Rolleiflex SL35 - Scatti nel Tempo
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La Rectaflex - seconda parte<br />
risultava perfettamente affidabile ed era ancora all’avanguardia<br />
rispetto alle reflex concorrenti con<br />
il suo otturatore super veloce e la sua semplicità<br />
di costruzione.<br />
Dal punto di vista estetico invece le migliorie<br />
apportate <strong>nel</strong>l’ultimo anno - i bottoni di carica e di<br />
riavvolgimento con la superficie superiore leggermente<br />
troncoconica e la parte centrale satinata ed<br />
i nuovi pulsanti di scatto e di sblocco dell’ottica a<br />
forma di calice - non erano che l’evoluzione del<br />
prodotto per renderlo più moderno ed accattivante.<br />
Apparve anche un nuovo piano pellicola, con<br />
le fresature più larghe.<br />
La 30000 appare la più bella delle Rectaflex<br />
normalmente costruite.<br />
Ma i ritocchi estetici applicatele non erano che<br />
una parte di quelle che sarebbero dovute apparire<br />
da lì a pochi mesi: il Laboratorio Sperimentale<br />
aveva già pronte alcune novità: un nuovo sistema<br />
di carica fatto a leva che in un primo tempo doveva<br />
essere applicato sul fondo della Rectaflex e che<br />
poi fu spostato sulla sua calotta superiore; anche<br />
il coperchio del prisma era stato sperimentalmente<br />
modificato abbandonando il tetto piano a favore<br />
del tetto prismatico, classico a tutte le reflex moderne.<br />
A questo punto in fabbrica arrivò l’ordine di<br />
sospendere la produzione e di continuare solo ad<br />
assemblare le macchine per le quali vi erano abbastanza<br />
componenti per essere terminate.<br />
Le ultime Rectaflex<br />
prodotte avevano la<br />
numerazione intorno<br />
al 31320-31350; non<br />
si conosce il numero<br />
di serie dell’ultima<br />
Rectaflex prodotta a<br />
Roma.<br />
La RECTAFLEX<br />
Rotor (06/1952)<br />
Tra i modelli<br />
speciali fabbricati<br />
dalla Rectaflex, la<br />
Rotor è sicuramente<br />
la più conosciuta<br />
e la più ricercata<br />
dai collezionisti.<br />
Di forma assolutamente<br />
particolare<br />
ed inedita, fu il<br />
primo apparecchio<br />
ad avere le ottiche<br />
intercambiabili incorporate<br />
<strong>nel</strong>la sua stessa struttura. Anche<br />
se molto rara non è impossibile trovarla in<br />
qualche asta internazionale od in qualche<br />
mercato fotografico.<br />
La Rectaflex Rotor nacque per desiderio<br />
del famoso fotografo italiano Federico Patellani<br />
ed in origine il prototipo aveva caratteristiche<br />
un poco più semplici di quelle che<br />
siamo abituati a vedere sul modello classico.<br />
Per quanto costruita in pochi esemplari,<br />
anche della Rotor esistono almeno due versioni<br />
oltre al prototipo.<br />
Si tratta di un apparecchio specifico per<br />
reporter, la cui caratteristica di base è data<br />
da una grossa torretta rotante, applicata sul<br />
fronte dalla macchina, su cui trovano alloggio<br />
tre differenti ottiche. La torretta è composta<br />
da un corpo di struttura abbastanza<br />
complessa, forgiato in lega di alluminio e<br />
rifinito con verniciatura nera opaca marezzata;<br />
su di esso è applicato un disco rotante,<br />
rifinito in nero lucido, su cui trovano sede<br />
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