione e della psicosi.<br />
Nonostante i risultati terapeutici continuassero ad essere molto<br />
apprezzabili, all'inizio degli anni '80 si andava sempre più<br />
evidenziando la discrepanza tra la "linearità" logica<br />
dell'impostazione della psichiatria descrittiva e la "complessità"<br />
multiforme dell'esperienza umana che si incontrava nella pratica<br />
clinica.<br />
Dal 1982 al 1995, Guidano partecipa a numerosi congressi<br />
nazionali ed internazionali, tenendo corsi, seminari e conferenze<br />
in diverse università straniere: Pennsylvania State University,<br />
USA; New York University, University of California, Santa<br />
Barbara, USA, Universidad de Lisboa, Portugal, Universidad de<br />
Barcelona, Universidad de Buenos Aires e Universidad de Chile.<br />
(Continua alla prossima pagina)<br />
"Sebbene la televisione abbia dato una mano alla psichiatria facendola conoscere da molte persone, ne ha anche creato il bisogno."<br />
Alfred Hitchcock