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Rolleiflex SL35 - Scatti nel Tempo

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Stampa Fresson: il colore eterno<br />

Beniamino Terraneo<br />

Con la diffusione del collezionismo<br />

fotografico si è<br />

sviluppata un’esigenza a<br />

cui non si era mai posta particolare<br />

attenzione: la necessità di stampe<br />

che garantiscano la massima conservazione<br />

<strong>nel</strong> tempo.<br />

Musei, Istituzioni, Fondazioni o<br />

privati considerando l’acquisto di<br />

una fotografia come un potenziale<br />

buon investimento, si preoccupano<br />

perchè queste abbiano una garanzia<br />

di lunga durata.<br />

I problemi di conservazione<br />

sono complessi, si tratta di materiali<br />

e tecniche di stampa, un trattamento<br />

fatto in modo corretto è il primo<br />

passo verso la lunga<br />

vita dell’immagine.<br />

Nel bianco-nero è<br />

relativamente facile,<br />

c’è maggiore esperienza<br />

sui materiali,<br />

oltre 150 anni di<br />

pratica e migliaia di<br />

stampe da studiare e<br />

analizzare.<br />

Nella fotografia a<br />

colori, nata solo dopo<br />

il 1950, è molto più<br />

difficile dare garanzie,<br />

la natura dei materiali<br />

e la diffusione<br />

di massa, ha creato<br />

una foltissima schiera<br />

di laboratori commerciali<br />

interessati alla velocità del<br />

trattamento , mai alla qualità.<br />

Per questo ci sono problemi di<br />

conservazione gravi, è esperienza<br />

comune vedere stampe colori con<br />

immagini completamente degradate<br />

e colori alterati.<br />

Gli unici sistemi di stampa che<br />

diano garanzia di conservazione<br />

eccezionale sono la stampa al carbone<br />

Fresson, l’Ultrastable Color<br />

System e Dye-Transfert.<br />

Parleremo quì del procedimento<br />

Fresson:stampa a colori con la massima<br />

durata <strong>nel</strong> tempo.<br />

Nella periferia Sud di Parigi,<br />

Henry Theodor Fresson e in seguito<br />

i suoi eredi, realizzano questa<br />

stampa particolare, dal 1899 solo<br />

in bianco-nero e dal 1952 anche a<br />

colori.<br />

Il procedimento al carbone perfezionato<br />

<strong>nel</strong> 1878 da Artigue, senza<br />

la necessità del transfert prende il<br />

nome dal colore nero fumo ricavato<br />

dal carbone di legna polverizzato.<br />

Nel 1952 Pierre Fresson perfeziona<br />

la tecnica per ottenere stampe<br />

a colori con un sistema simile alla<br />

stampa offset.<br />

Tre immagini pigmentate rispettivamente<br />

in cyan, giallo e magenta<br />

“Erba ranina” - ph. Beniamino Terraneo<br />

si sovrappongono a registro per<br />

ricavare i colori per sintesi sottrattiva.<br />

I neri così ottenuti mancano di<br />

profondità , quindi si aggiunge una<br />

quarta stesura al fine di rinforzare<br />

i neri.<br />

Si tratta di una quadricromia ma<br />

i toni sono continui, senza trama diversamente<br />

dalla stampa offset.<br />

Il principio del carbone è semplice<br />

in teoria: sotto l’azione dei<br />

raggi ultravioletti, il bicromato di<br />

potassio ha la proprietà di indurire<br />

la gelatina. Si proietta un negativo<br />

sul supporto, le parti chiare lasce-<br />

ranno passare gli<br />

UV che induriranno<br />

lo strato<br />

che tratterrà il<br />

pigmento, mentre<br />

le zone dense<br />

proteggendo la<br />

gelatina la lasceranno<br />

solubile.<br />

Immergendo<br />

la stampa <strong>nel</strong>l’acqua lo strato gelatinoso<br />

si scioglie più o meno a<br />

secondo del grado di esposizione e<br />

l’immagine apparirà in positivo.<br />

Come prima operazione bisognerà<br />

quindi realizzare i quattro<br />

negativi di selezione su film<br />

speciale.<br />

Michel Fresson con<br />

il figlio Jean-François,<br />

ultimo eredi, ingrandiscono<br />

di solito gli<br />

originali <strong>nel</strong> formato<br />

4x5”.<br />

Ognuno di questi<br />

negativi servirà per<br />

differenti proiezioni su<br />

ogni strato di gelatina.<br />

Il segreto dei Fresson<br />

risiede proprio in<br />

questa fase dove la<br />

stesura di gelatina e<br />

pigmento è realizzata<br />

con una macchina<br />

artigianale inventata<br />

<strong>nel</strong> 1899 dal primo<br />

Fresson.<br />

E’ infatti difficilissimo<br />

ottenere un gelatinaggio perfetto.<br />

Questa operazione deve<br />

essere eseguita quattro volte<br />

ed è inframmezzata ogni volta<br />

da uno sviluppo con acqua e<br />

segatura seguita da asciugatura<br />

e appiattimento della carta<br />

con presse a caldo, alimentate<br />

a gas.<br />

La carta carbone, è poco<br />

attinica, richiede quindi dei<br />

tempi di posa molto lunghi.<br />

Nelle stampe a colori una<br />

esposizione media va da venti<br />

54 ___________________________________________ scatti <strong>nel</strong> tempo

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