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Editoriale L'intervista - Centro Lucio Bini

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CONSIGLI AGLI ANSIOSI<br />

L'ansia è una diffusa patologia con svariate manifestazioni<br />

che colpisce milioni di persone nel mondo e che, in qualche<br />

modo, viene da tutti sperimentata almeno come paura e allarme<br />

in varie situazioni della vita. Nei libri di psichiatria, l'ansia è<br />

rappresentata come disturbo da attacchi di panico con o senza<br />

fobie, disturbo d'ansia generalizzato, fobie semplici come quelle<br />

per animali, fobia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo,<br />

disturbo post-traumatico da stress. Un individuo deve capire di<br />

cosa soffre: vi sono delle condizioni<br />

mediche generali che possono manifestarsi<br />

anche con ansia come i disturbi tiroidei, il<br />

feocromocitoma (un tumore che produce<br />

catecolamine), l'ipoglicemia, malattie che<br />

provocano aumento di produzione di<br />

cortisolo, malattie cardiovascolari,<br />

respiratorie, metaboliche, neurologiche.<br />

Come primo intervento il medico deve<br />

escludere queste patologie. Nel frattempo<br />

è molto probabile che il paziente assuma<br />

già degli ansiolitici ma deve ricordare che<br />

sono farmaci sintomatici e non terapeutici.<br />

Questi farmaci causano spesso delle forme<br />

di dipendenza e la loro astinenza è molto<br />

simile alla patologia iniziale e di lunga<br />

durata. È però vero che raramente essi<br />

sono nocivi e che possono essere assunti<br />

anche per lunghi periodi, mente va tenuto<br />

conto che possono interagire con altri<br />

farmaci e sono controindicati in<br />

gravidanza.<br />

Concentriamoci sul disturbo forse più<br />

diffuso cioè il disturbo da attacchi di<br />

panico con fobie. Questo è caratterizzato dalla imprevedibilità<br />

("a ciel sereno", "a tradimento") nell'assalire il paziente con una<br />

miriade di sintomi fisici come difficoltà di respirazione, disturbi<br />

che sembrano cardiaci, sintomi gastrointestinali, formicolii, senso<br />

di perdita dell'equilibrio oppure con vari sintomi psichici come<br />

la paura d'impazzire o perdere il controllo, la paura di far del<br />

male a un proprio caro, la paura di morire, ma più<br />

semplicemente con paura dell'aereo, dell'ascensore, della guida<br />

dell'auto. Le paure descritte e molte altre vengono chiamate<br />

?<br />

Appuntamenti<br />

Suggerimenti<br />

fobie. L'individuo cerca di evitarle e così facendo comincia a<br />

limitare i vari aspetti della sua vita diventando, anche, in qualche<br />

modo dipendente dagli altri nella continua e affannosa ricerca<br />

di rassicurazioni e di aiuto; le persone che soffrono di fobie<br />

evitano di sottoporsi a certi "pericoli" o vi si sottopongono con<br />

estrema difficoltà o in presenza di persone delle quali si fidano<br />

ciecamente e che possono dare aiuto in caso di necessità. Oltre<br />

a queste fobie i pazienti avranno anche paure accessorie, come<br />

apprensività per la salute o la separazione da persone amate. Si<br />

può diventare catastrofici e ipocondriaci<br />

(una cefalea viene spesso attribuita a un<br />

tumore cerebrale) tanto che le persone<br />

vanno spesso dal medico o si rivolgono ai<br />

servizi di pronto soccorso. I pazienti<br />

spesso si demoralizzano, si scoraggiano o<br />

si vergognano per le difficoltà a condurre<br />

una vita normale.<br />

Pensano di non avere "forza" o<br />

"carattere", quindi possono assentarsi dal<br />

lavoro o dalla scuola. L'età di esordio del<br />

disturbo di panico varia di molto ma,<br />

tipicamente, va dalla tarda adolescenza ai<br />

35 anni. La maggior parte dei pazienti si<br />

rivolge al medico di famiglia e la prima<br />

risposta è quella di somministrare<br />

ansiolitici (benzodiazepine). Un<br />

trattamento più specialistico è invece<br />

misto e include anche dei farmaci<br />

antidepressivi. Inoltre è consigliabile<br />

interrompere gli ansiolitici quando il<br />

miglioramento sarà evidente per evitare<br />

possibili condizioni di dipendenza. Il<br />

paziente dovrà proseguire la terapia<br />

antidepressiva finché avrà vinto tutte le fobie. A questo scopo,<br />

la psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere<br />

fondamentale per identificare e vincere gli evitamenti, e per<br />

abbreviare la terapia farmacologia. Ciò agirà da profilassi anche<br />

contro eventuali ricadute e se queste si presentassero saranno<br />

probabilmente più lievi, più brevi e comunque più facilmente<br />

affrontabili.<br />

21-25 FEBBRAIO 2006, ROMA<br />

XI CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA ITALIANA<br />

DI PSICOPATOLOGIA<br />

PSICOP TOLOGIA<br />

"TERAPIA PSICHIATRICA UN PROBLEMA DI LIBERTÀ"<br />

Coordinatore: Athanasios Koukopoulos<br />

Relatori:<br />

Leonardo Tondo: Rischio di suicidio in Bipolari I e II<br />

Gian Paolo Minnai: I decorsi cronici<br />

Michele Raja: L'impatto degli antipsicotici atipici sul decorso<br />

bipolare<br />

Athanasio Koukopoulos: Le depressioni bipolari secondo la<br />

sequenza del ciclo<br />

Chi è considerato il padre della psicoterapia? a) Carl Jung b) Erik Erickson c) Sigmund Freud d) James Watson<br />

(Vedere la foto a pagina 4)<br />

Gianfranco Floris<br />

“ASPETTI BIOLOGICI DEL SUICIDIO”<br />

Coordinatore: Leonardo Tondo<br />

Relatori:<br />

Ross J. Baldessarini: Suicide as a Treatable Condition<br />

Göran Isacsson: Suicide rates and use of antidepressants<br />

John J. Mann: Neurologic basis for suicide: New findings<br />

Leonardo Tondo: An international perspective on suicide<br />

Altre informazioni disponibili su sopsi.2006@flashnet.it e www.centrobini.it<br />

ARETÆUS news<br />

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